Come non detto, Andrea si era messo nei casini. Corro da Dilletta.
Diletta: “ Agente ma lei deve capire che Andrea non c’entra nulla, è solo stato provocato da quell’idiota di Luca ( Il ‘ragazzo’ di Ilaria ).
Agente: “ A me dispiace, signorina ma la canna è stata trovata in mano al tuo amico.”
Diletta: “Ma deve credermi, lui non c’entra nulla.”
Ilaria: “ Agente!! Ha ragione Diletta, Andrea non c’entra nulla.
Io sono la ragazza di Luca e posso assicurarle che è lui la persona meno affidabile.”
Agente: “ Senta signorina, basta adesso!” E fa per andarsene.
Ilaria: “ Luca mi ha alzato le mani. Più di una volta.” Grida.
Agente: “ Cosa??”
Ilaria: “E’ così.”
Ahh, cara Ilaria ma in che guai ti stai cacciando!?
Ok, forse è meglio che vi spiego com’è andata. Allora, durante il pomeriggio Luca è stato tutto il tempo con Post-it e ad un certo punto iniziano a baciarsi; Andrea accecato dalla gelosia e dalla rabbia inizia a insultarlo. Dopo, iniziano a picchiarsi. Arriva la Polizia.
Dopo la ‘balla’ di Ilaria, Luca viene portato in questura. E noi andiamo a casa per parlare un po’ e mangiare!
Io: “Mammaaa! Siamo tutti a casa.”
Papà: “Tutti!??”
Mamma: “Pensavo di avere
un’unica figlia, sai?... Aah, ciao Ilaria, ciao Diletta, ciao Gaia, ciao Andrea.. Manca Sandro?”
Io: “ Sì, torna domani dall’Inghilterra!”
Mamma: “ Capisco. Pizze?!”
Noi: “Siii”
Dopo esserci abbuffati di pizza, si era già fatta mezza notte. Andammo tutti a dormire, io e Andrea abbiamo dormito nel mio lettone gigante! Durante la notte mi sveglio e trovo sveglio anche Andrea.
Io: “ Ti va di parlare?”
Andrea: “ Boh.”
Io: “ Guardami”. Lui mi guarda e io gli sorrido.
Andrea: “ Sei così bella! Fai sembrare sempre tutto così semplice. Io non so più quello che voglio, non so più chi sono, non mi riconosco più.”
Io: “ Intanto non sono bella e poi, sinceramente, sei cambiato da quando hai perso la testa per Post-it. Cerchi sempre di stupirla! Facendo cosa? Fumando e bevendo. Mi hai deluso oggi. Mi manca il mio Andre.”
Andrea: “ Sei stupenda. E comunque hai ragione, devo togliermela dalla testa. E’ una troia.”
Io: “ Esattamente. Ti aiuterò io, come sempre! Adesso abbracciamoci che ho freddo e voglio dormire.”
Andrea: “ Vieni qui piccola.” Dice alzando la coperta e infilandosi sotto a braccia aperte.
La mattina seguente, andiamo a scuola con una vivacità immensa -.- , una volta arrivati tutti guardavano Andrea come un extra-terreste.
Ad un certo punto mi incazzo ed urlo: “ Che avete tutti da guardare? Lo so che è bellissimo, ma adesso basta guardarlo!”
A prima ora Storia, due palle giganti! Seconda ora Latino, due palle enormi! A terza ora Matematica, accade l’inimmaginabile.
Bussano alla porta.
“Può uscire un’attimo il mio caro amico Andrea?”
Cazzo, no! Ancora lui? Che vuole? Ora mi preoccupo.