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Autore: SeleneAngel12    28/03/2013    4 recensioni
Guardo quei bellissimi occhi verdi e quasi mi commuovo perché per la prima volta ho la possibilità di sentire la sua voce,anche se a stento,non importa perché fa parte di lui ed io amo tutto di lui.
Sento gli occhi farsi lucidi perché so quanto gli sia costato rendersi così vulnerabile davanti a me e gliene sono grato.
Così,tentando di non farmi prendere dall'agitazione,con la lingua dei segni gli dico che lo amo e lui mi sorride accogliendomi tra le sue braccia,quelle braccia che sono riuscite a raccogliere i pezzi del mio cuore.
(Larry)
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti miei carissimi lettori. Midevo sinceramente scusare per il fatto di non aver più aggiornato, ma ho avuto un blocco insormontabile, poi in questi giorni ero così giù da riuscire a rimettermi al computer a scrivere. Premetto che non mi piace come è venuto il capitolo,ma lo pubblico ugualmente perché…beh in realtà non so il perché! Comunque vi ringrazio sinceramente tutti per aver seguito la storia :)

Un bacio e fatemi sapere che ne pensate!


 

 

Little Bird

 



 

Non riesco ad aprire gli occhi e sono anche consapevole di avere la voce impastata dal sonno eppure i raggi del sole che colpiscono la mia faccia mi costringono a tornare alla realtà.

Mi stiracchio e noto che la finestra della camera è semi aperta e capisco subito il perché e come potrei non averlo capito, sarei uno stupido altrimenti.

Mi affaccio colpito dai raggi solari sulla pelle scoperta del petto, mi sento bene, pervaso da questa sensazione di tepore che mi stringe il cuore quasi fino a farlo sanguinare. 

Mi ritrovo a pensare a quanto la vita sia un ossimoro, una continua contraddizione tra parole, emozioni, sensazioni, proprio come in questo momento, sto bene, ma allo stesso tempo sanguino incessantemente, ferito nel profondo.

Faccio un dolce sorriso in direzione di quel ragazzo che seduto aspetta sotto il mio balcone, perché, signore, chissà da quanto tempo aspetta che io mi svegli.

Vedo la sua folta chioma riccioluta muoversi a ritmo di musica, quella stessa cantilena che mi aveva fatto sentire il giorno precedente per farmi comprendere che avrebbe provato a farmi capire quanto io sia importante per lui.

La cosa sensazionale è che lui ci sta realmente provando, ci sta mettendo tutto il suo animo per rendermi consapevole del suo amore ed io, invece di sentirmi gratificato da questo, non posso che sentirmi in colpa perché ho quasi paura di non esserne all'altezza, non so se valgo tutti i suoi sforzi.

La sua maglia bianca fa risaltare la carnagione resa ormai scusa dal sole estivo, si muove in modo fluttuante a causa del venticello e posso vedere in modo chiaro i due uccellini tatuati sopra le sue scapole, quelli che assomigliano tanto a noi.

Siamo noi, uno più piccolo, l'altro più grande e risoluto, si vengono incontro per amarsi come avremmo fatto noi se io fossi riuscito ad andare oltre il mio egoismo.

Sento un singhiozzo inconsapevole partire dal profondo della mia gola ormai chiusa e riecheggiare nell'azzurro del cielo e lo fa così forte da far alzare lo sguardo di quel ragazzo meraviglioso seduto a leggere un vecchio libro che probabilmente racconta la storia fantastica di un qualche giovane ragazzo scapezzato.

Abbraccio con la mente l'idea di farlo andare via, di dirgli che non è un bene per noi stare insieme, ma il mio corpo ormai agisce inconsapevolmente ed invece di scacciarlo lo invita ad entrare, gli fa cenno di avvicinarsi perché vuole assaggiare un po' di quel calore che solo lui può dare.

Una lacrima solca il mio viso quando lo vedo salire sopra la grande quercia fino a trovarmelo a pochi centimetri dal volto e giuro che se mi avesse permesso di parlare invece di premere le sue labbra sulle mie, giuro che gli avrei chiesto di entrare, sì, di entrare nella mia vita per sempre.

Ma le parole vengono bloccate anche se probabilmente lui le ha sentite lo stesso, magari sono riuscite a passare attraverso le nostre labbra incollate.

Metto le mani tra i suoi ricci morbidi e lui sorride sornione perché sa, sa quanto io lo ami e allora si stacca piano da me, senza delusione o senza ripensamenti e mi guarda intensamente negli occhi in attesa.

Come inside for a little lie down with me.

