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Autore: Nicole_91    28/03/2013    1 recensioni
“Certi momenti sono buoni per morire…
Dipende solo da cosa ci si lascia alle spalle…
Se vale lottare per vivere o se guardandosi indietro
Non si vede neanche più da dove si è partiti”
Genere: Azione, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il sole stava sorgendo lentamente, i raggi cominciavano a spazzare via l'ultima oscurità che era rimasta.

La città era ancora dormiente, ma al porto c'era già qualche movimento.

-Perchè dobbiamo per forza svegliarci prima dell'alba?- sbadigliò un ragazzo, capelli castano scuro a istrice e occhi particolari, bicolore, quello destro verde smeraldo e quello sinistro azzurro cielo, Stefan aveva quindici anni e amava particolarmente dormire, gli esplosivi e le sue due amate e inseparabili spade.

-Senti Bicolor risparmiami le tue lagne almeno alle cinque di mattina- brontolò il ragazzo in parte a lui che caricava le sue due pistole argentate e lucide come specchi, aveva capelli neri come il petrolio e occhi blu cobalto, profondi e intensi, ma con un quel pizzico di arroganza che faceva perdere la testa un po' a tutto il lato femminile della popolazione.

Den aveva ventuno anni, infallibile ex cecchino, aveva una mira infallibile.

-Io invece farei a meno di tutti e due- li fulminò con lo sguardo Roky.

-Scusa capo- rise nervosamente Stefan.

-Lyeen la valigetta con il bottino è nell'ala ovest della barca- Roky abbassò la voce, il porto si era fatto un po' più affollato, erano nascosti fra delle enormi casse di legno all'angolo del porto, le armi già tutte alle mani -Secondo la nostra fonte anche i documenti di Carmine sono all'interno della cassaforte, riesci a capire quanti uomini ci sono sulla barca?-

La ragazza chiuse gli occhi concentrandosi , le orecchie di muovevano a lievi scatti -Ne fiuto una ventina più o meno- riaprì gli occhi guardando i ragazzi.

-Che brava gattina che sei- rise Den accarezzandole scherzosamente la testa.

Lei dal canto suo li morse il braccio con i canini ben affilati -Ma sei una cannibale!!!- sbattò arrabbiandosi.

-ZITTI E AL LAVORO!- li ammutolì il capo -Stefan crea il diversivo che solo tu sai fare-

Il ragazzino ghignò bastardatamente mettendo in bocca una bomba creata abilmente dalle sue manine, saltò agilmente fuori dalle casse dirigendosi verso l'imbarcazione.

-Den tu comprimi le spalle, Lyeen tesoro usa le tue risorse da brava micina per portare a termine il lavoro, niente cazzate-

-Ti odio- sbuffò la ragazza caricando le sue due pistole nere.

Una serie di esplosioni proveniente dal mare fece tremare le assi del molo -Diamo inizio ai giochi- ghignò Den.



Lyeen camminava silenziosa, le due pistole nelle mani, il corridoio era deserto i suoi sensi in allerta.

Era quasi vicino alla porta blindata della cassaforte, quando all'improvviso fiutò un odore sconosciuto.

Tese le braccia, di scatto alzò il capo verso l'alto incrociando due iridi color rame la pupilla verticale, due enormi canini spuntarono dall'oscurità, la ragazza d'istinto sparò e con un'abile capriola si allontanò dal corpo che cadde rumorosamente a terra.

-Non sei affatto carina- il ragazzo si aggiustò con un gesto secco il collo e la guardò ghignando.

-Chi cazzo sei?- domandò acida senza abbassare la guardia, il suo odore non le piaceva per niente.

-Voglio solo fare un...esperimento- il suo sorriso le fece venire i brividi in tutto il corpo, in un secondo se lo trovò a pochi centimetri di distanza, la disarmò sbattendola spalle al muro, aveva una forza e un'agilità superiore a un qualsiasi comune essere umano.

Si fissarono negli occhi -E' l'ora di liberare il Virus micina mia- le sussurrò scostandole delicatamente i capelli dalla spalla, le passò dolcemente due dita sul collo accarezzandogli la vene che pulsava.

Lyeen non riusciva a liberarsi dalla sua presa era completamente paralizzata e per la prima volta nella sua vita era anche terrorizzata.

I canini del ragazzo divennero più grossi e affilati, con un gesto violento la morse, le scappò un urlo soffocato di dolore, un dolore acuto mai provato prima.

Dentro di lei tutto cominciò a bruciare, la testa le pulsava e se la sentiva andare a fuoco, in quel momento urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.

Lui la lasciò andare leccandosi le labbra del sangue della ragazza che era denso e nero,lei cadde in ginocchio tenendosi la testa con le mani, il suo corpo tremava come una foglia, non riusciva a smettere di urlare a spegnere quel dolore atroce che la stava facendo impazzire.

Qualcosa in lei si era svegliato, qualcosa che doveva rimanere assopito dentro di lei, quella sensazione di colpo ebbe qualcosa di famigliare, la sua mente si oscurò, e il suo corpo smise di tremare.

