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Autore: Francy_92    21/03/2013    1 recensioni
[Dal capitolo 11]
«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca.
«Perché?»
«“Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse”? Non avevi una scusa migliore?»
«Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in mente»
«E il colpo di tosse poi. Sei proprio pessima come attrice, lasciatelo dire»
«Grazie mille. Quasi quasi telefono di nuovo e dico che sto meglio»
«No, scherzavo» disse Nicholas uscendo la testa da sotto il cuscino e prendendo Brianna per i fianchi.
«Grazie per aver mentito»
«Figurati. Tutto per te!»
«Ti amo» le disse Nicholas.
Spero che vi abbia incuriosito almeno un pò... Per scoprire il resto... prego... entrate xD
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 37

 
Il giorno dopo Nicholas si era alzato molto presto e, girandosi nel letto, vide Brianna.
Nicholas sorrise, le fece scorrere l’indice sulla sua schiena nuda e si alzò, cercando di non svegliarla.
Fece una lunga doccia fredda: aveva bisogno di capire meglio quello che era successo.
Lui e Brianna avevano passato la notte insieme. Gli era mancato stringerla a sé, accarezzarla, baciarla… tutto quello che era successo era tutto ciò che Nicholas voleva da tempo, ma allora perché si sentiva così strano?
Per un momento ebbe paura di essersi innamorato anche di Amber, ma lo aveva deciso tempo fa che non si sarebbe mai dovuto innamorare di altra donna al di fuori di Brianna. Era con lei che voleva passare il resto della sua vita, ma allora perché quella strana sensazione?
Quando uscì dalla doccia non aveva trovato nessuna soluzione.
Si sdraiò sul letto e in quel momento Brianna si girò verso di lui e appoggiò una mano sul suo petto. Nicholas la guardò e le circondò le spalle con il suo braccio.
«Buongiorno» disse lei.
«Pensavo dormissi»
«Sono sveglia da un po’»
«Perché non mi hai svegliato?»
«Eri già sveglio. Eri sotto la doccia»
«Ah» disse lui, senza altri argomenti da tirar fuori. Si mise a sedere.
«Tutto bene Nicholas?» chiese lei preoccupata.
«Si certo»
Brianna non ne era molto convinta, ma era stanca di discutere. Si era arresa qualche tempo fa. Quando lui le aveva fatto capire che non sarebbero più ritornati insieme.
La sera prima, aveva creduto che forse si sbagliava, ma riacquistando il lume della ragione con una buona dormita, si era resa conto che forse si era illusa.
«Forse è meglio che me ne ritorni in camera mia. Abigail starà in pensiero» Non era vero, ma doveva inventare una scusa per andarsene.
Si rese conto che erano diventati ancora più estranei e questo la ferì profondamente.
«Va bene»
“Va bene”?! Un altro duro colpo.
Brianna si vestì velocemente e uscì dalla camera di Nicholas.
Quando entrò nella sua, si chiuse la porta alle spalle e cominciò a piangere. Non si era accorta che Abigail era già in piedi.
«Brianna!! Che cos’è successo?» chiese l’amica preoccupata.
«Sono una stupida! Sono stata sciocca a pensare che saremmo ritornati insieme. Sono proprio una stupida!»
«Ma cos’è successo? Che ti ha detto?»
«Non mi ha detto nulla. Ho capito che quella che è successo tra di noi la scorsa notte è stata solo una distrazione o un divertimento per lui, mentre io, stupida, ci sono cascata, pensando che da oggi in poi sarebbe stato diverso. Che avremmo ridato una possibilità alla nostra relazione»
«Dai, magari non è così. Magari è confuso»
«Che cosa dovrebbe renderlo confuso?»
«Si è appena lasciato con Amber, ricordi?»
«Appunto…» disse Brianna scoppiando nuovamente in lacrime. «Sono stata la sua distrazione»
«No, non credo. Lui ti ama Brianna…»
«Come fai a dirlo?»
«Si capisce da come ti guarda e poi ieri sera era geloso. Non sopporta l’idea di vederti con qualcun altro. Ti ama Brianna, non hai bisogno che te lo dimostri»
«Mi sento così stupida» singhiozzava Brianna.
«Non devi… su dai. Vestiti e andiamo a fare colazione. Voglio fare un giro»
«Si, forse è meglio uscire da questo posto»
Brianna passò venti minuti buoni sotto la doccia. Aveva pianto così tanto che dovette mettere gli occhiali per nascondere gli occhi rossi.
