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Autore: Scarlet Tabby    24/03/2013    1 recensioni
La storia d'amore di Minerva McGranitt e Albus Silente, dal loro primo incontro fino alla fine degli anni di Harry Potter a Hogwarts.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Minerva McGranitt, Un po' tutti | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nota dell'Autore: Questo è stato probabilmente il capitolo più difficile per me da scrivere. Spero che mostri emozioni oneste. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Capitolo 6: Innocenza Perduta
 
4 Ottobre, 1945
 
Tutto era finalmente apposto nel mondo. Questo bel pensiero scivolò nella mente di Minerva quando di svegliò quella Domenica. Era il suo diciottesimo compleanno e non sarebbe stato rovinato dalla guerra per la prima volta in quasi un decennio. E questo significava, naturalmente, che il professor Silente era a scuola per festeggiare con lei. Dubitava che lui avrebbe fatto qualcosa per esso, ma stare semplicemente con lui dopo tutte le sue assenze negli anni precedenti la rendeva abbastanza felice.
Si alzò dal letto per esaminare il suo piccolo mucchio di regali. Ricevette una bellissima spilla color smeraldo dai suoi genitori che lei appunto subito al collo delle sue vesti. Sembrava piuttosto bella, completando il rosso del suo distintivo da Caposcuola. Ottenne una scatola di Zenzerotti da sua sorella, insieme ad un abbonamento rinnovato per Trasfigurazione Oggi. La sua anziana zia e zio le mandarono una copia molto rara della seconda edizione di Quidditch attraverso i secoli. Sfogliò le vecchie pagine prima di scendere a fare colazione.
Una volta seduta, fu avvicinata da circa una cinquantina di studenti, ognuno dei quali l’aveva avuta come tutor ad un certo punto. Poppy Chips le porse un pacchetto incartato.
<< Volevamo prenderti qualcosa per mostrarti il nostro apprezzamento per i tuoi sforzi. Nessuno merita un felice compleanno più di te, Minerva. Abbiamo tutti contribuito per prenderti questo. Spero che ti piaccia >> Poppy sorrise mentre porgeva a Minerva il suo regalo.
Gli occhi di Minerva si riempirono di lacrime mentre strappava l’involucro colorato. Dentro c’era l’orologio più bello che avesse mai visto. La faccia era incastonata con rubini piccoli al posto dei numeri e le lancette d’oro erano delicate e intricate. L’involucro esterno era d’oro, semplice ed elegante.
<< Si trasforma in un orologio da taschino quando lo si gira a testa in giù >> Alastor Moody aggiunse. Minerva lo capovolse e l’orologio si trasformò effettivamente in un orologio da taschino con il leone di Grifondoro inciso sulla parte esterna. Lo aprì per vedere la stessa faccia del bellissimo orologio in miniatura. Di fronte alla faccia c’era una scritta : Che Tu Possa Continuare A Ispirare Gli Altri.
Minerva inghiottì il groppo in gola e ringraziò tutti per il bel regalo. Non era mai stata particolarmente vicina ad uno di questi studenti, nonostante quanto le piacessero molti di loro. Non si era resa conto di quanto importante lei potesse essere.
Dalla tavola degli insegnanti, Albus guardava la scena con un sorriso. Era molto contento che al signor Moody fosse piaciuto il suo suggerimento per il regalo e per di più contento che Minerva si rendesse conto di quanto era amata.
Il pasto di Minerva fu ancora una volta interrotto, questa volta da parte di un elegante gufo reale grigio. Lasciò cadere una lettera davanti a Minerva e volò via. Era un po’ confusa. Aveva già ricevuto gli auguri di compleanno da parte di tutti quelli che conosceva. Le sue dita sottili aprirono timidamente la busta dall’aria ufficiale. I suoi occhi si strinsero mentre leggeva il contenuto, allargandosi per lo shock quando raggiunse la parte inferiore della pagina. Girò lentamente la testa per guardare direttamente Silente. Lei lo fissò, shock e orrore scritto su tutto il viso. Albus stava per alzarsi quando improvvisamente lei lasciò la Sala Grande. Albus appellò la lettera e l’orologio da dove era seduta Minerva al tavolo dei Grifondoro prima che studenti curiosi potessero arrivarci. Albus bandì l’orologio nel suo ufficio, per riportarlo a Minerva in seguito, e lesse la lettera di fronte a lui.
 
