Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: hellosunshjne    21/03/2013    3 recensioni
'Per me il primo giorno insieme è stato quando abbiamo accettato la scommessa!' chiarì alla gemella.
Genere: Satirico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Tu stasera vai, e fammi sapere lui come sta»
«Lo risponderai?»
«Non lo so, ho bisogno di valutare la situazione»
Alice annuì e poi si alzò lasciandola da sola, in modo che potesse riflettere senza che nessuno la coinvolgesse.
Rory aveva deciso, non voleva più soffrire e se per far sì che ciò si avverasse lei doveva rinunciare a qualcosa o a qualcuno, lei era disposta.

Rory aveva passato due ore a rimuginare su ciò che aveva fatto e su cosa avrebbe dovuto fare. Guardava il telefono come se aspettasse che da un momento all’altro qualcuno usciva da lì dentro e le urlasse in faccia la soluzione. Sapeva che non sarebbe successo ma sperava davvero in un segno.
«Allora io vado –la informò la sorella facendo capolino in cameretta- ci sentiamo dopo». Rory le sorrise e poi tornò nella sua solitudine.
Chi poteva aiutarla, si chiese. Uno psicologo? No, non le piaceva l’idea che qualcuno che non conosceva dovesse analizzarla. Allora chi?  Chi le stava vicino da più tempo? Le bastò alzare il volto verso la parete per far sì che una foto le schiarisse le idee.
Infilò i piedi nelle pantofole e corse al piano di sotto, noncurante del padre sul divano si recò direttamente in cucina.
«Hey tesoro, ti serve qualcosa?» le chiese la madre mentre insaponava un piatto.
«Ehm.. veramente, volevo chiederti se potevamo parlare un po’..» riuscì a dire torturandosi le mani. Annabelle subito lasciò i piatti nel lavandino, si asciugò le mani distrattamente con uno strofinaccio ed annuì facendole segno di andare fuori.
«Dove andate?» chiese Greg guardando le due aprire la porta.
«Stiamo qui fuori papà»
Le due si sedettero sugli scalini che dividevano il vialetto alla porta d’ingresso, Rory apprezzò quel gesto della madre.
«Di cosa volevi parlarmi?»
Rory prese un bel respiro.«Di me». Annabelle non disse nulla, aspettando che la figlia continuasse. «chi meglio di te mi conosce? Forse Alice ma questa volta ho paura di non riuscircela a fare da sola e tu hai più.. esperienza ecco.»
«In che senso ‘non riuscire’?»
«Ad andare avanti mamma. E’ tutto così.. complicato da spiegare! Tante sono le cose che riempiono la mia mente ma da dire a parole è difficile.»
«Inizia dalla cosa più semplice, cercherò di capirti»
«Ad averla una cosa semplice nella mia vita mamma. Allora qualche giorno fa avevo parlato con Adrièn e diciamo mi aveva aiutato ma dopo quella notte, il mondo si è catapultato..» riuscì a dire prima che una lacrima uscisse dal suo occhio. «la notte non riesco a dormire, se dormo faccio gli incubi. Ormai sveglio anche Alice e mi dispiace tanto.»
Annabelle guardò la figlia con le lacrime agli occhi, pensava che lo stava superando invece era così concentrata sulla gravidanza che non si era resa conto della sofferenza della figlia.
«Sai qual è la cosa più brutta?»
«No, quale..»
«Non è lo..stupro..la cosa che mi fa più paura ma è Zayn.»
«Zayn ti fa paura?» domandò la madre perplessa, con un accenno di sarcasmo.
«No! Cioè si. Nei miei sogni lui mi toglie quei mostri da dosso ma poi scompare, o scompare o mi sveglio. La cosa che mi fa più stare male è Zayn, è la sua assenza. Ma quando è presente ci facciamo solo del male, ne succede sempre una. Anche ora che ci stavamo riavvicinando, lui si è –prese una pausa- dichiarato ed io l’ho cacciato. Adesso mi ha inviato un messaggio dicendo che lui è pronto ad aspettare»
«E tu?»
