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Autore: Fuffy91    08/10/2007    1 recensioni
Rieccomi!! Spero vi piaccia! é una storia di avventura, coraggio e mistero.Una strana ragazza legata ad un segreto , ad una ciurma di pirati ben conosciuta e ad un capitano con un cappello di paglia. Intrighi, paure, misteri, segreti, dolori, vie nascoste, strade insidiose, nascondigli , gioie, sorrisi, bevute in compagnia, profumo di arance e magia...questo è Orange Town! Leggete e commentate se volete! Baci da Fuffy91!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando Mary entrò nel salone della sua piccola e modestia casa, preceduta da Chopper, guardò attentamente ognuno dei suoi nuovi amici pirati:c’era Nami che, giocherellando con sua ciocca di capelli ribelle come il suo animo infuocato, aveva dipinta sul bel volto longilineo un’espressione pensierosa; accanto a lei c’era lo spadaccino Zoro che, con le gambe incrociate e con i piedi poggiati sul tavolino in legno, stava ripulendo una delle sue fedelissime spade, mentre il piccolo Chopper, avvicinatosi, cercava di sistemargli la fasciatura sul petto, intimandogli di stare fermo solo per qualche minuto; Usopp e Nico Robin, anche lei con alcuni cerotti e fasciature qua e là come il suo amico cecchino, erano anche loro fermi e seduti l’uno accanto all’altra, entrambi con la stessa espressione pensosa. Fu Nami a rompere quel silenzio carico di tensione: “ Chopper, Mary, come si sente Sanji? Si è ripreso?” E Mary, ricordando in un lampo il dolce e tenero bacio inaspettato che il cuoco dal ciuffo biondo le aveva regalato, arrossendo lievemente e abbassando il capo verso il pavimento, con occhi lucidi e socchiusi le rispose: “ Si, sta molto meglio adesso! Si è ripreso per un attimo, ma poi è sprofondato di nuovo in un sonno profondo.” “ Meglio così! Almeno potrà riprendersi completamente prima della battaglia!” Esclamò Zoro, ricominciando a ripulire la seconda delle sue spade, mentre Mary lo guardava con aria interrogativa e sorpresa dopo le sue ultime parole: “ Ba- Battaglia? Di cosa parli? Non capisco?” “ I cagnolini di quel pazzo di Rog ci hanno invitato a prendere un tè con loro domani all’alba!” Le spiegò metaforicamente la bella navigatrice alzandosi e sgranchendosi le gambe ancora indolenzite dopo il combattimento contro la bionda platinata, mentre Mary continuava a capirci sempre di meno, tanto che Robin le disse molto più concisa della sua compagna dalla chioma rosso tramonto: “ Ognuno dei seguaci di Rog ci hanno lanciato una sfida. Domani all’alba dovremo recarci alla residenza del loro folle padrone e combattere con i nostri rispettivi avversari, nelle camere che ci hanno riferito.” “ Scusa, e io che cosa ho detto?!” Le disse Nami con un sorriso, mentre Zoro sbuffando le diceva in sottofondo: “ Frequenti troppo Rubber! Cominci addirittura a ragionare come lui!”e Nami, adirata come c’era da immaginarsi, con un calcio per poco non gli spezzava le gambe per la potenza che ci aveva messo, tanto che Zoro, massaggiandosi il ginocchio dolorante, le urlò: “ MA SEI PAZZA OLTRE CHE ISTERICA, MOCCIOSA?” “ Sta zitto, e non ripetere più quelle assurdità! Per diventare come Rubber ci vorrebbero anni di impegno, e poi la mia era solo una metafora scherzosa, cosa che il tuo cervello da scimmione non può capire!”gli disse terminando con un sorrisino diabolico e ravviandosi i ciuffetti scarlatti con una mano, mentre Zoro, ignorandola, ricominciò a ripulire la sua spada, ritornando nella sua solita posizione, come se nulla fosse successo o non avesse la benché minima importanza, cosa che infastidì non di poco Nami, la quale, con stizza, si risedette di