Libri > Black Friars
Segui la storia  |       
Autore: Alex_Andria    24/03/2013    4 recensioni
Slices of life di Gareth Eldrige e Alexandria Mayfield. Io le chiamo Garalex, racconti di come uno dei più farfalloni di Black Friars si sia fatto incastrare dalla giovane Alexandria e di come la loro storia d'amore si sviluppi, intrecciandosi alle vicende degli altri personaggi di BF.
Le storie traggono spunto dalle vicende che Alex e Gar vivono nel GdR di Black Friars.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexandria Mayfield, Altri, Gareth Eldrige
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Gareth.
Amami quando lo merito meno,
 perché sarà quando ne ho più bisogno.
[Caio Valerio Catullo]

 
 
 
Il peso del braccio di Alexandria sul suo petto lo svegliò. Aprì lentamente gli occhi. Era già mattina?
Forse, visto il leggero chiarore che filtrava dalle spesse tende della sua camera nella residenza cittadina della Reggenza di Salimarr, ma non aveva nessuna voglia di alzarsi.
Non con lei addormentata al suo fianco.
Aveva i lunghi capelli castani sparsi morbidamente sul cuscino, l’espressione serena, le labbra carnose leggermente dischiuse.
Il corpo era abbandonato nell’abbraccio confortante del sonno. Alexandria non riusciva a stare ferma neanche mentre dormiva.
Era solita intrecciare le gambe alle sue, spesso dormiva rannicchiata sul suo petto, altre volte, come adesso, lo cercava con le mani e finiva per abbracciarlo.
Lei nemmeno se ne accorgeva. La mattina Gareth si svegliava sempre con lei addosso e questo lo faceva impazzire d’amore e desiderio.
Il petto di Alexandria si sollevò improvvisamente, impegnato in un respiro più profondo.
Gareth la osservò e non potè fare a meno di sorridere: quella ragazzina era riuscita a incastrarlo, facendogli dismettere i panni da rubacuore incallito e rinnegare la gloriosa carriera di sciupafemmine che si era con molta perseveranza costruito insieme al fedele compagno d’avventure , sentimentali e non d’armi, Bryce, la sua spalla come amava definirsi lui stesso.
Alexandria si mosse, girandosi in posizione supina e liberandogli il petto da quel dolce peso.
Il nastro che chiudeva la scollatura della camicia da notte le si era allentato e i suoi movimenti notturni avevano fatto il resto, così Gareth si trovò davanti ai seni di Alexandria che si erano ribellati alla costrizione della leggera stoffa della camicia, offrendosi alla sua vista. Percorse con un dito quella pelle morbida non riuscendo a resistere dal disegnare un cerchietto attorno all’areola del capezzolo, salendo verso la spalla e poi sul collo e sul mento fermandosi solo sulle labbra dischiuse, accarezzandole con le dita.
Gli venne voglia di baciarle ma Alexandria dormiva ancora profondamente e non voleva svegliarla, non ancora.
Le accarezzò con molta delicatezza i contorni del viso, la punta del naso, ogni piccola lentiggine che le adornava il volto, rendendolo unico e bellissimo.
Quando arrivò agli occhi si fermò di scatto. Quegli occhi neri l’avevano catturato irrimediabilmente fin dalla prima volta che si erano posati su di lui.
Le accarezzò i capelli e si perse in quel ricordo, uno dei tanti che la riguardavano, incisi ormai in modo indelebile nella sua memoria.

Quella sera era uscito a far baldoria con Ross e  Bryce, gli amici di sempre.
A notte fonda  avevano deciso di andare alla Cittadella alla ricerca di cibo e vino e si erano infilati in una taverna piena di avventori, molti dei quali erano studenti.
Ricordò di aver intravisto anche dei volti a lui familiari, Cain Blackmore della linea di sangue Blackmore e l'ex tribuno degli studenti Jeremy Addison.
Il primo era circondato da donzelle che evidentemente e consapevolmente erano attratte dal fascino pericoloso del redivivo, il secondo era impegnato in una discussione
forense con un gruppo di studenti anziani.
Prese posto a un tavolo con Bryce e Ross in attesa di essere servito ma non fece in tempo a sedersi che una sensazione stranissima gli provocò uno spasmo improvviso
alla bocca dello stomaco, sentì di essere osservato, come se qualcuno lo stesse fissando da dietro le spalle e ne sentisse lo sguardo puntato addosso.
Si girò verso quello sguardo e trovò due occhi colore dell’onice che lo fissavano imbambolati.
Gareth era abituato agli sguardi che le donne gli lanciavano, sguardi voluttuosi che lui non disdegnava di ricambiare e che erano il preludio a un gioco di intese
che finiva sempre con la vittima sedotta e abbandonata.
Il suo fascino svampito e disarmante faceva cadere le signore ai suoi piedi come frutta matura e questo era stato sempre il suo modo di fare,
nessuna lo aveva mai interessato tanto da volersi legare a una sola donna. Nessuna fino ad allora.

- Chi è?- Gareth si rivolse a Bryce che guardò la ragazza verso cui puntavano gli occhi di Gar e sorrise di rimando, dandogli una pacca sulla spalla.
-Non è roba per te, mio caro amico!- Rise, versandogli il vino che nel frattempo un servo aveva portato al loro tavolo.
-Tieni, consolati con questo e cerca un’altra preda su cui concentrare le tue attenzioni. Quella non è adatta a te.-
Gareth prese il bicchiere che Bryce gli porgeva bevendo e continuando a guardare la ragazza di soppiatto.
-Perché? Cosa c’è in me che non va?-
-Io la conosco…- Si intromise Ross, adocchiando la ragazza che nel frattempo, sentendosi al centro dei loro discorsi, si era messa a parlare fitto fitto
con altre due ragazze che l’accompagnavano.
-Oh, Ross! Ecco un buon buon motivo per cui non mi pento di averti portato con noi- Gareth posò il bicchiere avvicinando la sedia a quella di Ross con fare cospiratorio.
-Dimmi chi è.-
-E’ la cugina  di Sophia Blackmore. Si chiama…- Ross si massaggiò la fronte con le dita cercando di ricordare il nome della fanciulla quando Bryce gli venne in soccorso.
-Si chiama Alexandria, è una Mayfield ed è anche la cugina di Gabriel Stuart-Sinclair. Ecco perché avere un’avventura con lei non è davvero una buona idea, Gar!-
Una Mayfield!
Gareth si voltò di scatto nell’ansiosa ricerca di quegli ammalianti occhi neri e senza neppure accorgersene si ritrovò a sussurrare il suo nome.
-Alexandria…-

- Lo sai che succede se pronunci il mio nome in quel modo!-  Alexandria gli sorrise stiracchiandosi mollemente contro di lui.
- Sei sveglia?- La sua voce non nascondeva il desiderio con cui gli occhi la stavano guardando e le sue mani rivelarono completamente le sue intenzioni.
- Ora sì! – Alexandria gli infilò le dita tra i capelli tirandolo a sé, sfiorandogli le labbra con le sue.
L’ultima cosa che Gareth vide prima di sprofondare dentro di lei furono i suoi occhi neri come l’onice,
quegli occhi magnetici che come quella pietra preziosa avevano il potere di risucchiare tutto nel loro abisso di oscurità.


   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Black Friars / Vai alla pagina dell'autore: Alex_Andria