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Autore: ValeA    26/03/2013    1 recensioni
«La faccio breve...» Sperava che lui le dicesse che provava qualcosa per lei ma non se ne rendeva conto quanto fosse lontana dalla verità. Si stava sbagliando troppo.
«Tre mesi fa mi sono accorto che mi seguivi ovunque andassi, pensavo che fosse finita prima o poi ma vedendoti ancora qui...» sospirò. «Non lo è. Sono qui per dirti che sono stanco di non poter uscire tranquillamente senza che ci sia tu e ti conviene non farti più vedere perchè a me non piaci e non potrai mai piacermi!» La guardò per circa dieci secondi e poi riprese il suo discorso «Guardami e guardati... Siamo troppo diversi!»
Si era mai vista una storia tra un ragazzo popolare e una ragazza ''sfigata''? Forse sì, nelle trame dei film o dei libri ma quella era la vita reale e non sarebbe mai potuto succedere anche perchè dopo due settimane quel ragazzino dovette trasferirsi con i suoi familiari in America per il loro lavoro.
Lei non lo vide più dopo quella volta.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19

Pov Joyce

Non capivo Julie, a dire il vero non capivo il suo comportamento taciturno.
Ieri aveva dormito da me perchè suo padre era partito per un viaggio di lavoro e la madre lo aveva seguito e con loro c'era anche la piccola Charlotte, lasciando Julie da sola.
Lei, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era una fifona quindi le avevo 
proposto di dormire da me. Ovviamente l'avevo chiesto anche a Sophie e lei aveva accettato senza ripensarci due volte.
Quindi tutte e tre insieme, come tre zombie, stavamo camminando nel cortile della scuola e ci stavamo dirigendo dai ragazzi.
Sophie non faceva altro che parlare di lei ed Harry e di quanto le cose andassero a gonfie vele, io partecipavo a quella conversazione annuendo o parlando a monosillabi anche perchè la mia cara amica rossa non mi faceva aprire bocca per più di due secondi perchè riprendeva il suo fiume di parole, invece Julie stava in silenzio. 
Non c'era nulla di strano se non fosse che lei ad un certo punto avrebbe dovuto zittire Sophie per la sua parlantina, perchè andava a finire sempre così. Questa volta era tutto totalmente diverso eccetto per Sophie. 
Se entro due minuti non tappa quella bocca le do una testata! Si, sono poco amichevole ma.. Diamine! Ci sta, io mi stavo preoccupando per Julie e il suo essere taciturna.
«Sophie» la chiamai dolcemente 
«Sì?» interruppe il discorso a metà, che oltretutto nessuno stava ascoltando, per rispondermi. «Taci!» ero stata poco cordiale ma fu semplice ed efficace. (Simple but effective cit.)
Mi guardò interrogativa e le indicai Julie. Quest'ultima si ridestò dai suoi pensieri e ci guardò confusa.
«Che c'è?» chiese sentendosi chiamata in causa. Sophie scrollò le spalle non essendosi accorta di nulla, decisi di prendere la parola.
«Sei strana.» come glielo spiegavo? «Qualcosa non va?»
«No, tutto come sempre...» Peccato che non mi convincesse. Si vedeva da lontano un miglio che c'era qualcosa che non andava, non capivo cosa ma l'avrei capito. Ero decisa a scoprirlo.
«Sei strana.» certo che io con le parole ci sapevo fare come Liam sapeva usare il cucchiaio. 
«Gia l'hai dettò.» mi fece notare Sophie, ma non ci voleva un genio per capirlo.
«Perchè mi vedi strana? Sono sempre la stessa di sempre.» Se stava cercando di convincermi non ci sarebbe riuscita.
Purtroppo eravamo arrivate già a destinazione e quindi fummo costrette a chiudere il discorso. Ma l'avrei ripreso.
Venni salutata di fretta da Harry che si catapultò tra le braccia di Sophie e si scambiarono un lungo, lunghissimo, bacio.
Non riuscivo a spiegarmi come facessero a stare così tanto appiccicati senza riprendere fiato.
Zayn e Louis mi fecero un cenno con la mano mentre Liam mi venne vicino e ci salutammo con un bacio, non al livello dei Sarry.
Raggiungere il loro livello era impossibile, tutto quel fiato lo possedevano solo loro.
C'erano tutti e quattro mancava solo il biondo irlandese... Quattro?!
Qualcosa non quadrava. C'era Liam, c'era Harry, c'era Louis, c'era Zayn... Louis?! Che ci faceva lui qui?
Non dovrebbe essere sotto le coperte a dormire beatamente finchè non è ora di pranzo?
«Che ci fai tu qui?» chiesi stupita della sua presenza. 
