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Autore: bonnie misa    29/03/2013    2 recensioni
L'ex professore di difesa contro le arti oscure guardò il cielo notturno.
-Tutto bene Remus, caro?-
-Si Dora. Stavo solo pensando che in fondo...gli angeli custodi esistono davvero...- mormorò Lupin.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 4:

 

Erano le 5: 26 del mattino e Lupin era già sveglio.

O meglio, non si era mai addormentato.

Stava svogliatamente gironzolando per casa.

Non aveva voglia di fare niente e tanto meno di vedere qualcuno.

Invece una persona che vorresti vedere c'è, gli disse la vocina dentro la testa. Erano passate esattamente due settimane dall'ultima volta che aveva visto Luna.

Il rimorso di aver condannato suo figlio gli impediva di riposare.

Per non parlare di Tonks. Lui non aveva nulla contro la metamofomagus.

Anzi, la considerava una donna bella, intelligente e molto buffa.

Forse la prima donna con la quale aveva avuto un vero rapporto d'amore.

Ma adesso...Adesso era completamente diverso.

Lui l'aveva sposata e adesso stava per diventare padre, condannandoli entrambi.

Se solo fosse stato tutto più semplice...ma come poteva essere così egoista e pensare solo a se stesso? A ciò che desiderava?

No, lui doveva innanzitutto pensare alla salute di Dora e di suo figlio.

Poco importava se lui fosse rimasto solo, poco importava che lui soffrisse.

Ninfadora e quel fagiolo che era dentro di lei venivano prima di tutto.

Per un istante gli vennero in mente le parole della donna “Tu credi negli angeli custodi?” E se Dora in realtà fosse stata...no, che sciocchezza.

Lupin finalmente si decise: doveva rivederla. Voleva tornare da Luna.

Prese la sua bacchetta e la ripose con cura nel cappotto.

Non poteva rischiare di perdersi nel bosco...con un sorriso sulle labbra Lupin si smaterializzò.

Sulla costa c'era un terribile temporale. L'uomo con un semplice incantesimo creò una bolla protettiva.

Era strano osservare il mare in tempesta e sentirsi caldi e protetti.

Neanche un soffio di vento penetrava la barriera argentea e l'ex professore si diresse verso quella piccola casetta di legno.

Solo quando si ritrovò davanti alla porta d'ingresso si accorse di aver corso. Respirò profondamente e con calma bussò alla porta.

Niente. Bussò di nuovo, questa volta leggermente più forte.

Ancora silenzio. Con sorpresa si accorse che la porta non era chiusa a chiave. Molto male. Una ragazzina non poteva assolutamente rischiare che qualche malintenzionato entrasse in casa. Avrebbe fatto una bella ramanzina a Luna.

Il suo sguardo severo la cercò per tutta la stanza. Ma della ragazza non c'era traccia.

Sigmund, il ragdoll, lo raggiunse e prese a strusciarsi amichevolmente sulle sue scarpe.

-Ciao amico. Dov'è Luna?- gli chiese Lupin quasi aspettandosi che il gatto rispondesse veramente.

Sempre più in ansia l'uomo si sedette sul divano.

Il calore del fuoco che scoppiettava nel camino non riusciva a riscaldarlo veramente. Iniziava ad essere in ansia.

Poi, finalmente, Luna tornò a casa.

Era bagnata fradicia, sembrava un pulcino.

Il leggero vestito estivo bianco le si era praticamente incollato addosso, sottolineando tutte le sue forme. Come se non bastasse, l'acqua l'aveva reso estremamente trasparente e ciò metteva in mostra il delicato completino intimo della ragazza.

Lupin deglutì sonoramente. Non era quello il momento di pensare a certe cose! Si catapultò verso Luna, gettandole il suo cappotto sulla testa.

-Sei impazzita per caso? Andare in giro a quest'ora di notte e con un temporale del genere! E hai anche lasciato la porta aperta! Una ragazza non dovrebbe mai....- ma l'uomo non fece in tempo a finire la frase che Luna si alzò sulle punte e lo baciò, per la terza volta.

-Questo non è corretto, lo sai. - mormorò lui arrossendo lievemente,

La ragazza scoppiò a ridere e si diresse allegramente davanti al camino.

-Non hai qualcosa per cambiarti?- chiese l'ex professore preoccupato

Lei scosse la testa -Sta tranquillo, sto benissimo!-

-Si ma...- cercò di obbiettare lui

-Mi sei mancato. - mormorò lei in imbarazzo

L'uomo la guardò spiazzato. Quella ragazza non lo stava minimamente a sentire! Poi si accorse del colorito rosso sulle guance della giovane e sorrise teneramente.

Luna gli dava le spalle ed era a poca distanza da lui.

Si torceva le mani in ansia e guardava con ostinazione il pavimento, quasi avesse paura di sprofondarci.

L'uomo le circondò la vita con le braccia. Sembrava così fragile...

-Adesso sono qui- le sussurrò in un orecchio.

Lei annuì mestamente e si girò per guardarlo negli occhi.

Qualcosa era cambiato in lei. Sembrava molto più piccola...molto più debole. Quasi trasparente.

La guardò severo -Luna, stai mangiando?-

Lei sorrise ma non una sola parola uscì dalle sue labbra.

Semplicemente gli accarezzò una guancia e appoggiò la testa contro il suo petto.

Lupin aveva voglia di stringerla forte a se, di accarezzarla, di baciarla...e di fare l'amore con lei. Ma quella era una questione molto più importante.

-Luna non mi piace che tu...- -Ssssth- sussurrò lei poco prima di farlo sedere sul divano.

Lentamente si dispose davanti all'ex professore e si fece scivolare giù il vestito, che cadde rovinosamente ai suoi piedi.

  
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