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Autore: Audax    24/03/2013    0 recensioni
S.T.A.L.K.E.R. scavengers, trespassers, adventurers, loners, killers, explorers.
In un futuro non troppo lontano, Equestria è divenuta una delle più grandi regioni industrializzate del pianeta.Gli Elicotteri dominano i cieli, le ciminiere delle industrie sovrastano le antiche città mentre un clima sempre più ostile aleggia tra i Pegasi, gli Unicorni e i Pony di Terra,Entrambi investiti dal benessere economico e dal Grande Riarmo Militare. Ma c'è un luogo, a est di Equestria,pieno di misteri e fenomeni inspiegabili. Un Luogo dove realtà e fantasia si mescolano, in un'oscuro vortice di Paura e Follia.Un luogo, dove l'unica legge in vigore,è quella del più forte...
Perché questo non è un luogo qualsiasi.
Perché questo non è un luogo di pace e armonia.
Perché questa è LA ZONA.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: HoofBurg


Cronologia degli insediamenti orientali e della zona di esclusione

Si ringrazia il Prof. Masquarade per l'aiuto nella stesura di questa cronologia.


170 R.R.: Dopo il boom economico e tecnologico dovuto alla rivoluzione industriale, le più grandi menti di Equestria fondano Pony: un agglomerato di centri abitati, industrie e laboratori con l'obiettivo di creare una città dove la tecnologia e la magia si fondano in “Un'armoniosa perfezione”.

175 R.R.: La città di Pony diventa una metropoli, attirando da ogni parte di Equestria ingegneri, scienziati, alchimisti, filosofi e semplici cittadini desiderosi di partecipare al compimento di questo “Miracolo tecnologico, magico ed intellettuale” Intorno alla città sorgono nuovi insediamenti come HoofBurg (nata da un semplice scalo ferroviario per Pony) Hayville, Klopachi ed Equijat.

177 R.R.:  Un incendio nel reattore a combustibile non magico porta all'evacuazione della città, un tempestivo intervento dei liquidatori: unicorni addestrati per fronteggiare queste genere di situazioni, riescono a contenere le radiazioni entro l'area industriale della città, la quasi totalità di loro perde la vita.

178 R.R.: Dopo mesi di lavoro la zona industriale viene ripulita. Vengono fondati centri come il C.M.M. (Centro Monitoraggio Magia) ed Equijat 2 un complesso di depositi, basi ed alloggi militari. Il numero di laboratori cresce, mentre Pony si spopola.

180 R.R.: La fine di Pony e l'inizio della Zona: Nella notte del 26 Marzo una gigantesca esplosione squarcia il cielo sopra Pony, arrivando addirittura a cambiare la morfologia del terreno ed uccidendo ogni essere vivente nel raggio di decine di chilometri, più tardi si scoprì che l'epicentro era la zona industriale di Pony, le prime incursioni dei soccorritori all'interno della zona finiscono tutte tragicamente, l'aria è satura di radiazioni normali e magiche, inoltre viene riscontrata la presenza di anomalie fisiche. Vengono un'altra volta chiamati i liquidatori, questa volta capitanati dalle due sorelle reali in persona, per tentare di dissolvere questa magia: ogni tentativo si rivela inutile, viene dato l'ordine di interdire un'area di 80km quadrati intorno a pony. Nasce la Zona.

180-[...]: Gruppi di temerari chiamati STALKER si avventurano all'interno della Zona forzando il cordone militare che la circonda, riportando da essa strabilianti materiali chiamati “I manufatti della Zona” o “Gli artefatti”, nonostante la dura repressione attuata verso questi individui, la popolazione di Stalkers è in continuo aumento. La Zona al momento tra stalkers, militari e ricercatori conta una popolazione di migliaia di pony di tutte le razze... Le prime traccie di attività ST.





