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Autore: FeverSkating    21/03/2013    4 recensioni
Questa è la mia primissima fanfic e, con la mia mente bacata, ho voluto provare a immaginare i nostri ninja preferiti fare i conti con le vacanze estive, ma non nel solito villaggio pullulato da shinobi. Chissà che combineranno?!

"Ormai gli scontri, le battaglie e le guerre tra ninja erano finiti e la vita aveva ricominciato a scorrere.
La gente aveva ripreso a svolgere le proprie mansioni senza troppi intoppi, la quotidianità era all’ordine del giorno e i ninja portavano a termine le solite noiose missioni.
Il pericolo della distruzione del villaggio era svanito tranquillizzando ogni suo abitante.
A infondere calma ai cittadini c’erano anche loro: gli eroi di Konoha, coloro che durante la guerra erano stati i pilastri portanti del villaggio, i ninja più importanti nonché causa effettiva della vittoria che aveva portato la pace."
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie, Contesto generale/vago
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...se chiedessi umilmente perdono?

Lo so, lo so...è passato un secolo! E la colpa e sempre della scuola, accidenti! Comunque vi chiedo scusa...di nuovo. u.u

Allora, quanto tempo è passato dall'ultimo capitolo? Un mese e...ehm...beh, più di un mese, anzi quasi 2, o forse più. u.u Non ho voglia di contare i giorni... xD Comunque rimane un periodo di tempo indecente! Mea Culpa! Tuttavia non posso permettermi di dirvi che per i prossimi capitoli ci metterò di meno, perché non sarebbe vero (almeno credo .-.) e dirvelo non sarebbe giusto. u.u
Ma tralasciamo le cose serie e passiamo alla storia. :P Finalmente il tredicesimo capitolo gente! ^^ Se vi siete dimenticati di cosa parla la storia...don't worry che non siete gli unici... =.='

E ora... *rullo di tamburi* i ringraziamenti!

Ringrazio chi Segue, chi Preferisce, chi Ricorda e ovviamente chi recensisce, ma non dimentichiamo neanche chi legge solamente! <3

E un grazie in particolare a tOkiOsa! Grazie per il supporto e inoltre spero che l'immagine qui sotto si veda. ;)

Detto ciò, Buona lettura! ^^

 

 

 

 

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La mattina del primo giorno, per Tsunade, non era iniziata bene – era stata svegliata decisamente troppo presto dai suoi amati ninja, che reclamavano i suoi soldi – e di certo non stava procedendo nel migliore dei modi. Proprio nel momento in cui era quasi riuscita a ricadere in uno stato di sonno profondo, Ino si era presentata alla porta del suo appartamento – rischiando di far crollare l'intero edificio dalla forza che ci metteva per bussare – agitata come non mai e con un tic nervoso all'occhio destro. Con troppa enfasi e un'espressione preoccupata, aveva urlato in faccia all'Hokage parole, che al momento le erano sembrate senza alcun senso. Quando la voce acuta della ragazza l'ebbe svegliata completamente, levandole la sensazione di rincitrullimento causata dal sonno, riuscì a capire, almeno in parte, ciò che le stava dicendo. Se aveva sentito giusto, gli avvenimenti della mattinata erano stati i seguenti: Ino aveva mandato – gentilmente e assolutamente non contro la loro volontà – Hinata e Naruto a fare compere; Suigestu e Karin se ne erano scappati chissà dove a darsi battaglia; Hanabi era andata – a detta sua – a farsi un giro; Ino, Sai e Kiba erano tornati agli appartamenti e chiacchierando, tra una parola e l'altra, si erano accorti della mancanza di TenTen - cosa che Sai aveva già notato, senza però riuscire a farla presente -; Kiba era andato a pattugliare l'appartamento maschile, sperando di trovarla lì, e nel frattempo erano arrivati Naruto e Hinata, e nemmeno loro con notizie di TenTen; Ino, sull'orlo di una crisi, l'aveva cercata anche nell'appartamento delle ragazze, dove teoricamente erano stati rinchiusi Sakura e Sasuke, senza trovare, però, né Ten, né gli altri due; Kiba, poi, era tornato dicendo che l'appartamento era quasi completamente vuoto, fuorché Shikamaru, che placidamente sonnecchiava sul divano, a cui era stato delegato il compito di riferire che tutto il resto della combriccola maschile – disse testuali parole – si era rotta di aspettare i loro comodi ed era uscita a fare una, quantomeno decente, colazione.