Gli prendo la mano e lo attiro a me facendo cadere entrambi sopra il letto, ma lui non ride come invece faccio io, si limita a guardarsi intorno come se volesse scandagliare ogni singolo centimetro della mia stanza, come se volesse capire se questo è il posto giusto dove passare l'eternità.

Forse non è il posto più bello dell'universo, forse è una stanza troppo angusta per due persone, forse tutto il caos che la circonda non è il massimo, ma fa parte di me e lui sembra capirlo ed apprezzarlo ancora di più lasciandosi andare tra le mie braccia con un sospiro di sollievo.

Forse è altrettanto vero che non staremo dentro per sempre e forse un giorno smetteremo di nasconderci e finalmente ci sentiremo, anzi, mi sentirò pronto per dire al mondo chi sono veramente, ma ora, in questo preciso istante, con Harry tra le mie braccia, io sento che potrebbe durare ed è un sentimento mai provato prima nella mia vita.

Sento che lui è fatto per restare, è una di quelle persone che entrano timidamente dentro te, quasi chiedendo tacitamente il permesso di farlo, e nel momento stesso in cui tu acconsenti a lasciarli entrare, ti mostrano quanto sono fantastiche cosicché tu non possa più fare a meno di loro.

Harry con i suoi sogni e le sue convinzioni è entrato nella mia stanza e nel momento esatto in cui l'ha fatto, ha cominciato a mettere in ordine tutto il casino che io ero riuscito a creare nel corso del tempo, durante la mia inarrestabile corsa lontano da me.

Lo guardo, pochi centimetri difronte a me e lì mi fermo, mi riposo e trovo finalmente il tempo di respirare e di rendermi conto che io amo questo ragazzo, che lui non ha alcun bisogno di dimostrarmi quanto mi sia fedele perché non ha alcun bisogno di mostrarmi nulla, io so già tutto.

Lo abbraccio e gli bacio dolcemente l'angolo della bocca.

And I'll owe this all to you, my little bird

Allora lui si rilassa finalmente e si lascia andare ad una risata che posso quasi definire liberatoria per quanto è profonda e io capisco che lui sa quello che io ho appena realizzato e che prova le mie stesse sensazioni mentre con il petto contro il mio mi tiene ancorato a sé.

"Chissà se sarà per sempre"mi domando non potendo fare a meno di pensare a quello che il futuro ci riserverà.

Non sono mai stato un ragazzo profondamente credente, anzi a dire il vero non mi definirei lontanamente credente, ma ho sempre avuto le mie convinzioni ed in questo momento sembrano discordare tutte con le mie speranze.

Non avevo mai creduto nel vero amore, mai, non credevo nelle relazioni durature ed avevo pensato sempre e solo al presente, forse tutto questo era dovuto alla mia disillusione, forse al fatto che mia madre non mi aveva mai insegnato a credere nell'amore o forse non l'avevo mai potuto vedere con i miei occhi.

Eppure nel profondo del mio cuore, ora così ricolmo di gratitudine e di un insieme di sentimenti a cui non posso dare un nome, verso questo ragazzo, sento che io ed Harry potremmo essere un eccezione, quel'1 percento che ce la fa, che potrà realmente dire 'noi ci siamo amati fino all'ultimo secondo' ed andare fieri di questo.

Lui mi abbraccia e mi sussurra all'orecchio che mi ama ed è l'unica cosa sensata con cui avrebbe potuto rispondermi, senza illusioni, senza false promesse.

Perché Harry è così, realista ed innamorato, lui crede in tutte le cose in cui si potrebbe credere, in tutte quelle cose buone e belle della vita, ma mai nelle false ed arroganti.

Annuisco facendo incontrare le nostre labbra e va bene così, non vorrei nient'altro dalla vita se non tutto questo.

Stiamo un po' sdraiati sul letto a contemplarci reciprocamente finché non mi accorgo che la sua figura si fa sempre più evanescente difronte a me.

Allora mi aggrappo a lui e tento di riportarlo del tutto vicino a me, mi stropiccio gli occhi e piango perché non è possibile che stia finendo.

Eppure la figura vicino a me, o meglio quello che ancora posso scorgere di quel ragazzo, sorride e si avvicina al mio volto per farsi vedere meglio.

"Perché te ne vai?"domando stringendogli il braccio destro con tutta la forza che ho, lasciando che le lacrime righino il mio volto.