Red annoiato chiuse il libro “La zona: un mondo nel mondo” sbuffando, era l'unico passeggero dentro quel lurido scompartimento, quindi non si fece tanti problemi ad accucciarsi sul sedile occupandolo tutto, era sporco e pieno di tagli, ma sempre meglio che starsene in piedi o seduto sui quarti posteriori; Si mise ad osservare il paesaggio invernale che scorreva davanti a lui attraverso il finestrino appannato,  i ritmici sobbalzi del treno sulla ferrovia stavano avendo un effetto soporifero, appoggiò il musetto sulla sgualcita e puzzolente imbottitura del sedile chiudendo gli occhi “Riposo gli occhi per cinque minuti, poi ricomincio a leggere” pensò prima di addormentarsi profondamente.


Redstorm non era un avventuriero, od un mercenario, era solo un semplice studente della facoltà di ingegneria di Fillydelphia, il suo aspetto lo confermava: era un ordinario pegaso, con un manto color Bordeaux, e dalla lunga criniera ramata raccolta in una piccolo codino che gli copriva la nuca, al contrario della criniera la coda era piuttosto corta, e anch'essa legata con dei grossi elastici neri. Pure il suo Cutie mark era terribilmente ordinario: Un sole che sorgeva tra due nubi nere.

Poteva sembrare molte cose, ma di certo non un avventuriero.

“Signore... Ehi! Si svegli e scenda! Siamo al capolinea” Si svegliò alzando la testa di scatto e vide che vicino a lui c'era un piccolo unicorno baffuto che vestiva la divisa da controllore ferroviario, lo guardò con uno sguardo assonnato per qualche secondo, quanto aveva dormito? Ormai aveva poca importanza, afferrò la sua borsa e seguì il controllore che lo accompagnò all'uscita, “Benvenuto ad HoofBurg! Capolinea di questa linea ferroviaria ed ultimo baluardo di civiltà dell'est!” annunciò con un grande sorriso mentre Redstorm ricambiò: un falsissimo e smieloso sorriso a trentadue denti.

Gli bastarono un paio di passi sulla banchina per capire quando facesse schifo quella città, la stazione in realtà era solo un enorme capannone industriale con parte del tetto sventrato da chissà cosa, una densa nebbia aleggiava nell'aria rendendo ovattati i suoni e sfocando le figure che scivolavano silenziosamente vicino a lui, e come se non bastasse fiocchi di neve cadevano attraverso i buchi del tetto, creando piccole montagnole nevose. Un folto gruppo di militari in divisa verde chiaro bloccava le uscite, e stavano radunando tutti i pony che erano scesi con lui dal treno controllando i loro documenti, Redstorm si avvicinò aspettando il proprio turno, e quando questo arrivò si fece trovare già pronto con i documenti in bocca; una giovanissima e graziosa unicorno bianca vestita in alta uniforme con la criniera nascosta da un grosso berretto da ufficiale prese i documenti facendoseli levitare davanti ai bellissimi occhi verdi “Sono falsi! Portatelo via” Disse con aria annoiata, mentre un paio di soldati si avventarono su Redstorm “Falsi? Come falsi? Maledizione Mi chiamo Redstorm sono nato a Cloudsdale, sono residente a Fillydelphia, volete anche il mio codice fiscale?” Disse mentre cercava di divincolarsi dalla presa dei due pony sbattendo le ali all'impazzata “Dannazione! Il mio codice è RSTRM035...” ma un rumore metallico gli fece gelare il sangue, si voltò e vide a qualche metro sulla sua destra un altro soldato che gli puntava contro una pistola, Red non ne aveva mai vista una dal vivo, era un vecchio modello Pegaso/Pony composto da un bracciale che avvolgeva la zampa destra a cui era assicurato il meccanismo di sparo e ed una lunga canna a scomparsa, in modo da non intralciare i movimenti del suo possessore quando non era sfoderata, una piccola leva era posizionata sotto lo zoccolo, in modo da poter sparare con un semplice piegamento dello stesso. Vedersi puntare contro quella cosa bastò a Redstorm per calmarsi “Bravo ragazzo! Un solo movimento sbagliato e ti ammazziamo qui senza tanti complimenti” disse l'unicorno con il solito tono annoiato “Avanti! Vieni con noi” disse uno dei soldati che lo avevano bloccato, liberandolo con una spinta, Red seguì i due soldati senza dire una parola mentre quello che ormai nella sua mente aveva identificato come “Il Pistolero” raccoglieva la sua borsa e lo seguiva continuando a puntargli la pistola zompettando sulle tre zampe.


