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Autore: hexleviosa    23/03/2013    2 recensioni
Cosa accadrebbe se durante "Harry Potter e il principe Mezzosangue" Draco e Hermione si fossero segretamente fidanzati e ora fosse giunto il momento di separarsi per la ricerca degli horcrux?
Dal capitolo 16:
“Grifondoro, culla di coraggiosi e nobili di cuore”? Pf, avrebbero fatto meglio chiamarla “Grifondoro, culla di masochisti e pazzi suicida”!
RIELABORAZIONE IN CORSO! RIELABORATO CAPITOLO 1!
Genere: Fluff, Guerra, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Per la Vita che Verrà'
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PER LA VITA CHE VERRÀ

20. L'HOGWARTS CHE NON TI ASPETTI

 

-Bene, allora siamo tutti d'accordo!- esclamò Harry soddisfatto.

-Sì, Potter. Contento?-

-Non sfottere, Malfoy!-

-Basta litigare!- li riprese Hermione.

Ron sghignazzò mentre Harry e Draco si zittirono all'istante.

-Così va' meglio. Allora? Andiamo?- sorrise la riccia.

 

Si materializzarono ad Hogsmeade e rimasero turbati da ciò che videro. Nel villaggio non c'era anima viva, solo cenere e macerie. Ormai mancava poco, presto ci sarebbe stata la battaglia finale, decisiva. Draco avrebbe combattuto contro i suoi genitori, la sua famiglia, i suoi amici. Hermione pensò che probabilmente non ce l'avrebbe fatta se fosse stata al suo posto. Gli strinse la mano a lui le sorrise leggermente.

-Sono qui, prendeteli.- gridò un uomo in lontananza.

-Merda.- ringhiò Draco. -Correte.-

I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte mentre i Mangiamorte si avvicinavano a loro.

-Via, via, per di là.-

-Eccoli li ho visti.-

-Bacchette alla mano.- suggerì Harry.

-Draco, Draco, non stringermi la mano così forte. Mi fai male.-

-Continua a correre, Hermione e tieni la bacchetta pronta.- gli intimò il biondo.

-Come diavolo faccio? Io non sono mica mancina, lasciami la mano.-

-No, tu pensa a correre, userò io la bacchetta se necessario.-

-Merlino, Draco. Ti costa così tanto lasciarmi la mano?-

-Potrebbe costarmi molto.- rispose sincero.

Hermione allora non disse più nulla e lo seguì in silenzio.

-Qui dietro.- bisbigliò Harry accovacciandosi dietro un vecchio bancone.

Restarono in silenzio qualche secondo, mentre sentivano dei passi avvicinarsi.

-Stanno venendo qui.- ansimò Hermione con il fiatone per la corsa.

-Tu resta dietro di me.- Draco la copriva con il suo corpo mentre ascoltava attentamente e si teneva pronto a duellare.

-Si stanno allontanando.- disse Ron lasciandosi andare ad un sospiro di sollievo.

-Non possiamo restare qua. Venite.-

 

Si rifugiarono in un vicoletto stretto e buio, lontano dalla strada principale. Sembravano al sicuro per il momento, avevano sentito i Mangiamorte che si dirigevano dalla parte opposta ma c'era qualcosa di strano. Un freddo innaturale li circondava e avevano preso tutti a tremare. Harry alzò lo sguardo e ciò che vide lo terrorizzò. Dissennatori, erano completamente circondati da Dissennatori. Ce ne saranno stati una decina e, anche se completamente cechi, avvertivano la paura impossessarsi dei quattro ragazzi.

-Merda!- ringhiò Draco, percosse il cancello con forza ma questo era chiuso, si trovavano in un vicolo cieco.

Harry alzò la bacchetta e la puntò verso l'alto, verso il cielo, verso i Dissennatori.

-Cosa fai?- lo bloccò Hermione prendendolo per l'avambraccio -Così ci scoprirebbero subito.-

Ma intanto le mostruose figure incappucciate si avvicinavano sempre di più a loro.

-Hai un'idea migliore?- chiese il moro.

La riccia scosse la testa mollando la presa sul suo braccio, Harry chiuse gli occhi e tentò di concentrarsi. Non doveva, non poteva fallire, non questa volta. Non si trovava ad una lezione col professor Lupin e sapeva che non avrebbe avuto una seconda possibilità.

-Expecto Patronum.- dalla punta della sua bacchetta si levò una luce azzurra e presto il suo cervo si fece strada nel buio della notte scacciando via i Dissennatori.

