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Autore: Sa_hp    21/03/2013    5 recensioni
La Guerra era finita e tutto procedeva tranquillo...o quasi!
Dal primo capitolo:
- Non pensarci nemmeno Ronald o giuro che ti schianto!- rivolgendosi al suo ragazzo che aveva le stesse intenzioni di Harry.
- Miseriaccia Hermione! Sei la solita guastafeste!
- Cosa!? Pensi che non mi sappia divertire? – disse la ragazza, con uno strano luccichio negli occhi: c’era aria di bufera!
Non vi resta che leggere! Sa :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Da quando era partita Veronica le vacanze avevano ripreso il loro regolare ritmo. Harry, Ron, Hermione e Ginny passavano insieme la maggior parte del tempo, trascorrevano le giornate al lago o semplicemente all’ombra di qualche albero. E così agosto era già alle porte.
Durante un soleggiato pomeriggio Harry e Ginny si trovavano seduti sull’erba in giardino, cercando un riparo dall’aria afosa.
- Harry? – chiamò Ginny ricevendo solo un debole mugolio di risposta. – Harry? Ci sei?
- Si Ginny, dimmi.
- Pensi dovremmo intervenire?
Il ragazzo ci mise un po’ per capire a cosa Ginny si stesse riferendo, ma quando i suoi vispi occhi verdi si posarono su due persone non molto lontane da loro tutto gli fu chiaro. Nonostante non fossero vicini le parole si potevano udire distintamente, dato che i due ragazzi che si stavano dirigendo all’interno della Tana avevano preso quasi ad urlare.
- Sai Gin, credo proprio che per una volta potremmo farne a meno. – disse Harry, assumendo l’espressione di chi la sa lunga. – Piuttosto, credo che dovremmo approfittare del fatto che tuo fratello non sia nei paraggi…
- Si, credo proprio che tu abbia ragione. – asserì prima di avvicinarglisi e lasciarsi baciare.
I due rientrarono in casa solo all’ora di cena, trovando in cucina un Ron e una Hermione alquanto imbronciati.
- Che succede? – bisbigliò al rosso Harry, cercando di capire il motivo della discussione pomeridiana che aveva avuto con Hermione.
- Stava leggendo oggi pomeriggio, poi quando mi sono avvicinato e ho preso a stuzzicarla mi ha detto dismetterla perché la distraevo, e così ho detto che lei tiene di più ai suoi libri che a me e lei ha iniziato a dire che stavo delirando! Capisci?!
- Ma sei scemo?! – proferì Harry, dopo essersi ripreso da un attacco di risa.
- Grazie Harry! Perlomeno c’è qualcuno che mi dà ragione! Sai Ronald, dovresti prendere esempio.
- Miseriaccia! Herm mi dispiace, mi perdoni?
- Forse… Va bene sei perdonato. – disse in risposta alla solita espressione da cucciolo bastonato di Ron.
- Ti adoro! – le sussurrò lui, prima di stampargli un leggero bacio sulle labbra, stando ben attento a non farsi notare da sua madre. Per quanto i Weasley adorassero Hermione nessuno sapeva, ancora, della loro relazione.
La cena fu molto tranquilla ma proprio mentre stavano per alzarsi da tavola, un gufo si posò sul davanzale. Il Signor Weasley aprì la finestra e permise all’animale di entrare e posarsi sul tavolo, per poi allungare  la zampa a cui era legata una lettera riportante lo stemma di Hogwarts.
- Credo sia per voi ragazzi. – disse Arthur, appena il gufo ripartì.
Harry prese la lettera e con Ginny, Hermione e Ron si diressero verso la stanza di quest’ultimo per leggerla.
- Hermione, a te l’onore. – disse Harry.
La ragazza prese la busta, rimosse con cura il sigillo che la chiudeva, prese la lettera e iniziò a leggere:
 
Cari signor Potter, signor Weasley e signorina Granger,
sono lieta di informarvi che la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è stata completamente ricostruita e che quindi il 1 settembre le lezioni riprenderanno…
 
- Ma è fantastico! – interruppe Ginny
- Aspetta falla continuare!
 
