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Autore: Louisseyes    21/03/2013    3 recensioni
“Vedo che non sono l’unica ad essere triste, qui!”- esclama una ragazza in inglese avvicinandosi a me.
Dopo poco una risata arriva ovattata alle mie orecchie, proviene dall’interno.
è una risata inconfondibile, la sua.
Potrei benissimo confonderla per un angelo, dal suono della sua risata.
Abbasso lo sguardo di scatto serrando le palpebre per proibire alle lacrime di scendere.
“La ami?”- mi chiede quella ragazza
“Più di quanto credessi.”- sussurro ma so che mi ha sentito....
“....Se potessi ora sarei dentro senza fregarmene di nulla!”-
“Perché? Non puoi?”-
“Senti ma tu i fatti tuoi no?”-
“......Sai, amare è la cosa più bella e più difficile e complicata che l’uomo possa fare.
E’ l’unico sentimento capace di farti andare in pappa il cervello, capace di farti impazzire positivamente. E’ una sensazione indescrivibile, che impari a conoscere solo se la provi davvero, solo se ci sei dentro veramente.
Cioè, dico. Tu sei Harry Styles, non credo ti faccia mettere i piedi in testa da un sentimento così semplice e complicato allo stesso tempo.”-
“Mai come in questo momento vorrei non essere quello che sono.”-
“Davvero rinunceresti al tuo sogno per lei?”-
“Ora come ora, il mio sogno più grande è lei.”-
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18

Apro la porta d’ingresso del condominio ed entro chiudendola dietro di me. Mi asciugo una guancia anche se inutilmente ed inizio a salire i pochi scalini che portano all’ascensore. Premo il pulsante e le porte del porta persone davanti a me si aprono, entro premendo il pulsante numero tre. Le porte si chiudono e l’ascensore inizia a salire mentre le lacrime ricominciano a scendere sulle mie guance appena si fanno spazio nella mia mente le scene di poco fa.
 
Mi sento come se mi avessero strappato il cuore, come se fossi stata privata di qualsiasi emozione. 
Sto male e non riesco a smettere di piangere.  Le lacrime continuano a solcarmi le guance, mi sento terribilmente male.
Non riesco a pensare che Harry mi abbia così……. usata per poi ignorarmi così facilmente.
Gli ho detto io di dimenticarmi, di fare come se stanotte non fosse successo nulla, ma non credevo che avrei sofferto così. Questa notte sembrava così frustato pensando a ciò che sarebbe successo mentre ora l’ho visto completamente rilassato, tranquillo e, forse, felice.
Non si è per niente accorto di me, o, meglio non se ne è mai accorto.
Ha ottenuto ciò che voleva e chi si è visto si è visto.

Mi fa male pensare certe cose ma da come si sta comportando non ho scelta.
A questo punto mi fa pensare che ciò che credevo potesse succedere solo se avremmo iniziato una relazione è successo lo stesso. Facevo bene a pensare che fosse un puttaniere, che cambia ragazze come cambia le mutande, che va a letto con chiunque.

Fa così male pensare che io sono innamorata di questo puttaniere. Lo amo cazzo!
Lo amo mentre lui adesso starà ridendo di me, del fatto di una mia ipotetica illusione. Che cretina che sono!
Io che mi preoccupavo tanto del fatto che se ci saremmo fidanzati avrei sofferto da morire, invece ci sto soffrendo comunque. Mi ha preso solo per il culo, ed io sono stata così ingenua da farmi abbindolare.  
Mi sento così male che a malapena riesco a respirare, i singhiozzi stanno prendendo la meglio su di me.

Sono distrutta.

Tutto ciò che voglio fare in questo momento è chiudermi in camera, da sola, stesa sul letto, pensando a cosa farò quando partiremo per Londra, a come farò quando lo avrò sotto il mio stesso tetto, quando vivremo insieme.

Asciugandomi di nuovo le guance esco dall’ascensore del condominio trovandomi davanti la porta del nostro appartamento. Ho gli occhi pieni di lacrime e a malapena riesco a trovare le chiavi di casa all’interno della mia borsa.
Mi asciugo gli occhi scacciando ulteriori lacrime e la vista si fa più nitida.

