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Autore: champagne supernova    21/03/2013    1 recensioni
"Uniti per la rinascita di Tyrsis" era il nostro motto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 4.52

Quella sera rimasi a dormire da Bree insieme a Taylor. Mandai giù una caramella mentre Taylor proponeva di giocare ad obbligo o verità.
 
"No" dissi all'istante.

"Perchè?" chiese Bree.

"Perchè ogni volta che giochiamo finiamo per parlare di quanto mi sono spinta oltre con Jackson! Non ne avete abbastanza?"

"No" dissero in coro.

"Siete la coppia più in della città" iniziò Taylor.

"L'unica coppia" precisò sotto voce Bree.

"Comunque" Taylor le lanciò un'occhiataccia "anche se pensate il contraio, tutti sanno che c'è qualcosa tra voi: le scappatelle nel bel mezzo del lavoro, le occhiate durante i pasti. Insomma, il vostro comportamento da adolescenti in piena tempesta ormonale di certo non passa inosservato tra i fanatici lavoratori di Tyrsis"

Feci per ribattere, ma il rumore di una brusca frenata improvvisa mi bloccò. Si sentivano delle grida e passi svelti. Mi alzai da terra e mi affacciai alla finestra: erano le jeep della Missione. 
Uscii in fretta da casa con Bree e Taylor sperando di trovare Jackson pronto ad abbracciarmi, ma lui non era lì. I ragazzi erano ammassati intorno ad una macchina, mentre Marcus gridava "fate piano!"
Il corpo insanguinato di un ragazzo venne sposasto dagli altri fuori dal veicolo ed adagiato al suolo. 
Pregai che non fosse Jackson, ma fu inutile. Aveva gli occhi chiusi e si premeva i palmi delle mani sul petto, completamente insanguinato per via di una ferita.
Urlai il suo nome cercando di raggiungerlo, ma le ragazze mi bloccarono le braccia. 
I ragazzi sollevarono il corpo dolorante di Jackson e lo trasportarono verso la casa in cui Miles era fermo ad aspettarli.

***

Marcus aveva fatto chiamare Timothy Russell, il medico più esperto della città. Dopo mezz'ora di grida strazianti di Jackson, Russell  e Marcus si degnarono di uscire dalla stanza.
Miles, che mi aveva tenuta per mano per tutto il tempo, si alzò alla vista dei due. Mi asciugai le guance rigate dalle lacrime con la manica in attesa che qualcuno prendesse la parola.   

"La buona notizia" iniziò Russell "è che la ferita è stata rimarginata con successo"

Tirai un sospiro di sollievo, sistemandomi sulla sedia.

"Ma la cattiva" continuò "è che non è stato ferito da un coltello normale" Marcus si sfilò un fazzoletto macchiato dalla tasca dei pantaloni e lo srotolò. Mostrò il coltello, che sembrava perfettamente normale.

"Pensavo fossero solo voci, ma a quanto pare è vero: a Silverstock usano coltelli contenenti tossine"

"C-cosa significa?" balbettai io.

"Significa che questo" Russell mi passò il coltello "ferisce normalmente, ma in più rilascia veleno"

"Dov'è il problema? Somministrate a Jackson l'antidoto e basta" fece Miles.

"Il problema" lo schernì Marcus "è che l'antidoto è nei laboratori di Silverstock, e tornare lì sarebbe troppo rischioso: non abbiamo i mezzi per difenderci da quei coltelli"

"Quindi non farete niente?" alzai la voce "lo lascerete a morire in quel letto?"

"Non rischierò 23 uomini per tentare di salvarne uno" e Marcus se ne andò, seguito da Russell.

Scoppiai in lacrime, rifungiandomi tra le braccia di Miles.

"Devo parlare con Russell" disse all'improvviso lui "vieni con me?"

Scossi la testa, indecisa "resto con Jackson"

Miles annuì leggermente ed uscì da casa, mentre io entrai nella stanza di Jackson.

Il suo petto ricoperto di fasciature di alzava e si abbassava irregolarmente. Mi sedetti sul bordo del letto, prendendolo per mano.

"Ehi" disse lentamente.

"Ehi" ripetei, sorridendo tra le lacrime.

"Perchè piangi?" chiese confuso "sono tornato da te, come ti avevo promesso" rivolse uno sguardo all'orologio a pendolo di fronte al letto "e sono anche in anticipo" scherzò.

"Sono solo felice di rivederti"

Mi chinai su di lui e gli stampai un bacio sulla fronte.

"Oh" disse ad un tratto "quasi dimenticavo" 

Si allungò dolorosamente verso il comodino e afferrò un piccolo oggetto luminoso, per poi porgermelo.
Era una bottiglietta in miniatura, e dentro c'era una piccola lucciola.

"Dopo tutto questo tempo" osservai il regalo da vicino "ricordi ancora che mi piacciono le lucciole?"

"Ne eri completamente affascinata quando eravamo piccoli" sorrise "dicevi che era perchè sono unici nel loro genere"

Afferrai la corda collegata alla bottiglietta e la legai al collo.

Non poteva finire così. Non poteva finire e basta. Se l'antidoto era a Silverstock e nessuno era disposto ad andarci, me lo sarei procurata da sola.
Baciai dolcemente Jackson.

"Devo andare" mi alzai.

"No, Ivy. So cosa vuoi fare" gemette di dolore "Non andartene" mi prese per mano e mi attirò a sè.

"Starò via poco tempo" scosse la testa "è per il tuo bene, davvero. Cerca di resistere più che puoi. Promesso?" 

"Promesso" disse a voce bassa.

Uscii dalla casa per ritrovarmi di fronte a Miles e Russell.

"Quanto tempo rimane prima che il veleno lo uccida?" chiesi seria.

"Vuoi salvarlo, vero?"

Rimasi in silenzio.

Russell sospirò "Non so che tipo di tossina ha rilasciato il coltello. Ad occhio hai più di due giorni ma meno di una settimana, okay?"

"Okay" dissi pensierosa "Miles, devi distrarre tutti. Io prenderò una jeep e andrò a Silverstock"

"No" protestò subito "non vai lì da sola"

"Allora andate voi due" si intromise Russell "io li distraggo"

"Grazie" dissi sinceramente.  

"Presto, prendete armi e provviste" ci incitò " e siate prudenti"

Corsi verso casa mia. Afferrai un vecchio borsone dal mio armadio. Lo riempì di cibo e qualche abito. Andai in salotto ed aprii il cassetto della scrivania a doppio fondo. C'erano due pistole e un bel po' di munizioni. Buttai tutto nel borsone e infilai il mio coltello negli anfibi. Raggiunsi Miles fuori; aveva uno zaino in spalla.

"Pronto?"

Lui indugiò, ma lo presi per mano e lo trascinai verso la zona deserta dove erano parcheggiate le jeep.

"Ivy, non sono sicuro che sia una buona idea" mi fermai all'improvviso.

"Miles" dissi calma "non sto solo cercando di salvare il mio ragazzo. È anche tuo fratello, quindi smettila di fare la femminuccia e muovi il culo!"

Lo trascinai dentro la jeep e misi in moto, allontanandomi velocemente dalle strade di Tyrsis.  
 
  
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