Proprio nel momento in cui stavano uscendo dalla loro camera, uscì Nicholas dalla sua.
«Ciao ragazze»
«Ciao Nicholas» disse Abigail. Brianna si rifiutò di rispondere. Fece solo un cenno con la testa e si diresse verso le scale.
Nicholas rimase di sasso di fronte a quell’atteggiamento «Che ha?» chiese ad Abigail.
«È meglio che ne parli con lei Nicholas. Non voglio mettermi in mezzo»
«Dove state andando?»
«Dovevamo andare a fare colazione, ma credo che sia appena scappata dall’hotel»
«Ma che le è preso? Sembrava così calma stamattina»
«Nicholas?!! Devi svegliarti però! Non capisci che ha paura?»
«Paura di cosa?»
«Di essere ferita di nuovo, Nicholas. Paura di aver preso una cantonata la scorsa notte. Ha fatto una doccia lunga venti minuti ed è uscita con gli occhi rossi. Nicholas, tu le devi parlare. Ha paura che la scorsa notte per te sia stato solo un divertimento, soltanto per dimenticare Amber»
Nicholas sembrava sconvolto.
«Ma… ma non è così»
«Non devi dirlo a me»
«Devo trovarla»
«No, Nicholas. Per il momento è meglio che la lasci da sola. Oggi pomeriggio la faccio distrarre un po’»
«Va bene, ma entro la fine della giornata devo parlarle. È importante Abigail»
«Lo so. Ora vado a recuperarla»
Allontanata Abigail, Nicholas scivolò sul pavimento e si portò le mani ai capelli. Non poteva crederci. Aveva ritrovato e perso Brianna nel giro di dodici ore.
 
Brianna aspettava Abigail su una panchina di fronte l’hotel. Stava piangendo sotto quegli occhiali scuri.
Non poteva credere di essere stata così stupida. Doveva cambiare subito hotel. Vederlo ogni giorno sarebbe stato devastante. «Brianna!!» Qualcuno la chiamava da lontano. Si voltò e vide l’amica correrle incontro.
Brianna si era alzata e guardava il mare.
«Che ci fai qui?»
«Non volevo stare in quell’hotel»
«Dai andiamo»
Le due amiche passarono tutto il giorno in giro per i negozi. Non avevano fatto grandi spese, ma era servito a Brianna per distrarsi e non pensare troppo a Nicholas.
Quando ritornarono in albergo nel tardo pomeriggio, Brianna si chiuse in camera, mentre Abigail era andata a comprare alcuni dolciumi. In realtà non era uscita per fare compere, era andata da Nicholas per avvisarlo che Brianna era da sola in camera.
«Grazie Abigail» disse lui, prima di entrare in camera.
«Smettila di ringraziarmi e pensa a quella ragazza»
Nicholas entrò e vide Brianna distesa sul letto. Gli dava le spalle, quindi non poteva sapere che era lui. Aveva un pacco di fazzolettini sparsi per il letto, segno che aveva pianto tanto.
Nicholas si avvicinò piano al letto e si sedette senza muoverla. Lei si girò, pensando fosse Abigail, ma si trovò davanti Nicholas.
«Che ci fai qui?» disse lei, mettendosi a sedere.
«Dobbiamo parlare»
«Non c’è niente da dire»
«Si invece, altrimenti non avresti gli occhi così gonfi e rossi»
«Nicholas per favore, non mi va di parlarne» disse lei singhiozzando.
Lui l’afferrò per le spalle e la costrinse a guardarlo negli occhi «Lasciami» disse lei.
«Brianna, se pensi che quello che è successo fra di noi la scorsa notte sia stato soltanto un gioco, un modo per dimenticare Amber, ti sbagli di grosso. Io ti amo. Volevo quello che è successo, davvero»
«Allora perché eri così freddo stamattina?»
«Non ero freddo, semplicemente mi sentivo strano»
«Che vuoi dire?»
«Voglio dire che dopo quasi un anno è strano stare di nuovo insieme a te in quel modo. E poi ho avuto paura di essermi innamorato di lei, quando mi ero promesso di non innamorarmi di nessuna»
«E lo sei?»
«Innamorato di Amber?»