"Oh io non me ne sto andando Louis, ho solo finito il mio compito qui. Non hai più bisogno di aggrapparti a me nei tuoi sogni per stare meglio, perché finalmente mi hai trovato nella realtà, mi hai trovato veramente ed ora è giunto il momento per te di smettere di vivere in un mondo di illusioni, è giunto il momento che tu sia felice ed io sarò accanto a te. Non sentirti perso perché io ci sono e credimi, ci sarò per sempre, solo che questa sarà l'ultima volta che sentirai la mia voce, ma io ci sarò e ti amerò nella realtà in un modo che ci farà impazzire e lotteremo e fuggiremo dal mondo per ritrovarci un giorno dopo l'altro. Capito Louis io ti amo ed ora sii abbastanza coraggioso da affrontare i tuoi sentimenti, le tue paure, trova la forza che c'è in te e presto capirai che noi siamo l'uno l'ancora dall'altro in un modo che il mondo non potrà mai capire".

Detto questo mi da un bacio a fior di labbra, uno di quelli che mi lasciano sempre senza fiato e poi svanisce senza che io possa replicare o tentare di convincerlo a restare.

Eppure non mi sento vuoto perché lui è Harry ed io ho sempre creduto in lui e lui ci sarà, ne sono sicuro perché lui mi ama.

 

***

 

Mi sveglio di soprassalto tastandomi la testa, era la prima volta in assoluto che mi capitava di parlare con Harry nei miei sogni come se lui fosse a conoscenza della realtà, come se fosse veramente un sogno destinato a svanire.

La realtà è che il vederlo andare via da me mi ha lasciato interdetto, con il cuore che batte come se volesse uscire dal petto per rincorrerlo, mentre un'altra parte di me, forse quella più credulona, si aspetta veramente che tutto ciò che mi ha detto sia vero, quella parte di me spera ardentemente nel fatto che io e lui possiamo finire insieme, amarci.

"Incubi?" chiede una voce calda accanto a me.

Ero talmente sconvolto da ciò che la mia immaginazione aveva prodotto da non accorgermi di essermi addormentato con Zayn accanto.

Lo sento ridacchiare per poi scompigliarmi i capelli ormai troppo lunghi ed incolti.

"devo dire che avrei anche potuto offendermi visto che ti sei addormentato mentre ti stavo parlando, ma vedere il tuo faccino mentre urlavi il nome del riccio è stato troppo dolce"dice alzandosi dal divano per andare a prendere un pacchetto di sigarette rosso.

Lo guardo mentre ne tira fuori una e se l'accende, non mi guarda anche se sa benissimo che lo sto fissando.

Avrei voluto che lui non avesse sentito le mie imprecazioni verso Harry, avrei volentieri evitato, ma fortunatamente Zayn, tra i miei due migliori amici, era quello che non faceva domande per cui ero sicuro che non avrebbe indagato.

Appoggio la schiena sullo schienale del divano e la faccio aderire con attenzione, mi muovo lentamente perché ho paura che anche questo sia un sogno.

E se non fossi più in grado di capire la differenza tra realtà e finzione e se fosse tutto dentro la mia mente?

E se stessi diventando pazzo e paranoico?

Appoggio il palmo della mano sulla fronte imperniata di sudore.

"Lou stai tranquillo, succede a tutti di fare brutti sogni ed io non ho sentito molto, puoi stare veramente tranquillo con me" dice il mio amico disegnando cerchi concentrici con il fumo che gli esce dalla bocca.

Io annuisco, non posso essere pazzo, sono semplicemente sogni, stupidissime illusioni create dalla mia mente, sono cose normali, nell'aria aleggiano milioni di miliardi di sogni infranti, svaniti di persone diverse.

Mi guardo intorno e vedo che il sole ancora invade la stanza con la sua forza e vorrei sinceramente sorridere perché è difficile che qui a Londra ci sia un tempo così bello, ma non ce la faccio, mi sento come se fossi stato privato di tutto ciò che mi apparteneva.

La televisione segna le undici e mezza del mattino il che voleva dire che avevo dormito solamente mezzora ed in quel piccolo lasso di tempo era cambiato tutto.

E se ora avessi cominciato a vedere le cose diversamente? E se solo ora stessi cominciando a capire che non c'è tempo da perdere e che ho perso fin troppe persone ha cui ho voluto bene?

Mi giro di colpo per guardare Zayn, osservo i suoi occhi così profondi da poterci cadere dentro senza più trovare modo di risalire, mi alzo sotto il suo sguardo vigile.

"Devo andare" dico solo mentre, con la felpa tra le mani, mi chiudo la porta di casa sua dietro le spalle.

Avrei voluto spiegargli, avrei voluto che sapesse cosa stava succedendo, ma sarebbe stato troppo complicato ed avrei perso il momento.