nuovo accanto a lui, incrociando le braccia al petto, offesa oltre ogni limite. A quella scena tutti ricominciarono a ridere tranquilli, tranne Mary, che rimase impassibile e ripensava a Sanji che, anche se si sarebbe ripreso, subito dopo avrebbe dovuto ricominciare a combattere contro uno di quei folli assassini, e puntò il suo sguardo preoccupato verso la sua cameretta dove, nel suo lettino, giaceva quel simpatico cuoco, ed in seguito scrutò uno ad uno i suoi amici pirati che, nonostante le circostanze, continuavano a ridere ed a scherzare felici, e il pensiero di non poterli più rivedere, le gonfiò il cuore di tristezza, tanto che alcune lacrime cominciarono a rigargli il bel volto da angioletto dalla chioma dorata. Tutti immediatamente smisero di ridere ed osservarono stupiti la piccola cameriera di “Il Gabbiano” scoppiare in singhiozzi davanti a loro: “ Mi dispiace tanto ragazzi. Non volevamo coinvolgervi in questa brutta storia. State rischiando molto pur di liberarci dalla tirannia di quel cattivo di Rog e dei suoi perfidi complici. Ed ora…ora non vorrei che rischiate la vostra vita per salvarci. Non ne varrebbe la pena. In fondo…siamo sempre vissuti così, quindi basterà solo sperare che tutto prima o poi finisca o che magari Rog metta la testa a posto ,anche se…” “Sciocchezze!!!” esclamò con furore Nami che, alzatasi improvvisamente dalla sedia una seconda volta, la fece addirittura cadere per l’impeto: “ Quello che dici sono solo assurdità! Credi davvero che quel tizio, che uccide senza motivo un mucchio di gente innocente, possa cambiare da un giorno all’altro?! Non so te, ma io non lo credo affatto possibile!” “ Ma…” disse senza voce Mary, stupita da tutta quella franchezza da parte della sua amica navigatrice, che la guardava con sguardo deciso e sicuro: “ Nami ha ragione!” esclamò Usopp, con la stessa espressione di Nami dipinta sul volto abbronzato: “ La malvagità di Rog e dei suoi alleati non finirà mai finchè qualcuno non gli darà una battuta d’arresto, sconfiggendola per sempre! Credimi, io, come i miei compagni, lo sappiamo bene!” “ Si e si da il caso che quel qualcuno di cui parla Usopp siamo proprio noi!” affermò con decisione Zoro alzandosi a sua volta dalla sedia, dopotutto lui non rifiutava mai una sfida lanciatagli da uno dei suoi avversari e, se sarebbe bastato ad aiutare qualche innocente, non se lo faceva ripetere due volte! “ Non devi preoccuparti per noi Mary! Siamo abituati ai pericoli e ti informo che li abbiamo sempre superati, tutti insieme!” continuò Nico Robin incrociando le gambe elegantemente e regalandogli un sorriso pacato ma sereno: “Si, si! E poi, se si fanno male, ci sono sempre io a curarli. Non preoccuparti!”le disse Chopper saltellando allegro ed elettrizzato: “ E se ti fai male tu Chopper?” Gli chiese Mary accennando un sorriso ed asciugandosi le ultime lacrime: “ Uhm, beh mi curo da solo ovvio!” le rispose con sincerità e con un sorrisino dolcissimo, tanto che tutti scoppiarono a ridere per quell’affermazione: “ Che c’è? Perché ridete?” disse incredulo Chopper. Improvvisamente Mary sentì una mano calda sfiorarle la spalla e il profumo di tabacco, misto deliziosamente a quello di colonia, pervaderle le narici e i sensi e una voce calda e profonda, ancora un po’ impastata di sonno, sussurrarle: “ Non piangere per noi, angioletto biondo! Abbiamo affrontato e vinto moltissimi combattimenti. Ti prometto che torneremo sani e salvi, e poi festeggeremo tutti insieme la vostra liberazione. D’accordo?” E Mary, arrossendo un po’ imbarazzata e senza voltarsi verso il suo interlocutore, gli rispose: “ D- D’accordo!” “ Sanji!” “ Come stai?” “Ti senti meglio ora?” “ Ti ha conciato piuttosto male quel rosso assatanato!” Commentò Zoro dopo le domande d’ansia per la sua salute poste dai suoi compagni, sogghignando provocatorio, e incassando lo sguardo di fuoco di Sanji che, infuriato, ma non in modo eccessivo, gli disse: “ Si Zoro, sto bene!!! Grazie per la tua preoccupazione!” E lo spadaccino, contento di sapere che il suo amico-nemico cuoco stesse bene, continuò a sogghignare ed aggiunse: “ Figurati! E poi dici che non mi preoccupo per te! Visto?!” E di nuovo risate da parte di tutti, ma questa volta fu Usopp a non ridere: “ Che cosa c’è Usopp?” Gli chiese il piccolo Chopper accanto a lui: “ Sono preoccupato per Rubber e Ruby! È da questo pomeriggio che non abbiamo loro notizie. Chissà se stanno bene!” “E se Rog li avesse catturati?” chiese con orrore Mary, immaginando i suoi due cari amici in pericolo e a quello che il perfido signore di Orange Town avrebbe potuto fare alla sua migliore amica , visto che la odiava così tanto. “ No, è da escludere! Finché c’è Rubber insieme a Ruby, puoi stare tranquilla che non le succederà nulla.” La rassicurò Sanji stringendola un po’ di più verso il suo petto caldo, per trasmetterle un po’ del suo calore al fine di tranquillizzarla. “ Giusto, senza contare che stai parlando del nostro capitano. Sono sicura che sarà già nella residenza di Rog a dargliene di santa ragione!” Esclamò Nami, facendole l’occhiolino in segno di complicità e per cercare, anche lei come il suo compagno, di trasmetterle un po’ della sua calma; quella ragazza così sensibile era anche così tremendamente buona, tanto da preoccuparsi anche di loro che, in fin dei conti, conosceva solo da poco. Solo per questo dolce lato del suo carattere, le era simpatica ed era contenta di averla come un’altra sua amica. “ Sarà meglio avviarci, adesso! Tra poco sorgerà il sole!” Suggerì Nico Robin alzandosi dalla sedia, seguita a sua volta da Usopp, gli unici ad essere ancora seduti. In segno evidente di approvazione, tutti i membri della ciurma del Cappello di Paglia, con l’assenza del loro capitano, si diressero verso l’uscita, salutando cordialmente e ringraziando Mary per la sua gentile ospitalità: “ No, sono io a dovervi ringraziare. Spero che tornerete sani e salvi da questa assurda guerra, vincitori ed insieme a Rubber e Ruby!” Rispose loro la dolce Mary, che venne ricambiata da tutti loro con un sorriso e un:” Contaci!” esclamato con forza e decisione. In seguito, con la velocità con cui erano entrati le prima volta, così scomparvero rapidamente, e proprio mentre Mary si accinse a seguirli, per vederli per l’ultima volta raggiungere la residenza degli Smitt, la sua strada venne sbarrata da Sanji che, senza neanche darle il tempo di capire cosa stesse succedendo, l’abbracciò con impeto e la strinse a sé appassionatamente, facendola quasi morire per l’emozione. Poi, accarezzandole i capelli dorati, le sussurrò in un orecchio con voce avvolgente: “ Ti prometto che tornerò presto, tesoro. Fin ad allora, aspettami. Promesso?” “ Si, promesso!” gli bisbigliò con un soffio di voce Mary, con gli occhi lucidi e stringendosi ancora di più a lui. Dopo attimi che parvero non finire mai per entrambi, Sanji a malincuore dovette staccarsi da quel abbraccio dolcissimo ed intenso, e costringendola ad annegare nel suo sguardo scuro e travolgente come un mare in tempesta, rossa in volto per l’emozione e con gli occhi azzurri velati di lacrime, la baciò di nuovo, ma stavolta fu un bacio più profondo e passionale, oltre ad essere dolce e tenero insieme: “ Devo andare. A presto, mia dolce Mary!” Gli bisbigliò con voce roca Sanji e, richiudendosi la porta alle spalle, scomparve