«Pensavo che non te ne saresti accorta...» e pensava bene, o perlomeno non me ne sarei accorta subito come era appena successo. Risi e gli saltai addosso felice di vederlo.
Nonostante abitassimo nello stesso quartiere, solo due case ci separavano, non lo vedevo molto. 
«A cosa devo tutto questo affetto?» io ero sempre affettuosa! Ok, non proprio sempre... ma abbastanza... NO, lo ero poco e niente. 
«Alla tua presenza!» lui mi prese le guance e iniziò a stritolarle su e giù, a destra e sinistra, come si fa con i bambini.
Non sopportavo quando facevano quel gesto. Quel gesto mi ricordava mia zia Jude, la vedevo ogni Natale e non perdeva occasione. Lo faceva anche a Josh e Hayley.
Quando per le vacanze arrivava era un incubo, ci stavamo solo il minimo indispensabile con lei. 
Quella settimana bastava ed avanzava per tutto l'anno. Per fortuna abitava lontana kilometri da noi!
Finalmente lasciò le mie guanciotte, ora arossate per via dello stritolamento, in pace.
«Niall?» domandò Louis, forse accorgendosi della sua mancanza o preoccupato della sua non presenza.
Julie si risvegliò dal suo stato di trance sentendo quel nome, Mmm... non me la raccontava giusta!
Beh mi stavo chiedendo anche io che fine avesse fatto. 
Scossi le spalle. Louis guardò Julie divertito. Stava per fare sicuramente una cretinata, me lo sentivo.
«Julie ve lo siete dichiarati il vostro amore?» Che avevo detto io? che avrebbe fatto una cretinata ed infatti l'ha detta.
Ora avrebbe scatenato "L'ira Funesta" della bionda, l'avrebbe picchiato, l'avrebbe insultato e... Non stava facendo nulla di tutto questo. 
«Non si dichiarano le cose che non esistono!» nella sua risposta non usò neanche quel suo tono sprezzante che ogni tanto la caratterizzava. 
Molto probabilmente mi ero svegliata in un universo parallelo. Doveva essere per forza così.
Perchè non riuscivo a spiegarmi una Julie silenziosa, un Louis che la mattina si sveglia presto per andare ad una scuola che non frequenta neanche più e la scomparsa imminente di Niall. Poi tutto il resto era come sempre, per fortuna!
Non amavo i cambiamenti repentini, non amavo i cambiamenti in generale.
Neanche farlo apposta, vediamo venire verso la nostra direzione (One Direction cit.) Niall mano nella mano con la simpaticona della Jenkins. Mi stupivo che stessero ancora insieme, dati i trascorsi di quest'ultima ovvero che le sue relazioni non duravano più di una settimana. Loro stavano insieme da un po', ma contento lui...
«Ragazzi!» sembra più felice ora che quando era solo con lei. Sarà stata una mia impressione.
Guardai Julie curiosa di sapere come si sarebbe comportata, la sua espressione non cambiò molto. Era sempre la stessa a dir la verità.
«Juliee!» Brianne aveva una voce fastidiosa. Una cornacchia era più simpatica da ascoltare. «Sai che sei senza speranza?» Ma per cosa? Non penso si riferisse a Niall, ma da quella c'era da aspettarsi di tutto.
«A che ti riferisci?» domandò al posto mio Sophie. Mi ero dimenticata della sua presenza ed anche di quella di Harry e ad essere sincera anche di quella di Zayn che non aveva spiccicato parola, troppo impegnato a scrivere al cellulare.
«Come se non lo saprete già che si è candidata a rappresentante d'istituto.» Evitai di correggere il suo verbo sbagliato, tanto per non fare la solita maestrina. Aveva davvero detto che Julie si era candidata? Impossibile.
Lei non perdeva occasione per sminuire quella carica, una carica del tutto inutile in quella scuola.
Quella carica veniva usata da gente come Brianne per la visibilità, per la popolarità ed infatti non rappresentavano per nulla gli studenti.
«Ti sei candidata?»
«Ma non hai sempre detto che quella era una carica inutile?»
«Sul serio?» fu travolta da domande su domande da praticamente tutti.
Quelle che meno riuscivamo a crederci eravamo io e Sophie. La conoscevamo da un sacco di tempo e sapevamo che non l'avrebbe mai fatto. Quindi perchè l'aveva fatto?
«Non voglio lasciare la scuola nelle mani di questa idiota...» disse senza troppi problemi. 
Aveva appena insultato una persona, stava ritornando la Julie di sempre!
Il periodo oscuro era passato. Tirai un sospiro di sollievo. 
«Idiota a me?» domandò Brianne. E a chi se no l'avrebbe potuto dire?
Julie non le rispose per non continuare quella conversazione.
Suonò la campanella e dovevamo entrare in classe.
Aspettai i comodi di Harry: avevamo Thompson.
 
