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Autore: heiscodelario    22/03/2013    3 recensioni
Ci sono tante storie d'amore, di ogni genere, corte, lunghe, appassionanti, in cui i protagonisti sono una star e una ragazza normali, o due ragazze, o due ragazzi, ma se questa volta i protagonisti fossero i ricordi?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventuno.

Harry’s pov.

-Cazzo Styles se non vuoi che ti castri tira subito quella fottutissima palla- sbraitò Zayn dall’altra parte del campo.
Guardai il colosso numero dodici che dall’inizio della partita mi stava addosso e poi la situazione intorno a me, niente da fare, se non mi muovevo a tirare qualcuno della squadra avversaria mi sarebbe venuto incontro rubandomi la palla. E fu proprio così, non feci nemmeno in tempo a muovermi che Niall si lanciò verso di me e con una grande rapidità si impadronì della palla.
-Styles ci vediamo dopo negli spogliatoi- urlò Zayn evidentemente furioso  mentre scattava verso l’irlandese nel tentativo di riconquistare la palla.
Senza dare peso alla sue parole mi misi a correre sapendo, però, di non poter fare più niente. Niall, infatti, si era avvicinato alla porta evitando gli avversari con una facilità impressionante,  riuscendo, poi, a lanciare la palla in rete.
Urla ed esulti riempirono il campo e vidi gli avversari lanciarsi uno sopra l’altro e poi prendere Niall sulle spalle per festeggiare la vittoria. 6-0, una sconfitta di cui doversi vergognare.
-Si puoi sapere che cazzo ti prende?- Zayn si era velocemente avvicinato a me seguito dal resto della squadra. –Sembravi una ballerina che si è confusa e si è ritrovata in un campo da calcio invece che in un teatro, hai lasciato la testa a casa oggi?-
Il rossore in viso e la meravigliosa finezza con cui aveva parlato fecero scoppiare a ridere quasi tutta la squadra, aumentando, invece, il mio nervosismo.
-Se provassi a non spaccarmi i timpani mi faresti un gran favore- sbuffai fissando un punto a caso nel cielo.
-Io ti spacco qualcos’altro, hai capito? Vorrei sapere che cos’hai in questi giorni, sei sempre distratto e non spiaccichi una parola, è per una ragazza?-
L’ultima frase fece salire alle stelle il mio nervosismo –Non rompere il cazzo Zayn, non sono affari tuoi-  ringhiai.
A interrompere quella pacifica conversazione ci pensò Niall, che seguito dalla sua squadra, si era avvicinato a noi –Ehi Malik ti conviene arrenderti già da adesso e non giocare la partita.-
Zayn si girò di scatto e lo fulminò con lo sguardo per poi parlare con aria vanitosa –Mi dispiace per te Horan ma noi verremo e vi batteremo pure.-
Per quanto fossimo migliori amici in campo da calcio non c’erano scuse, tutti erano contro tutti e i rapporti affettivi non esistevano.
Niall scoppiò a ridere all’affermazione di Zayn e poi puntò gli occhi su di me –Styles, qualche problema?- ridacchiò –Ti turba qualcosa? Sei dispiaciuto? Almeno io fotto palle e non ragazze.-
Se per tutto il tempo in cui avevo parlato avevo fissato il vuoto sbuffando, all’ultima frase avevo velocemente spostato gli occhi su di lui con un’espressione interrogativa e omicida in viso e questo sembrò far divertire Niall che scoppiò a ridere prima di salutarci con un –Ci si vede perdenti- e andarsene.
Stufo di quelle situazione e sicuro che Zayn avrebbe continuato la sua ramanzina, lanciai un’ultima occhiata ai miei compagni e me ne andai sbuffando.

Scaraventai la maglietta sudata a terra prima di buttarmi di peso sugli armadietti in metallo che rimbombarono nel silenzio degli spogliatoi. Mi lasciai scivolare a terra e portai le ginocchia al petto. Se mi fossi alzato, in quel momento, avrei spaccato qualcosa.
Avevano ragione, in quelle ultime settimane non ero stato lo stesso. Le mie ore di sonno e i miei pasti erano diminuiti, la media scolastica abbassatasi e il mio malumore aumentato. Evitavo ogni proposta di uscita inventandomi le scuse più banali e mi rinchiudevo in casa ad oziare per ore.  La causa di tutto questo? Due occhi marroni e dei capelli lisci biondi.
Quel pomeriggio, a casa sua, avevo dovuto e  mi ero finto indifferente nel lasciarla ma in realtà dentro stavo crollando. Nei giorni seguenti i pezzi avevano continuate a rompersi trascinando via ogni sensazione felice fino a rendermi irriconoscibile.
Non avevo più saputo niente di lei, l’avevo evitata in ogni modo, avevo cercato di cancellarne ogni traccia, non sapevo se stesse ancora con Niall, non avevo più parlato nemmeno con lui, fino a quel battibecco di quel pomeriggio nel campo. Non sapevo perché mi avesse risposto in quel modo, non riuscivo a trovarne dei motivi  e non mi ci ero scervellato più di tanto, quello che passava nella testa di Niall Horan non erano di sicuro miei problemi.

