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Autore: Charmed_Trent    20/03/2013    1 recensioni
SPOILER!
Dal Capitolo uno:

- Il fatto è - continuò Kazu - che, dopo la morte di Amon, lui- cercò di evitare di pronunciare il nome di Hiroshi per non ferire di nuovo Asami - è andato alla Grande Biblioteca, dove ha trovato delle pergamene, che cercava già da tempo, risalenti all'epoca precedente a quella dei dominatori. Queste pergamene sono il nostro problema.-
- Perchè? Sono solo pergamene sul dominio, vero?- chiese Mako, temendo ciò che poteva succedere.
- Sì, effettivamente sono pergamene sul dominio, ma non direi "solo". Non insegnano i domini degli elementi.-
- In che senso?-
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER TWO
 
 
Korra

 
Era ormai notte, quando entrammo tutti e cinque nel Tempio dell'Aria, dove Tenzin era ancora occupato a fare la ramanzina alla povera Ikki perché aveva permesso a Kazu di raggiungerci, pur essendo un totale sconosciuto; pensai che, se Kazu fosse stato veramente un Paritario, forse avrebbe fatto meglio a venire direttamente da noi, senza fermarsi a dire di tutto alla figlia, ma preferii non dire niente, consapevole di come possa essere irascibile Tenzin certe volte.
- ... Si può sapere come diavolo ti è venuto in mente di portare uno sconosciuto, perfino vestito da Paritario, da Korra? Potrebbe avere cattive intenzioni! Potrebbe catturare Korra o addirittura ucciderla!- stava sbraitando Tenzin, mentre tutti e cinque lo guardavamo colpiti: non aveva mai fatto una scenata del genere, nemmeno con me, il che è tutto dire.
- Tenzin, puoi stare tranquillo, non c'è nessun pericolo: era solo Kazu. Ti ricordi di lui?- tentai di richiamare la sua attenzione per permettere a Ikki di evitare ulteriori urla, ma non fu esattamente quello l'effetto sortito.
- Non adesso, Korra!- disse senza nemmeno pensare a quello che gli avevo appena detto, ma poi si voltò e ci vide. Quindi spostò la sua furia sul povero Kazu, che se ne stava tranquillo in mezzo a Mako e Asami, che lo guardava affascinato. - Kazu? Ti sembra il modo di presentarti a casa mia: vestito da Paritario, al tramonto e soprattutto ad una bambina?!-
- Calma, calma, calma, Tenzin - mi intromisi, cercando di evitare che potesse dire altro a Kazu che, fortunatamente, sapeva come ignorare certe cose - Respira: dentro, fuori, dentro, fuori.- dissi mentre inspiravo ed espiravo lentamente. - Va meglio?-
- Sì. grazie, Korra - disse, ancora rosso in volto, mentre Ikki indietreggiava lentamente fino alla cucina dove, probabilmente, stava Pema - Scusatemi, ma certe volte Ikki mi fa davvero impazzire.-
- Mi hai sentito?- chiesi - È arrivato Kazu!-
- Kazu? Mi è familiare come nome, ma non ricordo bene chi sia..-
- Tenzin!- lo rimproverai, fingendomi sconvolta - Kazu, il ragazzo che era sempre con me quando venivi a trovarmi al Polo Sud! Il mio migliore amico!- precisai, vedendo lo sguardo interrogativo sul volto di Tenzin.
- Sono io, Tenzin!- esclamò Kazu facendosi avanti.
Tenzin lo squadrò da capo a piedi corrugando la fronte: potevo vedere i suoi occhi penetrare a fondo in quelli blu scuro di Kazu, osservare con attenzione i capelli castani chiari raccolti in una coda di cavallo tenuta, come la mia, da un nastro blu e azzurro; quando finì l'analisi degli abiti, tipici della mia tribù, il suo sguardo tornò sereno e con un lieve cenno di assenso capii che si ricordava finalmente di lui.