Cara signorina McGranitt,
Sono spiacente di informarla che i suoi genitori, Emmett e Charlotte McGranitt, sono stati uccisi questa mattina ad Anversa. Erano in viaggio per testimoniare in un procedimento del Wizengamot contro un gruppo di seguaci del mago oscuro catturato di recente, Gellert Grindelwald. Due degli imputati sono fuggiti dalla custodia e hanno praticato l’anatema che uccide sul signore e la signora McGranitt con delle bacchette rubate. Da allora sono stati arrestati e condannati a vita ad Azkaban.
La prego di accettare le più sincere condoglianze da tutto il Ministero della Magia.
 
Cordiali saluti,
Castor Selwyn
Applicazione della Legge Magica
 
Albus mise la lettera in tasca e si precipitò fuori dalla Sala Grande per trovare Minerva.
Quasi inciampò su un gatto soriano d’argento, in piedi immobile nel salone d’ingresso, gli occhi chiusi per concentrarsi. Albus la prese in braccio e la portò nel suo ufficio. Lei si contorse e lo graffiò in segno di protesta.
<< Shhh, Tabby, va tutto bene. Starai bene >>. Ripeté le frasi rilassanti fino a quando raggiunse il suo ufficio, dove la posò sul divano. Lei chiuse di nuovo gli occhi.
<< So quello che stai facendo e non ti aiuterà. Stai solo prolungando l’inevitabile. Le tue emozioni umane sono offuscate mentre sei un gatto. Stai cercando di sopprimere il tuo dolore. Ma a meno che tu rimanga un gatto per il resto della vita, dovrai provare i tuoi sentimenti. Più aspetti, peggio sarà >>. Lei aprì gli occhi e lo guardò mentre lui si sedeva sul divano accanto a lei. << Per favore, lascia che ti aiuti >>.
Lei si trasformò e fissò il camino vuoto. La tensione silenziosa che la circondava era palpabile.
Rimase immobile, lo sguardo fisso nel vuoto, gli occhi di lui fissi sulla sua forma rigida. Alla fine lei fece un respiro profondo.
<< Se ne sono andati >>.
<< Sì >> Albus rispose semplicemente.
<< Ma, signore >> Minerva si girò verso di lui: << È il mio compleanno >>. Con questo, scoppiò in singhiozzi isterici, i suoi profondi occhi verdi che versavano lacrime sulle guance. Albus si avvicinò a lei e lei strinse i pugni nelle sue vesti, piangendo contro il suo petto. Lui mise le braccia intorno alle sue spalle e la tenne stretta. Rimasero così per un po’. La lasciò piangere fino a che non esaurì le lacrime. Non parlò, sapendo che non c’erano parole che potevano aiutarla in quel momento.
Alla fine i singhiozzi si placarono e lei spostò il viso da lui per riprendere fiato. Lui la liberò dal suo abbraccio. Alcune ciocche di capelli neri si erano liberati dalla sua solitamente perfetta treccia e lui li spostò delicatamente dal suo viso arrossato.
Al suo tocco morbido, Minerva alzò lo sguardo verso il suo bel sorriso triste, i suoi occhi azzurro scuro brillavano di eterna compassione  mentre la guardava.
<< Come ti senti ora, mia cara? >> chiese a bassa voce.
Minerva contemplò un attimo la risposta prima di rispondere: << Vuota. Non so se sento qualcosa. Tutto sembra solo... sparito >>.
<< Quello passerà. Potrebbe volerci un po’, ma otterrai un po’ di te stessa indietro. Vuoi una tazza di tè, mia cara? >> Minerva annuì in silenzio.
Lo guardò mentre si muoveva per l’ufficio, facendo il tè in una teiera che aveva evocato, appellando una scatola dei suoi zenzerotti preferiti dalle cucine. Si guardò intorno nell’ufficio. Non era mai stata in quella stanza prima, tutti i loro incontri precedenti si erano tenuti in aula. Lungo una parete, notò un bellissimo uccello dal piumaggio rosso vivo e oro appollaiato su un alto piedistallo d’oro. L’uccello la guardò con la testa girata da un lato.
<< Signore, è una fenice quella? >>
Albus si allontanò dal tè che stava facendo. << Ah sì, mi ero dimenticato che non avevi mai incontrato Fanny. Bellissimo uccello, un compagno molto fedele da anni ormai. Vieni a salutare il nostro ospite, Fanny >> indicò l’uccello che svolazzò e si posò vicino a Minerva. << Stai attenta, è piuttosto capriccioso >>.
