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Autore: 1DalIlaria    25/03/2013    2 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4th July 2013, Friday 
 



<< Dove andiamo?>> chiese Dalila salendo in macchina.

<< La cintura>> disse Zayn guardandola, non sarebbe partito finché non l’avrebbe agganciata.
Dalila alzò gli occhi al cielo e se la mise.
 
<< Fatto, ora mi rispondi?>> gli chiese.

<< Da una parte>> le rispose il pakistano mettendo in moto l’auto e partendo.

<< Lo immaginavo, ma dove?>> chiese Dalila curiosa.

<< Sei curiosa?>> le chiese.

Dalila annuì. Era forse uno dei difetti della bionda: non sapeva aspettare. Se qualcuno le accennava una qualsiasi cosa lei doveva saperlo. Sempre.  

<< Allora è una sorpresa!>> le disse Zayn spiazzandola.

<< Cosa?! Non è giusto!>> disse Dalila incredula.

Zayn la guardò in faccia e non riuscì a trattenersi così scoppiò a ridere.
<< Io non lo trovo divertente!>> gli rispose Dalila facendo l’offesa.
 
<< Ma se attendi una cosa quando la scopri è molto più bella, proprio grazie all’attesa…>> le rispose Zayn.

<< Perla di saggezza firmata Malik?>> gli rispose Dalila girandosi verso il finestrino.

Zayn rise e non le rispose, concentrandosi sulla guida.
Dalila sbuffò, mise un braccio al finestrino e poggiò il mento sul palmo della sua mano aperta e con l’altra mano cominciò a giocare con il buco dei jeans.

Nell’auto calò il silenzio, nessuno parlava. Zayn guardava davanti a sé lanciando ogni tanto un’occhiata a Dalila, ancora voltata verso il finestrino ed offesa.
Zayn la guardò un’altra volta e sorrise.
“Sembra una bambina…” pensò sorridendo.
Dalila sentiva lo sguardo del pakistano su di sé, ma per quanto volesse vedere quegli occhi scuri, non si girò. Era una questione di principio!

Ad un certo punto Zayn si fermò ad un altro semaforo e si voltò verso la sua accompagnatrice.
Niente, non si era ancora mossa. Non lo aveva ancora guardato.
“Che testa dura…” penso Zayn inserendo il cambio automatico, in modo da avere una mano libera. Mano che rimase tale per molto poco.

Dalila stava guardando fuori dal finestrino, non perché fosse ancora arrabbiata con Zayn, non più, ma perché tutta quella gente e tutti quei negozi la affascinavano.
All’improvviso sentì la sua mano destra, quella che stava giocando con il buco dei jeans, intrecciarsi a qualcosa. O meglio alla mano di qualcuno. E chi poteva essere se non.. si voltò.

Zayn, mano destra sul volante, guidava tranquillo mentre la teneva per mano.
Dalila strinse la presa e continuò a guardare fuori. Zayn capì che non era più arrabbiata e sorrise soddisfatto.
Il silenzio che regnava nella macchina venne interrotto da un cellulare. Dalila, senza lasciare la mano di Zayn, lo prese e rispose.

<< Pronto?>> rispose in italiano. Zayn si incuriosì, gli piaceva sentirla parlare in italiano.

<< Mamma!>> disse tutta contenta Dalila. Zayn si voltò a guardarla. Parlava e parlava tutta contenta e non sentì nemmeno una volta il nome “Dome”.

<< Okay, ciao!>> disse in fine l’italiana riattaccando.

Zayn le strinse la mano per attirare la sua attenzione, che ottenne.
<< Posso sapere chi era?>> le chiese.

<< Sei curioso?>> gli chiese a testa bassa.

<< Bè un po’… eri così contenta di quella chiamata>> le spiegò notando la strana reazione che aveva avuto.

Dalila sorrise. Era vero era stata felicissima di sentire la sua mamma. Nonostante tutto ciò che le stava succedendo le mancava la sua famiglia.

<< Era mia mamma>> gli rispose alzando lo sguardo verso il suo accompagnatore.

Zayn la guardò e notò qualcosa di strano nei suoi occhi. Erano diversi, come se mancasse qualcosa. Non sapendo che fare le strinse la mano, come per fargli sapere che lui era lì.