«Ed io non ho risposto. Non so che rispondere, non so se farlo. Ne vale la pena?»
«Rory, figlia mia, sei molto confusa. In questo discorso ti sei contraddetta più volte. Hai paura, si può capire. Ma il punto è davvero Zayn?»
«Che vuoi dire?» le chiese girando la testa verso di lei.
La madre le accarezzò i capelli. «Credo che il punto sia tu. E’ Zayn che ti fa paura o è la storia con Zayn? E’ il tuo essere con lui a farti paura? E’ –sospirò e prese coraggio- quella notte passata a farti paura o è il momento dell’affronto? Io credo che tu abbia bisogno del tempo per te stessa, di risolvere le questioni una alla volta. Di farti una scala delle priorità ecco»
«Una scala delle priorità?» chiese perplessa la ragazza.
«Quand’eravate piccole tu e Alice eravate molto diverse, come adesso. Lei era ordinata con i suoi giochi, cercava di non rovinarli mai e anche per questo non te li lasciava. Tu desideravi tanto una cosa e poi la perdevi, o non ti piaceva più. L’unica volta che hai tenuto tanto ad una cosa è Trudy, il cagnolino di peluche che tuo padre ti comprò in un viaggio in Germania. Sta ancora lì.. »
«..sul davanzale e non l’ho mai spostato né tantomeno prestato a nostra cugina.»
«Ecco. E’ il caso forse di prendere un po’ di geni di Alice e metterli in te» sorrise la madre.
Rory annuì, afferrando ciò che voleva dirle la madre. Quindi era lei il punto? Non tutto ciò che la circondava? Forse la madre aveva ragione ma era molto più semplice dare la colpa agli altri che a se stessi. E così ne stava risentendo anche Zayn e tutta la comitiva.
La madre si alzò lentamente, lasciandole un bacio in testa e rientrò in casa. Rory rifletté su ciò che le aveva detto la madre. Adesso cosa doveva fare? Di una cosa era sicura, se voleva che le cose con Zayn funzionassero aveva bisogno di tempo ma non voleva più scappare. Da adesso in poi le cose doveva affrontarle, era già fuggita abbastanza dai suoi sentimenti, dalle sue paure e soprattutto dai suoi ricordi.

Decimo giorno di scommessa.

Avevano appena accompagnato Adrièn all’aeroporto, dopo vari abbracci e commozioni, Greg accompagnò le sue figlie a scuola, lasciandole fuori al cancello.
«Ciao papà, buona giornata» dissero in coro le due gemelle prima di chiudere la portiera.
Alice aspettò che il padre girasse con la macchina e poi guardò Rory. «Ieri Zayn era in simbiosi con il telefono»
Rory si girò verso la sorella e fece spallucce. «Non l’ho risposto. Senti Ali, devo parlarti..»
«Dimmi tutto»
«Ieri ho parlato un po’ con mamma e mi sento meglio. Puoi farmi un favore? Non chiedermi più come sto, non chiedermi né devi parlarmi di Zayn. Non posso spiegarti ma vorrei tanto che mi facessi questo favore, ecco.»
La bionda assunse un’espressione perplessa ma annuì con veemenza «Va bene, non ci sono problemi sister»
Rory la ringraziò con un sorriso e poi varcarono il cancello della scuola. Le voci su ciò che era successo erano già diminuite, ma non assenti. Era la prima prova da affrontare, e decise di farlo subito.
Raggiunsero gli amici vicino al muretto. «Buongiorno a tutti –disse Rory- vengo subito. Devo fare una cosa»
Alice si affiancò a Liam che la salutò con un bacio sulla guancia, dopo di che Harry diede una gomitata ai due e si voltarono tutti verso Rory.
«Hey tu. Non so il tuo nome, potresti anche chiamarti Kate Middleton ma giuro che me ne sbatto. Che ne dici di ripetermi ciò che stavi dicendo alla tua amica?» si rivolse ad un gruppetto di 5-6 ragazze che stavano spettegolando su di lei.