Mentre sto per mettere la chiave nella serratura mi accorgo di una chiazza rossa alla base della porta.
Sul fondo della porta c’è un’enorme chiazza rossa che occupa tutto il varco d’ingresso.
Lascio la chiave nella serratura e mi abbasso confusa, i singhiozzi sono cessati di colpo. Che diavolo è?

Lentamente mi abbasso inginocchiandomi sulle punte dei piedi davanti la porta di casa. Agrotto le sopracciglia e avvicino due dita alla chiazza di fronte a me.
E’ un liquido denso e fresco, guardo le mie dita e noto che sono di un colore rosso acceso, sembra quasi sangue.
Strizzo gli occhi appena mi accorgo di ciò che ho appena pensato, come potrebbe essere?
Tocco di nuovo la superfice liquida e confermo ciò che ho pensato.

E’ sangue!

Di colpo tutto intorno a me inizia a girare, sento lo stomaco aggrovigliarsi e la nausea invadermi la testa. Le mie mani iniziano a tremare, il sangue mi ha sempre fatto un certo effetto.
Che cosa significa? Che ci fa del sangue sotto la porta di casa mia?

Mi lascio cadere al fianco della porta, sedendomi mentre domande del genere prendono vita nella mia mente. Cerco di formulare un’ ipotesi logica ma l’unica soluzione sembra quella  di aprire la porta ed entrare in casa.
Ma ho tanta paura, non so cosa potrei trovarci dentro quindi sconvolta afferro la borsa velocemente e cerco il mio cellulare. Appena lo trovo faccio il numero di papà con l’intenzione di chiamarlo.  
Con la voce tremante e il respiro accelerato avvio la chiamata. Dopo il secondo squillo mi risponde fortunatamente.

“Pronto?”- risponde. Lo sento sorridere ma sento che non durerà per molto.

“P-papà, sono Pula.- inizio mentre un singhiozzo mi prende la gola. –Devi correre subito a casa, sono sul pianerottolo e c’è una macchia di sangue enorme.”- affermo disperata mentre i singhiozzi fanno apparire il tutto indecifrabile.

“Te-tesoro calmati…”- afferma tranquillo ma confuso. Prendo un respiro profondo anche se in difficoltà e parlo.

“Papà, la casa è in una pozza di sangue, è pieno qui!”- esclamo mentre le lacrime riprendono il sopravvento su di me.

“Come in una pozza di sangue?”- mi chiede confuso.

“Si, ti prego aiutami, papà! Ho paura!”- esclamo piangente.

“Pula calmati….sto arrivando! Tu non ti muovere, rimani dove sei!”- esclama per poi attaccare lasciandomi scossa dai singhiozzi. Prendo svariati respiri profondi calmandomi. I singhiozzi diminuiscono mentre mi alzo da terra decisa ad aprire la porta e scoprire cosa c’è dietro. Certo, la paura non è sparita ma non sono una bambina e so benissimo come difendermi.
Con tutto il coraggio che mi rimane sospiro nuovamente. Sento il mio respiro fermo e il sangue accalcato tutto nella mia testa quando mi avvicino alla serratura cominciando a girare la chiave. Appena mi fermo prendo un enorme sospiro e apro la porta di casa.

Lentamente la spalanco la porta mentre davanti a  me si apre una visuale a dir poco sgradevole. Il pavimento della cucina è pieno zeppo di cocci di ceramica e vetro, che appartenevano ai piatti e bicchieri, tutte le ante dei mobili sono spalancate lasciando vedere le varie cose all’interno tutte disordinate. Passo lo sguardo oltre restando ancora sulla  soglia. Vedo le sedie, che prima erano intorno al tavolo, sparpagliate per la  stanza disordinatamente come se qualcuno le avesse lanciate.
Raccolgo la borsa al mio fianco entrando in casa. Una smorfia prende possesso del mio volto appena vedo meglio tutto il casino che mi circonda.
Sembra che un tornado abbia invaso la mia casa. E’ tutto sparpagliato e vedo anche i vetri della parete attrezzata rotti.  Se non ci fosse almeno qualcosa di intero direi che fosse tutto distrutto.
E il bello è che dovrò pulire e mettere a posto tutto io, come se non avessi altri pensieri per la testa.

Voi vi chiederete come mai mi preoccupo di essere io a pulire tutto e non del perché la mia casa fosse in queste condizioni? Beh, ho vissuto di peggio nella mia vita, e questo momento l’ho vissuto almeno un paio di volte prima. Ci sono abituata.
Ma la cosa che differenzia questo momento dagli altri è la presenza di un enorme chiazza di sangue ai piedi della porta.

Mi volto verso la porta con l’intento di capire il perché e tutto ciò che vedo è una scena terribile.

Mi porto le mani alla bocca sconvolta appena realizzo ciò che c’è di fronte a me. Una morsa mi attanaglia lo stomaco alla vista di tutto quel sangue.
La donna che mi ha messo al mondo è immersa in una chiazza di sangue, senza vita.
E’ seduta a terra appoggiata al lato chiuso della porta.
Ha un  buco sulla tempia, probabilmente un colpo di pistola. Ce ne ha uno anche sulla gamba destra, ricoperta da un pantalone bianco. Ha gli occhi spalancati e la pelle bianchissima, una scena orribile.

Nonostante mi faccia un terrore tremendo continuo a guardare il suo corpo senza vita di fronte a me. Aspetto che qualche reazione si faccia spazio dentro di me ma nulla.
Sono una persona orribile, lo so, ma ho desiderato che…….. se ne andasse dalla mia vita per sempre ma non riesco ad esprimere nessuna emozione.

Dovrei  essere triste perché avrei perso mia madre, la donna che mi ha dato la vita ma non lo sono perché una madre cresce il proprio figlio, lo ama e lei non lo ha mai fatto, mi ha sempre disprezzato e le cosa è, o meglio era, reciproca.

Dovrei essere felice per tutto ciò che mi ha fatto, per tutto ciò che mi ha fatto passare, per tutte le volte che mi ha messo le mani addosso, per aver distrutto il mio sogno, per aver disprezzato le persone che amo e per cui non potrei vivere senza… Avrei mille motivi per essere, in un certo senso, contenta di vivere questo momento ma non lo sono, non ci riesco.

Una smorfia prende posto sul mio viso appena sento di nuovo lo stomaco contrarsi, il sangue è stato un mio nemico da sempre e vedendo quasi metà stanza immersa in quel viscido liquido rosso penso sia normale avere dei mancamenti.
Sento la mancanza di ossigeno pervadermi e un abbassamento di zuccheri si fa spazio dentro di me.

La riconosco questa sensazione.
E’ la sensazione che ho ogni volta che sto per svenire, cosa che capita spesso ultimamente.
La testa comincia a girarmi ed io faccio appena a vedere papà che entra in casa, accorgendosi della situazione, per poi accasciarmi a terra.
***
 
Delle urla mi invadono le orecchie interrompendo il mio quieto sonno.
Apro gli occhi di scatto stordita.
Sono immersa nel buio totale, le luci della stanza in cui mi trovo sono completamente spente. Il mio volto, poggiato sul cuscino di lato, è voltato verso la vetrata facendomi capire di essere in suite, nella camera di Harry, Zayn e Niall.  Intravedo il favoloso panorama del Vesuvio ricoperto di piccoli brillantini rappresentanti le luci accese di ogni singola casa. Il lungomare, in basso, è illuminato da luci dolci e poco cariche, facendomi intendere che sia ormai notte.

Sospiro, voltandomi con la testa al soffitto e portandomi due dita alle tempie massaggiandomele, mentre mi chiedo perché sia qui, in questo momento.
Di colpo la ripugnante scena della donna che mi ha messo al mondo seduta in una pozza di sangue con due pallottole conficcate nel corpo si fa spazio nella mia mente.

Cosa è successo mentre eravamo via? Come potrebbe essere successo?
Con lei non avevo un buon rapporto anzi, non ce l’avevamo proprio ma comunque la preoccupazione e la confusione regnano dentro me.
Perché le è successo ciò? Perchè aveva due pallottole in corpo?
Chi avrebbe potuto fare una cosa simile? Chi ne aveva motivo?
C’è qualcosa che non quadra.
Sento che in tutto questo tempo non ho mai saputo nulla. E’ come se la mia mente si fosse fermata.
Ho la piena curiosità di sapere che diavolo è successo, sono sicura che foose qualcosa che mi riguarda pienamente, ma cosa?