<< Ehy..>> le sussurrò piano Zayn. Voleva far tronare quella scintilla azzurra che mancava nel suo sguardo.  

<< Cosa?>> chiese la bionda cercando di fermare quell’acqua salata che cercava di uscire dai suoi occhi.

<< Stai bene?>> le chiese premuroso.

<< Certo>> gli rispose Dalila cercando anche di convincere se stessa.

<< Sicura?>> insistette Zayn lasciando la sua mano e  accarezzandole la guancia.

Dalila si lasciò coccolare per quei pochi secondi, chiudendo gli occhi e rilassandosi.
Prese la mano del ragazzo sulla sua guancia e la strinse con la sua.

<< Va tutto bene, Zayn>> gli disse guardandolo dritto negli occhi.

Il pakistano annuì poco convinto e continuò a guidare, accarezzando con le dita il palmo della mano della bionda.

<< Allora, ci vuole ancora molto?>> chiese Dalila cercando di cambiare discorso.

<< No, tranquilla>> le rispose il pakistano guardandola e facendole l’occhiolino. Le avrebbe tolto quello sguardo triste dal viso, fosse stata anche l’ultima cosa che avrebbe fatto.

 
 
<< Dai buttati!>> urlò Louis ad Ilaria dopo essersi tuffato a modi bomba ed aver bagnato tre dei quattro bordi della piscina.
 
<< Okay! Arrivo!>> urlò la rossa. Si avvicinò alla lastra d'acqua ancora schiumosa per il movimento creato dal maggiore e cercò di fare un tuffo in stile, cosa che riuscì solo in parte.

<< Wow, una tuffatrice nata>> la prese in giro Niall dopo che la ragazza riemerse dalla massa azzurra.

Ilaria gli fece una linguaccia << prova a fare di meglio>> lo sfidò avvicinandosi al biondo e passandosi due dita sugli occhi.

<< Ti mostro io come si fa>> Niall uscì dalla piscina facendo forza sulle braccia e trascinando fuori dall'acqua il suo corpo << fate spazio, per favore>> si fece indietro, salendo con i piedi sull'erba del giardino.

La rossa guardò Louis mentre entrambi creavano un varco tra loro, non sapendo cosa aspettarsi.
Niall prese la rincorsa, buttandosi poi in piscina tra i due amici, cimentandosi in un tuffo di testa con braccia e gambe ben distese. La ragazza si voltò verso il maggiore con espressione stupita, mentre quest'ultimo rise.

<< Okay, devo ammettere che sei riuscito a superarmi>> confessò la rossa non appena l'irlandese tornò a galla.

<< Non c'era dubbio>> si vantò Niall facendo scoppiare a ridere l'italiana.

Harry guardava i suoi amici che giocavano in piscina e non perse di vista Ilaria nemmeno per un secondo. Il suo sguardo era rimasto incantato su quella ragazza che normalmente lo faceva impazzire con i vestiti addosso; ora, in costume, ancora di più.
Un pervertito? Forse, ma era la natura dell'uomo, maggiormente la sua, e non poteva proprio farci niente.

Louis uscì dalla piscina ed andò a raccogliere un pallone da pallavolo lasciato sul prato prima di bagnarsi e si avvicinò al riccio, porgendogli il pallone.

<< No, grazie>> si rifiutò il minore, sistemandosi meglio sulla sdraio e sorridendo malizioso.

<< Dai Harry, vieni a giocare!>> gli disse dalla piscina Ilaria, che non si era persa la scena.

Harry la guardò e scosse il capo, preferiva guardarla tranquillamente dalla sua sdraio. 
Lei non poteva capire, Harry era in paradiso e di certo non poteva giocare a pallavolo. 
La rossa, dopo l’ennesimo rifiuto del riccioluto, uscì dall’acqua e gli andò incontro. 
Harry la guardò e ritirò le gambe in modo da farla sedere. 

<< Allora?>> gli chiese Ilaria sistemandosi i capelli, portandoseli davanti alla spalla.

“The way that you flip your hair gets me overwhelmed…” pensò Harry sorridendo.