«Io non stavo dicendo nulla» rispose la ragazza in questione.
«Ah non stavi dicendo nulla? Eppure sai mi sembra strano perché ho sentito il mio nome uscire dalla tua bocca dove ci entrano cazzi di tutti i generi quindi la prossima volta che vuoi aprire bocca fallo su qualcun altro e non su di me. Chiaro? Che poi parlando sinceramente, che diavolo hai da dire eh?» portò il suo peso sulla gamba destra e posò la mano sul fianco sinistro.
La bocca della ragazza assunse una forma ad ‘o’ e le amiche abbassarono la testa, ingoiando a vuoto.
«Ecco appunto, fai silenzio. Hai passato ciò che ho passato io? No. E solo per questo devi chiudere il becco stronza»
Rory assumendo un atteggiamento da diva, si spostò i lunghi capelli dietro le spalle e sfilando raggiunse i suoi amici. «Eccomi»
La sorella ricordandosi di ciò che le aveva chiesto la sorella prima evitò di commentare e diede un piccolo calcio a Niall che stava ancora con la bocca spalancata dallo stupore. Rory attentamente evitò lo sguardo di Zayn e le fu facile quando una voce squillante le rimbombò da dietro.
«Liam! –urlò Marissa affannata mentre correva- sei un coglione! Il più coglione dei coglioni!»
Liam appena aveva visto la sorella si stava letteralmente scompisciando dalle risate e dovette appoggiarsi al muretto, anche gli altri amici sogghignavano e Zayn gli diede il batti cinque.
«Cos’è successo?» chiese Rory divertita, appoggiando un braccio sulle spalle di Mars.
«Il mio caro fratellino ha tolto l’acqua calda, dopo di che ha finito il latte e infine se ne è andato con la macchina. Lasciandomi a piedi, da sola!» urlò, catturando l’attenzione di compagni nei dintorni.
Zayn, Harry e Niall iniziarono a ridere in un modo improponibile, in effetti l’espressione di Mars era unica, Louis la trovò carina col naso rosso e tutta arrabbiata.
«Liam fai schifo!» gli disse la ragazza scuotendo la testa.
«Ah io? Vogliamo dirlo che ieri quando siamo tornati è stata tutto il tempo al telefono di casa togliendomi internet per fare la ricerca di storia?»
Rory notò che Louis avvampò immediatamente quando Liam aveva detto che la serata aveva passato tutta la serata al telefono, sorrise e pensò che era la seconda coppia ad aver perso la scommessa.
«Che poi con chi diavolo sei stata a telefono se con Lucas hai rotto?» le chiese allargando le braccia.
«Con me!» urlò Rory all’improvviso, notando l’imbarazzo dell’amica. Alice guardò prima la sorella e poi Mars, sicura del fatto che Rory già dormiva quando era tornata.
Suonò la campanella e ognuno andò nella propria classe, Zayn osservò in silenzio Rory prima di varcare le porte.
Le tre amiche entrarono in classe che aveva portato l’attenzione tutta su di loro, o meglio su Rory. Alice si sedette davanti alle due amiche e cacciò dalla borsa un quaderno per prendere gli appunti.
«Rory? –richiamò l’attenzione l’amica- grazie per prima, quando mi hai coperta»
Rory sorrise e scosse la testa. «Tranquilla, chi deve le 150 sterline a chi?»
Mars sgranò gli occhi, facendo finta di nulla e poi scoppiò a ridere. Alice si girò dietro, approfittando del fatto che la professoressa ancora non era entrata.
«Lui a me, ma poi l’ho chiamato comunque io.. quindi beh non saprei.»
Alice non avendo seguito il discorso di prima assunse un’espressione perplessa. «Di che parlate?»