- Oh, sì! Kazu!- annuì, in seguito all'attenta analisi di ogni sua parte del corpo - Scusa, ma la mia memoria comincia a diminuire, e poi non ti vedo da, quanto, sette anni?-
- Beh, non so esattamente quanti sono, ma è da sei anni che non sono più nella Tribù dell'Acqua del Sud - rispose lui, sempre con il suo sorriso leggermente ammiccante ad increspargli le labbra.
- E cosa hai fatto in questi anni?- chiese Tenzin, voglioso di avere informazioni in più sulla sua vita.
- Oh, ho girato il mondo con mio padre e con lui ho studiato tutti i domini esistenti.-
- E tuo padre che elemento domina?-
- Mio padre non è un dominatore, mia madre era una dominatrice dell'acqua. Ma lui si divertiva a studiare i domini e ogni volta che scopriva qualcosa di nuovo era sempre più appassionato da questo potere.-
Tenzin sembrava molto affascinato dalla storia di Kazu, anche se, secondo me, usava la storia per cercare di inquadrarlo meglio.
- Scusate?- si intromise Asami: notai che il dolore che prima le invadeva il volto adesso era somparso, lasciando spazio ad una sola cosa: rancore. - Voglio ricordarvi il vero motivo per cui siamo venuti dentro.-
- Asami ha ragione - continuò Mako - Non siamo qui per ascoltare la bella storiella di Kazu - nella sua voce sentii un certo risentimento: che fosse geloso? - ma per cose più serie. Problemi più seri.-
- Di cosa si tratta?- chiese allora Tenzin, riprendendo il suo aspetto autoritario di sempre.
- Tenzin!- esclamò Pema dalla cucina, sporgendo leggermente la testa dalla porta della stanza - Vai a...- quando i suoi occhi si posarono su di noi, cambiò immediatamente frase - La cena è pronta-
- Venite - ci invitò allora Tenzin - ne parleremo a tavola.-
Allungò il passo e sparì dentro alla sala da pranzo, dove il tavolo era imbandito per nove persone; quando mi accorsi che non c'era posto, e probabilmente neanche cibo, per Kazu trasalii.
- Kazu- esclamai - non abbiamo avvertito Pema del tuo arrivo, quindi lei non ha preparato niente per te!-
- Non c'è problema - rispose tranquillo, mentre noi ci sedevamo attorno al tavolo - Mi posso preparare qualcosa di veloce da solo-
- Oh, scusa caro - si scusò subito Pema, quando si accorse di lui - non sapevo che avessimo ospiti a cena. Adesso ti preparo qualcosa..-
- Non serve- replicò Kazu - Mi preparo qualcosa da solo, Pema, tu stai pure seduta e mangia con gli altri. Avete delle prugne di mare?-
- Sì, Korra mi ha chiesto di comprarle giusto ieri. Sono nel contenitore vicino alla cucina.-
- Perfetto! - concluse Kazu mentre spariva oltre la porta della cucina - A quanto pare la tua passione per le prugne è sempre uguale, Testa di Prugna!-
- Puoi smettere di chiamarmi così?- chiesi, leggermente imbarazzata.
- Perché? È un bel nome!- esclamò allora Bolin, mentre si strafogava di spaghetti.
- Ma perché ti chiama così?- chiese Mako: da quando Kazu era arrivato si era fatto più scuro del solito, stranamente silenzioso.
- È una lunga storia...- tagliai corto, mentre allungavo la mano per prendere un altro cucchiaio di zuppa.
- Non è una lunga storia!- ribatté Kazu dalla cucina - Dovete sapere che da piccola Korra era molto... dispettosa e di mano lesta- sentii una risatina soffocata provenire da Bolin, che subito si ricevette una porzione di zuppa in faccia - Un giorno, sua mamma aveva preparato la torta di prugne di mare, la migliore di tutto il Polo sud, per inciso. Appena la finì, lei se ne andò e, al suo ritorno, era sparita nel nulla.
- Visto che io volevo mangiare quella torta, cominciai a cercare chi la avesse rubata. Sfortunatamente per lei, io sono in grado di capire chi mente e, quando le chiesi se sapeva qualcosa, lei negò tutto; ma lei si morde sempre il labbro inferiore quando mente, per cui la scoprii subito. Da allora la chiamo Testa di Prugna.-
- Però adesso sei tu quello "di mano lesta"- dissi, imitando il suo tono di voce, mentre tutti ridevano per la storia che mi aveva marchiata con quel soprannome.
