Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Val Nas    22/03/2013    3 recensioni
La guerra contro Voldemort appartiene al passato.
Nel mondo magico, ogni timore è ormai scomparso grazie agli eroici guerrieri che hanno combattuto valorosamente contro Colui che non deve essere nominato e i suoi Mangiamorte.
Nessuno quindi si aspetta,che una nuova minaccia incomba sul mondo della magia. Nemici giungono inaspettati a sconvolgere gli eredi di coloro che hanno combattuto quella battaglia.
I tre Guardiani della Magia si sono risvegliati e la guerra è aperta.
Troveranno la strada libera per compiere la loro missione o qualcuno cercherà di combatterli stringendo nuove alleanze? Lily, Scorpius, James e Albus, insieme ai loro amici più fedeli, dovranno salvare il mondo magico a un passo dalla distruzione...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA PROMESSA


Era troppo buio.
Lily non aveva idea di dove Scorpius l’avesse portata, ma sapeva cosa aveva appena visto.
Suo padre supino nel prato, gli occhi spalancati rivolti verso il cielo dopo che la morte gli aveva fatto visita.
«È troppo tardi, è morto, e se restiamo un altro secondo, moriremo anche noi» le aveva detto Scorpius prima di trascinarla via contro la sua volontà.
L’aveva afferrata per i fianchi e prima che Lily potesse reagire a quello scempio, si erano smaterializzati.
«Levati». Lily si sottrasse al contatto con Scorpius, spingendolo via con tutta la forza che aveva in corpo.
L’immagine del volto del padre contratto in una maschera di morte le pulsò in testa. Nei suoi occhi aveva visto il riflesso di quel bagliore verde che lo aveva strappato all’amore della sua famiglia.
Il dolore ruppe gli argini e la inondò, brutale, feroce, impietoso.
Le venne da rimettere.
Barcollò all’indietro, trovando una parete verticale fredda e dura. Forse era roccia, non ne era sicura, nemmeno le importava.
Si prese la testa tra le mani, e si lasciò cadere sul pavimento umido e scivoloso.
«Alzati, dobbiamo andare» gli ordinò brusco Scorpius.
Doveva portarla al palazzo, lì non erano ancora al sicuro.
«Lumos.» Scorpius fece luce in quella densa oscurità e individuò la ragazza.
Il fiotto di luce argentea colpì la figura di Lily, rannicchiata a terra. Aveva l’espressione stravolta, gli occhi sbarrati.
Sembrava lo spettro della ragazza che aveva visto poche ore fa ballare spensierata in quel club.
«Potter alzati.» Le ordinò Scorpius piegandosi di fronte a lei e scuotendola.
In quegli occhi stralunati non vedeva più nemmeno un briciolo lucidità.
«Ho detto alzati, mi hai sentito?» la aggredì, «o ti devo trascinare per i…»
«TU!» Lily si alzò furiosamente, facendolo indietreggiare.
Un vortice di sofferenza la stava trascinando in basso, sempre più giù, fino ad annegarla, ma non ci sarebbe finita da sola. Oh no.
Avrebbe portato con sé la causa di tutto: Scorpius.
Lui l’aveva rapita al locale, lui l’aveva tenuta segregata in una stamberga, lui le aveva impedito di raggiungere casa.
Suo padre era morto per colpa sua. Era tutta colpa sua.
Chi le assicurava che Scorpius non era in combutta con questi fantomatici Occultatori?
Cattivo sangue non mente.
Lily estrasse la bacchetta dalla cintola, e prima che potesse reagire, un fiotto di luce rossa colpì Scorpius in pieno.
Era la prima volta che sperimentava sulla sua pelle gli effetti della maledizione cruciatus.
Se c’era un posto felice nella sua mente, era meglio che lo raggiungesse subito.
«Lurido perfido bastardo senza cuore» gli urlò Lily folle di rabbia.
La maledizione e i suoi effetti si propagarono in fretta, e cedevole il corpo di Scorpius si arrese.
 
La lingua si incollò al palato, le membra gli si contorsero innaturalmente, mentre un  fuoco ardente gli attraversava il cranio spaccandolo in due. Gli occhi gli si rovesciarono indietro, mostrando il bianco candore della sclera, e Scorpius fu convinto che presto i bulbi oculari sarebbero schizzati fuori dalle orbite, e che il cuore sarebbe esploso, sfondandogli la gabbia toracica.
Quei pochi secondi sembrarono durare un’eternità.
Poi così com’era venuto, il dolore scomparve.
Giaceva a terra in un bagno di sudore e Lily lo teneva sotto tiro puntandogli la bacchetta dritta al petto. Cercò di rialzarsi, ma il dolore lo aveva spossato troppo.
Intontito ricadde inerme sul pavimento, con la camicia, così come i capelli, appiccati addosso.
Dov’era la sua bacchetta?
Mosse un piede e sentì qualcosa di duro scivolare sotto la suola della scarpa.