Resoconto della prima asfissiante mattinata di vacanza, che sarebbe dovuta essere rilassante e rigenerante: più della metà dei suoi ragazzi era sparsa per una città straniera, decisamente caotica e poco favorevole all'orientamento – come avevano potuto notare il giorno precedente, quel posto era un garbuglio di viottole e ponti.

Tuttavia Tsunade non si sentiva minimamente in ansia. Aveva risposto a Ino di non allarmarsi, che erano tutti ninja di alto livello, capacissimi di provvedere a sé stessi, e che, se non fossero tornati entro sera, si sarebbero premurati di cercarli. Comunque Tsunade dubitava che si fossero persi o fossero incappati in qualche pericolo, erano tutti ragazzi abili, degni di fiducia e con la testa sulle spalle.

Con questa convinzione era rientrata in appartamento, salutando poco garbatamente Ino – era il minimo dopo averla svegliata per ben due volte quella mattina – e accingendosi a levare dai letti la banda di dormiglioni che le faceva da coinquilini. Che si alzassero loro la prossima volta che i ragazzi aveva disperato bisogno d'aiuto!

 

 

Da dov'era seduta poteva vedere il lungomare. Le onde, provocate un po' dal forte vento, un po' dalla miriade di barche che continuava a passare, spargevano goccioline d'acqua salata su tutta la strada.

- Ehi TenTen, mi stai ascoltando? -

Sentendosi chiamare, la ragazza si riscosse dai suoi pensieri, voltandosi verso Neji, che se ne stava seduto accanto a lei, guardandola con curiosità. TenTen negò con la testa.

- A che pensavi? - le chiese lui, mentre con le mani giocherellava con un tovagliolo.

La castana non gli rispose, ma si perse ad ammirare le dita chiare che spezzettavano con facilità il pezzo di carta. Si distrasse a guardargli le unghie e con invidia constatò che fossero quasi più curate delle sue. Ridacchiò a quel pensiero, che catalogò subito come idiota e spedì in un angolo remoto della sua mente.

Portò lo sguardo al viso del ragazzo, che adesso sorrideva, probabilmente aveva pensato che fosse pazza, vedendola ridere per nessuna ragione apparente.

- Pensavo che mi fa uno strano effetto essere qui – si decise, infine, volgendo nuovamente l'attenzione al panorama – Dico, hai visto? Non c'è nemmeno la spiaggia, è un mare davvero bislacco. - disse sporgendosi verso Neji ed esibendosi in un'espressione buffa, che fece sorridere il ragazzo.

- E invece c'è la spiaggia, eccola là. - lui si piegò verso la castana a sua volta, indicandole un'isola poco lontano.

TenTen spostò lo sguardo al mare. Effettivamente c'era un isola, ma di spiaggia non ne vedeva.

Mah...

Comunque lei non riusciva a capire come Neji sapesse queste cose, sì, sapeva che lui fosse uno dei ninja più brillanti di Konoha, un genio, insomma, - non solo per quanto riguardava arti marziali e jutsu vari – ciononostante era comunque un cosa bizzarra. Pochi, dalle loro parti, sapevano qualcosa di quel posto e quei pochi erano praticamente tutte persone importanti, come i Kage o alcuni capi clan. Che Neji, in quanto nipote di Hiashi ne sapesse qualcosa?

Stava per chiederglielo, quando il ragazzo improvvisamente si alzò dalla sedia.

- Vado a pagare. - l'avvisò per poi abbassarsi a lasciarle un bacio sul capo. TenTen arrossì inevitabilmente. Era tutto così nuovo da riuscire a confonderla, tanto che si dimenticò della domanda che doveva fare a Neji.

Si mise a guardare la schiena del ragazzo che si allontanava verso il bancone. Ammirò la chioma bruna, che ricadeva lucida e setosa sulle spalle larghe, la schiena muscolosa, che si riusciva a intravedere dalla leggera maglia bianca, la vita sottile, ma comunque mascolina. Quando il suo sguardo cadde ancora più in basso, arrossì di nuovo. No, non ci si era ancora abituata.