- Io lo sono diventato per necessità!- ribatté, sulla difensiva -Quando sei ricercato in tutto il regno della Terra, devi imparare ad arrangiarti!-
- Ricercato nel regno della Terra?- chiese Asami
- Oh, beh, in effetti quella è una conseguenza dell'essere un ladro...- ammise, mentre tornava dalla cucina con una ciotola piena di prugne di mare - Sai, dopo che ti hanno sequestrato tutto il denaro perché credono che sia frutto di una truffa alla Regina della Terra, non ti resta molto da fare se non hai una casa dove andare!-
- Così sei un ladro?- chiese Bolin, improvvisamente interessato alla storia di Kazu, mentre era ancora intento a ripulirsi la faccia dalla zuppa che avevo accidentalmente gettato su di lui - E qual è la cosa più preziosa che tu abbia mai rubato?-
- Oh,- rispose Kazu, scoppiando a ridere - il palazzo del Re della Terra, a Ba Sing Se.-
- Cosa?!- esclamò Mako, che sembrava totalmente annoiato, o forse infastidito, dalla conversazione - Come diamine hai fatto a rubare il Palazzo della Terra?-
- In effetti non è stato un furto volontario, è stato più che altro un errore. Il mio scopo era rubare del denaro, ma per errore ho preso l'atto di proprietà del Palazzo. Poi, ovviamente l'ho restituito. Questo mi ha regalato un fantastico ritratto da ricercato! Fortunatamente, ho ripagato il Re lavorando per lui.-
- E perché dovresti rubare del denaro al re della Terra?-
- Non rubavo per me, ma lavoravo per degli altri!- si giustificò subito - Ma dopo quella volta ho smesso di fare il... Mercenario.-
- Hai un passato molto avventuroso, Kazu - cominciò Tenzin, pulendosi la bocca con il tovagliolo - Ma avevate detto che dovevate dirmi qualcosa di importante e non credo che, senza offesa, siano gli aneddoti di Kazu. Volete spiegarmi cosa è successo?- Aprii la bocca per cominciare a parlare di quello che ci aveva raccontato, ma la voce di Asami precedette la mia, che si spense in fondo alla gola.
- È mio padre - disse con una certa aggressività - Mio padre ha radunato di nuovo i Paritari, e ha scoperto due nuovi domini, che ha intenzione di usare contro i dominatori.- Tenzin quasi si soffocò con il suo bicchiere d'acqua, quando sentì queste parole.
- Stai scherzando, vero?-
- Vorrei poterti dire di sì, ma non posso. È la pura verità. E mio padre pagherà per questo. Ho intenzione di fargliela pagare molto cara, per aver appoggiato questo piano folle. Rimpiangerà il giorno in cui ha deciso di unirsi ad Amon. Lo giuro.-le lacrime cominciarono a scorrere sulle sue guance; non aspettò alcuna risposta e si alzò dalla tavola - Scusate.- sparì oltre la porta della sala da pranzo.
- Guarda questo.- disse Kazu, porgendo la pergamena del dominio della luce a Tenzin.
- Dominio della luce? È impossibile!- sbottò appena lesse quello che c'era scritto.
- E invece è possibile, così come quello dell'ombra. Io ho visto dei Bloccanti creare onde di oscurità e sommergere i nemici, che scomparivano dentro al buio. È terrificante.-
- E, sai dove praticano questo dominio?- chiesi, mentre nella mia testa si faceva avanti un'idea.
- Sì, nella palestra di allenamento dei Bloccanti.-
- Dobbiamo attaccare quella palestra!- esclamai, alzandomi di scatto, facendo scappare Pagu che si era acciambellato ai miei piedi.
- Calmati, Korra.- mi disse Tenzin - È un'idea brillante, ma credo sia meglio consultarci con Lin, domani mattina. Lei è esperta nel preparare attacchi.  Adesso, credo sia meglio che tutti voi vi riposiate, così domani mattina sarete abbastanza svegli da progettare un attacco. Buonanotte.-
Ci congedò così, senza dire nient'altro fummo sbattuti letteralmente fuori dalla sala da pranzo.
