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Autore: heiscodelario    26/03/2013    1 recensioni
Ci sono tante storie d'amore, di ogni genere, corte, lunghe, appassionanti, in cui i protagonisti sono una star e una ragazza normali, o due ragazze, o due ragazzi, ma se questa volta i protagonisti fossero i ricordi?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventidue.

Amy’s Pov.

-Amy sei ancora viva?- Liv agitò le mani davanti alla mia faccia ripescandomi dal mio stato di trance.
-Eh...cosa…dimmi-  farfugliai evidentemente ignara di quello che stava succedendo intorno a me.
-Coleridge ti ricorda qualcosa? Dobbiamo fare una ricerca- ridacchiò Holly.
-Stai bene? Da un periodo sei sempre distratta e assente- continuò Cathy.
-Certo, state tranquille- dissi sfregando le mani sul viso per riprendermi –cosa ha spiegato di Coleridge?-
-Niente di che, ma in compenso vuole almeno cinque pagine di relazione- disse Cathy con voce calma.
-Che fottutissimo figlio di puttana- sputò Holly passando le dita tra i capelli corti neri.
Liv scoppiò a ridere e diede una pacca sulla spalla della mora mentre Cathy ruotò gli occhi in un segno di disapprovazione.
-Cerchiamo prima qualcosa sulla vita poi passiamo alle opere- proposi.
Holly annuì e aprì il computer che si era portata da casa e dopo qualche bestemmia, sempre per seguire lo stile della sua finezza, riuscì a collegarsi alla debole Wi-fi della scuola ed aprire Wikipedia. 
Liv intanto si era incamminata verso gli scaffali della biblioteca per cercare qualche libro utile e Cathy aveva incominciato ad alternare i suoi appunti ordinati al libro ben sottolineato.
 Fin da quando la conoscevo avevo sempre invidiato il suo ordine impeccabile, con i suoi modi  eleganti si comportava da vera signorina. Ciò si riversava anche sul suo aspetto, le camicette tenute sotto le gonne a fiori nascondevano un fisico leggermente rotondo e i boccoli d’orati erano tenuti fermi da fiocchi in tinta con il resto dei vestiti. Rappresentava la signorina che tutte le madri avrebbero voluto come figlia.
Holly era l’esatto contrario, il suo fisico minuto e la statura bassa contraddicevano il carattere mascolino.
Fin dall’inizio del liceo eravamo nella stessa classe di letteratura e tra noi era una nata una bell’amicizia. Qualche giorno prima il professor Patel ci aveva inflitto una lunga ricerca e avevamo così deciso di ritrovarci in biblioteca per lavorarci. Peccato che quel pomeriggio la poesia era l’ultimo dei miei pensieri.
Infatti, dopo aver troncato i rapporti con Harry e Niall, avevo trovato nello studio una scusa per chiudermi in camera e versare più lacrime possibili. Di colpo ogni cosa sembrava essere diventata inutile e il dolore e i sensi di colpa mi governavano.
Nelle ultime settimane, invece, la mia apatia era diventata irreversibile. Ero sempre distratta e, le uniche volte che riuscivo a sopportare qualcuno vicino a me, rispondevo male. Le lacrime erano sparite ma il dolore persisteva logorante.
A scuola mi ero imposta la regola del ‘cammina a testa bassa’ per evitare Niall. Infatti neanche la forza di volontà più grande mi avrebbe aiutato a sostenere il suo sguardo.  A un certo punto mi ero anche chiesta perché avevo deciso di tradirlo e non ero riuscita a darmi una risposta valida. Tutto ciò che avevo trovato era il rimorso mischiato alla pena. Provavo pena verso me stessa.
Una domanda di Holly interruppe i miei pensieri -Amy vieni alla festa di Jolanda?-
-Quale festa?- chiesi senza smettere di girare le pagine di un quaderno.
-Non sai niente? Sarà la festa migliore del secolo- si intromise Liv poggiando sul tavolo una pila di libri polverosi.
Io negai con un cenno del capo e Holly mi spiegò –Jolanda Bennet da una festa per i suoi diciotto anni, ha invitato quasi tutta la scuola, non puoi non venire-
-Ma io non la conosco, non posso infiltrarmi-
-Perché secondo te noi la conosciamo?- rise Cathy –Dai vieni, ci divertiamo-
-Quand’è?- chiesi titubante.
-Sabato sera, a casa sua- rispose Holly.
A dir la verità non avevo molta voglia di andare a una festa, per un po’ di tempo avevo evitato situazioni in cui ci fosse troppa gente e avevo preferito starmene in casa a chiacchierare con mia madre o a leggere libri, ma,  dopo aver valutato la situazione e aver guardato le espressioni di supplica delle tre ragazze avevo accettato.
-Va bene- annui ricevendo così delle pacche sulla spalla e dei sorrisi soddisfatti.

