Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: Keyla99    20/03/2013    1 recensioni
Otto neo-ragni.
Sì, otto.
Kuroro, Machi, Pakunoda, Nobunaga, Uborghin, Franklin, Feitan...
E una ragazza: Kaede.
Perché non se ne sa nulla? Perché?
Ecco la sua, la loro la storia.
Keyla
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Feitan, Genei Ryodan, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1.

Il numero 4

“Che cos’è un ricordo? 
NIENTE! 
Non puoi toccarlo, non puoi udirlo... 
Eppure è così grande che non lo puoi DISTRUGGERE!”

Quattro figure avanzavano nella piana desertica, per metà coperte dalla polvere che aveva sollevato il passaggio delle vetture sulla strada sterrata. 
–Sono passati tre anni e due mesi, dall’ultima nostra riunione al completo...- disse una voce gelida, che pareva uscita dall’oltretomba.
–E nel frattempo due elementi sono cambiati.- continuò la stessa voce. 
La polvere si posò, rendendo possibile vedere chiaramente chi fosse a parlare. 
C’erano due ragazzi, un maschio e una femmina, un gigante con la pelle verdognola, che ricordava uno zombie, ed un uomo sui trent’anni vestito come un samurai della vecchia epoca, con due katane al fianco. 
–Già,- disse la ragazza -è cambiato l’otto...- ma si interruppe improvvisamente, abbassando gli occhi. 
–E il quattro.- completò per lei il samurai. 
–L’otto, Shizuko, è simpatica. E la sua abilità è estremamente utile.- fece il gigante. 
Era chiaro che la ragazza, molto giovane a dir la verità, gli piaceva molto. 
–Invece “quel numero” è andato a quel bastardo di Hisoka...- 
Sembrava quasi un tabù, per loro, pronunciare il numero 4. 
–Non lo merita.- disse duro il ragazzo, guardando fisso davanti a se, gli occhi dorati nascosti dai ciuffi di capelli scuri che gli cadevano sul volto. 
I compagni si voltarono verso di lui, sorpresi. 
Raramente capitava che alludesse, in qualunque modo, al passato. 
Al
suo passato. 
Tutti, quel giorno, avevano promesso che non avrebbero parlato mai più di quegli avvenimenti, e lo facevano per rispetto ad entrambi. Quindi pareva strano, quasi impossibile, che fosse stato proprio lui a fare quel riferimento. 
–Feitan...- mormorò il samurai. 
–Secondo te che cosa dovremo rubare all’asta? Il capo è appassionato di tomi antichi, forse dei libri?- la ragazza fu abile nel cambiare discorso e distrarre così il compagno. 
–No. Sarà un videogioco.- 
Operazione portata a termine eccellentemente. 
–Un gioco?- fece allibito lo zombie. 
–Sì, il videogioco più pericoloso del mondo- continuò il ragazzo. 
–Non saprei...- il samurai non era molto d’accordo. 
–Tanto che importa? Siamo ladri, qualcosa ruberemo.- concluse Feitan. 
Gli altri gli lanciarono uno sguardo indecifrabile, riconoscendo quelle parole. 
A quanto pareva, si riferiva spesso a “quell’argomento”, nonostante avesse detto lui stesso che non voleva più ricordare. 
Ma forse il suo ricordo, che da anni tormentava il ragazzo, non poteva sparire, o forse i sentimenti impedivano che ciò accadesse. 
Qualunque fosse la risposta, non c’era nulla di positivo in questo.