Delle altre urla interrompono tutti i miei pensieri. Ma cosa sta succedendo?

Confusa ulteriormente mi alzo restando scalza per poi avvicinandomi alla porta semi aperta. La apro inoltrandomi nel corridoio illuminato dalle luci led lungo i battiscopa e il perimetro del soffitto. Avanzo lentamente cercando di capire da dove potrebbero provenire tutte quelle urla. La cucina è completamente deserta e così anche il salotto. Le altre due camere sono vuote lasciandomi intendere che i ragazzi sono fuori.
Mi avvicino alla porta della stanza in cui c’è la piscina interna della suite e le urla si fanno più chiare. Tranquilla la apro credendo di trovare i ragazzi.

Ma mi sbaglio.

Harry e quella….. quella Giorgia si stanno divertendo in acqua schizzandosi a vicenda. Immediatamente ricordo ciò che è successo proprio questa mattina e il disprezzo e la tristezza si impossessano di me stessa.
Le lacrime cominciano a salirmi alle orbite appena vedo quel ragazzo, che stanotte mi aveva posseduta facendomi credere di essere per la prima volta amata davvero, sorridere come se tutto fosse a posto, come se non fosse successo nulla.

Quel sorriso mi appare così sfacciato e meschino che quasi mi fa provare odio verso il suo padrone. Ancora non posso credere a ciò che è stato capace di fare, gliela farei pagare amaramente se non fossi lacerata dentro.
Un verso gutturale esce dalla mia bocca lasciando trasparire tutto il mio disprezzo e il disgusto.

Entrambi si bloccano di scatto voltandosi verso di me. Le urla che poco fa alimentavano l’eco presente in questa stanza danno improvvisamente spazio ad un silenzio tombale.
Mi guardano atterriti, come se si aspettassero una mia reazione, come se li avessi colti in flagrante.
Infatti tutto ciò conferma tutte le mie supposizioni: Harry Styles è un puttaniere.

“Ciao, Pula!”- la bionda si avvicina al bordo piscina salutandomi con un lieve sorriso. La pena è chiara sul suo volto e non fa altro che aumentare dentro me l’irritazione. Di fatti non ricambio.

“Scusate, non volevo interrompervi!”- esclamo ignorando la bionda e afferrando la maniglia della porta con la fretta di uscire.

“No, Pula aspetta…”- afferma Harry uscendo di fretta dalla piscina, afferrando un asciugamano sul piccolo tavolino che affianca una parete della stanza, avvicinandosi a me. Troppo. “…. Come stai?”- mi chiede guardandomi dritto negli occhi. Il primo sguardo diretto che abbiamo dopo ciò a cui ho assistito stamattina.

Che diavolo di domanda è? Mi sta prendendo in giro? Se è così io non mi sto divertendo affatto.
Come dovrei rispondergli? Male? Male perché l’uomo che amo con tutta me stessa mi ha usata come si usano un paio di mutande per poi fregarsene senza alcun pudore? Male perché mi sono soltanto illusa? Male perché credevo, anche in piccola parte, che da questa notte sarebbe cambiato qualcosa? Male perché credevo che lui fosse diverso? Male perché lo amo con tutta me stessa e ci sto fottutamente male?

No, non gli darò questa soddisfazione.

Lo guardo anche se mi fa un male da morire.

“…Bene!”- esclamo annuendo lievemente. La voce mi è uscita in un flebile sospiro facendo risultare la risposta meno credibile.
Mi scruta attentamente con quei fottuti pozzi verdi che mi hanno fregata come dio solo sa come.

“Non dirmi bugie, Pula!”- esclama inclinando la testa di lato incerto. Ma chi si crede di essere? E’ un uomo normale, come tutti gli altri. Peccato che io l’ho capito troppo tardi.

“Cosa dovrei dirti?”- gli chiedo fredda stanca ormai di questo discorso, anche se questo è il più lungo che abbiamo avuto da stamattina.

“Tua madre è morta, non puoi stare bene!”- esclama alzando di poco la voce.
Oh giusto, dovevo pensarci prima. Dopo tutto quello che mi ha fatto crede che la mia sofferenza in questo momento sia dovuta alla morte della donna che mi ha messo al mondo e non per colpa sua? Mi stupisce ogni volta di più.