E la verità è che sono stanco di arrivare in ritardo agli appuntamenti con il mio destino.

Salgo sulla macchina grigia sgangherata e forse troppo ammaccata per il poco tempo da cui la possiedo, la metto in modo e premo il piede sull'acceleratore senza preoccuparmi di aspettare il semaforo verde.

Sapevo che forse era avventato presentarsi lì senza alcun avviso, ma non posso aspettare, io ho bisogno di ricominciare a vivere. Ho bisogno di uscire fuori, di riuscire a respirare a pieni polmoni senza sentirmi oppresso.

I cartelli si susseguono ai lati delle strade deserte di campagna ed io non li guardo nemmeno perché ho bisogno di arrivare il prima possibile a destinazione.

Il telefono squilla incessantemente e  so benissimo che si tratta di Liam, so benissimo che Zayn gli avrebbe detto del mio comportamento e per una volta non mi importa che si preoccupasse perché in fin dei conti non sto facendo nulla di male, anzi sto facendo la cosa giusta.

Mi fermo di colpo scorgendo una vecchia casa verdognola alla mia destra, una casa che mai avrei dimenticato, come dimenticare il luogo in cui si è cresciuti?

Sento le mani sudate e le game tremanti. Mi passo una mano tra i capelli essendo consapevole di non poter più tornare indietro.

Chissà cosa sarebbe successo se non me ne fossi mai andato?

Esco dalla macchina cominciando a piangere perché ora si mi sento a casa, ora si che la sento quella sensazione che ti pervade l'anima quando sai che sei proprio dove eri destinato ad essere.

E forse con tutta la foga che avevo di scappare mi ero dimenticato di portare con me la mia anima e l'avevo lasciata qui ad aspettarmi invano tutto questo tempo.

Comincio a correre con la stessa foga che hanno i bambini nell'andare incontro alla propria madre, solo che io non so precisamente a cosa sto andando incontro.

Prima che possa attraversare del tutto il vialetto la porta bianca si apre e vedo mia mamma uscire seguita dalle mie sorelle, sorride e poi si accorge che sono lì.

Allora i suoi occhi si riempiono di lacrime e chissà se ne aveva mai versate da quando me ne ero andato.

Corro ancora più veloce circondato dalle urla delle mie quattro sorelle che gioiscono nel vedermi lì e per la verità non capisco molto di tutto quello che sta succedendo perché mi sembra tutto così surreale, quasi stesse succendo tutto dentro la mia testa malata.

Invece, come a voler gettare via tutti i miei dubbi, mi ritrovo avvolto da quelle braccia calde che per prime mi hanno tenuto stretto a sé.

"Scusa amore mio, scusa"la sento sussurrare, ma non riesco a rispondere perché non ce n'è bisogno e quel calore è tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno.

Guardo in successione le mie sorelline, le vedo così diverse, così cresciute, così donne e così felici di vedermi lì.

"Sono a casa,sono a casa" riesco solo a ripetere con la consapevolezza che tutti i tasselli del mio puzzle sarebbero tornati al loro posto e per tutto questo, in un modo o nell'altro, avrei dovuto ringraziare Harry.

"Sappi che io ti amo e ti accetto Louis, ti ho perso una volta e perderti è stato così doloroso che ho capito che non mi importa se abbiamo divergenze, io voglio solo poterti tenere stretto tra le mie braccia, voglio poterti abbracciare e dirti che io ci sono. Mi dispiace se ti ho addossato tutte le colpe del divorzio, sono stata così tremendamente ingiusta e cattiva con te che mai avresti meritato un trattamento tale, te che ti facevi sempre in quattro per sopperire a tutte le mie mancanze"mi dice mia mamma mettendosi a piangere sulla mia spalla ormai consumata da tutto il peso che era abituata a portare su di se.

"Non fa niente mamma, dovevamo solo capire che ci vogliamo troppo bene per rovinare la nostra famiglia" le rispondo cullandola leggermente.

Ed ora come ora penso che Harry sia la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita.

Solo lui è riuscito a mettere ordine dove io non avevo nemmeno il coraggio di arrivare.

 

***

 

Il campanello suona incessantemente da cinque minuti così mi butto giù dal piccolo letto verde sul quale ero solito dormire da piccolo e scendo le scale ancora assonnato per andare ad aprire la porta visto che mia madre non è in casa come d'altronde le mie sorelle.

Mi stropiccio gli occhi afferrando la maniglia fredda e apro lentamente la porta.