<< Cosa?>> domandò Il minore.

<< Perchè non vieni a fare il bagno?>> insistette la rossa.

<< La visione da qui è migliore...>> le rispose Harry sorridendole malizioso. 

<< Sei un pervertito, Styles>> commentò lei colpendolo, prima di andarsene colorata di rosso in volto. 
Harry rise, mettendo le mani dietro la testa e continuando a godersi lo spettacolo.

 
 
<< Okay, adesso basta Malik!>> disse esasperata la bionda voltandosi col busto verso di lui.

<< Che c’è ancora?>> chiese Zayn stanco. Possibile che gli dovesse chiedere ogni due secondi se erano arrivati?

<< Tredici minuti fa mi avevi detto che saremmo arrivati ma siamo ancora qua!>> sbruffò la bionda impaziente.

<< Certo che la pazienza è il tuo forte!>> la prese in giro lui mettendo la freccia e cercando con lo sguardo un posto per parcheggiare.

<< Io la pazi... St. James Park?!>> urlò la ragazza interrompendosi.

<< Si! Siamo arrivati grazie al cielo! Non ti avrei sopportato un secondo di più!>> disse esasperato il ragazzo spegnendo l’auto.
 
Dalila gli lasciò la mano e si catapultò fuori dal veicolo, stanca di stare chiusa in macchina.
Si guardò in torno stiracchiandosi osservando il panorama. Era tutto verde! Era bellissimo, tranquillo e pieno di gente.
 
Mentre la ragazza si guardava in giro Zayn la osservava appoggiato alla portiera. Sembrava che finalmente quell’aria triste che aveva negli occhi fosse sparita per lasciar posto alla sua solita brillantezza. Se c’era una cosa che l’aveva colpito fin da subito erano stati proprio i suoi occhi. Zayn la guardò ancora e Dalila si voltò verso di lui. Le converse bianche, i jeans chiari e la canottiera bianca e rossa. Lo sguardo del pakistano si soffermò sul volto della ragazza, sempre il solito trucco leggero ma che gli risaltava il colore chiarissimo della pelle e l’azzurro dei suoi occhi. Quegli, però, non erano occhi normali, non ne aveva mai visti di simili. Grandi e chiari. Non aveva ancora ben capito di che colore fossero erano strani. L’esterno dell’iride era blu, il suo interno azzurro e la pupilla circondata da un sottilissimo cerchio giallo. Erano… unici.

Dalila si sentì osservata e, arrossendo leggermente, si passò una mano tra i capelli mossi.
<< Okay,>> disse Zayn riprendendosi << Adesso andiamo in un posto>> disse facendole segno di seguirlo.

<< Andiamo!>> disse tutta contenta l’italiano e affiancandolo.

Appena furono uno di fianco all’altro le loro mani si sfiorarono e Zayn non perse tempo per afferrare la mano della bionda. Dalila, a quel contatto, sorrise e ricambiò la presa.
Dopo nemmeno due minuti i due arrivarono davanti ad una grande siepe e si fermarono.

<< Seguimi>> le disse il cantante facendole l’occhiolino e scomparendo dietro la siepe.

Dalila rimase senza parole ma poi lo raggiunse. Oltrepassò la siepe e rimase senza parole.
<< Allora? Che te ne pare?>> chiese Zayn al suo fianco.

La bionda non gli rispose, era incantata. Dove l’aveva portata?
Dalila si guardò intorno. Erano alla riva di un piccolo laghetto ed erano circondati dalla siepe.
Risultato finale?
Nessuno li vedeva. Davanti a loro c’era la piccola distesa d’acqua dolce  e dietro di loro la vegetazione. Chi andrebbe a pensare che dietro quella siepe si nascondevano due persone? Nessuno.

<< Come l’hai trovato?>> chiese Dalila stupita.
 
<< Avevo sei anni e mio padre mi portò qui. Stavo giocando con la palla quando è finita dietro la siepe. Siccome rivolevo la mia palla me la sono venuta a prendere e così l’ho scoperto. Non lo conosce nessuno…>> spiegò Zayn sedendosi sull’erba verde e perfetta.

<< Bè non penso che la gente attraversi le siepi…>> gli rispose Dalila sedendosi di fianco a lui.