«Non ti muovere, giuro su dio che la prossima volta ti ammazzo, bastardo schifoso!»
Scorpius cercò di individuare da quale direzione provenisse la voce.
Poi scoppiò cinicamente a ridere.
«Sei troppo vigliacca per uccidermi, non hai il fegato» la provocò prendendo tempo.
Era una donna spaventata, pertanto, pericolosa.
«Voglio sapere prima, poi ti spedisco al creatore. Hai troppe informazioni, come fai a sapere tutte queste cose, se non perché sei dalla loro parte. Non è così? Hai sempre voluto consegnarmi, dopo avermi tenuta lontana da casa in modo da potere uccidere mio padre. Questi Occultatori, nemmeno esistono!»
Lily era verso destra, non troppo lontana, ma forse grazie al buio aveva una possibilità.
«Siete tutti così ottusi e arroganti in famiglia?» le chiese con il respiro ancora affannato.
«In effetti, siete tutti così, anche tuo fratello maggiore e il tuo caro papino, se i racconti di mio padre non m’ingannano»
«Come osi parlare di loro?» scattò Lily furiosa «Tu e la tua famiglia d’infami traditori, e assassini»
Scorpius trattenne il respiro, si morse la lingua per non rispondere, poi scattò. Mentre rotolava su un fianco, l’incantesimo di Lily gli sfiorò il braccio aprendo uno squarcio di 10 centimetri nella carne. Raccolse la bacchetta e per quanto volesse restituire a Lily lo stesso dolore che lei gli aveva inferto, riuscì a dominarsi.
La disarmò senza difficoltà, la bacchetta di lei volò tra le sue mani e insieme alla sua puntarono contro il petto della ragazza.
«La tua vita non vale un bel niente per me, io ti avrei fatta ammazzare dagli Occultatori questa notte.» mentì lui senza perderla d’occhio. «Non è stata una mia idea venirti a prendere, insignificante e stupida ragazzina. Ho fatto una promessa.»
Scorpius le lanciò la bacchetta. Nonostante il buio, riuscivano a fissarsi l’un l’altro negli occhi, facendo infiammare l’aria.
«Che tu viva o muoia, per me fa lo stesso».
«Chi ti ha mandato allora?»
I freddi occhi grigi di Scorpius non tradirono emozione.
La rabbia di Lily esplose di nuovo. Gli incantesimi di schianto scaturirono dalla sua bacchetta, come se fosse un prolungamento del suo braccio.
Per la seconda volta Scorpius la disarmò, ma Lily era fuori di sé.
Cercò di colpirlo al viso con le unghie, poi al petto, fino a quando lui non riuscì ad afferrarla per i polsi e spingerla indietro, contro la parete di roccia.
Lily cascò sul pavimento, facendo piovere insulti irripetibili su di lui.
«Vattene via, vattene» gli gridò contro, prima che il dolore avesse la meglio sulla rabbia che l’aveva fatta reagire come un animale ferito.
Scoppiò a piangere all’improvviso, e il nuovo cambio d’umore disorientò Scorpius.
Si inumidì le labbra e sospirò.
«Vieni o no?»
«VATTENE»
Buttò la bacchetta ai piedi di Lily.
«Voleva parlarmi prima di uscire. Darmi il suo regalo. Ma io ero troppo occupata a prepararmi.» singhiozzò Lily stringendo i pugni.
Non era sua intenzione raccontaglielo, ma le parole ormai erano fluite via, e non poteva più rimangiarsele.
«E adesso non c’è più. Ed è tutta colpa tua che mi ha tenuta prigioniera. Io ti detesto.»
«Me lo ha chiesto lui.»
«Chi diavolo è lui?»
Scorpius tacque. Lasciò che la risposta galleggiasse tra di loro.
«Bugiardo. Tu…mio padre non parlerebbe mai con te. Odiava la tua stupida famiglia di traditori»
Quante volte Scorpius doveva sentirsi ripetere quelle parole?
Ne aveva abbastanza sia di lei, sia di tutta quella storia.
«Fa’ come vuoi. Resta pure qua a morire»
Scorpius le girò le spalle e se ne andò.
Si incamminò nel lungo tunnel buio, con il pianto di Lily che si spegneva lentamente. Andò avanti fino a quando attorno a lui non ci fu solo il gocciolare continuo di acqua sopra la testa, e l’eco sordo dei suoi passi.
Per un’ora fu veramente convinto di lasciare quella sciagurata al suo destino.
Continuò ad avanzare risoluto lungo il tunnel sempre più stretto e in discesa, poi qualcosa si agitò in lui e oppose resistenza. Era come se un filo gli si fosse stretto al collo.
Il voto infrangibile.
Si fermò. Poggiò una mano contro la roccia illuminata fiocamente dalla bacchetta e imprecò sommessamente.
 
***
Lily era rimasta al buio. La bacchetta era ancora ai suoi piedi, a pochi centimetri dalle sue dita. Poteva allungarsi, raccoglierla, inseguire Malfoy e ucciderlo.
