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Autore: Niallpleasehugme    21/03/2013    7 recensioni
"Facevo scorrere la lama del temperatite aul polso pieno di cicatrici, mi appoggiai al lavandino della scuola, misi i polsi pieni di sangue nel lavandino e feci scorrere l'acqua gelida su di essa. Mi guardai allo specchio e pensai: " non abbastanza magra, non abbastanza bella". Si aprì una porta del bagno, e un ragazzo biondo (Niall) disse: CHE COSA STAI FACENDO?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Presi il portafogli, credendo fosse il pizzaiolo, aprii la porta e trovai Niall di fronte a me, con una faccia non proprio contenta.
“C-che ci fai qui?” – stupido balbettio.
“Che cosa hai visto stamattina a scuola?” – disse il biondo con i pugni chiusi.
“Cosa avrei dovuto vedere?” – risposi in modo acido.
“Non è come sembra.”
“Non è come sembra cosa? E’ una cosa normale, Niall. Ti stavi baciando con la tua ragazza, non c’è niente di male. Ora, se vuoi scusarmi, dovrei studiare.” – dissi spingendo la porta per farla chiudere.
 Un piede bloccò la porta, non facendola chiudere e delle forti mani rosee la riaprirono.
“Non mi sono spiegato, ti ho detto che non è come sembra. Io non stavo baciando la mia ragazza. Lei non è la mia ragazza. Ora ti spiego tutto. Alex qualche mese fa mi chiese se volevo avere qualcosa di più … intimo con lei, io dissi che non volevo. Non lo accettava e quindi ogni settimana mi riproponeva la stessa cosa. Questa settimana mi ero scocciato di questa situazione e quando me lo richiese, accettai. Andai nel bagno con lei, ma quando arrivammo le dissi che non ‘avevo voglia’ e quel giorno incontrai te”
“Okay ma… perché me lo stai dicendo?” – dissi guardando il pavimento, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi.
“Non lo so, voglio che tu lo sappia e basta.”
Arrivò il pizzaiolo con la mia pizza, gli diedi i soldi e porsi lo scatolo a Niall.
“Tieni… io già ho mangiato” – ero abituata a mentire.
“Ma..” – cercò di parlare, ma lo zittii subito.
“Prendi e zitto”- risi.
“Ci vediamo domani a scuola” – mi diede un bacio sulla guancia – “Ciao Rose.”
“Ciao Niall”- dissi abbassando la testa cercando di non far notare il rossore sulle guance.
Chiusi la porta e mi strusciai su di essa finchè non toccai il pavimento,misi la testa tra le mani, poggiando i gomiti sulle gambe, non mi piaceva parlare con i ragazzi, soprattutto se quel ragazzo era Niall che riusciva sempre a farmi arrossire con un semplce ‘ciao’.
Andai sul letto, misi le cuffie nelle orecchie e ascoltai “Be alright” di Justin Bieber. Mi faceva rabbia sapere che tra una settimana lui faceva un concerto nella mia città ed io non potevo esserci. Perché? Perché i miei genitori non potevano permettersi il biglietto.
Chiamai Mary e Ash, “vi aspetto, troie” – ecco ciò che dissi prima di chiudere la telefonata con loro.
Arrivarono dopo qualche minuto, visto la vicinanza della loro casa dalla mia. Ci stendemmo sul mio grosso divano davanti al televisore. Mary si fermò davanti ai tanti CD che avevo in pila vicino alla TV .
“Che film vediamo?” – domandò.
“Perché non vediamo Paranormal Activity 2?”- disse Ash con gli occhi che le luccicavano.
ODIAVO i film horror, avevo una paura tremenda, ne vidi uno solo in vita mia e non riuscii a dormire per un mese intero.
“NO” – urlai dandole un colpetto sulla spalla.
“Che palle Rose”- disse Ash portandosi il cuscino alla faccia.
 Mi alzai e andai in cucina per preparare la cioccolata calda. Mentre mescolavo la cioccolata al latte,le sentivo bisbigliare e ridere, chissà che si stavano dicendo. Presi le tazze e su uno di essi misi la panna montata, sull’altro i marshmallow, poi li poggiai su un vassoio.
Andai in salone, soddisfatta di ciò che avevo preparato, vidi Ash e Mary distese sul divano che ridevano.
“Quello con la panna è per te, Mary” – dissi porgendole la tazza.
“Mi conosci così bene, cazzo!” – disse prendendo un po’ di panna con il dito per poi spalmarmelo sul naso. Risi e mi asciugai con il braccio. Mi sedetti sul divano, portai la tazza di Ash all’altezza della bocca per berne un sorso, quando vidi The ring alla televisione, sputai tutto e Mary e Rose non fecero altro che ridere.
“Dovevi vedere la tua faccia Rose!”- disse Mary asciugandosi le lacrime per aver riso troppo.
“Mi vendicherò, stronze!” – dissi ridendo mentre prendevo il telecomando per spegnere la TV.
Passammo tutto il pomeriggio così, ridendo e scherzando, amavo passare i pomeriggi con loro.
 
