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Autore: Stecullen94    26/03/2013    2 recensioni
Edward Cullen è un ragazzo introverso, sua madre è morta dandolo alla luce e da quel giorno suo padre lo odia e gli rinfaccia sempre la morte della madre.
Si trasferisce a Forks con suo padre e i suoi fratelli, Emmet e Alice, perchè aveva appreso dai suoi nonni che nella cittadina c'era un bravissimo dottore che forse avrebbe saputo curare la sua grave malattia.
Alla Forks High School incontrerà Isabella Swan, vivace e popolare, fidanzata con il capitano di basket della scuola. Pian piano diventeranno amici, e la loro amicizia si trasformerà in qualcosa di più forte e passionale, ma oltre all'amore c'è qualcos'altro che preoccupa Edward: la paure di morire e di non poter più vivere con la sua amata.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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                                                                      Tra la vita e la morte (parte seconda)



(Pov Bella)

“Bella entra prima tu” mi dice Alice dopo che mio padre ci da il permesso di entrare in terapia intensiva

“Alice no, vai prima tu, ne hai bisogno anche più de me” le dico prima io e poi Emmet sarebbe entrato con lei, loro avevano più diritto di vederlo prima di me

“Non discutere, e muoviti ad entrare sennò ti trascino dentro” mi minaccia Emmet mentre vedo mio padre guardarci un po’ divertito dalla porta

“Va bene, grazie” gli dico e poi mi affretto ad entrare, papà mi fa segno di seguirlo e, senza dire niente, faccio come mi dice

“Bella appena lo vedi non pensare al fatto che è in coma, pensa solo che sta dormendo ma che, nello stesso tempo, ti può sentire … Parlagli, raccontagli tutto quello che vuoi, puoi pure cantare se pensi che gli possa fare bene, ma non scoraggiarti se non dovesse svegliarti subito, o se senti degli strani rumori dalle macchine, andrà tutto bene è, sono sicuro, che si sveglierà” mi dice mio padre affettuosamente e sorrido, il primo vero sorriso che faccio in tutta questa giornata, sono speranzosa e determinata ad aiutare il mio ragazzo a svegliarsi

“Siamo arrivati, ora puoi entrare” mi dice mentre ci fermiamo subito fisso la porta, l’ultimo ostacolo che mi separa da lui, e una scarica di adrenalina mi pervade mentre prendo un profondo respiro e apro la porta ….

Appena entrata il primo suono che sento è un bip ripetuto regolarmente, più degli strani rumori che provengono dagli altri macchinari collegati tutti all’unico paziente di quella stanza, subito gli occhi si spostano sull’occupante del letto e le mie gambe, che all’inizio si erano irrigidite, percorrono quei pochi passi che ci separano da lui …
Una volta avvicinata gli prendo subito la mano sinistra, stando attenta alla flebo e a non toccare gli altri fili, noto che dalle parti scoperte si notano solo fasce e cerotti, mentre il braccio destro è completamente immobilizzato al petto, papà l’aveva detto che era pieno di ferite e tagli, e, poi, mi concentro sul suo volto, sul suo bellissimo volto che, nonostante le ferite, le occhiaie e la mascherina dell’ossigeno, continua a mantenere la sua bellezza ..
Evitando di toccargli la benda che gli circonda la testa, passo la mia mano tra i suoi capelli accarezzandolo mentre, con un po’ di divertimento, noto che gli è cresciuta un po’ di barba, certo non si nota più di tanto ma, per lui che non la sopporta, sapere di averla sarà una catastrofe..

“Più tardi passerà un’infermiera per fargli la barba, è l’unica cosa che può essere fatta, la testa e le altre parti del corpo non voglio che vengano toccate finché non si iniziano a cicatrizzare bene le ferite” mi spiega papà vedendomi soffermata anche su delle macchie di sangue che ricoprivano certe ferite visibili

“Posso fargliela io la barba?” gli chiedo subito con un po’ di gelosia, nessuna donna lo deve toccare, nessuna a parte me, sua sorella, mia madre e sua cognata

“Va bene però un’infermiera ci deve essere lo stesso” mi dice e lo sento divertito, sicuramente ha capito il perché della mia reazione

“E va bene” sospiro affranta mentre mi seggo nella sedia vicino al letto, sempre senza lasciargli la mano

“Ti lascio da sola con lui, mi raccomando, e ricordati che fuori ci sono Alice e Emmet” mi dice e poi esce mentre annuisco e continuo a guardare Edward

“Visto sono di nuovo con te. Non potrai mai liberarti di me” scherzo mentre guardo il macchinario del cuore e capisco che, molto probabilmente, il suono del cuore e il suo respiro, pure se debole, saranno gli unici rumori che mi faranno sperare nel suo risveglio …..


