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Autore: Pioggeestive    23/03/2013    2 recensioni
"Ti accontenti di poco" mi dicono. Ma il fatto è che per me la voce di Tom è tutt'altro che poco. Non si può sapere quanto io mi senta fortunata ad avere un ipod e un paio di cuffiette. Io le considero le mie armi per combattere quello che è lo schifo della vita. Sono davvero il mio scudo e la mia spada. Sono la miglior cosa che abbia mai avuto.
Genere: Generale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roma è una città stupenda, e l'attesa la rende ancora più bella, anche nei piccoli particolari. Mancano tre ore al momento in cui si apriranno i cancelli, quelli che mi permetteranno di realizzare il mio sogno . Non avevo mai provato una sensazione così intensa. Il mio stomaco si contorce non per la fame (come di solito accade), ma per l'attesa. Di solito le ragazze della mia età hanno le farfalle nello stomaco solo quando vedono un ragazzo carino, io in questo momento ho uno zoo intero che me lo sta spiaccicando. Alla vista dei cancelli, mi sento letteralmente svenire. La fila è ancora poca, per mia fortuna, così trascino zia (la mia amata accompagnatrice) alla coda per poter arrivare il più sotto possibile al palco. Voglio godermi questa giornata, nessuno potrà guastarmela. Così le 3 ore passano interminabili, quando un rumoroso parlottare mi distoglie dai pensieri e mi allarma. Guardo l'orario, i cancelli si saranno sicuramente aperti, infatti riesco a fare qualche passettino alla volta fino a quando non raggiungo l'entrata. Ho le lacrime agli occhi. Dei signori vestiti di nero e con gli occhiali da sole a mò di buttafuori, mi chiedono svogliatamente lo zaino e ci frugano dentro. Dopo averci bruscamente strappato il biglietto, ci fanno entrare. La prima cosa che faccio? Urlo e rido come una stupida. Come se fossi la ragazza più felice del mondo. Forse lo sono veramente! Raggiungo il palco. Tre file di persone mi separano da esso, e quindi durante l'attesa, mentre i gruppi di apertura continuano a farmi accumulare ansia nella pancia, mi avvicino lentamente alla prima fila trascinando zia, e finalmente tocco il cancello che mi separa dal palco. Mi pizzicano gli occhi, ma non voglio farmi vedere piangere davanti tutte queste persone, quindi mi trattengo. Affianco a me c'è una ragazza bassina, con una bandana in testa e capelli neri e legati in una coda. Sorride, forse era l'effetto che le fa la canna che si sta fumando, infatti ha un'espressione estasiata. "Piacere, sono frankie!" Mi dice, spiazzandomi. Si può fare amicizia con una ragazza sotto l'effetto di una canna? "Piacere, Helena!" Dico, felice di aver fatto almeno una conoscenza. "Sei emozionata, giusto? Scommetto che è il tuo primo concerto" mi dice, di nuovo sorridendomi, solo che questa volta noto meglio i denti bianchissimi. È proprio una bella ragazza. "Io, beh, si!" Rispondo. "Ahahaha beh, buon divertimento allora!" Mi dice. Mormoro un grazie, e la conversazione finisce lì. I gruppi di apertura non sono gran che, ma almeno ci intrattengono mentre aspettiamo che arrivi il grande momento. Uno dei chitarristi mi lancia il suo plettro e mi fa l'occhiolino. Io inizio a ridere e non smetto, sto iniziando davvero ad ambientarmi qui, e mi piace l'aria che c'è. Si respira attesa, ansia, felicità, energia, adrenalina. Abbiamo tutti le stesse emozioni. Il tempo sembra non passare, ma ecco che le luci si spengono, e arrivano due ragazzi che scoprono la batteria che era stata coperta con un telo nero fino ad ora, altri due portano tre microfoni, e altri accordano le chitarre. Le persone iniziano a spingere da dietro, urlare e agitarsi. Che atmosfera, che vita! Rido, poi non ce la faccio e piango. Piango di gioia, non posso crederci, è più forte di me, urlo anche io. Un minuto, pii silenzio. Un "ooooooooh" viene urlato dalle persone, per smorzare l'attesa. Urlo. < NON CI POSSO CREDERE, UN MINUTO E AVRÒ TUTTO IL MIO MONDO A POCHI METRI> più a me stessa che a chiunque altro. Frankie affianco a me inizia ad agitarsi e ridere come molta altra gente qui. I ragazzi se ne vanno, ed ecco che le luci si accendono. Che il concerto inizi! Ecco entrare Travis. Mi bruciano gli occhi, mi brucia la gola. Poi Mark. Rido, Rido con le lacrime. Ed ecco Tom. Le mie orecchie si tappano. Non respiro, vedo solo lui. Il suo piercing al labbro, il suo sorriso a mezza bocca. Eccolo, la mia ragione di felicità, più di chiunque altro. Piango. Un miscuglio di emozioni mi annebbia la mente. Ed ecco che inizia la prima canzone. La sua voce è estasiante, più di qualunque droga al mondo, forse è proprio una droga, la più forte, però. Ad un certo punto degli omoni giganteschi, mi prendono per le braccia, fino a sollevarmi sopra il palco. O H M I O D I O. Sono sopra lo stesso palco dei blink-182. Non riesco a pensare, guardo la gente che urla, cerca di arrampicarsi ma non ci riesce, e poi vedo me, la ragazza con un culo spaccato che ha avuto la fortuna di salire sul palco. Dovrei godermi questo momento. Ma inizio a piangere come una deficiente. Mi giro con le lacrime e mi ritrovo Tom di fronte, che mi sorridde, e dopo aver visto la prima lacrima scendere dal mio occhio, mi abbraccia. Cazzo cazzo cazzo. Lui è Thomas Matthew De Longe. E mi sta abbracciando. Un " ma cosa cazz....?" Mi esce dalla bocca. Mi sta stringendo, stritolando, come se fossi stata una persona che non vedeva da tempo e che gli mancava tanto. "Non lo so!" Mi risponde. La sua voce. La sua voce. La sua voce! Sta accadendo tutto troppo in fretta. Mi gira la testa e non riesco a stare impiedi. Mi tremano le gambe. La mia vista diventa sfocata, tutto gira, gira, gira intorno a me. Credo stia per svenire. Svenire in braccio a Tom De Longe. Svenire davanti un pubblico intero. Che cosa da deboli di cuore. Ma eccomi qui. Svengo tra le braccia dell'uomo che avrei definito quello della mia vita.
  
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