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Autore: destinyWeb    23/03/2013    3 recensioni
[Homestuck][Homestuck]Prima delle tre storie sugli Antenati dei dodici troll, riguardante Kankri Vantas, un giovane Mutantblood intento a cambiare le sorti del suo futuro e di un mondo marcio...
Genere: Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ancestors
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era piuttosto raro che una come Aranea Serket, la grande e rinomata Mindfang, si trovasse sulla terra ferma. Solitamente, passava quasi tutto il suo tempo sulla sua nave, circondata da quel branco di cagnetti obbedienti che erano gli altri membri della ciurma. 
Ma quel giorno c'era una notiziona, e le pareva più che giusto che Makara sapesse che un tale si sta divertendo di fare discorsi di uguaglianza tra Highblood e Lowblood.

Il palazzo - o meglio, uno dei tanti - del Grand Highblood sembrava essere diventato ancora più tetro dall'ultima volta, nonostante ormai fosse giorno inoltrato. Octavi, che si era offerto, per così dire, di accompagnare il suo capitano, tremava come una foglia.
Aveva sentito storie, su quel luogo. Storie terribilmente brutte di troll uccisi...anzi, letteralmente squartati, disintegrati con una spietatezza senza pari. Lì dentro potevi sentirti tranquillo solo se eri il Subjuglator in persona o un Seadweller potentissimo. 

"Sei davvero imbarazzante, Serket."

Quella voce fredda e improvvisa fece sobbalzare il povero pirata, mentre il suo superiore non poté nascondere un'espressione leggermente disgustata. 
"Cronus, Cronus, Cronus... Non dovresti essere a galleggiare allegramente tra i relitti delle navi che IO ho fatto colare a picco?"

Dall'ombra comparve il Violetblood dalla doppia cicatrice. A giudicare dallo sguardo, sembra piuttosto teso - anche lui, dopotutto, era un vero lupo di mare,, e non gli piaceva stare lontano dall'acqua.

"Che ci fai da queste parti?"
"Quanta cattiveria nelle tue parole, Dualscar." lei sorrise appena "Guarda che non è così che mi riconquisterai." Fece una pausa, giusto per lasciarsi sfuggire una risatina "Se mi rivuoi come Kismesis, dovresti darti un po' più da fare, sai?"
"Perché secondo te dovrei sempre pensare solo alla nostra relazione?!"
"Perché, non è così per caso?"
Octavi sospirò. Prima quel senza-simbolo idiota, e ora una lite tra ex...?
"Chiedo scusa!"
Un giovane Darkleer comparve da una piccola porta. Pareva intimorito dalla presenza di Cronus.
"Ehm... Sua Grandezza è pronto a ricevervi, signora Serket.",
"Arrivo subito. ...e tu, Cronus... Buona fortuna con la tua patetica vita sociale." Così dicendo, si diresse verso la porticina, ignorando gli strilli isterici del Dualscar e il battito dei denti di un povero Octavi terrorizzato.

L'odore di sangue era talmente forte che rendeva quasi impossibile respirare. Come riuscisse il Grand Highblood Kurloz Makara e la sua piccola concubina, ben legata con una catena al grosso trono, a vivere lì dentro era un bel mistero.
"Che vuoi, Aranea?" Fece lui, un po' annoiato, quando vide entrare la Ceruleanblood.
Per canto suo, lei, nonostante il desiderio di uscire da quel postaccio, pareva volersi far desiderare, e quindi non andò proprio dritta al punto. Fissò per qualche secondo la trollina - una Oliveblood, a giudicare dai vestiti - mentre tremava di paura. "...ne hai una nuova, a quanto pare."
"Già... Meulin, saluta, sù, da brava." Kurloz pareva essersi illuminato, mentre guardava la Greenblood, che teneva lo sguardo ben abbassato. "Comunque, ti ho fatto una domanda, o sbaglio."
Aranea sorrise maliziosamente. "Uno dei miei ha trovato un tizio oggi.
Un patito della pace... Uno senza simbolo.
Che dici, potrebbe interessarti un misterioso troll dal sangue scinosciuto?"
Silenzio.
Poi, una risata.
Prima bassa, quasi un sogghigno, per poi diventare sguaiata, crudele.
"Ma dai? Un troll dal sangue sconosciuto? Un Mutante, magari?"
"Ah, questo non lo so. Avrà pur avuto un motivo per nasconderlo, non pensi?"
"Perfetto, fottutamete PERFETTO. Avevo proprio bisogno di qualche colore luminoso nei miei quadri... AHAHAHA!"

"DOVE."
"Porrim, io-"
"SEI."
"Lasciami spieg-"
"STATO."
"...ok, so che ti arrabbierai molto, ma... Sono stato in città, ecco."
Porrim, tremante di rabbia, dovette sedersi e prendere qualche respiro profondo prima di poter riuscire a parlare di nuovo. "Ti rendi conto del pericolo che hai corso?!"
Kankri sentiva bene la delusione nella voce della guardiana. Si avvicinò a lei, mettendosi seduto, tranquillo.
"...me ne rendo conto. Avrei dovuto parlartene, è vero. Ma non mi avresti mai lasciato andare.
...io stesso, al posto tuo, non mi avrei lasciato andare.
Ma mi hanno ascoltato, sai? Mi hanno ascoltato. Non sono l'unico a voler cambiare!"
Le prese le mani, stringendole forti. Negli occhi della Jadeblood c'era ancora un'aria di rimprovero, ma anche paura. L'avrebbe potuto vedere anche un cieco. 
"Andrà tutto bene, Porrim. Capisco che sei preoccupata, ma se rimarrò nascosto, non cambierà mai nulla. Continueremmo a vivere nella paura.
...continuerai a vivere nella paura. E non lo voglio. Non te lo meriti."
"...non voglio che ti succeda qualcosa di brutto..."
"E non accadrà. Te lo giuro, non accadrà nulla di male."

Ma la realtà era che nessuno dei due ci credeva veramente.
Avevano un terribile presentimento, ma era vero: se fossero stati con le mani in mano, non sarebbe mai cambiato nulla.
  
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