<< Allora, ti piace?>> chiese Zayn tenendo lo sguardo fisso sul lago.

<< E’… bellissimo>> rispose la ragazza a corto di parole. Non sapeva bene come definire un posto simile.

Tra i due calò il silenzio, Dalila portò le ginocchia al petto e le strinse a sé, Zayn era perso nei suoi pensieri.
All’improvviso Dalila si voltò leggermente verso il ragazzo alla sua sinistra e lo guardò. Zayn era seduto con le gambe piegate verso l’alto e le braccia erano poggiate ad esse. Il suo sguardo perso lo rendeva ancora più taciturno e misterioso del solito. Era qualcosa di inspiegabile a parole. Il ciuffo perfetto, l’orecchino colpito da un raggio del sole che brillava leggermente e la mascella che si vedeva, anche se ricoperta da una leggera barbetta, era contratta, segno che stava pensando. La maglia nera attillata accentuava il fisico magro e un paio di jeans neri ricoprivano le lunghe gambe.
L’attenzione della ragazza però si soffermò sul suo braccio destro. Era incredibile, ricoperto completamente da tatuaggi. Senza fare nessun movimento particolare allungò la mano verso di esso e solo con la punta del suo indice sfiorò la pelle macchiata d’inchiostro del ragazzo. Zayn si voltò verso di lei cercando di capire che stesse facendo.

<< Scusa>> disse la ragazza ritirando la mano e arrossendo leggermente. Aveva sempre desiderato sfiorare quella superficie colorata.

Zayn sorrise intenerito e, con un colpo di bacino, si avvicinò alla ragazza porgendole il braccio. Dalila lo guardò e gli sorrise riprendendo da dove si era interrotta. Restarono in quel modo per chissà quanto tempo in totale silenzio.

<< Guarda…>> disse Zayn interrompendo l’atmosfera.

<< Cosa?>> chiese la ragazza.
Zayn indicò con l’indice un punto nel laghetto.  

<< Cosa? Non vedo>> disse la biondina sporgendosi verso di lui.

<< Vieni..>> disse Zayn avvicinandosela.
Le mise un braccio intorno alle spalle e le fece inclinare la testa verso il suo petto.

<< Segui il mio dito..>> disse puntando il suo indice verso la distesa d’acqua.
Dalila lo seguì e vide un cigno.

<< Parli del cigno?>> chiese Dalila non capendo quale fosse la cosa strana.

<< Esatto, ora guarda sulla testa del cigno. Cosa vedi?>> le chiese Zayn.
Dalila guardò attentamente e non credette ai suoi occhi.
 
<< Ma… è uno scoiattolo?>> chiese incredula.

<< Già, carino vero?>> le rispose Zayn sorridendole.

Dalila si voltò verso di lui e annuì intenerita.
I due si guardarono e il pakistano, che aveva ancora il braccio sulle spalle della ragazza, la avvicinò di più a sé.

Tra i due calò, per l’ennesima volta, il silenzio. Ma questa volta era diverso, era pesante.
Zayn la guardò e i pensieri che aveva avuto in testa fino a pochi istanti prima tornarono a confonderlo, di nuovo. Mentre la bionda lo guardava il suo cervello cercava di capire perché si sentisse sempre strano, felice e spensierato quando era con quella ragazza che non conosceva nemmeno da una settimana.
 
<< Ti ricordi che ti ho detto quel pomeriggio in mansarda?>> le chiese Zayn spezzando quel silenzio sceso tra i due.
 
<< Che non volevi rovinare tutto?>> rispose Dalila arrossendo.
Zayn annuì.

<< E se avessi cambiato idea?>> sussurrò Zayn.

Dalila non credette alle sue orecchie. Che aveva detto? Non poteva fare sul serio. La ragazza si sentì prendere dal panico e Zayn lo notò, si era irrigidita. Con lo sguardo perso nel vuoto si allontanò dal pakistano e si voltò verso il laghetto. Le parole del cantante ancora riecheggiavano nella sua mente, presa da uno strano senso di panico. Perché le aveva detto quella cosa? Perché? Non poteva lasciare tutto così com’era? Perché rovinare tutto? Stava andando tutto così bene tra loro.