Dopo aver fatto una doccia nello squallido bagno della palestra ed essermi vestito uscii dalla scuola deciso a evitare i miei compagni.
 Per quanto la primavera fosse vicina, Londra sembrava essere rimasta in inverno con la sua nebbia e le temperature che richiedevano abiti pesanti. Mi strinsi nel cappotto e reggendo con una mano il borsone mi incamminai verso parcheggio vuoto per raggiungere la mia macchina.
-Già fuori Harold?- una voce alle mie spalle mi fece girare.
-Louis- accennai un sorriso alla mio amico che seduto sulla scala antincendio, ancora in divisa da calcio, giocherellava con il telefono. Feci cadere il borsone a terra con un tonfo e mi sedetti vicino a lui. –Non vai a cambiarti?-
-Preferisco fare la doccia a casa, là dentro è una tortura-
Annuii all’affermazione di Louis creando, poi,un silenzio che venne interrotto solo dopo qualche minuto da lui. –Dovresti parlarci sai?-
Il mio sguardo scattò verso di lui in un’espressione interrogativa.
-Oh dai Harry, sai di chi sto parlando- continuò lui.
-Mi dispiace contraddirti ma no-
-Occhi marroni, capelli lunghi biondi, magra, alta, un carattere indecifrabile, la chiamano Amy, la conosci o vuoi che ti faccio un disegno?-
Lo fissai per poi sforzare una risata –E cosa dovrei dirle?-
Lui si portò le mani in fronte in un gesto esasperato -Oh dai Harold si vede lontano un miglio che siete cotti l’uno dell’altro. Avrete anche imbrogliato gli altri ma non ci siete riusciti con me-
-Louis, dimmi, Zayn ti ha passato della roba o è la stanchezza post allenamento?- dissi ridendo.
-Ridi pure ma tanto non mi freghi, non mi fregate entrambi. Ogni volta che siete insieme sembrate tutte e due affetti da una grave patologia mentale che vi porta a sembrare due ebeti. Sei innamorato caro mio Harold.-
Più continuava a parlare e più mi chiedevo se Louis avesse qualche tipo di marchingegno in testa che gli permettesse di leggermi dentro. –Io? Innamorato? Ritenta Louis, sarai più fortunato.-
Lui ruotò gli occhi e continuò a parlare –Non so cosa sia successo tra di voi ma so che ora dovresti andare da lei e parlarci, lei con Niall non ci vuole stare, lei vuole stare con te, si vede da come ti guarda.-
Mi alzai dalla scala e ricupererai il borsone – Louis ti ringrazio per questo discorso filosofico ma hai capito tutto il contrario. Io e Amy non abbiamo nessun tipo di rapporto e di sicuro io non sono innamorato.-
Lui ridacchiò prima di parlare –Pensa come vuoi, io continuerò a pensare che tu debba fare qualcosa prima che sia troppo tardi.-
 Lo fissai in modo strano  per poi salutarlo –Ci si vede Louis.-
Mi diressi verso l’auto pensando alle parole di Louis “Io continuerò a pensare che tu debba fare qualcosa prima che sia troppo tardi”.
Louis aveva stranamente capito tutto di me e Amy ma su una cosa aveva sbagliato: non c’era più niente da fare, ormai avevo perso tutto.


Spazio autrice.

Eccomi finalmente qui con il capitolo 21, sono in un enorme ritardo lo so ma ho passato le due settimane peggiori a scuola e il tempo per scrivere era pochissimo, mi dispiace tanto. Beh, non c'è molto da dire, questo è un capitolo di passaggio il bello arriverà negli altri che spero di riuscire a pubblicare presto. Spero di ricevere qualche recensione in più, mi piace sapere i vostri pareri.
Un bacio a tutte.

-Francesca
  
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