Minerva allungò cautamente la mano verso la fenice. Trillò una singola nota e strofinò la testa soffice contro la sua mano. Fanny cantò una canzone dolente. Quando ebbe finito, volò di nuovo al suo trespolo. Strano, pensò Albus, Fanny di solito non accoglie le persone così in fretta. Anche se,è un buon giudice riguardo il carattere delle persone.
La purezza delle emozioni nella canzone di Fanny fece venire lacrime fresche a Minerva. Silente le offrì il suo fazzoletto mentre si avvicinava con il tè.
<< Sarò mai completamente intera di nuovo? >> Prese il soffice materiale bianco e asciugò gli occhi umidi.
<< Purtroppo no. Tragedia e perdita o ti fanno diventare più forte o ti devastano totalmente, ma non si è mai gli stessi di prima. Sono questi gli eventi che ci invecchiano più di tutti gli anni che abbiamo vissuto. La tua intelligenza ti ha sempre fatto più matura, ma ora hai perso l’innocenza e la fede nel mondo che una volta possedevi. Ma non lasciare che questo ti rompa, signorina McGranitt. Loro non vorrebbero questo per te >>. Tornò a sedersi accanto a lei, mettendo un vassoio con le cose per il tè sul tavolo accanto a loro.
Minerva sospirò, asciugandosi le lacrime fresche che le colavano dagli occhi e prese uno zenzerotto dal vassoio e il tè che lui aveva versato per lei.
<< Lo so che non vorrebbero. Penso di essere sotto shock. Avevo appena aperto il loro regalo questa mattina, vede? >> Gli mostrò la bellissima spilla che aveva ricevuto.
<< Probabilmente lo hanno inviato prima di partire per il Belgio. Ma se ti può essere di ogni conforto, questo dimostra che quelli che ci amano non ci lasciano mai veramente >>. Lei lo guardò con aria interrogativa. << Ogni volta che tu guardi questa bella spilla,  tu penserai a loro. Ogni memoria che tu hai dei tuoi genitori li mantiene vivi nel tuo cuore >>.
<< E nel volto di mia sorella >> Minerva aggiunse, prendendo un sorso di tè alle erbe. Lui la guardò, chiedendo silenziosamente spiegazioni. << È identica a mia madre. Lunghi capelli biondi, struttura sottile, le mani aggraziate. Ma ha gli occhi di mio padre. Azzurro chiaro. Io ho gli occhi di mia madre >>.
<< Allora sono sicuro che anche tua sorella veda i vostri genitori quando ti guarda >>.
<< Credo di sì, ma dubito che saprò mai quello che lei vede in me. Non siamo intime. Dovrò scriverle per i preparativi del funerale >>. Minerva si asciugò gli occhi per l’ultima volta, gli restituì il suo fazzoletto e mise giù la sua tazza di tè.
<< Sì, questo è sicuramente meglio >>. Si alzò per accompagnarla fuori.
<< Verrà, signore? >> chiese, voltandosi verso di lui dalla porta.
<< Al funerale? Sì, certo, se desideri che venga >>.
<< Lo vorrei. Renderebbe le cose più facili, credo. Grazie mille per la sua gentilezza, come sempre >>. Minerva lo abbracciò, senza preoccuparsi al momento di quello che era opportuno. Lui ricambiò l’abbraccio.
<< È il minimo che potessi fare, mia cara. Le mie condoglianze e... beh... Buon Compleanno >>. La liberò dal suo abbraccio, andando alla sua scrivania per recuperare l’orologio di Minerva. << Non dimenticarti di questo. Si tratta di un bellissimo strumento >>.
<< Lo è. È stato così dolce da parte degli studenti pensare a me >>. Minerva prese l’orologio, lo rigirò, e mise l’orologio in tasca.
<< Sei molto amata, signorina McGranitt. Fidati dei tuoi amici e non dimenticare mai quanto sei importante, specialmente in questo momento difficile >>.
<< Mi fido di lei, signore, e questo è tutto quello di cui ho bisogno adesso. Grazie ancora >>. Si alzò in punta di piedi e posò un casto bacio sulla sua guancia e se ne andò.
  
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