(Pov Edward)

“Devo decidere subito?” chiedo a mia madre ancora sconvolto da quello che ha detto: non voglio lasciarla ma non voglio neanche lasciare Bella

“Hai tutto il tempo che vuoi momentaneamente, ma sappi che, mentre qui il tempo ti sembra passare normale, nella realtà una nostra ora vale a un loro giorno” mi spiega Edward S.

“Quindi se io dovessi stare qui per, mettiamo caso, quattordici ore, in realtà saranno due settimane?” chiedo confuso e annuiscono tutti

“Quando dormi il tempo passa veloce per il dormiente ma lento per quelli svegli e lo stesso per chi è in coma solo che, per quest’ultimo, c’è il rischio che non si svegli proprio” mi dice mio padre e nel mentre sento una pressione forte sulla mano sinistra, subito la guardo velocemente ma non noto niente di strano

“Tutto a posto tesoro?” mi chiede mamma

“Si, credo di si”

“Bene e ora che ne dite di arrivare subito al dunque?” chiede il mio omonimo

“Per favore Richard fallo tacere” si esaspera mia madre e mi metto a ridere mentre papà mena l’amico

“Ancora mi chiedo dove ti abbia trovato. Menomale che alla fine non sei più potuto essere il padrino di Edward” sbotta divertito e lo guardo a bocca aperta

“Cosa?” chiedo sorpreso e loro mi guardano divertiti

“Oh vero tu non lo sai, ma sappi che i tuoi genitori mi hanno scelto per farti da padrino, credimi ne sono stato onorato… ma purtroppo le cose sono andate diversamente”

“Menomale” aggiungerei lo prende in giro mamma e mentre la guardo mi ricordo di un piccolo particolare

“Ma nonna? Perché non è anche lei qui?” chiedo subito, anche lei era morta e Elizhabet mi guarda dolcemente per poi accarezzarmi la testa

“Perché lei è morta tranquillamente, in cuor tuo sai che lei è morta felice e che ora è in un posto migliore…. Ma noi siamo, più o meno, morti davanti ai tuoi occhi, quasi, … Se per tua nonna ti sei arreso all’evidenza, per quanto riguarda noi non hai mai accettato la cosa e noi siamo qui per fartela capire” mi spiega dolce e io la guardo confuso

“Che intendi? “ chiedo e vedo mio padre avvicinarsi

“Hai sempre pensato a come sarebbe stata la tua vita se noi fossimo stati ancora vivi, se non ci fossero stati quei cattivi, e soprattutto se non fossi stato malato, così ora te la voglio mostrare …. Sei pronto? ti mostrerò come sarebbe stato un tuo giorno da diciottenne con noi vivi, senza cattivi e senza malattia” mi chiede mentre mi prende una mano e io annuì incuriosito, in pochi secondi mi addormentai…
    
….. ……………………………………….

Quando riaprì gli occhi mi ritrovai in una camera da letto, precisamente coricato sul letto, subito riconobbi la camera, era la mia, quella che doveva essere la mia se fossi abitato a Chicago ……
Aspettate un attimo, vuol dire che io sono a Chicago?
E come ci sono finito?

“Edward amore, è ora di alzarsi” sento chiamarmi e subito scatto in piedi…quella voce, non è possibile…

Subito mi precipito fuori dalla porta e corro verso la cucina per poi fermarmi e notare la figura di mia madre che cucina, non è possibile …

“Mamma?” la chiamo confuso e lei si gira verso di me sorridendomi con in mano la scatola del latte

“Tesoro buongiorno” mi saluta e si avvicina a baciarmi sulla fronte

“Sei viva, sei qui?” domando senza pensarci e mi guarda stranita

“Certo amore, è successo qualcosa? Mi sembri strano” mi dice preoccupata e mi accompagna verso una sedia

“No, no sto bene, ho solo fatto un brutto sogno” gli rispondo, è se davvero fosse stato tutto un sogno quello che ho vissuto fino a ieri?