-Presto, sono là.- un urlo, i Mangiamorte si erano accorti di loro.

-Era il Patronus di Potter!-

-Sì l'ho visto anch'io.-

-Miseriaccia.- Ron sbiancò.

-Merda, merda, merda.- imprecò Draco poco elegantemente.

-Che diavolo state facendo, ragazzi? Presto, entrate- la voce proveniva da una piccola porta che si era aperta alla loro sinistra. Era l'entrata secondaria della Testa di Porco.

Non se lo fecero ripetere due volte ed entrarono ma non riuscirono a vedere in faccia l'uomo che li aveva parlato. Senza esitazioni salirono su per la piccola scala a chiocciola e arrivarono in un salottino.

-L'avete visto?- chiese Ron.

Harry scosse la testa.

-Per un momento ho pensato che fosse...- iniziò Draco.

-Lo so...- Hermione andò avanti al suo posto stringendogli la mano -...Silente.-

La Grifondoro tirò fuori il mantello dell'invisibilità e coprì tutti e quattro. Ormai erano troppo alti e li rimanevano i piedi scoperti e ben visibili. Ma a loro ciò non importava, volevano solo vedere fuori dalla finestra per osservare ciò che capitava.

-Che diavolo è successo?- ringhiò l'uomo.

-Qualcuno ha infranto la barriera.- spiegò un Mangiamorte.

-Cos'è, non posso neanche fare uscire il gatto?-

-Allora sei stato tu?-

-Oramai non posso neanche più metter naso fuori da casa che mi ritrovo una banda di Dissennatori alle calcagna.-

-Impossibile. Ho visto benissimo un Patronus a forma di cervo, che è quello di Potter.-

-Quello che avete visto, branco di idioti, era il mio ed è a forma di capra. Cos'è, non distinguete neanche più un cervo da una capra.-

-Va bene, ma la prossima volta non la passi liscia.-

 

Rimasero in silenzio e sentirono la porta aprirsi e richiudersi subito dopo. Udirono i vecchi scalini di legno scricchiolare sotto il passo del loro salvatore.

Non fecero tempo a proferire parola che un vecchio con una lunga barba venne verso di loro.

-Come diavolo vi è saltato in mente?- chiese rivolto ai ragazzi.

-Dobbiamo entrare ad Hogwarts.- esordì Harry.

-Date retta a me, lasciate perdere.-

-Silente mi ha dato una missione.-

-Silente non ti ha dato una missione, ti ha dato un progetto suicida.-

Draco ghignò trionfante, finalmente qualcuno che la pensava come lui!

-Lei è Aberfoth, non è vero? Lei è il fratello di Silente.- disse Hermione guardandolo dritto negli occhi.

-Aberforth?- ripetè Harry.

-Già, immagino non ti abbia mai parlato di me. E ci sono molte altre cose di cui sicuramente non ti avrà parlato. Lui non era come sembrava.-

-Non mi interessa di quello che lei dice di lui, io mi fidavo di Albus Silente.-

-Non sarò certo io a fermarti, allora.-

-Ci aiuterà ad entrare ad Hogwarts?- chiese il moro speranzoso.

L'uomo si voltò verso un ritratto dove una giovane ragazza sorrideva appena. La videro voltare loro le spalle e allontanarsi.

-Lei è Ariana, non è vero?- domandò Harry.

-Albus ha sacrificato molte cose sulla via del successo, conclusa Ariana.-

Nessuno dei quattro ragazzi volle pensarci troppo sulla questione. Il libro che aveva scritto quella arpia della Skeeter aveva creato già troppi problemi e in quel momento non volevano permettere che qualcuno intaccasse la memoria di Silente.

-Chi c'è dietro Ariana?- chiese Hermione facendo sì che tutto spostassero lo sguardo sul ritratto.

Il quadro si spostò e una figura conosciuta entrò nella loro visuale.

-Neville!-

-Paciock!-

I quattro ragazzi erano rimasti senza parole. Il timido ragazzino impacciato si era trasformato in un uomo e il suo volto era trasfigurato dalle cicatrici e dalle ferite. Cosa stava succedendo ad Hogwarts? Sapevano che Neville, Luna e Ginny stavano mandando avanti l'Esercito di Silente e che si stavano opponendo il più possibile al nuovo regime ma non avrebbero mai immaginato che i professori sarebbero arrivati a punirli così tanto.