nell’oscurità ancora presente ma non del tutto avvolgente, raggiungendo i suoi compagni, ignari del suo primo vero amore che gli avvolgeva il cuore pieno di passione: ma per questo, stavolta, si sarebbe battuto. Un gelido venticello notturno fece rabbrividire il giovane capitano della Going Merry, che nel dormiveglia si mosse un po’ e si accorse con stupore che la sua gamba sfiorò quella più morbida e lisca della sua giovane amica Ruby che, stringendo spasmodicamente con la mano destra un lembo della camicia del suo amico, era avvinghiata a lui in un stretto e tenero abbraccio. Aprirono entrambi gli occhi: quelli nocciola di lui si fusero con quelli scuri di lui. Si sorrisero contemporaneamente, ma, quando Ruby si accorse in che situazione si trovavano, arrossì e si stacco da lui con pudore, rimanendo in ginocchio e cercando accuratamente di non incrociare i suoi occhi, imbarazzatissima. Rubber non capiva il motivo del suo imbarazzo; per lui era stato molto carino dormire e svegliarsi abbracciato a lei. Nella sua innocenza, si chiedeva che cosa poteva averla turbata così tanto; in fondo avevano solo dormito insieme, abbracciati, sotto quel enorme albero d’arance, che ora, avvolto dall’oscurità, sembrava una grande sagoma scura dalle foglie rese argentate dai raggi lunari. Si sentiva ancora accaldato e la sua camicia aveva assorbito il profumo dolcissimo d’arance che provieniva dai morbidi capelli di Ruby. Com’era bella tutta rossa in volto ed imbarazzata, e non poté fare a meno di osservare attentamente il suo profilo perfetto e incantarsi ad ammirare i bagliori luccicanti che emanava il suo ciondolo a forma di farfalla, alla luce della luna lattea. Con un sorriso tenerissimo, si avvicinò di più a lei, anch’egli in ginocchio, e le baciò la guancia arrossata, dicendole sempre sorridente: “ Buongiorno Ruby! Anche se, sembrerebbe notte. Forse perché è notte. Cosa notte? Ma, abbiamo dormito così tanto? Accidenti, di solito è Zoro quello che dorme come un ghiro tutto il tempo! Vabbè, poco male! Si vede che eravamo stanchi entrambi! Non trovi?” E Ruby, dopo aver ascoltato il suo lungo monologo, ricomponendosi, decise di rispondergli con un sorriso: “ Si, evidentemente! Ma ora dovremo incamminarci. Anche se tra poco sarà l’alba! Che dici, aspettiamo che sorga il sole per avviarci?” “ Si, va bene!” Si sedettero di nuovo sul prato fiorito, aspettando il sorgere del sole, appoggiando la schiena sul tronco robusto dell’albero. Il vento filtrava dai suoi possenti rami, e ribelle, giocherellava con i riccioli castani di Ruby e i ciuffetti corvini di Rubber. L’umidità della notte fece rabbrividire Ruby, che cercò di riscaldarsi con le mani, strofinandole sulle sue braccia nude e dalla pelle d’oca. Nude si, visto che indossava una fascia dal colore blu intenso, che le aderiva il seno e la vita. “ Hai freddo?” Le chiese Rubber, che durante le ronde notturne sulla Going Merry, si era abituato al gelo portato dall’oscurità. A volte, cullato dalle onde del mare, si addormentava senza nemmeno coprirsi con la coperta che Chopper gli dava, per prevenire eventuali malanni. Anche se Rubber ,fin da piccolo, vantava di avere una salute di ferro: “ Un po’. Sai, a quest’ora di solito sono nel mio lettino,al calduccio, sotto una bella copertina tutta colorata e caldissima. Ma, per la salvezza della mia isola e la libertà dei miei concittadini farei questo e…Brrrrrrr…a-a-altroooo!” E tremava davvero da capo a piedi, per una folata di vento un po’ più gelida del solito. Rubber, ridendo a crepapelle, le disse mentre lei gli intimava di non ridere delle sue disgrazie: “ Ho capito, allora sarà meglio prevenire eventuali malanni, come