- Beh, Kazu, ti mostro il dormitorio maschile.- disse Bolin, uscendo dal portone, mentre Kazu, seguendolo, mi salutò con un cenno della testa.
- Bene, siamo rimasti soli. Vuoi dirmi cosa ti succede?- chiesi, piuttosto spaventata dall'atteggiamento misterioso di Mako.
- Non succede niente...- rispose in maniera decisamente troppo evasiva.
- Non è vero! È da quando è arrivato Kazu che non dici praticamente niente! Cosa c'è che non va?-
- Vedi, il tuo amico non mi convince. Arriva dal nulla e, di punto in bianco, ti si appiccica adosso come un'ostica. -
- Allora è questo? Sei geloso di Kazu?- chiesi, prima di scoppiare a ridere - Questa è davvero bella: io e Kazu, insieme. Nahh, lui è come mio fratello, mi farebbe impressione, anzi proprio schifo, mettermi con lui e baciarlo!-
- D'accordo, forse non c'è motivo di essere geloso, però voi siete così amici... Sa più cose lui su di te che io, e lui non ti vede da sei anni!-
- Questo non è vero! Lui conosce quello che ero da piccola, ma tu conosci quello che sono ora. Non devi preoccuparti, ti prometto che tra me e Kazu non c'è ne ci sarà mai niente. Fine del discorso.-
Non gli lasciai il tempo di rispondere che poggiai le mie labbra sulle sue, zittendolo all'istante, strinsi le mani intorno alla sua nuca e gli scompigliai i capelli; dopo qualche minuto, staccai la labbra.
- Va meglio?- chiesi, sorridendo - Adesso, togliti dalla testa quella stupida idea di me e Kazu e vai a letto. Abbiamo bisogno di te, domani. Ho bisogno di te-
 
Kazu
 
Seguii Bolin in un corridoio pieno di porte scorrevoli, mentre la curiosità di vedere cosa nascondevano era difficile da trattenere; Bolin si fermò di colpo, e quasi gli andai a sbattere contro, mentre diceva - Occupata!- e richiudeva la porta che aveva aperto.
Andò avanti ad aprire porte, fino a che non raggiunse l'ultima porta del corridoio, la aprì e vidi una stanza con due letti, un armadio e una finestra tonda che dava sul laghetto dietro al Tempio.
- Questa è camera mia - annunciò Bolin, mentre Pagu si accoccolava sulla sua cuccia - A quanto pare è l'unica libera, quindi temo che dovremo dormire insieme!-
- Sta' tranquillo, ho dormito con una tartaruga-foca per oltre undici anni della mia vita, e negli ultimi sei ho condiviso il letto con ogni cosa immaginabile!- risposi sarcasticamente.
- Allora non ti farai problemi a dormire nella mia stanza! Benvenuto a casa mia!- disse, facendo un gesto teatrale con la mano destra, mostrandomi la sua stanza; scoppiai a ridere e mi sedetti sul letto libero, mi tolsi la maglietta, come facevo sempre prima di dormire e mi coricai a pancia in giù.
- Kazu, cosa sono quelli?- chiese Bolin, quando vidi che stava fissando la mia schiena, capii a cosa si riferisse.
- Intendi i disegni sulla schiena?-  lui annuì - Sono dei Marchi, li ho fatti nella Nazione del Fuoco. All'inizio, mi hanno fatto il simbolo della Tribù dell'acqua quando mi hanno catturato per un breve periodo e rinchiuso in una prigione. Poi, quando sono uscito, mi sono accorto di quanto fosse bello poter disegnare sulla propria pelle, perciò mi faci Marchiare anche con gli altri tre simboli.-
-  Che forza! E perché proprio i simboli dei quattro elementi e non delle altre cose?-
- Perché io credo che in ogni dominatore sia necessario un equilibrio tra le varie caratteristiche dei dominatori degli altri elementi. Solo dopo che ho imparato ad attingere potere dalla mia forza, dal rancore e dall'armonia, oltre che dalla bontà, ho migliorato il mio dominio.-
- Tu... Sei un genio!- esclamò Bolin, saltando sul letto ed mettendo le braccia dietro la testa - Ma comunque, buona notte! Sono stanco morto, oggi mi sono allenato tutto il giorno fino a che non sei arrivato tu, mio salvatore!-
Aprii la bocca per rispondere, ma sentii il suo russare, così mi coricai anche io e chiusi gli occhi, cercando di dormire, ignorando il rumore della gola di Bolin che era decisamente fastidioso; passarono alcuni minuti, prima che io sentissi qualcosa di cui, prima di quel momento, non mi ero accorto: la luna piena.