Domani i gufi della scuola recapiteranno le lettere ( come ogni anno ) a tutti gli studenti.
Vi informo inoltre che, in accordo con il resto degli insegnanti, ho ritenuto giusto permettere, in via del tutto eccezionale, a tutti i ragazzi che, per forze superiori, non hanno potuto frequentare la scuola lo scorso anno di recuperare le lezioni e di sostenere gli esami.
Ossequiosi saluti,
Preside Prof.ssa Minerva McGranitt
 
Quando Hermione finì di leggere, un teso silenzio riempì la stanza. Ognuno era perso nei proprio pensieri, nelle proprie osservazioni e soprattutto nei propri ricordi. Sapere che Hogwarts era stata ricostruita e che nel giro di un mese migliaia di studenti avrebbero percorso nuovamente quei corridoi, seguito lezioni in quelle aule che solo qualche mese prime erano sembrate distrutte completamente.
La prima a riprendersi fu Hermione, eccitata dal fatto di poter ritornare a quella che definiva ormai casa.
- È una notizia meravigliosa! Ci permetteranno di tornare ad Hogwarts! Certo dovremo studiare sodo per passare i M.A.G.O., e poi naturalmente…
- Hermione frena ti prego… Io non credo di tornare, anzi, sono sicuro che non tornerò…
- Cosa? Perché? Harry potremmo finalmente trascorrere un anno senza essere minacciati da nessun pericolo mortale o da nessun mago che cerca di ucciderci tutti! Perché non tornare?
- Kingsley mi ha detto che io, Ron, tu e tutti quelli che hanno preso parte alla battaglia, possono iscriversi all’Accademia per Auror anche senza aver conseguito i M.A.G.O. ed io ho accettato… - concluse, stringendo la mano di Ginny tra la sua.
- Aspetta un attimo, questo significa che nemmeno tu verrai? – chiese, stavolta rivolta a Ron.
- Mione senti, sai che non amo studiare. Inoltre George ha bisogno di qualcuno che lo aiuti in negozio e io non me la sento di lasciarlo solo, non ha ancora superato del tutto la perdita di Fred. Poi magari più in là mi iscriverò anche io al corso per diventare Auror, ma non tornerò ad Hogwarts.
- Bene! Benissimo! Fantastico, direi! Per una volta, una sola volta che ci è concesso vivere come dei qualsiasi ragazzi della nostra età voi cosa fate?! Rifiutate! E tu non dici niente eh? – domandò a Ginny.
- Herm, è una decisione che spetta a loro, anche a me farebbe piacere stare tutti insieme ma...
- Grandioso! – urlò prima di uscire dalla stanza sbattendo fortemente la porta, la vista annebbiata dalle lacrime.
Passarono alcuni minuti in cui Harry, Ron e Ginny fissarono intensamente il pavimento, finché la ragazza si offrì volontaria per andare a parlare con Hermione.
- No, aspetta. Ci vado io. – disse Ron.
Arrivato alla camera di sua sorella, picchiò leggermente sulla porta semiaperta.
- Ginny, va via… voglio stare sola.
Hermione era vicina alla finestra con le spalle rivolte alla porta, intenta a scrutare il cielo. Sussultò appena quando sentì delle braccia circondarle i fianchi e una testa posarsi sulla sua spalla. Sapeva chi c’era dietro di lei. Quell’odore, quelle braccia, leggermente muscolose e cosparse di qualche lentiggine, quella zazzera rossa potevano appartenere solo ad una persona, una persona che avrebbe riconosciuto fra mille.
- Ron… Mi dispiace, non avrei dovuto reagire così…
- Shh, Mione, non dire niente… avrei dovuto parlartene prima, scusami. – sussurrò.
Hermione si voltò verso di lui, poggiando le mani sul suo petto. Non stava piangendo, ma aveva gli occhi gonfi e rossi.
- Sai, forse non dovrei tornare anche io… Kingsley mi ha offerto un impiego al Ministero della Magia… non è ciò che voglio ma mi potrei accontentare per ora…
- Non dirlo nemmeno per scherzo Hermione! Tu devi tornare ad Hogwarts! Studi per i M.A.G.O. da quando avevi undici anni e non puoi accontentarti di un lavoro che non ti piace!