Sì doveva farlo, era quello che la parte più brutale del suo cervello le ordinava.
Brandisci la bacchetta e vendica tuo padre.
Tuttavia muoversi le costava uno sforzo immane. Probabilmente se non fosse stato un riflesso automatico, Lily non avrebbe più nemmeno respirato. Mentre i passi di Scorpius si allontanavano, si era lasciata avvolgere dalle tenebre dense di quella grotta salmastra.
Aveva sempre pensato a se stessa come una persona forte, determinata, capace di affrontare qualsiasi cosa.
Ma davanti alla morte della persona che amava di più sulla faccia della terra, tutto aveva perso significato. Il mondo così come lo conosceva aveva perso i colori, era sbiadito, e lentamente stava scomparendo portandola con sé. Se suo padre non c’era più, che senso aveva per lei vivere e combattere?
Me lo ha chiesto lui.
Le parole di Scorpius fecero breccia nella sua mente fiaccata dalla sofferenza.
Strinse le ginocchia al petto, scossa da un pianto muto e inarrestabile.
Era buio laggiù, buio come una tomba.
Chiuse gli occhi, o forse erano già chiusi, con tutto quel buio non riusciva a capirlo.
Lasciò che il suo corpo perdesse il contatto con la realtà, e la mente prese a viaggiare lontano, fuori dalla grotta, attraversando le ere del tempo.
Rivide suo padre in un pomeriggio di fine Estate, che abbracciava sua madre sulla veranda di casa. La civetta di famiglia, Lumos, appollaiata sulla tettoia.
James e Albus che la circondavano, riempendo di attenzione la loro sorellina minore.
Tutto questo la stava aspettando, da qualche parte.
Lily aspettava solo di raggiungerlo.
***
Quando Lily riprese conoscenza, decine di visi la sovrastavano.
Volti sfocati, ma familiari, così come le loro voci.
«Lily, amore»
«Mamma» biascicò confusa «Mamma»
Allungò il braccio nel vano tentativo di toccarla, ma era troppo debole.
Sentì la carezza dolce di sua madre sfiorarle la guancia, e il dolore per la perdita appena subita si acuì prepotentemente.
«Cos’è successo? Dove sono Harry e Draco?»
Ginny sentì la stretta della mano Asteria nella sua. Le due donne si guardarono, con la consapevolezza di aver capito ogni cosa.
Lily aprì la bocca ma le parole si spezzarono.
Le lacrime tornarono a scendere prepotentemente.
Si prese la testa tra le mani, cercando di non guardare sua madre, i suoi fratelli, gli amici di suo padre.
«Siamo arrivati tardi.» rispose una voce al suo posto.
Lily non aveva idea di dove fosse, ma qualcuno la teneva stretta.
Un paio di occhi grigio metallico affondarono nei suoi.
Avrebbe voluto colpirlo ancora, ma la bacchetta era rimasta là nella grotta, dove aveva lasciato anche una parte di se stessa.
Sopra il viso tirato di Scorpius, mise a fuoco una volta di pietra affrescata. Sirene e tritoni, biscioni marini e pesci dalle forme più strane si avvolgevano in allegorie che Lily non riuscì a decifrare.
Sembrava un palazzo reale, tutto attorno a lei odorava di salsedine e lo sciabordare delle onde era una dolce nenia di sotto fondo.
«Dove la metto?» chiese Scorpius a disagio.
«Giù per cominciare»
James si era fatto largo tra la folla che li attorniava, Albus cercava di tirarlo indietro per un braccio.
Fece un cenno di saluto a Scorpius, rammaricandosi per l’aggressione inevitabile del maggiore dei Potter.
«Intendi di colpo?» lo provocò Scorpius mimando l’atto di lasciar cadere Lily al suolo.
«Nessun problema»
James gliela strappò dalle braccia, Scorpius subì passivamente il gesto con una scrollata di spalle.
«Prego» biascicò irritato.
La sua alta e dritta figura si mescolò alla folla e svanì silenziosa, senza disturbare.
Nessuno sapeva perché, nessuno doveva sapere.
«James…papà,lui…»
Si aggrappò alla giacca consunta di James, e scoppiò di nuovo in lacrime.
Albus e sua madre li seguirono fuori dal salone, in silenzio, ciascuno chiuso nel proprio dolore. Lily sentiva la mano di sua madre stretta alla sua, il respiro regolare di James contro la guancia, e la presenza rassicurante di Albus al suo fianco.
Ma dov’era suo padre? La morte non era la cosa più stupida del mondo?
Era tutto sbagliato. Perché quando qualcuno moriva non si portava con sé tutti i suoi ricordi, i suoi oggetti e le sue carezze? Perché chi moriva lasciava briciole dietro di sé che tormentavano le persone che aveva amato?
Lily chiuse gli occhi e perse di nuovo conoscenza.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Val Nas