 
 

Pov Niall

Avevo appena lasciato Brianne andare alla sua lezione. Per mia fortuna era un anno più piccola di me e non c'era la possibilità che frequentassimo gli stessi corsi. Nonostante era la mia ragazza, meno la vedevo e meglio stavo.
Non capivo perchè ci stavo ancora insieme. Nessuno dei miei amici la poteva vedere.
Non la sopportavano Harry, Louis, Liam, Zayn, Joyce, Sophie e Julie. Avevo appena considerato Julie una mia amica?
Dovrei lasciarla. Non lo facevo per i miei amici ma per me. Per la mia sanità mentale.
Evidentemente non era ancora entrata in classe perchè era poco più avanti di me che parlava con le sue amiche.
Se non mi sbaglio si dovrebbero chiamare Cindy e Dina. Mi nascosi per non farmi vedere da Brianne.
Ero interessato a sapere cosa si dicessero con le sue amiche, se parlavano di me o cose inutili.
«Mi dovete aiutare.» si lagnò con le amiche. Alcune volte mi chiedevo come facevano a sopportarla. 
Alcune volte si comportava da bambina stupida e viziata, altre era quasi simpatica. 
Quando mi misi con lei era del tutto diversa, ma ora non sono più sicuro che la ragazza con cui sto sia la stessa.
«Che ti serve?» domandò disinteressata quella più alta, forse Cindy. 
«Mi dovete aiutare a battere quell'arpia della Ellis.» si riferiva a Julie e a quelle stupide votazioni.
Non capivo per quale motivo ci tenesse a vincere, quel ruolo era più inutile di un termosifone in estate. Stupido esempio.
Dicevo?! Ah sì, per quel ruolo non ce la vedevo oltre al fatto che non stava simpatica quasi a nessuno ma a dir la verità neanche Brianne stava simpatica a molti. Forse Julie avrebbe avuto una possibilità di vincere.
«Perchè?» non mi sembravano molto disponibili, di solito gli amici accettano senza chiedere motivazioni.
Ma lo si capiva che loro stavano con lei solo per essere visibili in quella scuola. 
«Siete mie amiche.» 
«Che dovremo fare?» chiese curiosa Dina, sempre se era quello il suo nome. Forse Tina, Gina, Pina, Lina, Nina, Mina, Cina.. sì, Giappone. 
«Dobbiamo metterle i bastoni fra le ruote...» disse e poi si guardò intorno per accettarsi che non ci fosse nessuno. «E tenerla il più lontana possibile da Niall.» da me?! Per quale motivo? Neanche fossimo amici.
«Perchè?» da oggi Cindy si sarebbe chiamata La ragazza dei perchè, però aveva fatto una domanda a cui volevo una risposta.
Lei si avvicinò verso la ragazza per non farsi sentire da tutti, peccato che in quel corridoio non ci fosse nessuno. Eccetto me ma ero in incognito.
«è così perfida che me lo porterà via!» Pff... impossibile!
«Ma se neanche si sopportano.» appunto. «Non fanno altro che insultarsi.» no, in questo periodo poco. Troppo poco per i nostri standard. 
«Lui la guarda diversamente...» prese una breve pausa. «Da come guarda me.» 
Certo che le guardavo in modo diverso, una era la mia ragazza e l'altra non so neanche come definirla. Un'amica no, una nemica neanche, una conoscente? La conosco troppo bene per definirla così. Non c'era modo per definirla per me. Era Julie Ellis e basta.
«Diversamente?» chiese le due all'unisono, più interessato a fare gossip che ad aiutare un'amica.
Brianne annuì, agitando la testa su e giù senza fermarsi. Quella ragazza qualche volta mi spaventava. Ed anche troppo.
Le sue "amiche" la guardavano come se fosse pazza, poi lei di colpò si bloccò prendendo la parola.
«Sembra che è interessato.» Io?! Interessato? Si era per caso fumata una canna?
A me Julie non piaceva. Non ero interessato. Come potevo guardarla in modo interessato se non lo ero? 
Mi dovevo prendere la briga di far fare una visita oculistica alla mia ragazza, vedeva cose che non esistevano.
«Forse perchè lo è.» Ok, la visita la dovevo far prendere a tutta la squadra delle cheerleaders. 
Erano già in tre a vedere male.
«Ops... devo andare a lezione!» disse poi Brianne guardando l'orologio al polso della ragazza alta. 
Guardai il mio, avevo perso già quindici minuti di lezione, Oh cazzo!
Mi sarei inventato qualcosa con il professore di Lettere, tanto credeva a tutto quello che dicevo.
«Ho geografia con la Ellis.» sbuffò. Poi salutò le amiche di fretta e si allontanò da loro dirigendosi alla sua lezione.
Ma quelle due non avevano nessuna lezione?! 
 
 

Pov Julie

Dovevo farmi eleggere rappresentante degli studenti, dovevo vincere le elezioni pur di non dargliela vinta a quella troglodita.
Era diventata anche una questione di orgoglio. Io sapevo di essere molto più intelligente di lei, penso che lo sappiano tutti.  Ma era brava ad ostacolare la gente e non avrebbe soprattutto perso occasione con me. Lo sapevano tutti della nostra rivalità fin dalla tenera età. Fu un banale motivo a renderci rivali ma mi salvò la vita quel "banale motivo", mi aveva portato ad approfondire la conoscenza di Sophie e Joyce ed eravamo diventate inseparabili. Con Joyce e Sophie non eravamo così amiche come lo siamo ora, nonostante le conoscessi da sempre. Giocavamo insieme e i nostri genitori erano amici, successivamente eravamo diventate migliori amiche.
Mi avevano accettato per ogni pregio e difetto e c'erano sempre nel momento del bisogno come io c'ero sempre per loro.
Ero stata fortunata a trovarle e fortunata ad allontanarmi da quella strega.
Avevo l'ultima lezione, ma non mi interessava più di tanto. Avevo Educazione fisica e il coach non c'era , era impegnato ad allenare i suoi 
ragazzi. Fra pochi giorni ci sarebbe stata la prima partita di campionato.
Decisi di andare da Kate a farle compagnia, magari senza farmi vedere dal preside.
Avevo un'idea da mostrarle e penso che forse mi potrebbe aiutare a renderla possibile. Sì, ne ero sicura.
Dopo circa un minuto e mezzo arrivai ed entrai senza bussare. Lei stava parlando al cellulare, mi sedetti nella poltroncina senza fare il minimo rumore e le feci un cenno di saluto, lei ricambiò e mi fece segno di aspettare.
«Ok, va bene. Mi faccia sapere!» chiuse la chiamata e tirò un sospiro di sollievo. «Julie, cosa ti porta qui?» domandò poi interessandosi a me.
Come avrei dovuto iniziare? Forse dovrei spiegarle la situazione, forse già ne era a conoscenza. 
Certo che ne era a conoscenza! Se ne occupava lei di queste cose, come non avrebbe potuto sapere chi fosse l'altra candidata?
«Conosci Brianne Tiffany Jenkins?» che domanda stupida ed inutile. Era ovvio che sarebbe arrivata una risposta affermativa. Come mi aspettavo annuì. «Vi contendete Niall?» odiavo Joyce per averle messo in testa queste stupide idee. 
Da quando le aveva raccontato quella cosa credeva che io ero interessata a lui, che lui a me e che facevamo una bella coppia.
«No, volevo parlarti di tutt'altro.» Niall nel discorso che volevo farle non c'entrava nulla.
«Ah ok... Dimmi tutto!» mi prestò la massima attenzione.
«Come ben sai quella ragazza non mi sta simpatica...» annuì, lo sapeva davvero bene di quante volte gliene avevo parlato. Ormai conosceva bene tutte le mie simpatie ed antipatie. Per me era una confidente, un' amica, una sorella, una mamma, un po' tutto. «Devo batterla ma...» sì, c'era un ma.. Un grossissimo ed infinito "Ma".