 
POV. NIALL.
“Questa prof. ha bisogno di una scopare, non ha fatto che urlare, urlare e urlare. Che cazzo vuole da noi?” – bisbigliai ad Harry.
“Forse da noi vuole una scopata, chi lo sa.” – disse a sua volta.
“Offriti volontario, Styles.” –
“Neanche se mi paghi, Horan” – mi girai verso di lui e alzai il sopracciglio- “Bhè, dipende sempre dalla cifra. Se mi pagassero milioni, una pensata ce la farei.”- ammise il riccio.
“Fai schifo” – non riuscii a non ridere.
“Pensa che delle persone vengono da te e dicono che se ti scopi questa prof. vecchia e zitella ti faranno conoscere Justin Bieber e ti daranno i biglietti per ogni tappa del suo tour… tu cosa faresti?”
“Ottima domanda, Styles”- gli diedi una pacca sulla spalla – “Ma non ho intenzione di rispondere.”
La campanella finalmente suonò, andai all’armadietto e vidi Rose alla macchinetta, aveva lo sguardo abbassato e riuscii a non farmi notare.
Andammo in mensa, dove ci raggiunsero Louis, Liam, Zayn,Ash e Mary, ma di Rose nessuna traccia.
“Ma Rose?” – domandò Liam.
“L’ho vista alla macchinetta, la vado a chiamare.” – dissi alzandomi dal mio posto.
 Attraversai il lungo corridoio, svoltai a destra e vidi Rose per terra che piangeva e premeva forte sulla gola con le dita. Ma che diamine stava facendo? Cercai di capire, quando vidi la carta dello snack metà mangiato per terra. All’improvviso si alzò e corse verso il bagno.
Corsi da lei, entrai nel bagno ma la porta in cui era entrata era chiusa con il lucchetto e non riuscii ad entrare. Stava vomitando.
“Rose, apri questa porta!” – urlai.
Non rispondeva, sentivo solo il rumore della sua bocca sforzarsi per far uscire quel poco che aveva mangiato.
“Rose, non farmi spaccare la porta del bagno, cazzo!”
I rumori cessarono, sentii solo una voce debole che diceva che dovevo andarmene.
Continuavo a bussare forte sulla porta, non sapevo neanche io cosa mi aveva trattenuto dallo spaccarla. La porta si aprì, sentii un forte tonfo e vidi Rose per terra senza forze, esausta: era svenuta.
La presi in braccio e la portai dall’infermiera, sperando che nel corridoio non ci fossero persone, così avrei evitato domande a cui rispondere. La feci distendere sul lettino, l’infermiera le mise una pezza bagnata sulla fronte e poi le fece una siringa. Mi disse che aveva perso tutti i liquidi e che aveva bisogno di mangiare e bere, quando sentii le ultime parole, strinsi la mano in un pugno, perché Rose non mangiava? Era perfetta con le sue forme, non aveva bisogno di non mangiare per essere bella, lo era già.
“Cosa è successo?” –bisbigliò una voce stanca e sofferente.
“Le spiego io, grazie dell’aiuto e arrivederci”- dissi all’infermiera.
Trascinai Rose al mio armadietto, presi la chitarra e poi l’accompagnai al parco centrale.
Quel parco era una meraviglia a quell’ora, c’erano poche persone e una tranquillità assoluta , se ti volevi rilassare quello era il posto giusto.
Rose stette zitta per tutto il tragitto, la feci sedere al mio fianco su una panchina vicino ad un laghetto, le spiegai tutto ciò che era successo, visto che non se lo ricordava.
“Oh…” – riuscì a dire solo questo prima che le lacrime cadessero dai suoi occhi.
Presi la chitarra, e dissi : “Rose, guardami”
“N-no, perfav…”
Misi due dita sotto al suo mento e le feci alzare lo sguardo.
 
