Al piano di sotto sento dei rumori. Poi Rosalie urla -No! Non puoi!-. Quello che mi sembra Emmett ringhia. Oddio che succede?
Chiamo piano la futura madre di mio figlio. Tutto tace.
E poi eccolo. è sulla porta che mi guarda intensamente. il mio cuore ha un tuffo. Non ho mai avuto tanta paura in vita mia. Cosa vuole da me?
Rosalie appare scopigliata dietro di lui e gli afferra una spalla ringhiando. Lui cerca di scrollarlsela di dosso ma lei loafferra anche per l'altra spalla e lo scaraventa contro una parete del corridoio.
-Rosalie!- urlo.
-non mi porterai via il mio bambino, bastardo- gli ringhia lei.
Oddio se cominciano a lottare lo uccideranno!
-Rosalie! Ti prego no!- riesco alla meglio ad alzarmi. Accidenti la pancia comincia a vedersi! Mi tiro giù la maglia ed entro nel coridoio.
La bionda tiene il ragazzo attaccato alla parete per il collo e gli ringhia follemente. Mi fiondo verso di lei e gli afferro il braccio -Aspetta, aspetta. Non farlo!-.
-Ha avuto la sua opportunità, Emma. Non vuole fare il padre? Bene, non abbiamo bisogno di lui-.
In quel momento nel corridoio appaiono i Cullen al completo.
-Rosalie, basta- le dice autoritario Carlisle. Emmett si avvicina e al suo tocco la ragazza lascia andare il vampiro. Ha un'espressione distrutta.
-Forse è meglio se gli lasciamo un po' di privacy-.
Detto questo uno a uno la gentile famiglia scompare lasciandoci soli. Da una parte avrei voluto che non lo facessero.
-Beh? Cosa vuoi, Jason?- gli chiedo. Vorrei sembrare dura, ma il risultato non è molto soddisfacente.
Lui mi guarda molto intensamente -cosa credi di fare?-.
-Far nascere nostro figlio-.
-E DOPO?-. Ok, ora sta urlando e io mi faccio piccola piccola.
-Che ti importa?-.
-Ovvio che mi importa!-.
Abbasso lo sguardo -no, non è vero. Te ne sei andato-.
-a prenderti questi-.
A terra vicino a una parete c'è una grossa borsa termica. La apre e ne estrae un sacchetto pieno di sangue -A positivo. Il tuo gruppo sanguigno. Ho pensato che era meglio se bevevi il tuo-.
-Be... Bevevo?-.
-Ah... ehm.. sì, credevo che te lo avessero detto. Dovrai berlo, per il bambino-.
-...ok...-.
Posa la borsa a terra e mi abbraccia -come hai potuto pensare che ti avessi lasciata? Non ti lascerei mai-.
-Io.. io ho pensato... non lo so-. Maledetti ormoni, non voglio piangere!
Lo stringo più forte a me terrorizzata dalla probabilità che sia un sogno o il protearsi del mio incubo.