Lei e Neji da poco tempo potevano considerarsi fidanzati. Era successo quasi per caso. Dopo uno dei soliti faticosi allenamenti, si erano fermati a parlare, distesi a terra, guardando il cielo. Parlando del più e del meno, poi, si erano trovati a fissarsi negli occhi, ad intrecciare una mano con quella dell'altro fino a scambiarsi un piccolo bacio, che aveva fatto imbarazzare TenTen e ridacchiare Neji, che poi le aveva accarezzato la testa con dolcezza. Erano rimasti così fino a sera, semplicemente a fissarsi, senza dire nulla finché quando lui non l'aveva accompagnata a casa, augurandole la buonanotte con un bacio.

Da quella volta non era passato molto tempo, ma ne erano seguite molte altre uscite. A parere della mora, una più bella dell'altra. Quella di quel giorno era l'ennesima.

Neji aveva insistito per portarla a fare colazione in uno dei bar sul lungomare che avevano visto quando erano arrivati, così, senza farsi scoprire da nessuno, era andato a prenderla nel suo appartamento, convincendola a seguirlo.

Lei, all'inizio un po' restia, aveva poi accettato. Teoricamente avrebbe dovuto aiutare le ragazze con le valigie, ma visto che sembravano già in troppi, vista la presenza dei ragazzi, aveva convenuto anche lei che andarsene a fare colazione non avrebbe rappresentato un problema. Così, aspettando il momento opportuno, quando nessuno avrebbe rischiato di vederla, era sgattaiolata fuori di casa, dove l'aspettava Neji.

Tutta quella segretezza era necessaria, almeno secondo TenTen. Non aveva raccontato a nessuno di quella sua pseudo-relazione con Neji, così come anche il ragazzo, o almeno sperava non l'avesse detto a nessuno. Non avevano fatto alcun tipo di accordo, non avevano deciso insieme che, per il momento, sarebbe stato meglio tenere tutti all'oscuro. D'altra parte, però, Neji non le sembrava il tipo da andare a spifferare gli affari suoi ai quattro venti. Ci sperava.

Non aveva paura del giudizio dei suoi amici – all'inizio pensava che fosse quello il motivo, per cui continuava a tacere -, aveva terrore del giudizio di Neji. La sola presenza del ragazzo la metteva in soggezione, sensazione strana per una come lei lei, solare, spavalda e determinata. La verità era che nemmeno sapeva cosa ci fosse tra lei e Neji, non avevano mai discusso a riguardo. Stavano insieme, o era semplicemente qualcosa di un po' più forte di un'amicizia? Lui l'amava, o era solo simpatia? E lei lo amava?

Aveva passato i giorni precedenti ad arrovellarsi tra quelle ed altre domande. Ciò che le premeva di più era capire tipo di relazione ci fosse tra lei e Neji. Era questo che più la preoccupava, il fatto che Neji magari non la vedesse come lei vedeva lui.

Difatti a lei piaceva considerarsi come fidanzati, ma lui?

Più ci pensava, più le sorgevano dubbi.

Non avevano chiarito bene nemmeno quel particolare e l'idea di chiedere delucidazioni a Neji le faceva venire i brividi. Quella sorta di relazione era nata così spontaneamente, che al''inizio non si era nemmeno preoccupata di porsi certe domande, erano venute col tempo, anche loro spontaneamente. Per quello aveva paura di rivelare ad altri che tra lei e Neji ci fosse qualcosa, sempre se qualcosa c'era. Non voleva fraintendere con le gentilezze di Neji.

E provare a chiedere direttamente a lui era fuori discussione. Sia perché non ne avrebbe avuto il coraggio, non per adesso almeno, sia perché non ce lo vedeva proprio Neji immerso in simili discorsi.

Sbuffò, appoggiando i gomiti al tavolino di fronte a lei. Era meglio lasciare da parte pensieri che non facevano altro che innervosirla e angosciarla.

Finalmente Neji tornò al tavolo, svegliandola dai suoi pensieri.

- Vieni, facciamo una passeggiata. -

La prese per mano, facendola alzare, e iniziarono a camminare.