Un gigantesco elicottero trimotore scortato da diversi pegasi pesantemente armati passò rombando a poche decine di metri dalle loro teste, descrivendo un piccolo circuito sopra di loro per poi avviarsi verso est, verso la Zona. Redstorm si incantò a guardare l'enorme macchina volante, cercando di mettere a fuoco il volto del pony che sbucava da un portellone brandeggiando una mitragliera grande il doppio di lui, ma una poderosa zoccolata sul sedere da parte del “pistolero” bastò per farlo rimettere in marcia, venne condotto dentro una piccola caserma limitrofa al capannone della stazione. L'ambiente non era dei migliori, un fortissimo odore di muffa regnava incontrastato insieme alla puzza di sudore e fumo che gli facevano da vassalli, la caserma era composta da un piccolo atrio sovraffollato di soldati sporchi fino al collo di fango e chissà cos'altro e pony qualunque che sedevano su delle panche di legno piantonati anche loro da diversi soldati che li guardavano con aria disgustata e severa, era un ambiente molto opprimente e poco illuminato. “Il Pistolero” fece rientrare la canna dell'arma con uno scatto, per poi afferrare Red dietro il collo, trascinandolo avanti, o meglio usandolo come ariete per farsi largo tra la folla che popolava l'atrio, facendolo incespicare sul pavimento dissestato e scivoloso a causa del fango; una volta arrivati alla fine dell'atrio si ritrovarono davanti a quella che una volta doveva essere una biglietteria, o qualcosa del genere: attraverso una piccola finestra rinforzata con delle sbarre arrugginite, un pony di terra vestito con una leggera camicia cachi su cui erano affissi i gradi lo squadrava anch'esso con aria piuttosto annoiata.

“Beh!?” disse reggendosi la testa con lo zoccolo

“E' un sorcio sospetto che abbiamo beccato alla stazione, dobbiamo interrogarlo”

“Eeeeh... Giovanotto mi sa che oggi non è proprio la tua giornata” disse premendo un bottone e sbloccando una porta blindata accanto alla finestra.

Continuarono a spintonarlo attraverso angusti corridoi dai muri incrostati di muffa per diversi minuti, fino a quando non fu letteralmente gettato dentro una stanza “Siediti ed aspetta il comandante!” latrò il “il pistolero” prima di sbattere la porta chiudendola a chiave, il pegaso si trovava all'interno di una piccola stanza, anch'essa con i muri ricoperti di muffa e macchie d'umidità, malamente illuminata da una deprimente lampadina gialla che pendeva dal soffitto. Al centro di essa si trovava un tavolino di legno con due sgabelli, si sedette ed aspettò per diversi minuti; gli parve un'eternità.

Poi finalmente qualcuno aprì la porta, era un grosso unicorno barbuto; indossava sempre la classica uniforme da ufficiale con diverse medaglie e gradi che gli appesantivano il petto, si sedette di fronte a Red guardandolo con fare quasi disinteressato, nel frattempo entrarono altri due soldati, una pony di terra rosa con un liscio crine azzurro che scendeva a caschetto sulle spalle, mentre la coda era lunga fino a terra e fluente, ed un unicorno giallo, la prima era completamente svestita, tranne che per un piccolo berretto a bustina verde indossato di sbieco sulla testa, mentre l'unicorno indossava una divisa da combattimento ed un elmetto.

L'unicorno Barbuto si accese una sigaretta, ispirò una grande boccata di fumo (quasi mezza sigaretta) e disse:

“Nome!”

“Redstorm... Signore” rispose con la voce tremante

La pony rosa dietro di lui gli assestò una zoccolata sul collo per poi rimettersi sull'attenti.

“Facciamo gli spiritosi? Perché sei qui!?”

Red non sapeva se era meglio dire la verità o mentire, optò per una via di mezzo.