Certo, la morte di mia madre non mi è del tutto indifferente ma ciò che più mi sta facendo male ora come ora è la sua presenza nella mia vita. Nonostante sia il mio idolo, la persona che mi abbia salvata da una possibile depressione, la persona che è stata in grado di farmi sorridere, anche quando non ne sentivo la necessità, con la sua incredibile voce, mi irrita solo a sentirlo parlare. Nonostante sia la persona che amo come non ho mai amato nessuno lo odio con tutta me stessa.
Come gli può essere così indifferente ciò che ha fatto?

Mi viene da ridere per come sono stata stupida e ingenua. Non avevo capito nulla fino ad adesso.

“Sto vivendo molto di peggio nella mia vita…”- esclamo guardandolo fredda. Lui abbassa lo sguardo dispiaciuto e mi spiazza ancora una volta.
Allora pensa a ciò che mi sta facendo? Ne è consapevole? Eppure fa di tutto per restarne indifferente o per continuare a farmi stare male per lui. Non fa nulla per farmi pensare diversamente.
Mi passo una mano nei capelli mentre un dubbio mi pervade.

“Dov’è papà?”- gli chiedo. Alza di nuovo il suo sguardo verso me, scrutandomi.

“E’ nella camera di Emma, ha avuto una pesante giornata in commissariato.”- afferma confondendomi.

“Commissariato?”- chiedo guardandolo accigliata. Annuisce.

“Pula, la morte di tua madre è un omicidio. - afferma guardandomi per capire la mia reazione. – E’ stata colpita da più proiettili e la polizia sta intervenendo per capire chi avrebbe potuto fare una cosa del genere. Ne avranno per un po’ di giorni con le indagini a casa tua e tuo padre ha deciso di venire a stare qui in albergo.”- continua facendomi capire un paio di cose.

“Ok, devo cercami una camera allora.”- affermo facendo per uscire. Ma lui mi blocca per un braccio.

“No, Pula! Zayn ha deciso di dormire in un’altra camera, tu puoi rimanere qui!”- esclama.
Che ha detto? Io dovrei dormire con lui? Ma come può minimamente pensare ad una cosa simile?

“E dormire con….- mi blocco abbassando lo sguardo. Non saprei nemmeno come descriverlo, anzi lo so ma io non sono quel genere di ragazza. In fondo lo amo e, anche se mi sta facendo soffrire, non voglio fargli del male, anche se lo meriterebbe. –No, grazie!”- esclamo irritata, il tono non è cambiato per niente.

“Pula non puoi dormire in un’altra camera quando abbiamo un posto letto libero.”- protesta.

“Oh, certo che posso e tu non sei nessuno per dirmi ciò che devo o non dove fare.”- affermo guardandolo dritto negli occhi il più fredda possibile, in modo tale che possa capire ciò che voglio dirgli. Infatti abbassa lo sguardo subito dopo reggendosi quasi alla parete al mio fianco. Il mio stomaco si comprime in una morsa di dispiacere.

“Non sei nessuno per me, non vali niente!”- esclamo guardandolo per poi uscire.

 
 Nonostante tutto mi fa male vederlo in quello stato. Abbasso lo sguardo uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle mie spalle. Mi ci appoggio sopra sospirando, sono una stupida. Non ho capito nulla e mi sono lasciata abbindolare facilmente.
Ma la cosa che più mi stupisce è il fatto che quelle parole stanotte sembravano più vere che mai, era tutto così vero che in questo momento sembra che non l’abbia mai vissuto. Sembrava quasi un sogno, ma non lo è. E’ la fottuta realtà.
Sono stata a letto per la prima volta con l’uomo che amo più di me stessa ma che non ricambia affatto, anzi. Si comporta come se per lui non fosse significato nulla e, chissà, magari è davvero così.

A lui non importa nulla di me.



HARRY’S POV


Mi accascio a terra lungo la parete, stremato. Ho il cuore a mille e le lacrime cominciano a farsi spazio nei miei occhi.
Come è possibile che uno sguardo possa fare così male? Come possono delle parole lacerarti terribilmente il cuore?