Non faccio nemmeno in tempo a stupirmi che le braccia forti e muscolose di Harry mi avvolgono con tutta la loro irruenza e tutto il loro calore.

Sento il suo respiro affannato sulla pelle del collo, sento i suoi capelli crespi e trascurati solleticarmi la guancia, ma soprattutto lo sento tremare sotto il tocco delle mie mani sulla schiena.

Mi stringe la maglia così forte che ho quasi paura che mi voglia fare male ma lo lascio fare perché effettivamente era una settimana che non mi facevo sentire da nessuno, tanto ero preso da me stesso e dalla volontà di vedere che tutto era finalmente al proprio posto.

Si allontana da me e mi guarda con quegli occhi verdi pieni di lacrime di paura, di terrore.

Mi spinge leggermente colpendomi il petto e allora capisco che se sta facendo così è perché l'ho fatto stare in pena per me.

Non avrei mai immaginato di potermi sentire così felice perché lui era venuto a cercarmi, e chissà da quanto lo stava facendo. E mi aveva trovato.

Lui sarebbe venuto sempre a salvarmi, lo sento dalle grida che i suoi occhi lanciano mentre mi trafiggono, mi avrebbe salvato da qualsiasi cosa, avrebbe combattuto contro mostri molto più grandi di lui pur di vedermi felice.

Ma non serve più che lui combatta per me perché io finalmente mi sento felice, felice in questo mare di problemi, felice di essere di chi sono, nel bene e nel male.

Gli prendo il viso tra le mani e lo guardo senza dire nulla perché lui mi ha insegnato che le parole non servono, se non a creare scompiglio, ed è molto meglio così perché io non sono mai stato bravo nei discorsi.

Ed è molto meglio così perché un gesto può valere centomila parole, perché un gesto non può essere frainteso in nessun modo.

Con la mano Harry mi mima un 'Ti ho trovato finalmente' e so di per certo che non sta parlando solo di questo momento, so che non si riferisce al fatto che è riuscito a trovarmi ora, so che sta parlando più in generale.

E sento profumo di 'Per sempre felici e contenti' nelle sue parole non dette.

Prendo un respiro profondo e gli sorrido, i suoi occhi scintillano immediatamente quando gli faccio capire che quel sorriso è solo per lui, che quel sorriso esiste solo grazie a tutto quello che lui ha fatto per me.

Non faccio più in tempo a fare nulla che sento le sue mani dietro la mia nuca per catturarmi in un bacio che non avrei mai immaginato di desiderare così tanto.

Sento la sua foga, sento le lacrime di sollievo bagnare i nostri visi incollati, sento il suo respiro fondersi con il mio quando facciamo incontrare le nostre lingue permettendogli di danzare insieme.

E sapete cosa? Non mi importa di nulla, non mi interessa che qualcuno ci veda, non mi importa che la gente capisca che sono gay perché non c'è nulla di male in quello che sono, perché non potrebbe esserci nulla di sbagliato in Harry o nel nostro rapporto così sincero e spontaneo.

Lo tengo stretto a me non lasciandogli la possibilità di andarsene come nel mio sogno.

Appoggio la testa sulla sua spalla e finalmente noto che dentro una macchina parcheggiata a bordo strada c'è un Niall entusiasta di quello che ha appena visto.

E forse lui sapeva già tutto o aveva sempre saputo quello che sarebbe successo.

Gli sorrido quasi per ringraziarlo di averlo portato da me, ringraziandolo di avermelo fatto conoscere.

Lo ringrazio perché mi ha permesso di incontrare la mia anima gemella.

"Non sei andato via"dico ad Harry quando torno a guardare il suo viso raggiante.

"Non potrei mai andarmene"mima con le labbra ed io allora lo riprendo a me perché è troppo dolce.

"Ti amo Louis" lo sento dire con quel poco di voce sgangherata che tiene dentro di sè.

Immagino quanto possa essergli costato farla uscire da sé e mi sento ancora più speciale perché ha deciso di far sentire solo a me questo suono che, per quanto inusuale, io trovo perfetto.

Gli metto un dito sulle labbra e gli accarezzo la gola.

"Anch'io ti amo Harry" gli dico solo con il linguaggio dei segni, senza muovere la bocca.

E per un secondo sembra che i ruoli si siano invertiti, ma infondo era proprio quello che cercavamo l'uno dall'altro.

Io avevo solamente bisogno di silenzio e lui aveva bisogno di qualcuno che diventasse la sua voce.

E noi siamo questo, tutto e niente, caos ed ordine, rumore e silenzio.
 

  
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