Harry’s Pov.

Louis si mise in mezzo a  me e Niall e dopo essersi schiarito la voce con fare ironico parlò -Bene ragazzi, eccoci qua riuniti per parlare di motivi molto seri-
Quello che doveva essere un discorso sembrò far divertire già dall’inizio i presenti, Zayn in un angolo della stanza faticava a trattenere le risate e Liam, vicino a lui, nascondeva i sorrisi dietro un libro, mentre Niall, straboccato comodamente sulla poltrona di casa Tomlinson, ruotava gli occhi in segno di noia.
Louis sembrò accorgersi del divertimento generale e fece prendere un’altra piega al discorso –Oh fanculo, si può sapere che cazzo avete voi due? Anzi no guardate, non mi interessa, quelli sono affari vostri, ma sono…siamo stanchi  di questa freddezza-
Il mio sguardo si scontrò per qualche minuto con quello di Niall però poi andarsi a perdere in un angolo della stanza.
-Non volete proprio parlare, vero?- continuò Louis.
-Io non ho niente da dire, lui dovrebbe scusarsi- intervenne Niall.
-Allora fallo Harry, scusati- si rivolse a me Louis.
-Devo ricordati il sabotaggio dei miei biglietti? Dovresti scusarti anche tu- sbruffai guadagnandomi così un’occhiataccia da Niall.
-Ragazzi perché non vi scusate entrambi e la facciamo finita?- si intromise Liam con il suo solito fare pacifico.
-Si ragazzi, non vogliamo rovinare un’amicizia per una ragazza?- aggiunse Louis.
Per quanto Louis avesse raggio il mio stupido orgoglio maschile mi portò a stare zitto, chi doveva scusarsi era Niall.
Ci furono così parecchi minuti di silenzio in cui l’unico suono era il picchiettare degli anelli di Zayn su una sedia e il mio sguardo si incontrò con quello di Niall per molte volte.
-Va bene, basta- disse a un tratto l’irlandese –mi dispiace-
Nonostante nella sua voce ci fosse un filo di noia convinse me a parlare –Scusami tanto-
-Oh bravi ragazzi, così vi voglio- esultò Louis mettendo un braccio sul mio collo e l’altro su quello di Niall. –La nostra grande amicizia non poteva finire per una cazzata, giusto?-
Annuimmo e lui continuò –Bene,sabato possiamo sballarci alla grande alla festa di Jolanda Bennet-
-La festa migliore del secolo- aggiunse Zayn che intanto si era avvicinato con Liam a noi.

Dopo qualche chiarimento e degli abbracci voluti da Louis ci sdraiammo sul divano e guardammo un film per poi gustarci la cena offertaci dalla mamma di Louis.
Verso le dieci Liam e Zayn ricevettero una chiamata dalle madri e andarono via e io li seguii a ruota.
Mi alzai dal divano e mi stiracchiai -Ragazzi sarà meglio che vada-
-Vengo con te, aspettami- disse Niall alzandosi e cercando la felpa che aveva lanciato da qualche parte della camera.
Louis ci accompagnò ala porta e per l’ennesima volta ci ricordò di quanto fosse felice che la situazione si fosse aggiustata e ci salutò poi con una pacca sulla spalla.
-Io ho la macchina qui- annunciai quando fummo in mezzo alla strada.
-A me tocca andare a piedi- rispose Niall.
-Vuoi un passaggio?-
-No figurati, faccio due passi- disse lui indicando la strada con un dito.
Io annui e lo salutai –Beh, ci vediamo in giro-
Per quanto avessimo chiarito la freddezza non era sparita del tutto e qualcosa mi diceva che anche lui si era scusato soprattutto per l’amicizia con i ragazzi.
Lui stiracchiò un sorriso in viso e si incamminò verso casa ma a un tratto si fermò e mi richiamò. –Ah Harry-
-Dimmi- dissi mentre aprivo la portiera della macchina.
-Lei ti ama.- 


Spazio autrice.

Ringraziamo tutti la mia preside che ci ha dato una settimana di vacanze in più e ho avuto la possibilità di scrivere tranquillamente. Beh ragazzi, finalmente non avete dovuto aspettare gli anni per un nuovo capitolo (amatemi), però vi dico già che sabato parto per Amsterdam, in questi giorni devo scrivere il capitolo dell'altra ff e proverò a scrivere anche il 23 ma non vi assicurò che riuscirò a postarlo prima di sabato, dovete aspettare un pochino, mi dispiace.
Beh sul capitolo non c'è tanto da dire, spero solo che vi piaccia. Aspetto recensioni, un bacio a tutte.

-Francesca


  
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