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Autore: chaska    26/03/2013    0 recensioni
1937, Barcellona.
Con la Guerra Civile ormai inoltrata, l'inglese Arthur Kirkland si ritrova catapultato in un mondo che non è il suo.
«Forse fu solo la mia immaginazione, ma per la prima volta in vita mia mi sentii importante per qualcuno.»
Genere: Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Inghilterra/Arthur Kirkland, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Lezioni.



Le due settimane seguenti al mio arrivo furono le più inutili che che abbia il coraggio di ricordare.
Fui costretto a seguire come tutti un addestramento militare di base, che in pura teoria doveva formare i futuri soldati alla vita in guerra. O almeno quelle erano le intenzioni. In realtà sin dalla prima adunata si capì quale tipo di addestramento avevano in mente di propinarci. Basti solo dire che le lezioni più importanti furono quelle riguardo a come marciare, come salutare un superiore o come tenere un'ipotetica arma in mano.
Ipotetica, certo, perchè di artiglieria non se ne vide nemmeno l'ombra, tanto la milizia dei repubblicani scarseggiava di equipaggiamento.
Comunque, fu anche da quei primi giorni che iniziò l'ossessione generale nei miei confronti.
Dopotutto io ero l'inglés, così mi chiamavano non facendo nemmeno un minimo sforzo per ricordare il mio maledetto nome. Insomma, fra tutta quella marmaglia ero l'unico che aveva ricevuto un addestramento militare decente, l'unico che aveva una minima possibilità di sopravvivere e, cosa in cui tutti speravano, far sopravvivere gli altri.
Se per i primi due giorni riuscii ad evitare qualsiasi tipo di richiesta, al terzo non potetti fare altro che cedere.
Maledissi quel sotto tenente così stupido da non voler essere chiamato col suo nome, immaginiamo col suo grado! Lo maledissi in tutti i modi che mi vennero in mente mentre, appena trovammo un momento libero, smontavo la pistola dello stesso per poi riporla sullo sterrato.
Non che potessi ritirarmi da quello che vedevo come un ordine -all'epoca ero ancora troppo ancorato alla disciplina inglese per poter vedere la sua come una semplice richiesta. Non che, anche dopo, sarei mai riuscito a negargli qualcosa. Maledetto il suo carisma fin troppo acuto.
Comunque, quando smontai la pistola di Antonio, mi concentrai su di essa corrucciato, e iniziai ad indicarne ogni parte e a recitarne il nome.
Continuai così senza guardare nessuno in volto fino a quando non le elencai tutte, per poi alzare lo sguardo e trovarmi il sorriso accondiscendente di Antonio davanti. E ora perchè mi guardava con quell'aria da... da idiota?

«Inglés -il nome, il maledetto nome, che aveva di male il nome Arthur?!- devi capire una cosa.»

«What!»

Dissi secco nella mia lingua natìa ma, appena mi resi conto che per Antonio avrei potuto appena dire la peggiore delle bestemmie, scrollai le spalle.

«Cosa.»

Ripetei più calmo.

«Agli altri soldati, ai tuoi camerati, non credo interessi tutto ciò. Va bene, sarà pure importante, ma a loro interessa solo come non farsi fare un buco in più del dovuto. Capisci?»

Lo fissai allibito per qualche secondo. Quel ragionamento andava contro tutto ciò che mi avevano insegnato durante la mia vita -il rispetto, la disciplina, la conoscenza- però aveva senso.
Sospirai e rimontai la pistola.

«Vada a cercare un bersaglio, ehm, Antonio.»

Era arrivato il tempo di cambiare.































Note: AHAHAHAHAH credo di non aver mai scritto qualcosa di più noioso. Comunque rientrava nel progetto originale e... amen. <3
Grazie comunque a tutti coloro che leggono anche per sbaglio questa 'fic', la mettono fra i preferiti e i seguiti e a chi commenta! Onore a voi, o prodi!
   
 
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