Sentii la sua forza scorrere nelle mie vene, riempiendomi di nuova energia, come se avessi già dormito abbastanza per risvegliarmi al pieno delle mie forze; decisi di andare ad allenarmi nel laghetto davanti alla finestra, perciò mi alzai e aprii la finestra, la scavalcai e raggiunsi l'acqua.
Mi inginocchiai e avvicinai la mano alla superficie, e feci sollevare l'acqua e la avvolsi attorno alla mia mano; mi rialzai e, appena mi misi in posizione di difesa, sentii dei fruscii di erba provenire dalla mia destra.
Mi voltai e vidi Asami camminare verso di me, tenendo la mani  chiuse intorno a qualcosa sotto la maglia nera e rossa, stava fissando i suoi piedi camminare rapidi sull'erba e si voltò di scatto per controllare dietro di sé; indietreggiai lentamente, nascondendomi dietro ad un albero non lontano da dove ero prima.
Asami raggiunse il laghetto e tirò fuori dalla maglia, guardandosi intorno allarmata, quello che teneva stretto: la pergamena del dominio della luce; la aprì e la appoggiò davanti a lei, su una roccia, la osservò attentamente e si mise in posizione, poi chiuse gli occhi e cominciò a fare strani movimenti che non appartenevano a nessun dominio.
Tesi una mano e la feci ondeggiare su e giù, mentre l'acqua del laghetto faceva lo stesso; continuai finchè una colonna d'acqua si innalzò davanti ad Asami che, ancora con gli occhi chiusi, non vide nulla, allora, con l'altra mano, feci cadere alcuni schizzi su di lei che si fermò di colpo e osservò spaventata l'acqua sopra di lei.
- A quanto pare incontrarmi non ti ha fatto bene, Asami - dissi, uscendo dal mio nascondiglio e riadagiando l'acqua negli argini del lago - Da quello che ricordo, quella pergamena era con Tenzin, e non credo che l'abbia ceduta molto facilmente.-
- Kazu!- rispose, tirando un sospiro di sollievo, vedendo che ero io e non qualcun'altro - Mi hai spaventato a morte! Non venirmi a fare la predica, devo vendicarmi di mio padre, e il dominio della luce è l'unica cosa che mi può aiutare.-
- Ma io non ti sto facendo la predica, anzi. Sono qui solo per allenarmi. Sai, la luna piena...-
- Capisco. Allora ti lascio allenare in pace, io troverò un altro posto- Allungò le mani per richiudere la pergamena e portarla con sé ma io le bloccai le mani con l'acqua.
- Possiamo allenarci insieme, non preoccuparti, so mantenere i segreti. Non ho fatto praticamente altro negli ultimi sei anni!- Scoppiò a ridere, ma tornò subito seria e mi guardò con uno sguardo interrogativo.
- Non ho capito una cosa della tua storia... Hai detto che sei partito con tuo padre per studiare i domini, ma poi hai detto che per guadagnare soldi eri costretto a rubare e a fare il mercenario. Perché?-
- Vedi, sono partito con lui, è vero ma...- la mia voce si incrinò - Quando siamo arrivati a Ba Sing Se, ho scoperto che lui non era chi diceva di essere, era un membro di una setta che stava organizzando l'omicidio del Re della Terra. Così, quando lo hanno riconosciuto, lo hanno arrestato e ucciso. Proprio davanti ai miei occhi. - Asami trasalì e si portò una mano alla bocca - Però non volevo tornare a casa, volevo esplorare il resto del mondo e così continuai il viaggio da solo. Il resto lo sai-
- Mi dispiace-
- Ma perché devono tutti chiedere scusa per cose di cui non hanno colpa? Non l'ho mai capito e mai lo capirò!-
Abbassò gli occhi e lasciò andare la pergamena sulla roccia; mi misi di fianco a lei e sollevai buona parte dell'acqua davanti a me, senza fare alcuno sforzo.