Percorsero la strada a ritroso, per tornare agli appartamenti, rimanendo in silenzio. Di fianco a loro il mare, in po' turbolento quel giorno, spruzzava acqua per terra e sui loro piedi. Dopo poco si erano già inoltrati in una serie di stradine strette e contorte, tenendosi per mano. Non si erano scambiati parola da quando si erano incamminati, tuttavia ogni tanto si guardavano, fissando l'uno negli occhi dell'altro, e sorridendosi. Avrebbero dovuto sentirsi a disagio a comportarsi così in pubblico, tuttavia non provavano nessuna vergogna. Era una cosa nuova quella di uscire insieme, come lo era anche lo stare insieme, però nessuno dei due sembrava preoccuparsi degli sguardi estranei, alcuni curiosi, altri invidiosi e altri ancora dolci, forse inteneriti nel vedere una coppia così affiatata. A quel pensiero TenTen si chiese ancora perché non riuscisse a trovare il coraggio di rivelare alle sue amiche di uscire con Neji. Davvero era per paura del ragazzo stesso?

Sarebbe impazzita se avesse continuato così, se lo sentiva. Una volta le era venuto in mente di confidare proprio a Neji queste sue preoccupazioni, ma aveva subito abbandonato la cosa, rendendosi conto di quanto fosse idiota parlare dei suoi problemi a quella che era la più probabile fonte.

Senza accorgersene sospirò delicatamente. Neji la guardò con la coda dell'occhio.

Si era accorto che nell'ultimo periodo TenTen si comportava in modo strano, diversamente dal solito. Sembrava quasi persa in un mondo tutto suo, con la testa perennemente su un altro pianeta. E quando succedeva assumeva un'aria preoccupata. Non gli piaceva vederla così, né non sapere cosa le stesse succedendo, ma si convinse che se avesse voluto dirgli qualcosa lo avrebbe fatto di sua spontanea volontà. Non l'avrebbe forzata.

Continuando a camminare alla fine erano arrivati a destinazione, sfortunatamente avrebbero potuto aggiungere. Le occasioni per vedersi stavano diminuendo e quella vacanza, pur essendo gradita, avrebbe reso difficile potersi incontrare da soli, principalmente perché sarebbero stati a stretto contatto con i loro amici. Per qualche strana ragione nessuno dei due si sentiva ancora pronto a parlare con loro, qualcosa li fermava. A volte Neji pensava che fosse a causa del suo carattere chiuso e a tratti un po' freddo, ma liquidava velocemente l'argomento dicendosi che non c'era alcuna fretta.

A qualche metro dalla porta e si lasciarono la mano.

Neji avvicinò il viso a quello della mora, i nasi così vicini che si sfioravano delicatamente.

- Vado, ci vediamo dopo. - le disse, accostando le labbra a quelle della ragazza e baciandola con dolcezza.

Si staccarono subito e di malavoglia, rimanendo per poco a fissarsi negli occhi. Una miriade di emozioni viaggiava in entrambi, troppo felici per voler interrompere un momento come quello.

Tuttavia Neji si allontanò di qualche passo, cosciente che prima o poi sarebbe dovuto rientrare.

Prese un'ultima volta la mano di TenTen, portandosela alla bocca e baciandone le nocche. TenTen arrossì di conseguenza. Era un gesto talmente dolce che non se lo aspettava.

Senza dire altro, Neji s'incamminò scomparendo, poi, dietro la porta d'ingresso. TenTen tentò di riprendere un colorito normale e infine si diresse verso la porta dell'appartamento che condivideva con le altre ragazze. Nemmeno aveva varcato la soglia che una furia bionda la travolse riempiendola di domande di cui capì poco o niente, ma a cui, era sicura, le sua amiche l'avrebbero costretta a rispondere.

Si prospettava un pessimo pomeriggio.

 

 

 

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Angolo Autrice

 

...Uhpf.. >u<

Aahahah! XD Non so voi, ma io mi sto scompisciando dalle risate! L'immagine qui sopra è troppo bella, io personalmente l'adoro! XD ...almeno spero si veda .-.
Comunque, questo era un capitolo tuuuuuutto NejiTen. <3 La mia paura e sempre di rendere i personaggi troppo OOC...bah, sperèm. ^^

Allora, spero vi sia piaciuto, fatemelo sapere. ^^
Alla prossima! C:

 

 

   
 
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