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Autore: xpayneinmyveins    27/03/2013    2 recensioni
"non posso lasciarti andare.
perché, non capisci che così mi fai solo male?
però, fa bene a me.
come se fossi tu l’unico a poter stare bene.
non voglio che tu soffra.
però, sembri fare di tutto per farmi soffrire.
ti avevo detto di non innamorarti di me.
mi spieghi come avrei potuto riuscire a non farlo?"
sono vari gli effetti che può farci l'amore, addirittura può cambiarci radicalmente. può far nascere in noi qualcosa di diverso.
Genere: Erotico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Non so quando sono impazzito.”
 
 

I don’t know when i lost my mind,
maybe when i made you mine.
I don’t know when i lost my mind,
maybe it was every time that you said
that i miss you, and i miss you.
 

-Harry- Rise Cassandra mentre lui la trascinava dietro di se mano nella mano. –Smettila di correre!
La risposta fu molto chiara e coincisa: accelerò ancora. Cassandra non poteva smettere di ridere mentre sotto il sole oscurato dai grattacieli di New York Harry non faceva che correre e ridere come un bambino.
-Styles, mi spieghi precisamente dove stiamo andando?- Chiese Cassandra per l’ennesima volta.
-Non lo so neanche io, ma quando ci arriveremo te lo dirò!- Esclamò Harry liberandosi in una forte risata.
Cassandra spalancò gli occhi mentre cercava goffamente di stare al passo del ragazzo riccio e dei passanti indaffarati con le loro vite li mandavano parecchi accidenti maledicendo i giovani stupidi e irrispettosi.
-Scherzi?- Gli gridò Cassandra con voce divertita.
-No!- Rise ancora.
-Precisamente quand’è che sei impazzito?- Cassandra ridacchiò.
Harry si voltò velocemente verso di lei e le fece un mezzo sorriso imbarazzato. –Non so quando sono impazzito.- Ma Harry sapeva benissimo la risposta. Era impazzito quando lei era entrata bruscamente nella sua mente.
Cassandra rise con le sopracciglia aggrottate. Quel lato di Harry era così meraviglioso. Non poteva dire che le fosse mancato perché non ricordava di averlo mai visto davvero così.
Dopo qualche minuto ancora di corsa Harry si fermò bruscamente e Cassandra, senza riuscire a fermarsi, gli finì addosso. Harry prontamente aprì le braccia e le attutì il colpo facendola arrivare sul suo petto.
Cassandra lo guardò accigliata mentre Harry la stringeva a se e faceva delle smorfie.
Sapeva che stava trattenendo una risata fragorosa, perciò rise delle sue facce buffe e Harry la seguì.
Cassandra smise di ridere. Si voltò e vide l’enorme distesa verde e assolata quale era Central Park.
-Amo questo parco.- Disse Harry avvicinandolesi di nuovo.
-Come si può non amarlo? E’ Central Park.- Si voltò verso di lui con un sorriso, gli scompigliò i capelli. –Vediamo se mi prendi, Styles.- Lo sfidò e corse via, lasciandolo impreparato. Si voltò velocemente e lo vide iniziare a correrle dietro.
-Vieni qui, non ero pronto!- Le urlò dietro Harry soffocando le risate.
Cassandra rise e aumentò l’andatura.
Si spinse nel fitto del parco scavalcando recinzioni e evitando alberi e siepi fino a che non si ritrovò sola in mezzo agli alberi.
Si guardò intorno ma non c’era traccia neanche di Harry.
-Harry?- Chiamò.
-Pensavi di potermi scappare, vero?- Harry la prese alle spalle e la strinse a se depositando dolci baci sul suo collo nudo.
Cassandra rise. –Mi hai presa... cioè, mi hai ritrovata.- Scherzò.
Harry non rise, bensì la fece voltare, la prese per le spalle e con sguardo serio fissò i suoi occhi verdi improvvisamente più scuri in quelli di lei.
-Io ti ritroverei sempre, Cassie.- Fece un piccolo sorriso imbarazzato e fece scivolare la sua mano in quella di Cassandra tirandola con delicatezza come per mimare un dolce “andiamo”.
Si ritrovarono presto in mezzo alle persone. Cassandra si chiese come Harry potesse importarsi così poco di essere riconosciuto: non portava neanche un cappello, niente occhiali scuri. Nada.
Improvvisamente Cassandra capì che non gli importava di non essere fotografato. Voleva che tutti sapessero che lei era sua, giusto? E quale modo migliore di quello per farlo.
La mente di Cassandra volò verso Londra dove presto Justin avrebbe potuto vedere le foto, gli articoli di giornale. Poteva immaginarne ogni parola.
“Il ritorno di fiamma tra l’ex fidanzata, Cassandra June, e Harry Styles, famoso cantante membro dei One Direction.” 