“Perché?” si chiese la ragazza.
Le cose tra loro non dovevano cambiare, lei si doveva staccare da Zayn non poteva affezionarsi più del dovuto a lui. Poi un pensiero. Una sola parola, otto lettere, un immenso dolore. 
Partenza.

Lei sarebbe partita prima o poi e lui lo sapeva. Non poteva dirle una cosa del genere, non a lei! Se ne sarebbe andata e poi? Lui si sarebbe dimenticato e lei avrebbe sofferto a vita. Lo sapeva, si conosceva in fondo sapeva come era fatta. Se si affezionava poi era difficile distaccarsi. Specialmente da lui.
Zayn si voltò verso di lei e si pentì di aver aperto bocca. Perché aveva detto una cosa simile? Scosse leggermente il capò e guardò l’ora sul suo telefono.
 
<< Andiamo?>> chiese il cantante.

Al suono di quella voce Dalila si morse il labbro inferiore e annuì, non voleva parlare. Zayn si alzò e la ragazza lo imitò. Oltrepassarono al siepe e si avviarono verso la macchina. Lui davanti e lei un passo indietro a lui. Zayn percepì una strana sensazione ma fece finta di nulla. I due ragazzi arrivarono all’auto e, nel silenzio più assordante, salirono in macchina. 

 

<< Spuntino!>> urlò Niall uscendo dalla piscina e correndo verso la porta d'ingresso.

Louis lo seguì e i due sparirono dove Liam stava cucinando.
Ilaria uscì dall'acqua e subito ebbe un brivido di freddo che le percorse lungo la spina dorsale. Si diresse verso la sdraio dove aveva lasciato l'asciugamano ma non la trovò; nello stesso momento in cui si accorse dell'assenza di Harry, sentì del calore sulle spalle e su tutto il corpo, seguito da una stretta intorno al torace. 

<< Freddo?>> chiese Harry stringendola.

<< Un po’>> rispose lei arrossendo dopo essersi resa conto della presenza del riccio dietro di lei. Il ragazzo in seguito alla sua risposta la strinse maggiormente, come se così facendo riuscisse a placare i suoi brividi.
Poggiò il mento sulla spalla destra di lei prima che Ilaria sussultasse sentendo le loro guance sfiorarsi.

<< Ti sto bagnando tutto...>> sussurrò Ilaria. 

<< Non importa>> le rispose, prima di premere le sue labbra sulla guancia della rossa.

La ragazza entrò in uno stato confusionale e per evitare che le sue gambe cedessero, buttò la sua testa all'indietro, poggiandola sulla spalla sinistra del riccio. Harry si stupì di quel gesto e guardandola in quel momento, così vulnerabile, gli sembrò strano. Forse i suoi poteri seduttori stavano avendo successo. Gli venne voglia di darle un bacio sul collo, ma bloccò il suo istinto e afferrò la sua mano, sciogliendo l'abbraccio e portandola verso la sdraio.

Si sedette e senza perdere contatto fisico con Ilaria, la fece sedere tra le sue gambe, stringendo la ragazza ancora avvolta nell'asciugamano calda.
Ilaria rabbrividì una seconda volta, forse per il freddo o forse per il contatto della sua schiena contro il torace nudo e a suo parere perfetto, il tutto separato solamente da un sottile asciugamano. Il riccio si accorse della quasi impercettibile vibrazione che le percorse la schiena, così la strinse di più a sé, muovendo le mani su e giù lungo le braccia di lei per riscaldarla.

<< Meglio?>> le chiese in un sussurro. La rossa si bloccò dal rabbrividire di nuovo, questa volta sicura che non sarebbe stato a causa del freddo.

<< Molto>> rispose, voltandosi appena per mostrargli parte del suo sorriso.

Mentre i due si abbracciavano Louis sbirciava dalla finestra e non si perse la scena.
<< Credo che il giardino sarà occupato per un po'>> dichiarò voltandosi verso il tavolo e sedendosi.

Liam e Niall lo guardarono interrogativi, prima che il maggiore indicò con un pollice dietro di sé.

<< Lasciamoli soli…>> spiegò, mentre afferrò un tramezzino unendosi all'irlandese.