Dopo un po', decisi di tentare di applicare la tecnica che stava provando Asami sul mio dominio, così allungai la testa e vidi le immagini sulla pergamena: Asami aveva fatto quelle mosse centinaia di volte da quando era arrivata e ormai non usava più la pergamena, per cui la guardai per capire meglio come muovermi.
Quando tese il braccio davanti a sé, con la mano aperta verso l'alto, un piccola sfera di luce si accese sulla sua mano, illuminando il mio e il suo volto stupefatto; guardai la pergamena di nuovo e notai qualcosa che prima non c'era.
- Asami, avvicina la luce- dissi, indicando i simboli che erano apparsi alla luce; lei avvicinò la mano, e i simboli si fecero più chiari: erano strani disegni, simili a rune, che brillavano sotto alle parole scritte con il normale inchiostro.
- Sono avvertenze sul dominio della luce- annunciò lei, dando uno sguardo a quei simboli per me incomprensibili.
- Le riesci a leggere?- chiesi, colpito; lei annuì - Sai leggere le rune?-
- Non sono rune, sono normali lettere.-
- No, credimi, sono rune. Le ho già viste. Sono incise sulla cima del Tempio del Sole, nella Nazione del fuoco. Sono antichissime. Perché tu puoi leggerle?-
- Non lo so, deve essere la luce, magari permette a chi la crea di leggerle. Comunque, dicono :Amore e odio, luce e ombra, creazione e distruzione. L'amore crea luce, l'odio ombra. La luce può solamente creare, l'ombra distruggere. Chi tenta il contrario subirà conseguenze terribili. La luce è dappertutto, l'ombra anche, ma è necessario saperle estrarre dalla nostra anima. Amore per la luce, odio per l'ombra.-
- Cavolo, sembra scritto da un bambino di sette anni. -
- Credo sia voluto, per permettere a chiunque di leggerle. Sembrano istruzioni per il dominio della luce e anche dell'ombra.-
- Hai ragione - allargai la pergamena, per vedere se c'erano ulteriori rune, ma non c'era scritto nient'altro;  facendolo, toccai la mano di Asami, e la luce nella sua mano si intensificò, finché non la allontanai dalla sua: in quel momento di luce più intensa, notai qualcosa risplendere anche nel retro della pergamena.
La girai, e vidi che non si trattava di rune, come prima, ma di linee che sembravano creare - Una mappa? - chiese Asami confusa.
- Sembrerebbe - risposi - Ma ci sono parti che nel mondo di oggi non ci sono - indicai un arcipelago abbastanza grande, esattamente al centro del oceano tra le quattro nazioni - Queste cosa sono?-
- Sembrerebbe un arcipelago simile ai Templi dell'Aria, ma non è uno di quelli...-
- Credo che sia meglio riposarci e mostrare tutto domani a Tenzin e Lin, loro sapranno cosa fare. Se sono rimasti come prima.-
- Allora, - disse, ripiegando la pergamena e chiudendo la mano, così che la luce si spegnesse - Sarà meglio che vada. Buonanotte, Kazu!-
- Buonanotte, neo-dominatrice della luce!- risposi, stiracchiandomi.
- Bei Marchi, comunque! - scherzò, allontanandosi - A quanto pare adesso non li fanno solo in prigione!-
La vidi sparire dietro al dormitorio, ma la sua risata riecheggiava ancora nella mia testa; mi allenai ancora per qualche minuto, poi decisi di dormire: anche se la luna piena mi faceva sentire pieno di energia, una volta tramontata tutta la stanchezza accumulata mi sarebbe ripiombata addosso come un macigno.
   
 
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