“Me ne vuoi parlare?” mi chiede premurosa ma, prima che io possa dire qualcosa, sento una voce molto familiare gridare

“Emmet Cullen stai zitto oppure ti prendo a calci” grida e poi vedo Alice spuntare sulla porta incavolata

“Che è successo questa volta?” chiede mia madre sospirando ma sempre sorridendo felice

“Emmet dice che, dato che non è mai successo, ingrasserò e non mi entrerà più il mio abito da sposa” si lamenta Aly facendo una voce piagnucolosa mentre sento la risata di mio fratello raggiungerci

“Aly tesoro hai 28 anni, non puoi credere ancora a tutto quello che dice” le spiega mamma con un cipiglio severo

“Infatti Aly, pure se il tuo fratellone ha ragione” sbotta Em raggiungendoci in cucina e avvicinandosi al tavolo per prendere un biscotto mentre mamma si avvicina a lui minacciosa

“E tu signorino non pensare di poter continuare ancora in questo modo, sennò dirò al tuo allenatore che, pure se hai 30 anni, sei stato messo in punizione e non potrai giocare” lo rimprovera dandogli una cucchiaiata in testa

“Ma … mammaa” piagnucola

“Buongiorno Eddy” mi saluta subito Alice e mentre mi abbraccia io la stringo fortissimo, sogno o no mi era davvero mancata…

“ ‘Giorno Aly” la saluto scoccandole un bacio e lei mi guarda sorpresa, così come Emmet

“Eddy stai bene? Da quando rispondi ai baci, e agli abbracci, di Alice senza lamentarti?” mi chiede

“Che male c’è? Ha scoperto improvvisamente di volermi molto bene” gli fa la linguaccia Alice e rido mentre staccandomi da lei corro ad abbracciare pure lui, sarà strano ma mi sono mancati moltissimo …

“Mamma chiama un medico, Edward sta male” dice Emmet sorpreso e cerca di districarsi dal mio abbraccio

“Ma se siete così tanto carini” ci dice mentre Alice entra nell’abbraccio

“Ehy piovre staccatevi” grida Em e iniziamo a ridere

“Buongiorno a tutti” ci sovrasta una voce e quando mi giro vedo mio padre, sorridente, sulla soglia

“Ciao papà” lo salutano i miei fratelli e Alice corre ad abbracciarlo … Ma da quando loro si comportano così con lui?

“Dai sedetevi la colazione è pronta” ci avvisa mamma e in pochi minuti siamo già tutti seduti a servirci e a parlare, o meglio io ascolto soltanto

“Alice devi dire a Samuel che voglio continuare a parlare di quello che stavamo discutendo la scorsa volta, oppure non ti sposa” dice mio padre a Aly che stava parlando con mamma dei suoi ultimi corsi all’accademia per diventare stiliste

“Va bene, Emmet lascia stare il mio cornetto” lo sgrida dandogli una manata sulla mano e lui la ritira offesa

“Aly ma tu non stavi parlando del tuo futuro da stilista? Quindi continua a parlare e stai zitta” le dice sarcastico

“Si ma tu non puoi rubare il mio cornetto, e se lo fai un’altra volta dico a Victoria che stavi per tradirla solo perché eri ubriaco” gli dice furba

“Aly non osare…. Mamma Alice mi tratta male” cambia subito tono

“Alice non minacciare tuo fratello, Emmet non rubare il cornetto a Alice” li rimprovera solamente mentre penso a quello che hanno detto: Emmet è un giocatore di baseball professionista ed è fidanzato con una certa Victoria, mentre Alice, che è una futurissima stilista, si dovrà sposare con un certo Samuel …. Ok ma allora che fine hanno fatto Rosalie e Jasper

“E dimmi Alice, come si chiama la ragazza con cui flirtava tuo fratello?” si intromette mio padre nel discorso e mamma lo guarda male

“Richard non ti ci mettere pure tu” lo sgrida

“Si chiama Rosalie Hale, e, suo fratello gemello, Jasper era il mio ex ragazzo al liceo” risponde mia sorella non ascoltando mia madre

