Le gocce fresche d’acqua di una pozzanghera sulle caviglie scoperte mi riportarono al mondo reale. Ero sovrappensiero, pensavo a quel ragazzo, a quanto fosse  bello e a quando ero rimasta delusa davanti al bacio tra lui e..quella. In fondo come avevo potuto immaginare di poter piacergli? È già tanto se mi aveva rivolto la parola, per cortesia o forse per pena. Entrai a scuola e salutai il bidello che ricambiò. Ero in anticipo, fin troppo e l’angoscia di incontrare qualcuno mi assalì. Entrai nella mia classe senza neanche dare uno sguardo in giro e mi sedetti in attesa che la lezione iniziasse.

                                                                        ***

All’intervallo non tutto andò bene come doveva: mi ero avviata verso i bagni come sempre di fretta e qualcuno mi fece inciampare. Caddi a terra e la mia testa si scontrò pesantemente col pavimento. Mentre cercavo di aprire gli occhi portai la mano destra alla testa, mi faceva davvero male. Sentivo gli studenti liceali ridere di me, come se fossi un giocattolo con cui si può scherzare senza problemi per divertirsi; appoggiai il peso sul gomito per cercare di intravedere chi fosse il colpevole di un gesto simile e mi accorsi che c’era qualcuno che urlava, tutto mi rimbombava nella testa. Vidi un ragazzo tirare un destro deciso sul naso di un altro e poi niente, buio totale.

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Sentivo una voce stupenda nel mio orecchio, era calda e sicuramente maschile. Cercai di aprire gli occhi.

“come ti senti?” disse un ragazzo davanti a me. Mi sembrava di non averlo mai visto prima, era bellissimo.

Grugnii cercando di sedermi sul letto dove ero sdraiata.

“hei! Non ti sforzare troppo, hai preso una bella botta.” Disse sorridendo con una sfumatura di dolcezza.

“cosa è successo?” chiesi allo sconosciuto,

“ti hanno fatta inciampare e hai sbattuto la testa. Io sono Louis, Louis Tomlinson; quando ho visto la scena non ho resistito e ho tirato un pugno in faccia a quel coglione!” disse fiero di sé aprendo e chiudendo la mano con cui aveva colpito.

“ehm grazie” riuscii a dire.

Mi guardai intorno e notai che ero in una camera spaziosa e molto bella. Il soffitto era molto alto e i mobili sembravano di antica data. Sembrava tutto molto elegante e costoso. Si sentì un campanello suonare. Louis si alzò dal letto e prima di uscire dalla stanza si girò e mi disse:

“arrivo subito, vado ad aprire”

Era un ragazzo stupendo, dotato di bicipiti da togliere il fiato e occhi blu come il mare greco. Aveva uno sguardo molto intenso e pieno di vita. Un naso piccolo e delle labbra sottili con tratti molto dolci.

“è qui? Come sta?” disse un’altra voce maschile

“è un po’ stordita, ma sta bene” disse Louis.

Spalancai la bocca quando davanti a me si presentò la sorpresa più grande di sempre.

“sei tu?” disse Styles incredulo a quello che vedeva

“Harry, vi conoscete?” chiese la ragazza per mano al ricciolo

“sisi, ci conosciamo, come ti senti?” mi chiese con uno sguardo molto preoccupato senza dare importanza alla domanda del ragazzo dagli occhi blu.

“bene, credo” dissi per poi continuare: “ora però vado, scusate il disturbo e Louis, grazie davvero non dovevi..” non riuscì ad andare avanti che Lou si lamentò:

“nono, tu non vai da nessuna parte in questo stato! Chiama tua madre e dille che rimarrai fuori ancora un po’, non ti lascio uscire di qui!”

Mi alzai dal letto e presi la giacca insieme alla borsa, non potevo sopportare di vedere quella biondina affianco a lui. Non volevo, sarei stata solo peggio. Mi alzai e guardai verso Louis con uno sguardo che chiede perdono.

“se vuoi puoi stare da noi, io e Harry non abbiamo problemi, i nostri genitori non ci saranno per tanto tempo!” disse indicando Styles.

Si chiamava Harry. Erano fratelli? Infondo erano entrambe stupendi ma resta il fatto che non si assomigliavano molto.

“no, grazie davvero! Devo andare” ripetei mordendomi il labbro inferiore.

“ok, ti accompagno alla porta allora” disse Louis.

La ragazza e Harry mi salutarono con un “ciao, stai bene” a cui risposi con un semplice “ciao”.

Tomlinson aprì la porta e quando uscì dalla casa chiese:

“almeno lascia che ti porti a casa, per favore” supplicò lui.

“ok, va bene” cedetti.

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Eravamo in macchina quando azzardai una domanda

“scusa, ma quanti anni hai?” chiesi voltandomi verso di lui che con le mani fisse sul volante guidava cautamente.

“ ne ho diciassette ma vado in terza, come Harry dato che sono stato bocciato due anni fa, ma lui ne ha sedici” disse annunciando un sorriso. Io ricambiai.

“ecco, devi girare a destra e siamo arrivati” gli dissi indicando la via.

Quando svoltò spense il motore della macchina e mi guardò sorridendo.

“se ti va…aggiungimi su facebook ok?” mi chiese inaspettatamente.

“oh beh, si certo. Grazie ancora di tutto Louis, non dovevi” dissi timidamente guardando in basso.

“si, dovevo” disse avvicinandosi a me. Schioccò un bacio sulla mia guancia morbida e paffuta e poi ritornò al suo sedile.

Gli sorrisi e aprii la portiera. Mentre guardavo la macchina costosa sfrecciare via mi salì una sensazione strana. Nonostante avessi visto Harry con la sua ragazza perfetta per una volta mi sentivo bene, chissà forse ero riuscita anche io a trovare degli amici.

Continua…

RAGAZZEEEEE lungo vero? Spero vi piaccia! Recensiteeeeeee! Un bacioooone c: