Epilogo
<<
Mi scusi,
ma devo portarle via mia moglie >>
Con un sorriso la feci alzare sotto gli occhi confusi di un uomo di
circa
cinquant’anni, seduto di fronte a lei.
<< Edward, in questo momento non posso. >>
<< Sì che puoi. Si tratta di un emergenza.
>>
Lei capì dal mio sguardo che non mi sarei arreso,
così si rivolse al suo
paziente con un sorriso di scuse.
<< Signor Burke, come ha sentito anche lei, mio marito
dice che c’è un
emergenza quindi sono costretta ad andarmene. Mancano solo dieci minuti
alla
fine della seduta, che gli farò recuperare la prossima volta
>>
Senza attendere oltre, le circondai la vita con un braccio e feci cenno
alle
due pesti di tre anni di seguirci. Josh fu il primo a mollare le sue
macchinine
sul tavolo di Rosalie, per venire ad aggrapparsi alla mia mano, Janice
invece
si prese tutta la calma del mondo nel sistemare tutti i suoi
giocattoli, in un
cassetto della scrivania di Bella e prendere il suo pony di peluche,
prima di
raggiungere Bella e prenderla per mano. Scossi il capo con un sorriso.
Con la
mia famiglia al completo mi diressi fuori dallo studio di mia moglie e
feci
salire tutti in macchina.
<< Anche Latte e Miele vengono con noi? >>
Gettai un occhiata ai sedili posteriori dove Latte era torturato da
Josh, che
gli tirava le orecchie, e Miele era stretto tra le braccia di Janice,
che
tentava invano di sistemargli al collo il collarino rosa del suo pony.
<< Sì, fanno parte della famiglia.
>>
Bella non disse niente, ma era divertita a giudicare dal suo sguardo
<< Edward mi farai chiudere lo studio uno di questi
giorni. >>
<< Perché no? >>
<< Smettila! Questa non è la prima volta che
mi sottrai ai miei pazienti.
>>
<< Non sono mai venuto a disturbarti in un ufficio prima
d’ora. >>
Lei non disse nulla, però mi guardò come qualcuno
che tiene dei segreti. Ben
presto la mia mente fu pervasa dal dubbio e dall’aspettativa.
Mia moglie
sarebbe stata soddisfatta del mio lavoro? Mi fermai davanti un cancello
molto
grande con le lettere L e M applicate su di esso. Gettai un occhiata a
Isabella
quando lo aprii con un telecomando, e notai i suoi occhi accesi. Non
credevo
mica che lei fosse all’oscuro di tutto, anche se aveva fatto
di tutto per
farmelo credere, però sapevo che non si sarebbe mai
aspettata cosa stava per
vedere. Un lungo viale, costeggiato da fiori multicolori, che poi si
snodava in
altri due percorsi, portava a una grande villa che richiamava lo stile
Italiano, con i suoi mattoni rossi e i balconi ornati di gerani. Era
circondata
da un immenso prato all’inglese, con un area dove i bambini
potevano stare al
sicuro con i loro giochi e un'altra occupata da una piscina dalla forma
articolata, con le pietre e piccole cascate. Presi il sentiero che
conduceva
alla rimessa, dove posizionai l’auto, l’altro
invece portava a una piccola
dependance. Sorrisi
dell’improvviso
silenzio che si era venuto a creare nell’abitacolo, quando
ero entrato nella
villa Latte e Miele, la nostra
casa.
Il primo a rompere il silenzio fu naturalmente Josh.
<< Papà! Quetta casa è bellittima!
>>
<< Questa casa
è bellissima, si dice
così velo mamma?
>>
Osservai mia moglie riscuotersi dalle sue fantasticherie e lanciarmi
uno
sguardo incredulo.
<< Ehm, sì Janice. >> disse poi
rivolta a nostra figlia.
<< Si dice vero non
velo!
>> proruppe Josh, infastidito dalle lezioni della sorella.
<< Scendiamo? >> dissi, sovrastando le voci
dei due gemelli.
<< Sì. >>
Feci il giro dell’auto e le presi la mano mentre scendeva.
Poi mi occupai delle
piccole pesti che portai, al sicuro, nella loro area recintata in modo
che
potessero giocare e mi avviai con Bella verso la casa che avevo fatto
costruire
per noi. Stavolta però avevo fatto tutto da solo, non avevo
accettato nemmeno
l’aiuto e i consigli di Jasper, che naturalmente aveva
scoperto ogni cosa,
spulciando tra i miei affari in ufficio. Era peggio di mia sorella
quell’uomo!
Capivo perché si trovassero così bene insieme.
Strinsi la mano di mia moglie quando arrivammo davanti il portone
d’entrata.
<< Edward? >>
<< Sapevi quello che stavo facendo. >>
<< Immaginavo più che altro, ma non mi sarei
mai aspettata una villa così
splendida! >>
Il suo commento mi fece rilassare, ma solo un po’, infatti
ancora doveva
guardare l’interno. Le consegnai le chiavi e lei
aprì, emozionata. Davanti a
noi si stagliava un grande salone con mobili che erano a
metà strada tra
l’antico e il moderno, come piaceva a lei. Grandi vetrate
mostravano l’esterno
della casa, si vedevano l’area per i bambini e la piscina ai
due lati opposti e
di fronte, una di queste vetrate si apriva e si poteva uscire
all’aperto, dove
si trovava un grande gazebo, delle panchine e diverse fontane. Bella si
portò
una mano al viso, meravigliata, guardando poi la scala in marmo bianco
venato
di rosa, che portava ai piani superiori. Prima di arrivarci
però la condussi in
cucina, luogo che amavamo entrambi. Questa era decisamente grande, a
penisola,
in legno rustico, con un grande piano di lavoro e due lavelli in
acciaio. Due
finestre ai lati erano ornate da alcune rose rampicanti e al centro un
lungo
tavolo in legno faceva bella mostra di sé.
<< Edward sono senza parole. >>
<< Aspetta a dirlo >>
La portai di sopra a vedere le cinque camere da letto, due per Janice e
Josh che avrebbero
avuto per la prima
volta stanze separate, due per gli ospiti e infine la nostra camera da
letto.
Ci avevo messo mesi per cercare di capire cosa sarebbe piaciuto per
davvero
alla mia adorabile moglie. Un letto a baldacchino era posto al centro e
il
resto dei mobili era a metà strada tra l’antico e
il moderno, come il resto
della casa. Un divanetto e una poltroncina bianchi di velluto erano
posti ai
lati della stanza e una piccola porta rivestita anch’essa di
velluto bianco
portava al bagno interno. Il pezzo forte della stanza però,
era la porta
finestra che dava sul giardino e portava a un lato della piscina. Era
l’unica
stanza collegata ad essa, anche per la sicurezza dei bambini. Era
infatti
protetta da una recinzione fatta con un muretto e un alta parete di
ferro
intrecciato e adornato con piante rampicanti, chiuse da un cancello che
richiamava quello d’entrata. Bella uscì fuori a
vedere la piccola sorgente,
rappresentata dalla piscina e si girò verso di me.
<< Te l’ho detto: sono senza parole.
>>
<< Quindi ti piace? >>
Lei sorrise e mi si buttò addosso.
<< Mi piaci tu, soprattutto qua dentro. >>
sussurrò maliziosa.
Ricambiai il suo sorriso e la baciai. Non ebbi tempo però di
fare altro, dato
che due tornadi entrarono in camera.
<< Papà, Josh mi tila i capelli!
>>
Mia figlia venne da me e cercò di arrampicarsi sulle mie
braccia, per ripararsi
dal fratello che stava per balzarle addosso. La presi in braccio e le
detti un
sonoro bacio sulla guancia. Mi specchiai nei suoi occhi smeraldo
identici ai
miei per colore, ma per forma ad Isabella. Di lei aveva anche il
sorriso, la
forma del viso e i capelli, anche se il colore era più
simile al mio, di un
rosso leggermente più scuro. Josh andò dritto da
sua madre, che si piegò alla
sua altezza, cercando di placare la sua agitazione.
<< Mamma! Janice ha trappato la testa al mio guettieto
>>
<< Guerriero, Josh. Non preoccuparti, ora la mamma lo
aggiusta, va bene?
>>
<< Si dice strappato
e non
trappato! Velo mamma? >>
Io e Bella ci guardammo, ben sapendo che la solita risposta di Josh
stava per
arrivare.
<< Si dice vero, non velo!
>>
Erano le loro due solite battute! Josh diceva al posto della s la t,
Janice
invece della r la l. Erano i nostri due tesori. Josh era identico a me
in quasi
tutto, tranne che per lo sguardo attento tipico di Bella e per il
colore dei
capelli, che erano castano scuro. Per il resto sembrava me alla sua
età, con
gli stessi occhi verdi e il sorriso malandrino.
<< Va bene cuccioli, ora state buoni che arrivano visite.
>>
<< Visite? >> esclamarono tre voci, nello
stesso momento.
Li guardai tutti e tre e sorrisi, proprio mentre suonavano al
campanello.
Scendemmo giù e Bella aprì la porta, facendo
entrare Tanya e Emmett con il loro
piccolo Patrick di quattro anni, i miei genitori, mia sorella Alice e
Jasper
con Susy la mia nipotina di due anni dai lunghi capelli corvini della
madre e
gli occhi azzurri del padre, Rosalie con suo marito Anthony e un
piccolo
fagottino in braccio e infine i genitori di Bella, insieme a Sue. Vidi
l’incredibile sorpresa dipinta nei suoi occhi.
L’ultima volta che li aveva
visti insieme era stato alla nascita dei gemelli.
<< Cos’hai combinato? >>
<< Dovevamo festeggiare! >> dissi in difesa
dell’attacco di Bella.
<< Tu sei matto. >> disse tempestandomi il
viso di baci, come era
solita fare quando voleva ringraziarmi. Furono tutti entusiasti della
casa e
ricevetti i complimenti da parte di tutti, ma a me interessava solo che
piacesse a Isabella, la donna che amavo con tutto me stesso.
Incredibile come
la mia vita fosse cambiata, non pensavo che sarei mai arrivato ad avere
nulla
del genere. Quando pensavo che la mia vita fosse finita, era arrivata
una
splendida donna a portare pace e amore nella mia vita, regalandomi se
stessa e
due tesori inestimabili, i nostri bambini.
Vidi correre Janice
verso di me. Lo
faceva sempre quando era nei guai o cercava il mio conforto, Josh
invece
correva subito da Bella.
<<Cosa c’è cucciola? >>
<< Voglio stale con te! >>
La presi per mano, capendo che c’era qualcosa che non andava,
infatti vidi mio
figlio confabulare con Patrick. Incrociai lo sguardo di Emmett che mi
venne
incontro. Janice si strinse a me, guardando Patrick di sottecchi.
Quella storia
non mi piaceva.
<< Sai Edward, credo che diventeremo parenti.
>>
Strinsi la mano di Janice e fulminai il marito di Tanya.
<< Lo siamo già abbastanza >>
Lui rise e indicò con un dito Patrick, il cui sguardo
oscillava su Josh ma più
su Janice, che lo guardava di nascosto. Due risate femminili attirarono
la mia
attenzione e notai Bella e Tanya ridere, guardando i due bambini. Eh
no! Era
troppo presto!
Il piccolo Patrick somigliava molto a Emmett, ma aveva gli occhi
azzurri della
madre e i capelli biondo scuro. Era un tipo taciturno
all’inizio, ma che
diventava un gran chiacchierone dopo aver preso confidenza. Ormai lui e
Josh,
che si levavano solo un anno, stavano
quasi sempre insieme.
<< Edward, Emmett! Venite qui >>
<< Oh no Bella! >>
<< Sta zitta, Tanya! >>
Raggiunsi Bella che mi schiacciò l’occhio e disse
di dover fare un annuncio.
<< Presto avremmo un nuovo membro in questa grande
famiglia che siamo
diventati. Emmett e
Tanya diventeranno
di nuovo genitori! >>
<< Stavolta sarà davvero una femmina
>> sentii borbottare a Tanya.
Feci gli auguri a tutti e due e solo quando tutti se ne andarono
riuscì ad
avere mia moglie tutta per me. I miei tesori si erano addormentati su
un
divano, Josh abbracciato al collo di Latte e Janice con la mano stretta
nel
collarino che aveva messo a forza a Miele, il quale
muoveva la coda di tanto in tanto non potendo
fare altri movimenti.
<< Sei contenta? >> dissi, chiudendola tra
le mie braccia.
<< E’ dire poco, marito. >>
Sorrisi e le baciai il naso.
<< Solo il meglio per te, moglie. >>
<< Edward? >>
<< Sì? >>
Mi portò una mano sul suo ventre e io non ci misi molto a
capire. La presi in
braccio e la feci volteggiare in aria.
<< Amore mio è meraviglioso. >>
Avevo le lacrime agli occhi come quando mi aveva detto di aspettare i
gemelli.
<< Non l’ho detto prima, perché
volevo che fossi tu il primo a saperlo.
>>
La baciai, prendendole il viso tra le mani e la sentii sorridere sotto
alle mie
labbra.
<< Penso di avere un buon sesto senso. Sia noi che Tanya
e Emmett avremo
una bambina. >>
<< Finalmente Tanya sarebbe al settimo cielo.
>>
<< Lo è già con Patrick
>>
<< Sì, Patrick >> dissi
borbottando.
<< Cosa c’è? >> chiese
ben conoscendo la risposta.
<< Sono ancora due bambini! >>
<< Certo! Quando saranno grandi
però… >>
<< No, Bella! >>
<< Sarebbe così romantico. >>
La baciai di nuovo prima che avesse tempo di dire qualche altra cosa.
<< Un'altra bambina? >> le sussurrai sulle
labbra.
<< Penso proprio di sì. >>
La guardai a lungo, specchiandomi nei suoi occhi di cioccolata.
<< Ti amo dottoressa Swan >>
<< Anch’io ti amo Cullen >>
Poggiai la fronte sulla sua e sorrisi. Avevo fatto qualche calcolo
sbagliato,
quando quattro anni prima consideravo la mia vita finita…
perché guardando due
intense gemme color cioccolato mi resi conto che era appena iniziata.
***********************
Oh! Siamo arrivati proprio alla fine! Anche questa storia si
è conclusa e come
sempre mi capita in questi momenti, mi mancherete tanto sia voi, sia
Cullen e
la dottoressa Swan!
Latte e Miele è giunta al termine. Grazie a tutti per avermi
dato supporto, e
per avermi seguito. Adesso darò spazio alle altre mie storie
soprattutto Miel
di Luna e il Colibrì.
Stella Di Mezzanotte.