“Be se non altro, al contrario del mio fratellino io riesco a trovarmele le ragazze” mi pende in giro Em e lo guardo male

“io ce l’ho la ragazza” sbotto improvvisamente facendo zittire tutti che poi mi guardano sorpresi, ora che ci penso: io non ho una ragazza in questo mondo, o almeno non credo

“Cosa? È perché non me l’hai mai detto?” sbotta Alice sorpresa

“Eddy, insomma, sono il tuo fratellone e non mi dici le cose importanti?” fa il sofferente Emmet

“Figliolo congratulazioni, posso sapere il nome della fortunata?” mi chiede mio padre incuriosito e mamma mi prende una mano

“Tesoro sono felicissima per te. Come si chiama?” mi sorride affettuosamente e le sorrido grato, mentre penso a cosa rispondergli

“Si chiama Isabella Swan” rispondo solamente e gli altri sgranano gli occhi sorpresi: che ho detto?

“Cosa? Edward stai scherzando vero? Di nuovo? Cioè quella ragazza non solo viene qui in estate da una cittadina sperduta ma per di più, non solo ti fa innamorare di lei ma, ti fa anche soffrire. E tu ora mi vieni a dire che state insieme?” sbotta Emmet arrabbiato e mi guarda male

“Emmet non gridare, se stanno insieme vuol dire che si amano” lo riprende mia madre

“Pensavo che ti piacesse Serena” mi dice Alice un po’ dispiaciuta e la guardo confusa

“Serena è la sorella più piccola di un anno di Jack vero?” ci chiede mio padre e loro annuiscono mentre rimango sempre sorpreso… Jack ha una sorella?

“Emmet mi spieghi perché hai gridato? Si è sentito il tuo urlo fino a fuori” scherza una voce alle mie spalle e quando mi giro vedo il mio padrino camminare verso di noi con una donna vicino

“Meglio non saperlo zio Edward, comunque Eddy dobbiamo andare sennò tu fai tardi a scuola e io agli allenamenti” mi dice Emmet alzandosi e io annuisco seguendolo in piedi

“Papà la macchina non mi funziona bene, tu e zio mi potete accompagnare all’accademia prima di andare allo studio?” gli chiede Alice e loro annuiscono

“Bene, Irina mi puoi aiutare a sistemare alcune cose oggi?” chiede mia madre a quella che per me è una sconosciuta e questa annuisce

“Bene allora, a dopo” saluta Emmet e lo seguo subito, dopo aver salutato mia madre ma …. Vado a sbattere contro la porta e subito vedo tutto nero ………
 
…………………………..

“Edward” mi sento chiamare e quando riapro gli occhi mi ritrovo in piedi nel punto esatto di prima, allora quello era davvero un sogno

“Hai visto? Questa sarebbe potuta essere un’altra tua vita, non sembrava triste” mi dice mio padre e io lo guardo annuendo

“Era tutto perfetto” dico solamente e mi sorridono

“Edward la perfezione non esiste, si può solo pensare di essere perfetti ma non lo si è mai” mi dice mamma mentre rifletto: una vita in quel modo sarebbe bella, però mancava qualcosa… qualcosa d’importante …

“Amore svegliati ti prego, non ce la faccio più, ho paura che non ti sveglierai mai” sento dire da una voce nella mia testa e sento di nuovo la mia mano che viene stretta

“Cosa?” sobbalzo impaurito, eppure quella voce mi sembrava di riconoscerla

“Questa è Bella. Ogni cosa che ti dice ora la puoi sentire” mi dice mio padre e io mi riconcentro sulla voce

“Mi manchi, manchi a tutti veramente, papà aveva detto che massimo una settimana e ti saresti svegliato ma stai ancora dormendo, ho paura di perderti…. Ti prego torna da me, ti prego, so che sarà difficile la tua convalescenza, però ti prego torna da me” e la sento singhiozzare ….. No Bella!!!