Il ragazzo rise -E ora ha inizio la partita-

Lyeen aveva le braccia lasciate andare lungo i fianchi, il viso era coperto dai suoi lunghi capelli blu, era immobile ma qualcosa tagliò di striscio la guancia del ragazzo davanti a lei.

-Il mio compito per ora è finito- sibilò pulendosi infastidito il sangue, dalla sua schiena fuoriuscirono due enormi ali da pipistrello nere dai riflessi bluastri scappò dal soffitto senza guardarsi dietro.

La ragazza lentamente si alzò sorpassò le sue due inseparate pistole che erano ancora a terra e si diresse verso la porta blindata poco lontana.

Una forza invisibile tagliò in due la porta , entrò prendendo la valigetta di media grandezza, con dentro tanti bei soldi, in parte ad essa una cassettiera che si spalancarono di colpo davanti a lei, trovò i documenti che vennero sostenuti da una forza invisibile prese in mano la valigetta e uscì ricominciando a camminare per il corridoio.

All'improvviso dei uomini sbucarono davanti a lei armati -Hei tu “rosa felina” ferma dove sei! Non puoi più scappare- l'uomo le puntò la pistola alla testa, lei alzò il capo, il viso pallido e l'occhio destro era coperto dalla frangia mentre quello sinistro spalancato e completamente nero.

Si sentì uno strano rumore e l'uomo cadde a terra tagliato in tanti pezzi, il sangue schizzò tutto sulle pareti.

Lyeen guardò gli altri che erano indietreggiati di qualche passo e aveva il viso contratto dal puro terrore.

Si avvicinò senza vederli realmente, per lei erano solo piccoli insetti da schiacciare, al suo passaggio cadevano tutti a terra mutilati, una via di corpi e sangue.



Den si voltò verso la porta delle cabine, aveva una strana sensazione e Lyeen non era ancora tornata.

-Sei distratto amico- Stefan tagliò il braccio a un uomo che stava per attaccare alle spalle il corvino.

-Lyeen non è ancora tornata- sibilò sparando a chiunque tentasse di avvinarsi troppo a lui.

-Già anche Roky comincia a innervosirsi- sospirò il giovate -Guardalo è schizzato! Spara a tutto-

In effetti il loro capo si era preso bene con la sua enorme mitragliatrice, sparò di colpo anche nella loro direzione, si abbassarono per un pelo.

-MA CHE FAI? SEI SCEMO?- sbottarono in coro alzandosi, la porta alle loro spalle si spalancò ne uscirono tanti pezzi di cadaveri e a seguito Lyeen.

Den e Stefan sgranarono gli occhi e a Roky andò il cuore in gola -Il suo sguardo...Proprio come quella volta- sussurrò guardando il volto della ragazza e il suo occhio spalancato completamente nero, i documenti fluttuavano ancora in aria erano macchiati da alcuni schizzi di sangue.

Gli ultimi uomini rimasti sull'imbarcazione si scagliarono contro di lei e i tre ragazzi rimasero per un attimo senza fiato, lei non muoveva un muscolo ma tutti gli uomini venivano massacrati o fatti a pezzi.

Era come un'animale assetato di sangue, senza ragione.

Quando sulla barca non si muoveva nessun altro a parte loro quattro Stefan cominciò ad avvicinarsi lentamente a lei.

-Stef...Aspetta- sussurrò Den tentando di fermalo, ma il ragazzo non lo calcolò minimamente.

-Lyeen...-

Lei assottigliò l'occhio, Stefan venne di colpo sollevato da terra come se una mano lo teneva stretto per la gola, cercava di divincolarsi, aveva gli occhi bicolore spalancati e lucidi per la mancanza di ossigeno -Lyn-

Den puntò la pistola verso la ragazza, Roky li andò alle spalle -Che vuoi fare?-

-Non ho nessuna intenzione di perdere ne un fratello ne lei- disse freddamente, sparò mirando alla spalla della ragazza, la colpì facendola cadere in ginocchio, Stefan cadde a terra tossendo.

Lyeen si teneva la testa con le mani, tutte le vene del suo corpo pulsavano, Roky si avvicinò a lei -Lyn- lei lo guardò, gli occhi neri tornati normali erano lucidi -Mi..Mi dispiace- cadde svendendo.

Den e Stefan la guardarono, il primo la sollevò prendendola in braccio -Stupida gatta!-

Stef prese la valigetta e i documenti -Sarà meglio andare subito da Jessica-

-Si- l'uomo guardò Den che si allontanava verso il fuori strada che avevano parcheggiato a pochi isolati da li, presto sarebbe arrivata anche la polizia.


A quanto pare non si può mettere una bestia in gabbia, prima o poi questa fuoriesce ancora più incazzata di prima”


Mise un braccio intorno al collo del ragazzo -Quando imparerai ad ascoltare moccioso inutile sarà troppo tardi!-

Lui ghignò nervosamente gli occhi dell'uomo si intenerirono -Non ti preoccupare starà bene-




  
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