-Ragazzi, siete arrivati finalmente. Merlino, non sapete quanto vi abbiamo aspettato. Su coraggio, venite, saranno tutti molto contenti di rivedervi! Oh, ciao Aberfoth, non ti avevo visto.-

-Ora posso andarmene a dormire?- ringhiò il vecchio in risposta -Ma per cosa avete preso questo pub? Per una stazione ferroviaria?-

 

Erano entrati in quello stretto e buio tunnel da un paio di minuti, camminavano in fila indiana, uno dietro l'altro. Neville, Harry, Ron, Hermione e per ultimo Draco.

Quando Paciock vide il Serpeverde, non disse nulla, sì limitò a sorridere. Non sembrava per nulla turbato o sorpreso dal fatto che lui fosse con loro. A tutti parve strana questa cosa ma furono grati al moro di non aver chiesto spiegazioni. Ne avrebbero già dovute dare in futuro e in quel momento erano ognuno perso nei propri pensieri.

Hermione ringraziò mentalmente Merlino, non si sentiva ancora pronta a parlare a tutti della loro relazione. Dopotutto sarebbe stata la prima volta. Harry l'aveva praticamente scoperto da solo, Ron l'aveva appreso da Malfoy che gli aveva sbattuto in faccia la loro relazione non appena possibile. Al solo pensare ai suoi compagni di scuola si sentiva male, avrebbe voluto urlare al mondo intero che lei e Draco si amavano, ma in quel momento non voleva inutili discussioni, lei stessa in quel momento non avrebbe avuto né il tempo né tanto meno la voglia e la pazienza per mettersi a spiegare pazientemente come stavano le cose.

-Non mi ricordavo di questo passaggio.- il bambino-che-è-sopravvissuto ruppe il silenzio.

-Già, perché l'abbiamo creato adesso. I Carrow hanno chiuso tutti i passaggi che esistevano prima, c'è rimasto solo questo.-

Il suono dei loro passi rimbombava in quell'angusto e stretto corridoio scavato nel terreno. Faceva freddo là sotto, ed era umido. Harry tirò la cerniera più in su che poteva coprendosi la gola, Ron starnutì più volte ed Hermione tossì violentemente.

-Ehi, tutto bene?- le sussurrò Draco all'orecchio.

-Sì.- rispose lei tirando su col naso -Penso solo di aver preso un po' di freddo.-

Il biondo le poggiò una mano sulla spalla, non poteva fare di meglio, il passaggio era troppo stretto per poterla abbracciare e camminarle affianco.

-Nev?-

-Dimmi, Ron.- rispose pacatamente.

-Siamo arrivati?-

-No, Ron. Manca ancora qualche metro.-

-Oh, attenti a quelle...-

Non fece in tempo a finire la frase che Ron ed Hermione caddero per terra.

-...radici.- concluse Neville.

-Scusami, Herm. Ti ho fatta inciampare.-

-Tranquillo, Ron, non è niente.-

Il rosso si alzò e fece per aiutarla a fare lo stesso ma fu bloccato dal tuonare di Malfoy.

-Giù le mani, lenticchia.-

-Draco.- ringhiò tra i denti Hermione per rimproverarlo del suo comportamento. Possibile che dovesse sempre uscirsene con quei nomignoni?

Il biondo in risposta alzò le spalle e prendendola per un braccio la tirò in piedi. La Grifona sussurrò un “grazie”, poi si voltò e si accorse che gli altri tre li stavano fissando.

-Be', andiamo avanti?- chiese arrossendo. Proprio non sopportava di venire fissata e di essere al centro dell'attenzione, al contrario del principino.

-Neville.-

-Dimmi, Hermione.-

-Chi... chi ti ha fatto quelli?-

-Questi dici?- chiese indicandosi la faccia coperta di graffi e lividi. -I Carrow. Hogwarts è molto cambiata, da quando Piton è diventato preside.-

-E' così terribile?- lo interruppe Harry.

-No, a dir la verità non si fa mai vedere in giro. Sono i Carrow ad essere terribili.

-Te li hanno fatti loro quelli?- chiese ancora Hermione.

-Ieri, ad Arti Oscure. Ci facevano esercitare con la maledizione Cruciatus sui bambini del primo anno che erano in punizione... io mi sono rifiutato.-

Ron pareva essere sul suo mondo, quel giorno non era stato particolarmente loquace, non aveva risposto neanche alle provocazioni di Draco. Era strano vederlo così, lui sempre allegro e spensierato. Anche Harry era perso nei suoi pensieri, talvolta si passava una mano sulla cicatrice ma si vedeva che qualcosa lo turbava.

