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Autore: Poppodaja    23/03/2013    1 recensioni
Vi propongo un finale alternativo all'altrimenti breve e triste vita di Severus Piton. Recluso nella sua casa a Spinner's End, dopo la fine di Vol… Colui-che-non-deve-essere-nominato e della battaglia, deve affrontare la solitudine e la compagnia dei vecchi ricordi.
Piton si troverà tra le mani la possibilità di rivedere ancora Lily, tre volte ancora. Ma il vecchio amore sarà accompagnato da un nuovo sentimento, insospettabile. Un angelo caduto, senza aureola e con le ali spezzate.
- Quando ti capita una magia, una magia vera dico...non devi mai fartela scappare! -
Nuovi e vecchi amori per Piton! E un pizzico di avventura! Spero vi piacerà...
Alcuni dei personaggi da me utilizzati sono frutto dell'infinita immaginazione di J.K.Rowling e non ho assolutamente fini di lucro nell'utilizzarli.
Adios.
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Sorpresa | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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< < Chi non muore… > >

Piton aprì gli occhi lentamente.
Una fioca luce illuminava l'ambiente silenzioso.
Si poteva udire il gocciolio lento e instancabile della pioggia su tetto.
Lily…
I ricordi tornarono tutti insieme, assalendolo come un fiume in piena.
Scattò a sedere sul letto, era nudo, ciò che rimaneva del marchio nero era l'unica nota di colore sul suo corpo diafano.
Percorse la stanza con lo sguardo, con l'insensata certezza che l'avrebbe vista lì, seduta su quella sedia sgangherata o in piedi vicino alla finestra, illuminata nelle sue morbide forme.
Piton si sentiva stranamente calmo, svuotato.
Poteva ripercorrere con estrema precisione quanto era accaduto la sera prima.
Da quando aveva rivisto gli occhi della sua Lily a quando aveva assaporato le sue labbra.
Ricordava ancora la sensazione inebriante della sua pelle sotto le mani, così morbida e calda.
Tutta quella meravigliosa ora d'amore era impressa come fuoco nella sua mente, eppure la fiamma era addormentata, in cova sotto le braci.
Le coperte erano sfatte, gli abiti ammonticchiati a terra.
Ma lei non c'era.
Non c'era mai stata veramente.
Piton si sentì sprofondare.
Il cuore sembrò svincolarsi dalle catene che lo tenevano fermo e riprese a battere forte contro le costole.
Lei non c'era.
Era stata una parentesi, un'ora di follia.
Lily era morta. Giaceva fredda e grigia sotto una lapide e solo la terra poteva carezzare le sue ossa scarnificate.
Quanto sciocco era stato. Credeva davvero di potersi liberare di quel tormento soffocante e dolce
allo stesso tempo.
Credeva forse che avrebbe smesso di desiderarla così ardentemente se avesse assaggiato il suo amore.
E invece ora ne voleva ancora.
Si sentiva irrequieto, frenetico. Le mani gli tremavano, il cuore martellava.
Si alzò. I piedi scalzi contro il pavimento gelido.
Si aggirò nudo nella fredda penombra della casa.
Inciampava nei tappeti, urtava il mobilio, ma non sentiva dolore. Non sentiva niente se non quell'assurda voglia di vederla.
Per quanto sapesse che era stata tutta l'illusione di una pozione, inconsciamente frugava gli angoli della casa, in cerca di una traccia del suo passaggio.
Tonfi sordi coprirono per un momento il tacito scroscio della pioggia.  
Piton si riebbe.
Sbattè le palpebre una, due, tre volte.
Tutto riprese contorni reali.
Ancora dei tonfi. Qualcuno bussava alla sua porta.
Piton corse nell'ingresso, agguantò un mantello dall'attaccapanni e vi si avvolse.
Ancora tonfi.
Piton afferrò la maniglia e l'aprì con tanta energia da far cigolare i cardini.
Uno strano senso di attesa lo aveva pervaso, se ne rese conto solo ora che lo sentiva scemare, cedendo alla delusione.
A sopraggiungere subito dopo fu la sorpresa.
Una figura ammantata se ne stava sulla soglia. Una figura massiccia, di uomo.
-Piton- una voce roca scaturì da sotto il cappuccio mentre due occhi di ghiaccio mandarono un bagliore.

-Malfoy- fu la risposta.

I due rimasero a scrutarsi per qualche secondo, mentre la pioggia cadeva nel vicolo deserto.
-Devo parlarti- riprese l'uomo celato, lasciando cadere all'indietro il cappuccio e rivelando una liscia cascata di capelli platino.
Piton si stupì di come fosse invecchiato in così poco tempo.
Lucius aveva il volto stanco, segnato da profonde rughe di preoccupazione.
-Entra-. Piton si fece da parte per lasciar passare Malfoy.
Richiuse la porta e cadde il silenzio.
-Siediti- disse ancora l'ospite, prima di muoversi, spinto dall'abitudine, verso la vetrinetta dei liquori.
Si arrestò a pochi passi da essa, mentre un brivido di sudore freddo lo attraversava.
Sul tavolo c'era ancora la bottiglia di Polisucco, a terra i frammenti del bicchiere che l'aveva contenuta.
Piton si voltò verso Malfoy. -Perchè sei qui?- gli chiese brusco.
Non era dell'umore per ricevere visite.
-Non sarei venuto se non ce ne fosse stato estremo bisogno…-iniziò quello, respirando a fondo.
Piton rivisse la stessa scena di pochi anni prima, quando Narcissa era venuta ad implorarlo.
-vedi…prima che…insomma…Prima che venisse sconfitto, Lui…- Malfoy sembrava avere un groppo in gola
-Non voglio più sentir parlare di questa storia Malfoy!- gridò Piton senza lasciarlo continuare -e credevo che anche tu avessi imparato la lezione!-
Malfoy deglutì -non è come pensi- si affrettò a ribadire -si tratta di qualcosa di più grande!-
Piton cedette per un attimo alla curiosità e Malfoy approfittò del suo silenzio.
-Aveva un progetto Piton! Se io riuscissi a portarlo a termine, se noi, noi Piton! Ho bisogno di te per farlo- parlava animosamente ora, il rossore gli accendeva il viso pallido -ci ricopriremo di gloria! La nostra immagine sarà rivalutata! Potremo tornare a mostrare il viso e verremo osannati!-
Piton era sempre più attento. - Di che si tratta?- domandò in un soffio.
Ma Malfoy non ebbe il tempo di aprire bocca.
Altri colpi si abbatterono sulla porta.
-Chi è la?- gridò Piton oltre il legno scrostato.
Sentiva in risposta solo il rumore scrosciante della pioggia.
Si decise ad aprire uno spiraglio.
Sulla soglia stava una minuta figurina, ammantata anch'essa in un soprabito scuro e incappucciata.
-Chi sei?- sputò Piton.
-Betty- fu la risposta.
-Chi?- ripeté l'uomo.
Biondi capelli ricciuti e occhi di metallo apparvero.
-Ho dimenticato il mio compenso- si spiegò la ragazza accennando uno strano sorriso.
-Non è il momento- fece Piton, ma Betty sgusciò agilmente oltre il suo braccio proteso e fu in casa.
-Non è il momento- ripeté Severus, voltandosi con il cuore in gola.
Se quella sgualdrina si fosse lasciata sfuggire una sola parola…
 
-TU!-
 
La ragazza sguainò la bacchetta con un gesto rabbioso.
Malfoy scattò in piedi, sconcertato.
 
-Melanie?-

  
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