«Ma?» 
«Ma a mezzo istituto non sto simpatica e l'altra metà o non mi conosce o è un mio amico o parente.» sì, avevo qualche dieci cugini in quella scuola. Beh mio padre aveva tre sorelle ed un fratello e mia madre due sorelle, era normale avere tutti quei cugini in una sola scuola. 
«Non capisco.» effettivamente non ero stata abbastanza chiara.
«Quindi è impossibile che decidano di votarmi, però è anche vero che nella mia stessa situazione c'è Brianne...» Kate mi interruppe mentre le stavo spiegando la mia idea.
«Ci sono altri due candidati.» sì, vero. Una secchiona e un atleta della squadra.
Ma si sapeva che la vera battaglia era tra noi due. Chi voterebbe la secchiona? L'atleta potrebbe anche riceverne un paio ma aveva spezzato mille cuori, quindi un po' impossibile che avrebbe vinto, e poi i ragazzi che l'avrebbero votato erano pochi.
Neanche tutti quelli della sua squadra.
«Si, non è questo il punto.» per me gli altri avrebbero potuto anche vincere, quella che non doveva vincere era Brianne.
La sua vittoria non doveva avvenire.
«E qual è?»
«Ho bisogno di voti... ed ho un'idea!» Kate mi guardò sconvolta dal mio entusiasmo. Forse ne avevo messo troppo.
Mi fece segno di continuare e non me lo feci ripetere due volte.
«Si può organizzare una festa?»
«Certo.» Davvero? «Ma i tuoi te la lasceranno fare?» Non aveva capito ciò che intendevo. 
Io intendevo una festa a scuola. Un ballo scolastico.
«No, hai capito male. La volevo fare qui ma non ora.» ero stata abbastanza chiara ora?
«Non si può fare.» Perchè? «é fuori discussione.» dovevo convincerla.
«Un ballo scolastico prima delle vacanze natalizie?» forse così si poteva fare.
«Cosa ci guadagni così?» gente che mi stimerebbe per una serata divertente, con buona musica e casomai una reginetta e un re pur di far contenti la maggior parte delle coppie. Un normale ballo scolastico. 
Se promettevo questo alla gente, la gente mi avrebbe votato.
Ovviamente sarebbe fatta solo nel caso in cui io vinca.
«Ovviamente la prometterò ma la farò solo nel caso di una mia vittoria. Ti prego!» volevo vincere. 
«Sai che non dipende da me.» sapevo che era il preside a prendere le decisioni, speravo che lei gli avrebbe parlato e magari convinto. Il preside non era neanche uno di quelli che la pensavano all'antica, era una persona simpatica ed amichevole.
Se non lo fosse stato non penso che Harry e Joyce l'avrebbero passata sempre liscia. 
«Puoi convincerlo tu?» le domandai. Lei non sapeva che dirmi. Era combattuta tra l'accettare e il rifiutare.
«Ok, ma non ti prometto nulla.» si rassegnò. 
Mi buttai fra le sue braccia abbracciandola. Ecco perchè la volevo bene! 
«Grazie, Grazie, Grazie!» le baciai una guancia «Sei la migliore Kate!» mi guardò male. «Mrs Nolan.» mi sorrise dolcemente.
Ero riuscita ad ottenere ciò che volevo.
 