«Si»
«No, non sono innamorato di Amber. Le voglio bene, però non mi sono mai innamorato di lei»
Brianna sembrava essersi rilassata un po’, ma subito si allontanò e si mise a fissare il mare dalla finestra.
«Parlami Brianna, per favore»
«Che vuoi che ti dica?» disse lei voltandosi di scatto.
«Non lo so, qualsiasi cosa»
Brianna, che si era voltata nuovamente verso la finestra, rispose «Ho paura. Ho una paura folle, Nicholas»
Anche se sapeva già di cosa Brianna stesse parlando, lui glielo chiese «Paura di cosa?»
«Paura di illudermi, di rimanere scottata di nuovo e di essere ferita come è già successo»
«Non devi averne Brianna. Ho imparato la lezione e ti prometto che non ti ferirò, che non ti illuderò»
«Lo dici ora, Nicholas. Ma dopo? Io parto a metà di dicembre e tu rimarrai qui. Non voglio iniziare una relazione sapendo che finirà molto presto. Forse è stato uno sbaglio dirti di venire qui»
«No, non è stato uno sbaglio e io non rimarrò qui. Torno a Milano. Non c’è più nulla che mi tiene qui. Ho i miei amici, la mia famiglia qui, ma tutto ciò di cui mi importa sei tu, quindi ti seguirò. Non voglio perderti più Brianna. Non voglio svegliarmi domani e trovare il letto vuoto. Voglio svegliarmi tutte le mattine con te, voglio addormentarmi con te. Ti amo Brianna. Che devo fare per dimostrartelo?»
Brianna gli dava ancora le spalle, e meno male, perché stava piangendo. Si voltò e vide che Nicholas si era alzato. Si avvicinò a lui e l’abbracciò. Il contatto con la sua pelle era qualcosa di fantastico come lo era stato la sera prima.
«Non devi dimostrarmi nulla. Ti credo» disse lei e coprì la bocca di Nicholas con la sua.
«Ti amo» le sussurrò lui.
«Ti amo anche io. Non sai quanto ho desiderato questo momento»
«L’ho desiderato anche io. Non c’è stato giorno o notte in cui io non abbia pensato a tutti i momenti passati insieme. Non c’è stato attimo in cui io non mi sia pentito di ciò che è successo a Parigi»
«Sshhh… non ha più importanza ora. È tutto finito. Parigi è solo un ricordo lontano. Non voglio più metterci piede» disse ridendo.
«Ti amo così tanto» disse lui stringendola a sé e ricoprendo le sue labbra di baci.
Passarono l’intera serata sul letto a baciarsi, quando qualcuno bussò.
Brianna non voleva alzarsi per aprire la porta. Voleva rimanere su quel letto a baciare Nicholas.
Bussarono di nuovo.
Contro voglia Brianna si alzò e andò ad aprire.
«Abigail!»
«Brianna!» disse ridendo lei.
«Ma hai la chiave, perché non la usi?»
«Non volevo interrompere nulla»
«Non preoccuparti»
«Comunque voglio solo vestirmi. Stasera esco»
«Esci? E con chi?»
«Ho conosciuto un ragazzo italiano. Mi porta in un ristorante»
«Stai attenta Abigail»
«Certo, come sempre»
«Se succede qualcosa, devi chiamarmi subito»
«Non preoccuparti per me. Tu hai ben altro da fare» disse Abigail girandosi e fissando Nicholas.
Quest’ultimo, poggiato su un gomito e fissando le due ragazze, si era messo a ridere.
Brianna, avendo capito che era grazie a lei che Nicholas era riuscito ad entrare in camera loro, abbracciò Abigail. «Grazie Ab»
«E di che? Non fartelo scappare stavolta»
«Ti voglio bene, tanto»
«Te ne voglio anche io, ma adesso lasciami mettere qualcosa di più elegante e fammi uscire da qui»
Brianna la lasciò andare e Abigail andò in bagno a cambiarsi.
Prima di uscire Nicholas le disse «Hai la camera libera comunque. Noi andiamo nella mia»
«Grazie» disse Abigail facendo l’occhiolino ad entrambi.
Quando Abigail richiuse la porta dietro di sé Brianna era ancora alzata, di fronte la finestra. Nicholas la raggiunse e le baciò il collo. «Vorrei che il tempo si fermasse in questa stanza. Vorrei rimanere così per sempre» disse Brianna.