Hermione era piuttosto pallida e l'agitazione le faceva venir la nausea, ma forse quella era solo la fame. All'affermazione di Neville era rimasta a dir poco sconcertata, non si aspettava una cosa simile! Si era voltata verso Draco, ma se il biondo era stupito non lo diede di certo a veder. Aveva rimesso la sua solita maschera d'indifferenza, ma quando vide il volto di Hermione le sorrise per rassicurarla. Lei non era di certo abituata a certe cose, ma lui aveva visto molte persone ferite gravemente, aveva udito molte urla provenire dai sotterranei di Malfoy Manor. Non c'era più niente che potesse stupirlo, aveva imparato a capire che certe persone non hanno limiti, non hanno scrupoli. Certe persone ucciderebbero i loro stessi figli per ottenere ciò che vogliono. Lo sapeva, suo padre era uno di quelli.

 

-Neville...-

-Sì, Ron, siamo arrivati.- rispose senza neanche dare tempo al rosso di formulare la domanda.

Il moro spalancò il ritratto e davanti ai loro occhi apparve un'enorme stanza piena zeppa di studenti. Era enorme, una moltitudine indefinita di amache multi colore pendevano appese al soffitto e dalle balconate pendevano gli stendardi di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. A quanto pare gli unici studenti che mancavano erano quelli di Serpeverde. Ma all'entrata del quartetto un quarto stendardo verde-argento si aggiunse ai tre già esistenti, ora c'era veramente tutta Hogwarts a combattere contro Tu-sai-chi.

-Ragazzi, ho una sorpresa per voi! Indovinate chi vi ho portato?-

-Spero non sia altro cibo cucinato da Aberforth.- rispose McLaghen.

-Già, sarebbe una sorpresa se lo digerissimo.- gli diede man forte Seamus.

Neville sorrise raggiante, i ragazzi non si ricordavano neanche più l'ultima volta che l'avevano visto così speranzoso. Il moro si spostò di lato lasciando libero il passaggio che venne presto occupato da altre quattro figure a tutte conosciute.

I ragazzi si misero ad urlare dalla gioia, altri piansero. Spostando lo sguardo più in alto Draco vide altri studenti che si sporgevano dalle balconate e applaudivano. Gli sembrava impossibile che in un periodo difficile come quello le persone riuscissero a diventare improvvisamente felici e speranzose al solo vedere il Trio dei Miracoli.

Riconobbero molti volti conosciuti, Lavanda, Seamus, Coormac, Colin e suo fratello. Poi si sentirono spingere dentro la stanza mentre passavano da braccia in braccia a tutte le persone che volevano assicurarsi che fossero veramente loro, che li abbracciavano e baciavano.

-Che mai avranno da festeggiare? Cazzo, la guerra non è mica finita!- pensò Draco.

Il biondo si teneva in disparte, evidentemente nessuno si era ancora accorto di lui, altrimenti si sarebbe ritrovato con decine di bacchette puntate alla gola.

-Non sapete come sono contenta!- esclamò Cho.

-Già, non ci speravamo quasi più.- continuò Lavanda asciugandosi le lacrime.

-Sì. - sospirò Neville -Ma per fortuna siete qui, tutti e quattro.-

A quelle parole Draco guardò confuso il resto del gruppo. Che diavolo li era preso? Avevano già dimenticato che lui era il Mangiamorte che aveva tentato di uccidere Silente?

-A quanto pare le punizioni dei Carrow hanno danneggiato quel poco di cervello che avevano. - pensò il biondo.

 

 

 

 

**SPAZIO AUTRICE**

Chiedo umilmente perdono per il clamoroso ritardo.

Non ho scusanti, sappiatelo. E meriterei anche di essere cruciata.

Non avrei mai pensato che scrivere una ff fosse così difficile.

All'inizio era semplice ma ora che il finale si avvicina diventa sempre più complicato.

Inoltre sto cercando di seguire un po' il libro e un po' il film, come avrete notato, e spero che alla fine il risultato sia gradevole, am questo sta a voi dirlo =)

Ringrazio come sempre tutte le persone che seguono questa storia e che la recensiscono.

In particolar modo ringrazio Lady Atena che recensisce tutti i capitoli.

Se volete potete contattarmi sul mio profilo facebook:
http://www.facebook.com/hexleviosa.efp

e queste sono le mie pagine:

http://www.facebook.com/pages/Always%CF%9F/175282829285644

&

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Grazie ancora a tutti,

un bacio <3

 

 

 

 

 

 

   
 
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