dice sempre il mio medico di bordo.” E tirandosela a sé per la seconda volta, la strinse forte contro il suo petto, sempre rimanendo seduto e solleticandole il collo scoperto dai ricci ribelli con il suo respiro regolare e caldo: “ Stai calda adesso?” Le chiese con il solito tono innocente e sorridente, mentre Ruby inghiottiva nervosa e diventava di nuovo rossa per l’imbarazzo. Ma Rubber interpretò quel rossore come segno che il suo corpo si stava riscaldando e così disse sorridendo soddisfatto: “ Si, direi proprio di si!” e poi scoppiò di nuovo a ridere, mentre Ruby sentiva i sussulti delle sue risate e sorrideva a sua volta. Non c’era nessuna malizia in quel gesto così tenero e dolce da parte di Rubber, e di questo Ruby ne fu rincuorata. Cominciò a rilassarsi grazie al calore che il petto del giovane pirata e le sue braccia ,che la cingevano quasi senza toccarla, emanavano. Si strinse di più a lui e cominciò a pensare che la sua cara copertina, che fino a qualche momento fa aveva rimpianto, era stata del tutto surclassata! Come era dolce e caldo quel abbraccio con il quale nessuna stoffa poteva competere. Iniziò ad aspirare a pieni polmoni il profumo di pulito e di bagnoschiuma alla menta che Rubber emanava,tremendamente avvolgente e pungente. Sentì il piccolo rumore di paglia che provocava il suo capello ogni qualvolta veniva stuzzicato da un soffio di vento gelido, che Ruby ora non percepiva più e l’impercettibile rialzamento del suo petto ad ogni suo respiro regolare. Tutto risultava così tremendamente dolce, che pensava che nulla poteva turbare quel momento di completa tenerezza. Ma all’improvviso, a malincuore, Ruby sentì che le braccia di Rubber la stavano lasciando, quasi bruscamente, e in quel mentre, riuscì solo a percepire il suo battito che da regolare divenne agitato. Venne scaraventata sull’erba, e quando si riebbe, vide, con occhi sgranati dalla sorpresa, Rubber che prontamente aveva schivato un pugnale di medie proporzioni, dalla lama molto affilata che, mancando il suo obbiettivo, si era andato a conficcare nella corteccia di quel albero che, fino a quell’attimo, aveva costituito il loro rifugio. Entrambi osservarono con stupore ed orrore quella che poteva essere stata facilmente l’arma che avrebbe potuto togliere la vita ad uno di loro due, ignari di tutto. Meno male che Rubber aveva avuto i riflessi pronti e l’aveva scostata da sé, spostandosi a sua volta velocemente. Ma, mentre lo osservava piena di ammirazione, vide colare dalla sua guancia un rivolo di sangue rossastro, e cominciò a preoccuparsi: “ Rubber stai bene? Sei ferito?” fece per avvicinarsi, ma Rubber , puntando una mano verso di lei, le intimò: “ No, non avvicinarti a me! Potrebbe essere pericoloso! Per favore, rimani lì, per il momento!” e mentre pronunciava queste parole, aveva stranamente lo sguardo rivolto davanti a sé, tanto che Ruby, imitandolo, guardò a sua volta nella stessa direzione e quello che scorse nell’oscurità ,che stava molto velocemente cedendo il posto ai primi tenui raggi del sole, le fece sgranare gli occhi una seconda volta. C’era uno strano individuo dall’aria sinistra che li osservava con sguardo diabolico. All’inizio Ruby non riuscì a capire chi fosse, ma poi, quando il sole finalmente sorse, ed i suoi caldi raggi illuminarono la sua alta ed oscura figura, lo riconobbe all’istante: era il sesto elemento dei seguaci di Rog Smitt! Solo perché era il sesto, non era di certo il meno pericoloso o il meno diabolico, anzi, al contrario. Era il Più pericoloso ed il Più diabolico di tutti loro messi insieme! Aveva già avuto, se si può dire, il piacere indiscusso di affrontarlo, e non era stata