- Ma se io parto non ci vedremo per mesi… io non so se ce la faccio. – disse sciogliendosi da quella sorta di abbraccio e andandosi a sedere sul letto. Ron la raggiunse e si sedette anche lui.
- Guardami. – fece, portando due dita sotto il suo mento per farle alzare lo sguardo.
- È vero se tu parti non ci vedremo per un po’, ma se tu restassi mi sentirei perennemente in colpa per non averti convinta ad andare.
Hermione lo guardò negli occhi, quegli occhi blu che tanto amava come ogni altra parte di Ron, ma questo lui non  lo sapeva, non ancora. Prese un lungo respiro e cercò di sorridere.
- Mi verrai a trovare vero? A Hogsmeade? Me lo prometti?
- Ogni volta che potrò.
- E mi scriverai?
- Si.
- E non cederai alla prima cliente del negozio che ti farà gli occhi dolci, vero?
- Questo mai! Tu piuttosto… non vorrei che qualche studente noti quanto sei bella e cerchi di portarti via da me. – disse Ron, cercando di sorridere, ma in realtà aveva davvero paura che Hermione lo lasciasse per un altro.
- Non lo permetterei mai, lo sai. – gli rispose prima di abbracciarlo il più forte possibile. – Sentirò la tua mancanza. – ormai le lacrime scendevano copiose sulle sue guance. Poi lo baciò. Di punto in bianco, inaspettatamente. Certo non era la prima volta che si baciavano, ma quasi sempre era Ron a prendere l’iniziativa, nonostante la timidezza dei primi giorni.
Il ragazzo rispose al bacio dopo qualche secondo di sorpresa e portò le braccia a circondarle la schiena.
Pian piano però i baci si fecero più intensi e passionali, le carezze più audaci, i respiri irregolari. Si ritrovarono distesi sul letto, ignari di quello che sarebbe successo. Hermione portò le mani sotto la maglia di Ron, accarezzandogli il petto, mentre lui  slacciava i primi bottoni della camicetta della ragazza. Incominciò a baciarle il collo e ogni parte di pelle visibile tentando di aprire del tutto, con mani tremanti, l’indumento. Quando ci riuscì ammirò estasiato la ragazza sotto si lui e solo allora si accorse di essere a metto nudo. Non ebbe tempo di chiedere nulla perché ripresero a baciarsi appassionatamente. Accidentalmente i loro bacini si scontrarono e questo provocò la sorpresa di Hermione che arrossì, accortasi dell’evidente desiderio di Ron.  
Continuarono a baciarsi, ad accarezzarsi, a volersi, senza parlare, fino a quando la ragazza iniziò ad armeggiare con la chiusura dei jeans di Ron.
- H-Hermione. – disse avendo capito ciò che stava per accadere. – Hermione, ti prego fermati. – quando la ragazza si fermò e lo guardò confusa continuò – Se andiamo avanti io… Io non credo di riuscire a trattenermi… Quindi se non sei sicura, ti prego fermiamoci ora. – concluse cercando di guardare altrove.
Hermione annuì concorde.
- Scusami, ho esagerato.
- No, no è tutto apposto. – sorrise beffardo Ron. - È stato un piacere.
- Stupido! – gli disse lei, lanciandoli la sua t-shirt e guardandolo divertita. - Rimani con me stanotte?
Ron annuì e si distese accanto ad Hermione abbracciandola.
Erano ancora stretti l’uno all’altra quando Ginny ed Harry entrarono nella stanza per controllare la situazione.
- Dici che dobbiamo svegliarli?
- No, assolutamente no. Non voglio perdermi la faccia della mamma quando domani mattina li scoprirà!
- Sei perfida! - la accusò Harry prima di baciarla ed uscire dalla stanza.
- A volte. - ammise Ginny, sorridendo contro le labbra del ragazzo.
 
 
 
E anche questo è andato. So che è più lungo dei precedenti, ma non volevo dividerlo. Spero vi piaccia. Aspetto i vostri commenti!
Un bacio, Sa :) 
  
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