Quello che ho visto mi ha fatto un male terribile. Vedere l’unica donna che amo trattarmi in quel modo, rivolgermi la parola come se fossi l’uomo più terribile del pianeta. Mi sento uno schifo in questo momento.
Forse sto sbagliando tutto, la sto facendo soffrire e con lei sto soffrendo io. Non ce la potrei mai fare a vederla in quello stato di nuovo. Fa male.

I suoi occhi erano spenti e freddi segno di rabbia e sofferenza, il suo viso era pallido e disidratato segno di stanchezza, confusione e ancora sofferenza. Ma ciò che mi ha più colpito erano le sue parole.
Ha detto che io per lei non sono nessuno, che non valgo niente. E questo fa molto male, più di qualsiasi altro gesto. Sentirsi dire dalla persona che si ama con tutto se stesso e si è posseduta la notte stessa è terribile.

Mai nella mia vita ho provato una sensazione simile. Mi sento vuoto, perso, come se avessi giocato l’ultima carta e avessi perso tutto quello che avevo. Mi sento uno schifo e merito di soffrire come sto facendo soffrire lei.
Mentre una lacrima mi solca il viso Giorgia, che ha assistito a tutto restando in acqua, esce dalla piscina, afferra un asciugamano e si avvicina a me inginocchiandosi di fronte a me. Mi abbraccia stringendomi forte mentre mi sfogo in un pianto liberatorio.

“La sto distruggendo!”-  sussurro a me stesso sprofondando nei sensi di colpa. Non avrei mai dovuto farle credere di aver già dimenticato tutto, come se non fosse successo nulla.

“Non dire così, Harry!”- esclama Giorgia accarezzandomi la schiena per farmi calmare. L’allontano di scatto.

“Si, invece…”- protesto asciugandomi le lacrime. – Sta continuando a soffrire per colpa mia, per le mie stupide idee del cazzo.”- mi alzo dando un calcio agli asciugamani scaraventandoli.

“Si ma ora calmati!”- Giorgia si riavvicina riabbracciandomi per tenermi fermo. Cerca di porre resistenza contro i miei istinti rabbiosi riuscendoci. Mi calmo dopo qualche minuto sprofondando la testa nei suoi capelli.

“Giorgia io la amo!- affermo piangendo come un bambino sulla sua spalla. – La amo e non voglio farla soffrire, solo vederla in quello stato mi verrebbe voglia di spaccare tutto.”- continuo stringendola di più a me.

“Lo so, Harry!”- esclama.

“Sono un coglione, non valgo a niente! Io…”- le parole mi muoiono in bocca incapace di esprimere la mia tristezza.

“Harry…”- cerca di opporsi lei.

“L’ha detto anche lei, Giorgia!”- esclamo allontanandomi per guardarla. Serra le palpebre e si acciglia chiaramente in disaccordo.

“Harry, ascoltami ora!- esclama fissandomi. – Lei ti ama, si vede! Ti ama con tutta se stessa e farebbe qualsiasi cosa per te. Solo che sta soffrendo troppo per qualcosa che non è vero. Io non la conosco e non sono nessuno per dirlo ma vedo che si sta chiudendo in se stessa, sta cercando di soffrire da sola in solitudine senza farlo sapere agli altri. Cerca di apparire forte e determinata ma è totalmente fragile.- spiega. – Dalle il tempo di capire cosa sta provando, di capire cosa ha fatto l’altra notte e cosa farà in futuro, anche se soffre deve capirlo.- afferma, faccio una smorfia in disaccordo. – Lo so, sarà difficile ma devi resistere se vuoi riaverla di nuovo con te. Mi starò anche sbagliando ma ci metterei la mano sul fuoco che prima o poi scoppierà ed esternerà tutti i suoi pensieri e la sua rabbia. Appena capirà che sta perdendo la cosa più importante che le potesse mai capitare sono sicura che si rimangerà tutto ciò che ha detto ieri, tutte quelle paranoie sui sogni e sulla realtà per lei le appariranno come delle grandissime cazzate. Credimi, se continui ciò che stai facendo la riavrai ancora e per sempre.”- finisce sorridendomi. Ma io qualche dubbio ancora ce l’ho.

Mettiamo il caso avesse ragione Giorgia, se lei non reagirebbe mai e arriverebbe a conclusioni affrettate cosa farei? Non voglio che stia male ulteriormente, sta già soffrendo troppo.
Mi passo entrambe le mani tra i capelli sospirando.