Cominciò a sudare freddo. Il mondo adesso sembrava un posto così poco confortevole. Tutti quegli occhi che puntavano verso di loro, tutti quei visi sorridenti che li circondavano, gli alberi che potevano facilmente nascondere un paparazzo munito di macchina professionale, tanta fantasia e poca discrezione.
-Harry?- Sussurrò giocherellando nervosamente con una ciocca di capelli scuri.
Harry si voltò sorridendole dolcemente. Con la sua espressione adorabile da bambino un po’ troppo cresciuto che quelle fossette gli provocavano.
-Dimmi.
-Voglio tornare in albergo.- Disse tutto d’un fiato.
Harry aggrottò la fronte. –Perché? Pensavo ci stessimo divertendo.
Era così teneramente confuso e risentito che Cassandra non poté parlare col tono freddo che comunemente avrebbe scelto con un qualsiasi ragazzo che l’avesse trattata e la stesse trattando come una sua proprietà, una cosa con la quale si può fare ciò che si vuole, cioè come stava ripetutamente e spudoratamente facendo Harry, ma lui non era un qualsiasi ragazzo.
-Certo che ci stiamo divertendo, ma non..- Esitò pensando ad una scusa plausibile. -..non mi sento bene.- Mentì portando la mano libera allo stomaco.
Lo sguardo di Harry passò dalla confusione alla preoccupazione in un attimo. Le si avvicinò velocemente e mise la mano sulla sua. Le diede un bacio sulla guancia e le sorrise comprensivo.
-Ora torniamo in albergo, piccola.- Cassandra si sentì sollevare da terra e in meno di un secondo era fra le braccia di Harry.
Le guance di Cassandra diventarono di un rosso leggero.
-Harry, non importa che tu..- Disse timidamente.
-Shh, tu rilassati e fra poco sarai arrivata.- La zittì Harry.
Cassandra non poteva resistere al profumo di Harry, così si appollaiò al suo petto e lo guardò mentre la trasportava senza sforzo fra le sue braccia.
“Bel modo di non farsi notare, Cassandra.”Disse con malignità la vocina dentro di lei.
Ma ormai Cass era troppo presa ad osservare i bei lineamenti di quel ragazzo perfetto per stare ad ascoltare qualsiasi altra cosa.
La bellezza di Harry riusciva sempre a sorprenderla.
Ammirò la mascella serrata di Harry che, per quanto potesse essere forte, si stava sforzando.
Le spalle grandi, il collo definito dalla pelle delicata, il bel mento, la curva morbida delle labbra piene, il piccolo neo vicino alla bocca, il naso con quelle narici enormi. A quel pensiero Cass trattenne una risatina per poi continuare ad osservare il viso meraviglioso di Harry.
Tornò agli zigomi non troppo marcati, i verdissimi occhi incantatori e pieni di emozioni. Quegli occhi erano un libro aperto sul cuore e l’anima del bel riccio che giocava spesso a fare il duro. Le ciglia lunghe, scure e folte. Le sopracciglia spesse, la rughetta che gli si formava in mezzo ad esse quando aggrottava la fronte era davvero adorabile. La fronte alta coperta dai capelli.. oh, quei capelli. Così ricci, così morbidi, così scuri. Cassandra amava giocherellarci.
-Cosa stai guardando?- Chiese Harry con mezzo sorriso mentre continuava a guardare la strada.
Cassandra si sentì arrossire e tornò appollaiata sul suo petto.
-Niente.- Balbettò.
Harry ridacchiò e scosse la testa. Aveva capito. Cassandra sospirò.
-Che c’è adesso?- Chiese serio.
-Tu sei così consapevole dell’effetto che mi fai. Ormai è totalmente inutile negare, dopo che io stessa te l’ho confessato.- Esitò mentre cominciava ad intravedere l’hotel con la coda dell’occhio. –Insomma, io non ti faccio questo tipo di effetto. Perché mi vuoi qui? Credo che dovrei andarmene.- Alzò lo sguardo verso di lui.
Il volto di Harry era cupo, arrabbiato. Le narici erano più larghe, le iridi tendenti al verde scuro.
Accelerò il passo e si diresse verso un taxi fermo al marciapiede.
-Harry, che cazzo fai?- Chiese Cassandra confusa mentre Harry la spingeva dentro, chiudeva la portiera e si sedeva accanto a lei.
-Dov’è il tuo albergo.- Le disse serio. Stava cercando di non perdere il controllo.
Cassandra pronunciò l’indirizzo poco convinta  su se collaborare o no.
-Harry che stai cercando di fare?- Domandò Cassandra cercando di incontrare il suo sguardo.
Harry le puntò addosso due iridi scure e un viso accigliato.
-Faccio in modo che tu non te ne vada.

 
 
Saaaalve!
Sono   @haroldspitapats  se volete seguirmi su twitter.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Grazie a tutti coloro che recensiscono e seguono questa fanfiction.
Lasciate qualche recensione, per favore? Vorrei sapere che ne pensate, così da andare avanti
  
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