«Ci saranno altri momenti come questi quando saremo a casa»
«Ah, a proposito di casa… ho fatto un paio di modifiche. È giusto che tu lo sappia»
«Ho paura a chiederti che cosa hai fatto»
«Niente di che, solo che… ho modificato il quadro che ti piaceva tanto e che hai lasciato in camera da letto»
Nicholas rimase in silenzio «Ci tenevi a quel quadro, vero?» disse lei ridendo.
«Solo un po’»
«Mi dispiace, ma è stata la rabbia»
«Non preoccuparti. Me ne ricompro un altro»
«Devi vederlo»
«No, preferisco di no»
Brianna si mise a ridere.
Rimasero a letto abbracciati a lungo.
«Dovresti uscire»
«Perché?»
«Sei in vacanza e dovresti divertirti»
«Non ho bisogno di nessun tipo di divertimento. Voglio stare con te»
«Anche io voglio stare con te. Sempre»
Brianna l’abbracciò più forte.
Dopo qualche minuto a Nicholas venne un’idea «Vi va di venire a Sydney così partiamo da lì e io posso prendere le mie cose»
«Dovrei parlarne con Abigail, ma credo che per lei vada bene»
«E per te?» chiese lui.
«Più che bene» rispose Brianna scoccandogli un bacio sulle labbra. «Ti va di guardare un film?»
«Hai dei film?»
«Si, sul mio computer»
«Donna dalle mille risorse» scherzò lui.
«Non credo proprio»
«Autostima zero proprio, eh?»
«Mettila su questo piano: non mi piacciono i complimenti»
«Ok, allora niente complimenti»
Brianna si alzò dal letto e andò a prendere il suo portatile. Si sedette nuovamente accanto a Nicholas e lo accese.
«Prima di scegliere il film, andiamo in camera mia. Dobbiamo lasciare la stanza libera ad Abigail» disse Nicholas.
«Ah giusto»
Preso il computer e alcune cose da mangiare entrambi si trasferirono in camera di Nicholas.
Brianna si sistemò sul letto, mentre Nicholas parlava al telefono. Aveva ordinato della pizza.
«Allora» disse Nicholas strofinandosi le mani «Che film guardiamo?»
«Ehm, non lo so. Volevo che decidessi tu»
«Beh» Nicholas ci pensò su un paio di minuti, poi fu Brianna a parlare.
«Ho capito, niente film»
«No aspetta»
«Ho un’idea migliore per impiegare il tempo»
«Sarebbe?» chiese Nicholas avvicinandosi al letto.
Quando erano soltanto a dieci centimetri di distanza, Brianna sventolò un libro davanti il volto di Nicholas.
«Leggiamo»
«Come scusa?»
«È un gioco piuttosto semplice. Scegli una frase, la leggi e invece di dire l’ultima parola dai tre opzioni; ovviamente ci deve essere il termine esatto fra quelle tre! Che dici?»
«Proviamo»
Passarono quasi l’intera serata a giocare in quel modo. Brianna aveva indovinato quasi tutte le parole, Nicholas la stava per battere, ma al round finale, indovinò tre parole su tre.
«Però non vale! Era il tuo libro, ci credo che hai indovinato»
«Amore, tu non hai indovinato nemmeno le parole del libro che hai letto tu»
«Non ero concentrato»
«A-ah, si certo» disse lei ridendo. «Sai, mi è venuta un’altra idea»
«Sarebbe?»
«Stasera tu impari a ballare»
L’espressione di Nicholas cambiò di colpo. Assunse un aspetto piuttosto sconvolto «No, non credo proprio che sia possibile»
«Io invece credo di si» disse Brianna facendo partire la sua playlist.
«Dai» lo pregò Brianna.
«NO!»
«Nicholas, alzati! Non c’è nessuno che ti può vedere»
«Ci sei tu!»
«Bendami allora»
«Ti prego, non farmi subire questa umiliazione»
«Non ti farò subire nulla… Su su, alzati!»
Brianna iniziò a ballargli davanti «Dovresti ballare anche tu, lo sai?»
Nicholas alzò gli occhi al cielo. Iniziò a muoversi anche lui, ma sembrava un pezzo di legno che cercava di mostrare forme che apparentemente non aveva. Andava modellato. Brianna gli mise le mani sui fianchi e cominciò a muoverlo «Sciogliti un po’»
«Come si fa?»