«Ieri sera ho detto a Liam di voler fare due passi a piedi per questo è venuto solo lui a prenderti. Mentre stavo camminando mi si è affiancata una macchina, era Louis. –la rossa aspettò che le amiche afferrassero e continuò- Mi ha chiesto se volevo un passaggio»
«Ti ha rivolto la parola!» urlò Alice, abbassando poi dopo la testa rendendosi conto del chiasso che aveva fatto.
«Sei un genio! –ironizzò l’amica- Ed io ho accettato, senza far riferimento alla scommessa. Ero.. contenta che lui mi avesse offerto il passaggio. In macchina non abbiamo parlato e abbiamo continuato per tutta la serata, ci sono stati scambi di sguardi e sorrisi.»
«Adesso capisco tutto, la battuta di Harry sul fatto che per ora solo Niall stava vincendo la scommessa..Lui aveva capitp»
«Ti vuoi stare un attimo zitta?» le disse la sorella.
«Si e comunque.. quando siamo tornati a casa, mi sono infilata nel letto e non riuscivo a togliermelo da testa, pensavo in continuazione al suo modo dolce di offrirmi il passaggio, a quel sorriso perfetto e ai nostri occhi che sembravano desiderarsi. Ne ho avuto la conferma solo quando ho deciso di chiamarlo. Siamo stati fino alle 3 del mattino a parlare» si bloccò sorridendo a 32 denti.
«Lo sapevo io! Ti ricordi Rory quando guardavo il suo facebook?»
La gemella annuì, non curante e poi guardò l’amica. «E?»
«E niente.. mi ha detto che prova qualcosa per me già da prima della scommessa, che non ce la faceva più a non parlarmi, a vedermi con Lucas. Anche io mi sono aperta, oddio forse non come lui.. però.. Dio quanto mi piace!» esclamò contenta come una bambina a cui era appena stata regalata la casa di barbie.
«E adesso?»
«Abbiamo deciso di vederci di nascosto per ora.. Io mi sono appena lasciata con Lucas, poi vorrei parlarne passo passo con Liam, non so come possa prenderla»
«Su questo posso aiutarti io»
Le amiche si scambiarono un sorriso prima di riportare l’attenzione sulla lezione, anche se effettivamente solo Alice stava seguendo.
Finite le lezioni i ragazzi s’incontrarono a pranzo, Rory aveva lo stomaco sottosopra per la decisione che aveva preso e con passo deciso di avvicinò al tavolo. Aveva già avvertito le amiche che avevano raggiunto gli altri due minuti prima, lasciando la ragazza prendere un forte respiro.
«Harry..» lo richiamò la ragazza.
Il sottoscritto si girò nella sua direzione con un pezzo di pizza in bocca.«Sbi?»
Gli altri risero e Rory scosse la testa. «Puoi accompagnarmi da una parte?» gli chiese gentilmente, ma un con un tono che non accettava rifiuti.
«Certo, a che ora?»
La ragazza lo guardò e lui afferrò il concetto, prese la felpa e la borsa, controllò che c’erano le chiavi della macchina e uscirono fuori.
«Dove dobbiamo andare?» le chiese aprendo la macchina.
«Allen road» rispose entrando con nonchalance in macchina. Harry rimase fuori alla macchina, sbalordito. «Ti muovi?» lo richiamò.


Hey (:
Non sono morta, scusate! Non riuscivo più ad aggiornare, non sapevo come continuare e lo studio mi ha portato via tanto tempo. Mi dispiace tanto :(
E comunque ecco qui il capitolo alfgflajkgklfakl sinceramente? Non doveva andare così,  Rory sarebbe dovuta partire ma non è detto che non lo faccia. Ho deciso di farle prendere un'altra via perchè non volevo vosse una ff troppo tragica ecco uu
Finalmente Mars e Louis akfgjklagklhgal poi avranno la loro parte, tranquille (: 
Decimo giorno di scommessa, da non sottovalutare!
Ora scappo che è stata un'orribile giornata, buonanotte cucciole (:
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: hellosunshjne