“Sono... Sono qui per un amico, un compagno di corso per la precisione, università di Fillydelphia, è un ricercatore nella Zona, sicuramente risiede qui” disse massaggiandosi il collo dolorante.

Il comandante non rispose, gli passarono i suoi documenti e prese ad esaminarli.

“Hanno detto che sono falsi! Ma non è vero! Sono completamente in regola signore!”

Anche questa volta la pony scattò verso di lui, arrivandogli di fianco e colpendolo sull'occhio sinistro con un'ennesima zoccolata, questa volta di malrovescio.

“Non parlare se non sei interpellato” Disse mentre il povero pegaso si piegava in due dal dolore.

“Nei tuoi bagagli abbiamo trovato un libro che parla della Zona... Ti sei portato il manuale dello stalker? Te cosa ne pensi Rough”

“Potrebbe essere un trafficante signore” Esordì con tono militaresco l'unicorno giallo “Magari non è venuto qui solo per comprare artefatti, potrebbe voler importare armi o qualcos'altro...”

“Mi sembra un'ottima teoria, nella borsa non c'era niente... Ma potrebbe aver nascosto la merce in qualche altro posto” Guardò la pony rosa con aria sadica “propongo un bell'esame degli orifizi!”

Red rimase a bocca aperta, si voltò e vide la pony che mostrava tutta contenta un sorrisone a pieni denti e l'unicorno che si stava avvicinando a lui per afferrarlo.

“No fermi, lo giuro! Non ho n...” L'unicorno lo colpì alla nuca con un manganello stordendolo, per poi afferrare con la magia le sue zampe posteriori, trascinandolo come un sacco di patate sul pavimento, mentre la pony li seguiva trottando. Si riprese pochi minuti dopo grazie ad una secchiata d'acqua in faccia, la testa gli sembrava sul punto di esplodere, era dentro quella che sembrava un'infermeria, stranamente pulita ed asettica rispetto agli altri ambienti della caserma.

“In piedi e zoccoli anteriori sul muro! Ora!” Gridò la pony mentre si infilava un guanto di lattice sullo zoccolo.

“Tranquillo cucciolo! Il tenente Astra ha lo zoccolo d'oro per queste cose” disse l'unicorno sghignazzando.

“Ma...Ma... vi prego! Non ho nulla, poi figuriamoci se lo nascondo... lì! Per piacere credetemi!” li supplicò.

L'unicorno tirò fuori dalla fondina un grosso revolver levitandolo davanti alla fronte di Red, che si arrese alzandosi in piedi e poggiando gli zoccoli sulla parete con le lacrime agli occhi, attendendo il dolore...


Ma questo non arrivò mentre al suo posto sentì solo un leggero formicolio nella pancia e sul posteriore, guardò in basso e notò che il suo corpo era avvolto fino al petto da una luminescenza bianca, sbirciò dietro di se e notò un nuovo unicorno; un medico a giudicare dal camice, che gli stava colpendo il corpo con un raggio magico.

“Beh, il ragazzo qui è in ottima forma! Flora batterica, movimenti intestinali... Tutto nella norma!”

“Ehm signore, noi vorremmo sapere se nasconde qualcosa!” la voce dell'unicorno giallo risuonò alle sue spalle.

“Si, si, a parte un po' d'aria è pulito”

“Hai sentito? Ti è andata veramente di lusso, meno male che è arrivato il dottore all'ultimo momento, altrimenti mi sarei divertita con te! Eccome se mi sarei divertita!” Ringhiò la pony colpendolo di nuovo sulla nuca.


Poco dopo la porta sul retro della caserma, si spalancò mentre la pony gettava Redstorm nella neve, seguito subito dopo dai suoi effetti personali.

“Questi me li tengo io!” Disse la pony agitando un borsello contenente buona parte dei suoi risparmi “Come risarcimento per il mancato divertimento... Goditi il soggiorno a HoofBurg,  feccia!” gridò chiudendo la porta.

Il pegaso intontito per le botte ricevute ed ancora sotto shock si alzò a sedere, quel pony nella caserma aveva ragione... Non era proprio la sua giornata.

 

  
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