Liam e Niall sorrisero osservando la scena dall'altra parte del vetro prima di tornare rispettivamente l'uno a cucinare e l'altro a mangiare.

 

Per tutto il tragitto nessuno dei due disse nulla quando Zayn parcheggiò davanti casa decise di prendere in mano la situazione. Dalila si accorse di essere arrivata e si tolse la cintura di sicurezza. Non vedeva l’ora di vedere gli altri per stare un po’ con loro e per evitare di stare da sola con il pakistano.

<< Hai intenzione di evitarmi ancora per molto?>> chiese Zayn fermandola.

Dalila si voltò verso di lui senza parole, non si aspettava una reazione simile. Era strano, come fosse arrabbiato, deluso ma c’era una strana tristezza nella sua voce.

<< Scusa?>> chiese lei fingendo di non aver capito.

<< Hai capito>> le rispose lui freddo.  Non gli piaceva che lo prendesse in giro.

Dalila non gli rispose e scese dalla macchina. Ormai il piano era quello: meno stava con il ragazzo meno legavano e il problema della sofferenza spariva. Semplice.

<< Ti vuoi fermare?>> chiese Zayn raggiungendola.
Dalila non gli diede ascolto di nuovo ed aprì la porta d’ingresso.

<< Dalila! Dannazione, ti vuoi fermare?>> urlò Zayn entrando.

Tutti i ragazzi presenti in cucina furono attirati dall’urlo del pakistano e si fiondarono verso l’ingresso. Liam e Ilaria erano a capo del gruppo.

<< Che c’è?!>> chiese lei alzando le braccia in aria esasperata.

Zayn la guardò puntando il suo sguardo in quello della ragazza che, non riuscendo a trattenerlo, lo puntò verso i suoi piedi.

<< Ehy ragazz..>> cominciò Liam ma Zayn lo fermò alzando una mano verso di lui. Liam, notando la mascella contratta del ragazzo, si fermò.  

Zayn, con passi piccoli e decisi, si avvicinò a Dalila e, presa per un polso, la trascinò su per le scale dirigendosi verso la sua camera.  
Quando i due ragazzi furono da soli Zayn la lasciò andare. Dalila gli diede le spalle mentre Zayn chiuse la porta dietro di sé. La bionda sentiva il suo sguardo sulla schiena ma non voleva voltarsi. Fu solo quando Zayn la prese per una spalla e la costrinse a voltarsi che i loro sguardi si incontrarono, anche se per pochi secondi, sembrava che per l’italiana le sue scarpe fossero particolarmente interessanti.

<< Che hai?>> chiese Zayn con voce ferma.

<< Niente>> rispose Dalila.

<< Davvero? Allora perché non mi hai rivolto la parola da quando abbiamo lasciato il laghetto? Mi hai ignorato per tutto il tempo >> chiese Zayn incrociando le braccia al petto.

Dalila rimase senza parole. Cosa gli poteva dire? Che stava cercando di evitarlo in modo che non succedesse nulla tra di loro? O che l’idea della partenza già la terrorizzava? Così optò per la soluzione che le sembrava migliore: abbassò la testa e si guardò i piedi.
Zayn  le si avvicinò lentamente e, preso il mento della ragazza tra l’indice e il pollice,  le fece alzare il volto.

<< Guardami>> le disse piano.

<< Guardami>> ribadì il ragazzo facendo incontrare i loro occhi.

<< Zayn, i-io…>> cercò di dire la ragazza allontanandosi da lui e facendo un passo indietro.

<< Cosa? Qual è il problema? E’ forse per quello che ho detto?>> chiese il pakistano.

“E se avessi cambiato idea?”
Le sue parole le tornarono in mente e Dalila andò a sedersi sul letto. Cosa poteva dirgli? Che lui non poteva provare nulla per una come lei? Che lei invece stava cercando di soffocare quei dannatissimi sentimenti nei suoi confronti? O che aveva una terribile paura della sua partenza? Se gli avesse detto che non voleva soffrire, che ne aveva avuto già abbastanza in passato di persone a cui si era affezionata e che aveva perso, le avrebbe creduto? No, certo che no. Poteva dirgli di lasciarla stare e di non avvicinarsi più a lei, se così avesse fatto sarebbe stato tutto più semplice, ma perché il solo pensiero la soffocava? Le stava per esplodere la testa da una parte voleva fregarsene di tutto e godersi quel fantastico ragazzo che il destino le aveva fatto incontrare ma, dall’altra parte, quella razionale, le diceva di tenere le distanze.
 