Una ragazza con lunghi capelli scuri era seduta su un muretto di mattoni, osservando svogliatamente la gente che camminava per la strada. 
Indossava una maglietta monospalla verde acceso e un paio di jeans al ginocchio. Legata alla vita aveva una cintura di cuoio marrone da cui pendeva una spada affusolata, che sul pomo aveva incastonata una pietra gialla: un topazio. Era un’arma bellissima: di metallo pregiato e resistente, argentata, affilatissima, elegante e leggera. Gli occhi della giovane erano blu zaffiro, come pozze d’oceano, e i lineamenti erano delicati. Una spruzzata di lentiggini le conferiva un’aria allegra, da ragazzina. 
Vedendo passare un ragazzone con un’enorme chioma afro si lasciò scivolare a terra. 
–Ubo!- lo chiamo. 
Lui si fermò e la guardò raggiungerlo. 
–Sai mica a che ora è la riunione di oggi?- chiese la ragazza sorridendo. 
Era molto più bassa rispetto all’altro, ma non era messa in soggezione dalla sua immensa mole. 
Il ragazzo la scrutò aggrottando le sopracciglia. 
–Certo. È fra dieci minuti, ci sto proprio andando.- disse –Ma per una volta non potresti stare attenta? Vedi di non arrivare in ritardo!- le raccomandò prima di sparire per la strada. 
Questa volta aveva ragione, se non l’avesse incrociato non avrebbe mai fatto in tempo... Come al solito, oramai gli altri ci erano abituati. 
Stette qualche minuto a pensare: Kuroro aveva detto che la riunione di quel giorno era importante, quindi non poteva fare troppo tardi. 
Con agilità corse per la strada, raggiungendo a breve la periferia. 
Lì vi era un edificio mezzo distrutto da un lato, ma dall’altro era in buone condizioni, era solo pieno di macerie all’interno. 
La ragazza si fiondò dentro a velocità ultrasonica, travolgendo un ragazzo coi capelli neri, dai riflessi blu scuro tutti spettinati e sparati verso il basso, aprendosi davanti al volto per far scorgere le lucenti iridi dorate. 
–Ehi
!- protestò lui, trapassandola coi suoi occhi gialli –Ho capito che sei in ritardo, ma tanto ci siamo abituati, non c’è bisogno di ammazzarmi!- 
La ragazza lo guardò con aria di sfida. 
Feitan indossava una maglia nera coperta da una casacca senza maniche, sempre nera, bordata di grigio e dei pantaloni del suo colore preferito, cioè nero, assieme al solito paio di morbide calzature a punta. Nere. 
–Perché no? Libererei il mondo da un tappetto arrogante e con manie omicide.- fece lei, fingendo un’aria ingenua. 
Il ragazzo iniziò a fumare per la rabbia, e avrebbero iniziato a litigare come al solito se solo non fosse intervenuto Ubo. 
–Adesso finitela- li rimproverò dividendoli –Il Capo è arrivato.- E con un cenno del mento indicò un punto al centro della sala. 
Un ragazzo con occhi nerissimi e spettinati capelli scuri camminava lentamente verso di loro. 
Era un gran bel ragazzo, dimostrava una ventina d’anni. 
–Devo dirvi una cosa importante, oggi vi esporrò le regole della “Genei Ryodan”- disse. 
Tutti si guardarono perplessi: di che parlava Kuroro? 
–Nella Brigata...- iniziò con voce ferma –Io sarò la testa, e voi le zampe, proprio come in un ragno.- 
Ora i futuri ragni ascoltavano con attenzione ogni singola parola, mentre le tre ragazze presenti si chiedevano che fine avesse fatto il Quoll che conoscevano. 
–Le regole non saranno molte, ma vi prego di impararle e di memorizzarle.- continuò imperterrito –Uno: non sono permesse le liti serie tra i membri, le dispute si risolveranno lanciando una moneta. Due: i miei ordini hanno la precedenza su tutto, ma se dovessi morire uno di voi mi sostituirà. Tre...- 
Il ragazzo continuò a parlare per diversi minuti, spiegando accuratamente che cosa avessero dovuto fare come membri del ragno. 
–Benissimo, ora potete scegliere un numero, da 1 a 13, che vi identificherà.-  disse infine. 
Nobunaga scelse l’1, Uborghin l’11, Machi il 7, Pakunoda il 9, Franklin il 12. 
Mancavano solo Feitan e la ragazza. 
–Uhm... Allora io voglio il numero 2.- disse lui. 
Tutti si voltarono verso l’unica rimanente. 
–E tu, Kaede, che numero vuoi?- chiese gentile Kuroro, conoscendo quanto ogni singola scelta, anche la più banale, fosse importante per la compagna. 
–Ci ho pensato molto... Ed alla fine ho scelto il mio numero fortunato. Sarò il 4.- disse sorridendo e guardando il capo negli occhi. 
Ancora nessuno di loro sapeva quanto quel numero fosse entrato nelle loro vite, non potevano nemmeno immaginarlo lontanamente, quanto avrebbe inciso nei loro destini. 
Soprattutto per uno di loro, sarebbe stato decisivo.  

Ed ecco il primo capitolo. 
Che ve ne pare? Vi piace la protagonista? 
Credetemi, questa ragazza riserva tante, tante sorprese...

Keyla

Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Keyla99