Brianna rise e poi gli disse «Chiudi gli occhi e ascolta la musica. Devi sentirla dentro; solo così puoi imparare a ballare. Devi saper ascoltare prima»
«Ok, allora ascoltiamo»
Mentre Brianna lo faceva muovere con le mani su i suoi fianchi, Nicholas si sentiva uno sciocco.
Insomma… dopo vari tentativi e, passo dopo passo, Nicholas cominciò a sciogliersi e muoversi meglio di prima. Non era un gran ballerino, questo si era già capito, però andava già bene.
Dopo circa mezz’ora di danza Nicholas si buttò esausto sul letto «Non ce la faccio più»
«Accidenti…»
«Vieni qui» le disse lui.
Brianna si sdraiò accanto a lui «Ho pensato di iscrivermi all’università»
«Davvero?»
«Si, insomma… Ho realizzato il mio sogno, ora voglio continuare gli studi»
«E come fai con la linea?»
«Io posso dare alcuni consigli, posso dire come voglio che sia un vestito, saranno loro a fare il lavoro. Sembra crudele, lo so, ma voglio davvero andare all’università. Magari capisco che non fa per me, ma devo provarci»
«Ce la farai, ne sono convinto»
«Grazie»
«Quando inizi?»
«Appena torno mi informo sui test di ammissione»
«Che facoltà?»
«Non ho ancora deciso. Qualcosa che abbia a che fare con la comunicazione comunque. La comunicazione interculturale non mi dispiacerebbe» disse ridendo.
«Troveremo la facoltà adatta a te»
«Lo spero proprio»
All’improvviso qualcuno bussò alla porta. Nicholas si alzò e andò ad aprire. Era il cameriere che portava lo scatolo della pizza «Grazie»
«Buona serata signore»
Quando si voltò verso Brianna disse «Finalmente. Ci hanno messo un’eternità!»
«L’importante è che è arrivata!»
Passarono l’ultima parte della serata fino a tarda notte a mangiare pizza e a parlare di tutto ciò che era successo nel periodo in cui erano stati separati
«Quando ho raggiunto il successo avrei davvero voluto condividere tutto con te, come ora, in questo momento. Solo che ogni volta che tornavo a casa, la trovavo sempre vuota e mi facevo assalire dalla rabbia. Così ho comprato uno di quei cosi che vengono presi a pugni per allenarsi credo. Per un po’ mi ha aiutata. Ogni volta che tornavo, mi mettevo a picchiare quel povero manichino. Ah, a proposito di manichini, ricordi quello che mi hai regalato tu?»
«Si certo»
«Bene… l’ho distrutto»
«Accidenti… eri proprio arrabbiata, vero?»
«Non ero sempre arrabbiata, erano dei momenti. Poi, infatti, me ne sono pentita»
«Mi dispiace averti causato tutto questo»
«Non è tutta colpa tua. Cioè ci siamo lasciati perché non sapevo se amavo pure Sam»
«A proposito di Sam… l’hai sentito?»
«Si, l’ho sentito il giorno prima della sfilata a Sydney se non sbaglio. Brenda è incinta. Aspettano un bambino»
«Davvero?»
«Si, era al sesto mese quando l’ho sentita. Dovrebbe fare l’ultimo e poi… beh lo sai» disse ridendo Brianna.
«Sono davvero contento per loro. Vivono ancora alle Hawaii?»
«Si, credo di si. Sono fortunati a far crescere loro figlio lì» Brianna stava per parlare di un futuro suo figlio, ma si trattenne prima di creare dell’imbarazzo tra di loro, ma ebbe come la sensazione che Nicholas l’avesse intuito.
«Ti va di uscire?»
«Si, certo» disse velocemente Brianna, saltando dal letto, ma si fermò al centro della stanza.
«Che c’è?» le chiese Nicholas.
«Non posso entrare in camera se c’è Abigail»
«Ah, questo è vero»
«Non posso uscire così. Vado a controllare se è in camera»
Per fortuna Abigail non era ancora tornata e così Brianna poté vestirsi.
«Per fortuna non c’era» disse a Nicholas tornando in camera sua. «Nicholas?» chiamò visto che non le aveva risposto. Ancora nulla. Decise di entrare.
Ma dov’era andato a finire?