 

Pov Louis

Era suonata l'ultima campana, quella che segnava la fine delle lezioni. Ero poggiato accanto alla mia auto ed aspettavo che tutti uscissero. Vidi Joyce uscire e si accorse di me ed infatti mi venne vicino.
«Louis!» mi abbracciò come se non mi vedesse da tanto tempo. Non ci vedevamo da questa mattina, da prima che iniziassero le lezioni.
«Joy.» la salutai col suo stesso entusiasmo. Perchè era così contenta? Glielo chiesi.
Mi aspettavo una risposta del tipo: per la tua presenza, ma mi sbagliavo di tanto. 
«Thompson mi ha dovuto dare una A.» non era una novità che prendesse un voto alto, tra lei e Liam era ardua la sfida tra chi fosse più bravo. Non mi sorprendevo neanche per Thompson, nonostante Harold e Joyce non gli andassero a genio, cosa risaputa, aveva già messo in passato un voto degno di essere chiamato in modo tale.
«E quindi?» 
«Lui mi odia e devi vedere come cercava mille argomenti pur di non mettere quella benedetta A.» io non ci trovavo nulla di eccezionale, dopo quello che era successo era normale incolpare lei ed Harry. A proposito di Harry, che fine aveva fatto?
Quella lezione la seguivano insieme... ma lui dove era?
«Harry?» scrollò le spalle seccata. Avevano per caso litigato?
«Qualcosa non va?» cosa mi ero perso? Stamattina erano tutti amici ed ora sembrava seccata a sentire pronunciare il suo nome.
«Tutto come sempre.» non mi convinceva per nulla. Non le credevo proprio. Iniziai a fissarla per capire cosa la turbava.
«Ok, c'è qualcosa che non va, ma è un problema mio, tranquillo!» eh no, io ero curioso! Ora lo volevo sapere.
E poi volevo sapere cosa preoccupava la mia piccola Joyce.
«Carotina, racconta tutto a zio Louis.» lei sorrise. Quando la chiamavo in quel modo sorrideva sempre.
«Era da molto tempo che non mi chiamavi così.» constatò e non potevo darle torto. 
Sapevo che cercava ogni scusa per deviare il discorso ma non ci sarebbe riuscita con me. Le rifeci la domanda, ora non aveva più scampo, ora avrebbe dovuto rispondere.
«Da quando Harry e Sophie stanno insieme sembra che sono inesistente per loro.» perchè si faceva passare queste idee per la testa? Questa mattina era venuta a scuola con la rossa e la bionda, si era comportata come sempre con Harry. Non pensavo che ci fossero dei problemi. Mi dispiaceva vederla così, con quello sguardo da cucciola indifesa. Faceva tenerezza, l'abbracciai.
«Cosa te lo fa pensare? Io non mi sono accorto di nulla.»
«Ogni volta che passo del tempo con loro da sola... sono il terzo incomodo.» non avevo capito molto di quella frase. «Cioè... l'altro giorno stavo spiegando ad Harry la biologia e lui invece di ascoltarmi...» si bloccò vedendolo arrivare con Sophie.
«Beh messaggiava indisturbato con lei e lei non fa altro che parlare del loro amore e di quanto va a gonfie vele. Sono felice per loro ma non vorrei essere dimenticata.» disse veloce prima che arivassero. 
Poi loro si avvicinarono mano nella mano, sorridendo a trentadue denti.
«Bella gente!» salutò Harry. Ricambiai il suo saluto e salutai pure Sophie mentre Joyce si voltò da un'altra parte.
«Joyce è in sovrapensiero?» domandò Harry notando quanto fosse distaccata. Almeno se ne era accorto!
Io non gli avrei detto nulla, doveva cavarsela da solo e farsi perdonare. Non si dimenticava un'amica da un giorno all'altro e soprattutto se quell'amica era Joyce Harrison.
«Io vado.» disse salutandomi con un bacio nella guancia e salutando con un cenno gli altri due, un cenno invisibile.
«Ha qualcosa.» non era una domanda, l'aveva capito. «Ma non ho capito cosa. Tu lo sai?» facile risolvere i problemi così.
«Sì, ma ve la sbrigate da soli.» dissi allontanandomi dalla mia auto per raggiungere Eleonor, la ragazza che stavo aspettando.
La ragazza per cui ero venuto a scuola e per cui mi ero svegliato presto. 
Harry e Sophie erano confusi, Joyce la vidi salire in macchina del fratello insieme a Julie, Niall era con quella ragazza bionda, la sua fidanzata che non approvavo, Zayn e Liam camminavano tranquillamente e parlavano. 
Joyce e Liam erano fidanzati ma non si erano presi la briga di incontrarsi proprio all'uscita della scuola. Chi li capiva era bravo! Molto, troppo bravo!
Pensai a passare il mio tempo con Eleonor, la ragazza che frequentavo ufficialmente.