“Per loro è già passata una settimana da quando sei in coma, sono molto preoccupati” continua a spiegarmi papà : mi manca anche lei, mi mancano tutti, però se dovessi svegliarmi non potrò rivedere più mia mamma, mio padre…

“Edward, amore, un giorno noi ci rivedremo, però ora devi scegliere quello che dice il tuo cuore” mi abbraccia mia madre e singhiozzo al pensare che, il mio cuore, mi diceva di abbandonare lei e di raggiungere Bella

“Mamma io.. “ cercai di dirle ma venni bloccato dai singhiozzi e dalle lacrime che uscivano dai miei occhi; non voglio dirle addio

“Lo so amore, è una giusta decisione questa” mi dice capendo i miei pensieri e la guardo dispiaciuto

“Mi dispiace” le dico e lei nega con la testa sorridendomi

“Non devi, non devi dispiacerti per una cosa che ti farà felice. E poi questo non è un addio ma un arrivederci, un giorno, presto o tardi che sia, ci rivedremo e voglio che quel giorno che ci ritroveremo sarai felice della vita che hai passato” mi bacia sulla fronte e poi sento le braccia di mio padre circondarci

“Figliolo continua a restare forte in questo modo, si sempre te stesso e ricordati che noi saremo sempre con te qualunque cosa accada” sussurra lui e continuo a rimanere tra di loro quando, all’improvviso, un’atroce mal di testa mi colpisce insieme a delle fortissime fitte al braccio e in tutto il corpo ..

“Ma cosa?” sobbalzo un’altra volta spaventato, mentre le gambe mi cedono e mi ritrovo a carponi

“Non preoccuparti piccolo mio, andrà tutto bene” mi dice mamma dandomi un ultimo bacio in fronte, ma continuo a spaventarmi… perché mi sento così male

“A presto Edward” mi salutano insieme e poi l’unica cosa che continuai a sentire fu qualcosa stringermi la mano sinistra, mentre vidi tutto nero e persi i sensi….

Quando iniziai a riprendere conoscenza, oltre che ha un grandissimo dolore, c’era pure un fastidioso bip che continuava a ronzarmi nelle orecchie, ma non potevano spegnerlo?
Però non capisco, ora dove sono?

“Non lasciarmi amore mio, non posso vivere senza di te, ti prego prova ad aprire gli occhi, a rispondermi” sento una voce in lontananza ma riesco subito a riconoscerla, mi sembrava di essere completamente in fondo a un abisso

“Sai stavo pensando alla prima volta che ci siamo incontrati, non ci siamo parlati subito… eppure mi hai colpito fin dal primo momento, strano sai …. Pensare a tutto quello che è successo da quel giorno, io con la persona sbagliata e tu che per un po’ sei stato come un amico per me …..” racconta quella voce mentre cerco di risalire da quell’abisso in cui mi trovo e mi sembra di riuscirci, pure se ancora non riesco a risponderle …

“Eppure fin dal primo momento qualcosa mi diceva che eravamo legati, una sensazione sicuramente, ma non avevo sbagliato, e poi quando mi hai detto della tua malattia… be da quel giorno ho avuto una grandissima paura di poterti perdere, di non poter più vivere senza di te” continua a raccontare e piano piano la sento meglio, così come sento meglio il dolore e i bip che continuano a suonare

“Abbiamo sempre lottato insieme, ti sono sempre stata accanto e non potevo chiedere di meglio, hai sempre avuto paura di rovinarmi la vita ma, non è mai successo, anzi più mi consentivi di starti accanto più ero felice ed ora questo ….” la sentì singhiozzare e questa volta la sentivo davvero, come la sentivo stringermi la mano, dovevo solo riuscire a superare il dolore e trovare la forza di aprire gli occhi

“Appena sei scomparsa mi sono sentita persa, è stato come se, il mio cuore, si fosse staccato completamente da me, come se più niente avesse un senso…. Fino a una settimana fa, fino a quando non mi hanno detto che ti avevano trovato… certo d’allora sei in coma, ma so, spero, che ti risveglierai, perché non possiamo lasciarci, non voglio perderti” mi dice e sento qualche goccia cadere sulla mia mano, a un certo punto, forse dopo minuti, riuscì a sentire la mia mano, mentre l’altra era bloccata, stavo provando a riprendere completamente il controllo del mio corpo e ci potevo riuscire ma avevo bisogno di aiuto ….