 

Your hand fits in mine 
like it's made just for me 
But bear this in mind 
it was meant to be 
And I'm joining up the dots 
with the freckles on your cheeks 
and it all makes sense to me 
I know you've never loved 
the crinkles by your eyes 
when you smile, you've never loved 
your stomach or your thighs 
the dimples in your back 
at the bottom of your spine 
But I'll love them endlessly 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if I do It's you, oh, It's you
They add up to, I'm in love with you 
And all these little things 

You can't go to bed 
Without a cup of tea 
And maybe that's the reason 
that you talk in your sleep 
And all those conversations 
are the secrets that I keep 
Though it makes no sense to me 

I know you've never loved 
the sound of your voice on tape 
You never want to know how much you weigh 
You still have to squeeze into your jeans 
But you're perfect to me... 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if it's true It's you, It's you 
They add up to, I'm in love with you 
And all these little things 

You'll never love yourself 
half as much as I love you 
You'll never treat yourself 
right darlin' but I want you to 
If I let you know I'm here for you 
Maybe you'll love yourself 
like I love you, oh 

I've just let these little things 
slip out of my mouth 
because It's you, oh It's you, It's you 
They add up to and I'm in love with you 
And all these little things 

I won't let these little things 
slip out of my mouth 
but if it's true, It's you, It's you 
They add up to, I'm in love with you 
And all your little things.

 
Per tutto il tempo l’avevo guardata negli occhi, Rose sorrideva e abbassava lo sguardo.
Alla fine della canzone la guardai e vidi i suoi occhi lucidi, abbassai lo sguardo, di sicuro ero arrossito. Posai la chitarra dietro di me, mi girai verso di lei e mi ritrovai in un abbraccio.
Rose mi aveva abbracciata. Avevo la sua testa poggiata sulla mia spalla, il suo respiro sul collo, amavo quando metteva la testa in quel punto, le accarezzai i capelli con delicatezza, sentii delle lacrime bagnare la mia felpa azzurra.
“Dai,  non faccio così pena a cantare!” -  scherzai.
Rose cominciò a ridere, si liberò dall’abbraccio, mi diede un bacio sulla guancia del tutto inaspettato che mi fece provare emozioni uniche, come poteva una ragazza farmi provare tutto ciò? Certo, ero stato con un paio di ragazze, ma non mi avevano fatto mai provare nulla del genere.
“Grazie Niall” – si limitò a dire prima che il suo sguardo cadde sulla felpa bagnata – “Oddio, scusa… non volevo”
“Non preoccuparti” – la guardai negli occhi e le dissi- “Rose, mi prometti che non lo farai più?”
Il suo sguardo si abbassò ancora una volta, prese un respiro, mi guardò e disse: “Non ti prometto niente, ma ci proverò.” – niente mi rese più felice di quelle parole. Odiavo vederla stare male, ciò che volevo era vederla sorridere, vederla contenta. E per la prima volta, mi resi conto che volevo essere io la ragione del suo sorriso.

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Heeeeeeeeeeeey bellezze! asaafdkjas 
SCUSATE IL RITARDO. 
Che ne dite? Vi piace? Spero di sì cwc 
Per la prima volta sono un po' soddisfatta del capitolo, anche perchè mi ha aiutata una mia amica a scriverlo, solo per questo.
Volevo ringraziare tutte le persone che recensiscono, leggono, seguono questa storia. Siete bellissime.
Pubblicherò il prossimo capitolo quando questo arriverà a più di 5 recensioni (non è per cattiveria, ma se nessuno se la caga questa storia, che la pubblico a fare?) e quando i miei genitori mi lasceranno un po' in pace lol 
Se volete dirmi qualcosa, sto su twitter, mi chiamo   @GildaLoves1D
:*

  
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