Note dell'autrice:
Ma ciaooooo :D  *sorrisone a trentadue denti*
Come va? Io bene, super bene!
Ho preso il pagellino, è andato benissimo. Ho recuperato le insufficienze in francese :)
Ma parliamo del capitolo, quando Joyce "risolve" il problema con Zayn, ecco che spunta il problema con i Sorry ahahahahah ( preferisco chiamarli così che Sarry) :)
Julie è decisa più che mai a vincere, Julie for president :D
E poi Louis quanto può essere dolce? Zayn, lo so, è comparso poco ma nel prossimo...
*Va a controllare il ventesimo capitolo.*
Sarà super presente, ci sarà una scena tra Joyce e lui che mi piace molto :)
Quasi quasi lascio uno spoiler, ho tanto tempo, non sono di fretta per una volta!
Beh prima dello spoiler, volevo sistemare le cose perchè mi sono accorta di aver sbagliato con polyvore
Allora: Capitolo 17:
 http://www.polyvore.com/capitolo_17/set?id=66542285
Capitolo 18: http://www.polyvore.com/capitolo_18/set?id=66543550
Questo capitolo: http://www.polyvore.com/capitolo_19/set?id=66923125

Ok, questo è lo spoiler:
«Che dobbiamo fare con lei?» guardai l'orologio del cellulare, avevamo solo quarantacinque minuti per farla ragionare e portarla a scuola a farle fare il suo discorso.
Niall fino a quel momento non aveva aperto bocca, aveva partecipato poco. Praticamente solo all'abbraccio.
«Ci vado io.» si alzò dal divano dove si era seduto qualche minuto fa. «Se la trovate con qualche ciocca di capelli in meno, non è colpa mia.» non l'avrebbe fatto, l'aveva detto come frase di circostanza. Ero curiosa di sapere cosa si sarebbero detti.
«Io vado al bagno.» annunciai. Stavo per salire ma venni fermata da Sophie.
«C'è quello di...» poi capì le mie intenzione. «Vengo con te!» lei era più curiosa di me.
Quando si trattava di impicciarsi negli affari altrui, lei era sempre presente.
«Ma queste fanno i bisogni insieme?» Louis non aveva capito nulla. Guardammo Eleonor, lei aveva capito.
Non la volevamo escludere e soprattutto lasciarla nelle mani di quei quattro. Le facemmi segno di unirsi.
«Sapete, vado in bagno anche io.» annunciò.
Maschi! Non avevano capito nulla.
Ci appostammo davanti la porta della camera di Julie per ascoltare tutta la conversazione.

 
Al prossimo capitolo!
Un bacione, Valentina <3
  
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