“L’amore è così complicato!”- esclamo sbuffando mentre mi asciugo le guance.

“Ma ne vale la pena, credimi!”- afferma continuando a sorridere. Le sorrido lievemente per poi dirle di aver bisogno di pensare.
Esco dalla stanza, lasciandola da sola in piscina, avviandomi verso il bagno con l’intenzione di farmi una doccia per chiarirmi le idee.

Faccio per aprire la porta ma è socchiusa lasciando intravedere una scena alquanto stupenda.
La donna che amo e per cui poco fa stavo piangendo, cosa mai successa, nuda nel box doccia. Una visione celestiale di cui ho potuto bearmene solo ieri notte.

E’ bellissima, come stanotte.

Con lo sguardo percorro ogni singolo centimetro del suo corpo seguendo le scie d’acqua che le bagnano la pelle.
E’ di spalle e i suoi capelli, neri come la pece, le ricadono bagnati e morbidi lungo la spina dorsale. Il mio sguardo raggiunge il suo fondoschiena sodo accarezzato ogni tanto dall’enorme spugna che sta usando per lavarsi. Le sue gambe lunghe e non troppo magre mi fanno venire voglia di stringerle a me come ho fatto stanotte con tutto il suo corpo.

Di colpo lancia la spugna in un angolo remoto della doccia cominciando ad insaponarsi con le mani. Si volta di profilo mentre con una mano insapona il suo seno, poco pronunciato ma perfetto, facendo smuovere qualcosa dentro me che non è solo amore. Continua ad insaponarsi salendo lungo il suo collo puntellando il mento verso il soffitto.

Di scatto si volta interamente verso di me, lasciandomi godere tranquillamente della sua figura interamente nuda. Il mio sguardo si sofferma ancora un po’ sul suo seno mentre mi mordo un labbro, poi slitta dolcemente verso le sue costole, abbastanza visibili, il suo ventre piatto e liscio e la sua dolce intimità facendomi riprovare le sensazioni di essere dentro lei e l’esigenza di ripossederla nuovamente.

Il mio sguardo slitta di nuovo alla parte superiore del corpo vedendola mordersi un labbro mentre si insapona i capelli con attenzione. I suoi occhi si chiudono e la sua bocca si spalanca mentre fa scorrere l’acqua dall’alto sciacquandola completamente dalla schiuma che ricopriva il suo corpo perfetto.

Una dea è nulla confrontata a lei.
Un angelo si potrebbe dire. Un angelo che mi ha fatto perdutamente innamorare di lei.

L’amo terribilmente e solo il fatto di vederla soffrire ulteriormente mi fa accaponare la pelle, ha già sofferto troppo.
Ma in fondo Giorgia ha ragione. E’ una ragazza terribilmente testarda che ha bisogno di soffrire per capire davvero ciò di cui ha bisogno e di cui non può fare a meno. Anche se sarà difficile continuerò a fare ciò he stavo facendo.
Voglio assaporare di nuovo quelle labbra fantastiche.

Ti riavrò di nuovo, amore mio.




 

Angolo Autrice:


Ciaooo a tutteeee e buon pomeriggio!!! Come promesso ho aggiornato in settimana, visto che brava? Lol

Allora? Che ne dite di questo capitolo? Vi piace? A me si, è molto drammatico e introduce un po’ quello che accadrà nei prossimi giorni. Pula sta iniziando ad avere i primi cedimenti ma è ancora molto lontana dallo scoppiare, in più ha scoperto che la madre è morta, qualcuno l’ha sparata e nei prossimi capitoli si capirà chi  è stato e perché. Harry sta iniziando ad avere dei ripensamenti riguardo il suo piano per dei sensi di colpa nei confronti di Pula, la ama e appena la vede nella doccia nuda capisce che ciò che sta facendo lo sta facendo per entrambi e che la riavrà molto presto.

Spero che vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso… ;)

Grazie mille a chi ha recensito/seguito/ricordato/preferito/visualizzato la mia storia……. non so più come ringraziarvi per il vostro supporto!!!!

Ora vado…
Ciaoooo

Xoxo hllzn4ever
   
 
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