“Amore quando pensi di ritornare da me? Da noi?” mi chiese e risentì una stretta alla mano mentre capì che solo con lei sarei riuscito a risvegliarmi …

“Ho capito perché non esiste un me senza un te, perché quando ti guardo perdo il respiro, perché il non vederti mi fa sentire male e perché se ti vedo vado al settimo cielo, ma la risposta è semplice mi sembra banale, e tu lo sai che ti amerò e nessuno ci separerà mai” la sento sussurrarmi e inizio a risentire il suo buonissimo profumo ….. parlami ancora amore

“Sai i tuoi nipotini stanno aspettando il loro zietto, e poi devi conoscere il nuovo piccolo Hale. Alice e Emmet stanno venendo sempre sai? E se ne vanno solo perché ci sono sempre io con te” continua a raccontarmi e nel mentre sento il dolore ingigantirsi, mentre ho qualcosa di fastidioso sulla bocca ……. Amore pure se sto per soffrire tu continua a parlarmi per favore..

“E poi tra dieci giorni sarà pure Natale, il nostro primo Natale insieme, e guarda come lo dobbiamo passare …. Ma non m’interessa l’importante è che ti svegli” continua a parlarmi e gli e ne sono grato perché sento la testa sopraffatta dal dolore ormai…. Non ce l’ha faccio più, forse è meglio se mi fermo, che non cerchi di risponderle

“Ti prego amore torna presto, e se non hai la forza necessaria prendila da me, ma torna” mi supplica e, dopo averla risentita triste, decido di riprovarci non devo mollare …. Ce l’ha devo fare

“Papà dice che sicuramente mi stai sentendo, ma non riesci a trovare la forza per tornare, ma sono sicura che tornerai, non puoi mollare amore, non puoi. So che ci saranno altre sfide appena ti sveglierai, che si dovranno risolvere altre cose, ma ce la faremo, sempre insieme” m’incoraggia e in quel momento, non so come, ma riesco ad aprire leggermente gli occhi, vedo tutto sfocato ma, vicino a me, noto qualcosa di colore marrone scuro

“B…la” mormoro indistintamente ma non sento la mia voce e né la sente lei, forse e anche colpa di quello che ho sulla bocca, così provo a muovere leggermente la mano e stringo leggermente la sua

“Ma cosa?” la sento esclamare sorpresa e vedo il colore marrone lasciare spazio a un viso e a due occhi che subito mi guardano sorpresi …. Devo riparlargli, deve capire che sono di nuovo qui…

“Be…la” ridico un po’ più forte ma non riesco a parlare chiaramente pure se questa volta mi sembra che mi ha sentito

“Edward ….. Oh mio Dio, Edward” mormora e sento la sua voce tremare mentre velocemente si posiziona bene davanti a me …. Ottimo almeno adesso ho una bellissima visuale, sfocata, del suo viso

“Be …lla” la richiamo per farle capire che ci sono davvero e vedo qualcosa rigarle il volto, maledizione se solo potessi alzare la mano

“Amore mio, sei davvero qui, amore ti sei svegliato” singhiozza accarezzandomi leggermente ma inizio a sentirmi stanco, forse ora posso dormire un po’, ma la vedo allontanarsi leggermente

“No..n la…sci..armi” sussurro e lei nega con la testa mentre si riavvicina

“Mai e poi mai, ho solo chiamato mio padre con il pulsante” mi sussurra baciandomi sulla fronte

“So.. nno” confesso cercando di sorriderle e lei mi fa il suo bellissimo sorriso

“Dormi allora, ci vediamo tra un po’ quando arriva mio padre” mi dice soltanto e mentre sto per chiudere gli occhi cerco di dirle un’ultima cosa

“Ti …. amo” mormoro, spero mi abbia sentito e a conferma sento un altro bacio sulla fronte e un’altra stretta alla mano

“Anch’io” la sento rispondere, felice, e dentro di me sorrido ……. Lo so!!!!





Holààààà!!
“Ok devo dire che non sapevo come far risvegliare Edward e se farlo risvegliare subito o aspettare qualche capitolo, spero che così vada bene”

“Per me va benissimo, logicamente poi le nostre adorate lettrici ci diranno”

“Solo tu Em?”
“Oh yeah, oggi solo io”
“Spero che il capitolo vi sia piaciuto”

“Ma perché devi sempre chiudere subito ogni volta che ci sono io?”
“Emmet stai buono. Comunque se metti caso non ci dovessimo sentire entro Pasqua vi faccio gli auguri già da adesso. Alla prossima”
“Kiss”
  
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