All’improvviso un bussare alla porta attirò l’attenzione dei due ragazzi.
<< Scusate, è pronto il pranzo>> disse Liam sbucando da dietro il pezzo di legno. Dalila si alzò dal letto, pronta per seguirlo, ma Zayn la anticipò.

<< Arriviamo>> disse semplicemente. Liam annuì e sparì, di nuovo.
Zayn si voltò verso la ragazza e le afferrò entrambi i polsi.

<< Okay..>> cominciò a dire il moro prendendo fiato << Sono stato un idiota a dirti quelle cose, lo so. Non so nemmeno io perché abbia aperto bocca. Ti chiedo scusa>> disse guardandola dritta negli occhi, era l’unico modo che permetteva alla gente di capire quanto fosse sincero.

<< Mi dispiace, qualsiasi cosa abbia combinato al tuo interno dicendoti quelle cose. Davvero, mi dispiace. Ora..>> disse prendendo fiato di nuovo << So, che non sarà facile, ma possiamo fare finta di niente? Lo so che non è giusto ma, dannazione, non mi parli più!>> concluse il ragazzo stringendo la presa sui piccoli polsi della bionda.

Dalila lo guardò e capì che anche lui era confuso, forse tanto quanto lei. Quel leggero panico che gli lesse negli occhi sembrò tranquillizzarla. La bionda chiuse gli occhi e sospirò. Non era successo nulla in fondo, quindi perché fasciarsi la testa prima del dovuto? Un piccolo sorriso le si dipinse sul volto e aprì gli occhi. Dal suo sguardo Zayn riuscì a capire che, in qualche modo, le sue parole avevano avuto effetto e che era tornata la sua biondina.

Dalila fece per dire qualcosa ma il cantante l’anticipò abbracciandola.
<< Solo ti prego, ti prego, non ignorarmi>> le disse stringendola al petto. Detto ciò la lasciò andare e le stampò un leggerissimo bacio sulla fronte per poi voltarsi.
Dalila rimase senza parole e lo guardò andare via.

<< Potevi aspettarmi!>> gli urlò uscendo di corsa dalla stanza sorridente proprio come era uscita quella stessa mattina.

All’improvviso andò a sbattere contro qualcuno.
Dalila alzò lo sguardo e incontrò quello di… Zayn?

<< Ops!>> disse lei sorridendo innocente.

Zayn la guardò e alzò un sopracciglio.
Dalila mise la mani dietro la schiena e gli fece una linguaccia e cominciò a scendere. Zayn la seguì ridendo.

<< Allora possiamo mangiare?>> chiese Harry sedendosi di fianco ad Ilaria con il suo iPhone in mano.

<< No>> rispose triste Niall al riccio, mentre un telefono squillò.

Tutti guardarono Ilaria, la quale non appena puntò lo sguardo sul display improvvisamente s’illuminò come una bambina alla mattina di Natale. Afferrò frettolosamente il cellulare mentre istintivamente si alzò dalla sedia. Harry, che era impegnato a scrivere un messaggio a sua madre, interruppe tutto, preso dall’improvviso scatto della rossa.

<< Pronto?>> disse, fermandosi poco prima della porta della cucina, ansiosa di sentire una qualsiasi risposta pronunciata da quella voce che avrebbe riconosciuto tra mille.

<< Angelo?>> chiese Ilaria incredula. Era talmente felice di quella chiamata che voleva essere sicura che davvero il nome comparso sullo schermo corrispondesse alla persona all’altro capo del telefono.

Il riccioluto ripose il cellulare che ancora teneva fra le mani in tasca e guardò attento la ragazza che stava varcando la soglia della cucina con un sorriso invidiabile sul volto.

“Angelo? E questo adesso chi è?” si chiese Harry.
   
 
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