un’esperienza esaltante, anzi, per poco non moriva dissanguata per le ferita al fianco che le aveva inferto con uno dei suoi coltelli: Jack Il Lanciatore di Coltelli, così lo definivano, oltre che con l’epiteto di Elemento 6 della banda di Rog. Forse era venuto lì per ucciderla o magari portarla da Rog, ma perché coinvolgere anche Rubber se voleva solo lei? Non aveva alcun senso!: “ Rubber, stiamo attenti! Questo tipo è pericoloso forse quasi quanto Rog! Non sottovalutarlo!” “ Ah si?!, Forte quasi quanto Rog?! Benissimo, non potevo sperare di meglio!” Disse sogghignando, pregustando una nuova sfida all’ultimo respiro, proprio come piacevano a lui! Ruby lo guardava sconcertata, come poteva dire una cosa del genere?! Ma del resto, era pur sempre un pirata che valeva 100 milioni di danari, e di certo non per caso! Infatti Rubber, sempre sogghignando provocatorio, sotto lo sguardo di Ruby, gli disse: “ Ciao!” “ Ehhhhh?! Ciaoooooooo?! Ma che fa? Lo saluta?” pensò al limite dell’esasperazione, guardandolo con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite. E quello di rimando, stando al gioco: “ Ciao, piacere di conoscerti Rubber Cappello di Paglia! Ti informo che sono venuto per ucciderti!” A quell’esclamazione, Ruby lo guardò interrogativa, mentre Rubber pronunciava un laconico: “ Oh, davvero?! Ma dai, non l’avevo capito!” E detto questo, accennò ad una risatina ancora più provocatorio: “ Aspetta un attimo! Io non ci capisco più niente! Rog vuole me, non Rubber! Allora, perché vuole ucciderlo per mano tua?! Tutto questo è ridicolo! Lui non c’entra niente in questa storia! Battiti con me Jack, e facciamola finita una volta per tutte!” “ Ruby…” bisbigliò Rubber colpito da quel gesto da parte di quella speciale ragazza: per una volta, era qualcun altro che voleva proteggere lui, ma certamente non poteva permetterglielo! Così avvicinandosi a lei con un sorriso, le mise una mano sulla spalla scoperta e le disse, mentre lei sussultava a quel tocco, troppo presa a scrutare con astio Jack, che le sorrideva disgustato da tutto quel patetico eroismo: “ Ti ringrazio Ruby, ma lascia che me occupi io, visto che la sfida ,quello spilungone, l’ha lanciata a me!” e sogghignò ancora, facendola sorridere a sua volta. Ma poi, riscuotendosi, gli disse di rimando: “ Ma Rubber…io…voglio aiutarti!” “ No, stavolta niente lavoro di squadra!” e a quelle parole Ruby si rattristò abbassando il capo in segno di resa: “ Forse non mi crede all’altezza di fronteggiarlo?” si domandava dispiaciuta. Ma, come se le avesse letto nel pensiero, le sorrise e le baciò la fronte con un sonoro bacinetto, facendola ridere un po’. Poi si guardarono negli occhi come se si stessero parlando con lo sguardo, capendosi, e con un: “ Ora vado! Tu mettiti vicino all’albero e fammi il tifo!” le disse sorridente come non mai: “ Contaci!” “ Allora iniziamo o no?” disse Jack pronto a menare le mani, anzi, a lanciare coltelli contro Rubber, il quale schioccandosi le nocche delle mani, gli rispose avanzando verso di lui: “ Certamente, quando vuoi!” Inizia così un nuovo scontro! Ciaoooooooooooooo!!! Sono tornata visto! Che capitolo ragazzi! Spero vi piaccia! Innanzitutto, mi scuso per l’eccessivo ritardo, ma sapete com’è…tra inizio scuola, libri, compiti, ecc….Quando scrivevo! Cmq ora sono ritornata con un nuovo capitolo all’insegna del romanticismo e un po’ d’azione anche se il prossimo in programma…eh, quello si che è all’insegna dell’action!! Leggete, leggete, mi raccomando!! Commentate anche, se volete! Tantissimi big kiss a tutti voi cari lettori e lettrici e, a presto dalla vostra Fuffy91!!!XD
  
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