Mentre si avvicinava al bagno scorse una piccola valigia ai piedi del letto, che prima non c’era.
Brianna cominciò a tremare e a sentire dei sussurri. Era una voce di donna e parlava in inglese. Brianna capì che quella donna, sicuramente era Amber, stava pregando Nicholas di ritornare con lei.
Senza quasi accorgersene Brianna fece cadere una bottiglia d’acqua che stava sul tavolo. Nicholas si voltò e anche Amber seguì il suo guardo.
«Brianna!» esclamò lui.
«Scusa, è che non rispondevi e ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa»
Nicholas sorrise, ma si rabbuiò subito «No, sto bene. Mi dai cinque minuti?»
«Certo» disse Brianna sforzandosi di sorridere.
«Ciao Brianna» disse Amber.
«Ciao» rispose lei cercando di prolungare quel sorriso finto. «Ok, me ne vado» Aveva capito che non poteva più stare lì.
Brianna uscì da quella stanza e si mise ad aspettare in corridoio; si sedette per terra e cercò di immaginare come sarebbe potuta andare avanti quella discussione.
Ad un certo punto Abigail spuntò da dietro l’angolo.
«Brianna! Che ci fai qui fuori?»
«E tu che ci fai qui?»
«Sono salita a darmi una rinfrescata. Sto per uscire di nuovo. Ma tu?»
«Aspetto che Nicholas finisca di parlare con Amber. È tornata e a quanto pare vuole ritornare con lui»
«E tu aspetti qui fuori?»
«Sono stanca di litigare per altre donne o altri uomini. Se Nicholas vorrà stare con lei bene, mi metterò l’anima in pace»
«Tu ti arrendi troppo facilmente»
«Non dovevi uscire?» le chiese Brianna cacciandola via.
«Si, infatti. Fammi sapere se ti serve supporto morale tra un po’»
«Spero non mi serva» disse lei più a sé stessa che ad Abigail.
Proprio in quel momento Amber uscì dalla stanza in lacrime e con la sua valigetta. Brianna si alzò di scatto e la guardò correre via per il corridoio. Quando si voltò verso Nicholas gli chiese «Ma che cosa è successo?»
«Ha detto di amarmi, ma io non provo questo sentimento per lei e le ho detto di mettersi l’anima in pace e di ritornarsene a Sydney»
«Non credi di essere stato un po’ crudele? Sarà distrutta poverina»
«Perché pensi a lei?»
«Perché capisco come si sente e mi dispiace»
«Non devi. Ciò che conta siamo io e tu ora e non voglio che nessun’altra o altro si intrometta tra di noi»
Abigail, che era rimasta a guardare tutta la scena, fece un sonoro applauso ed esclamò «Ahh… è così che si fa!! Bravo Nicholas. Ricordatevi di invitarmi al vostro matrimonio»
Brianna sbiancò a quell’espressione, ma Nicholas la rassicurò dicendo «Andiamoci piano, ok?»
«Andiamo a bere qualcosa? Forse è la soluzione migliore per il momento»
«Si, andiamo»
A Nicholas e Brianna si aggiunse Abigail con il suo accompagnatore.
Trascorsero tutta la notte a chiacchierare e a bere mentre una limousine li portava in giro per la città.
«Grazie per la bellissima serata» disse Abigail al ragazzo.
«Figurati. È stato un piacere trascorrere la serata con te» le disse scoccandole un bacio sulla guancia e sparendo dentro la limousine.
Quando Abigail si voltò verso Nicholas e Brianna che erano rimasti dietro cominciò a sventolare il pezzetto di carta dov’era scritto un numero di telefono.
«Congratulazioni» la prese in girò Brianna.
«Grazie» disse ridendo Abigail.
Quando salirono Abigail augurò la buonanotte e si buttò a letto; Brianna e Nicholas rimasero ancora un po’ fuori.
«Mi piacerebbe passare la notte con te, ma Abigail è venuta qui per me, non posso lasciarla da sola»
«Tranquilla, non preoccuparti. Ci vediamo domani»
«Certo» disse sorridendo lei.
Nicholas la baciò e dopo essersi augurati la buonanotte ognuno entrò nella propria stanza, ma sia Nicholas che Brianna non fecero che pensare all’altro per tutta la notte.
Brianna non vedeva l’ora di ritornare a Milano e riprendere la sua vita con lui.
   
 
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