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Autore: Miss_Albert    29/03/2013    2 recensioni
Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cambio di programma  



Quando Julie entrò nella camera che condivideva con Serena, la trovò seduta vicino alla finestra, intenta a guardare fuori con aria assente. Aveva anche una scodella in mano. Sicuramente erano cereali ed era decisamente un brutto segno. Conosceva abbastanza la bionda da sapere che quando mangiava i cereali era perché aveva bisogno di mettere in pausa il cervello per pensare. E se era arrivata a quel punto significava che era sconvolta e a pezzi, più di quanto lasciasse trasparire e si sentì tremendamente in colpa. Forse non era stata un buona idea obbligarla a parlare con Zayn.

«Serena, mi dispiace tanto.»

«Lascia perdere. Non ne voglio parlare. Voglio solo stare sola, per favore.»
Julie la guardò triste. Le dispiaceva vederla in quello stato. Stava quasi per andarsene, ma poi cambiò idea.

«No. Sai una cosa? Non lascio perdere. Per due anni non ho fatto altro che vederti piangere per lo stesso ragazzo. Poi questo ragazzo si presenta qui, ti dice che è innamorato di te e tu che fai? Lo mandi praticamente a quel paese? Io non ti capisco.» La bionda la guardò a malapena.

«Non ho passato due anni a piangere per lui. Ne ho passati quindici. Quindi scusa se ora voglio fargliela pagare.»

«Quindi non lo odi davvero?» chiese la mora confusa.

«Certo che lo odio. Lo odio per tutto quello che mi ha fatto. E lo odio per come mi fa sentire ogni volta che mi guarda.»

«Ma dentro di te sei felice che ti ami, giusto?»

«Sì» confermò sbuffando la bionda.

«Dovresti dirglielo.»

«No. Non gli renderò le cose così facili. Ora tocca a me divertirmi.» Julie scosse la testa. Era così testarda a volte.
«E poi comunque sono ancora arrabbiata con lui.» La mora sospirò.

«Posso dirti che non sono d’accordo?»

«Sì che puoi, ma tanto non mi farà cambiare idea.»
Oh, lo sapeva bene quello, infatti non ci provò neanche. Le toccò solo una spalla, come a farle capire che nonostante tutto ci sarebbe stata per lei e poi se ne andò a dormire, non prima di averle passato una coperta. Sapeva già che Serena avrebbe passato la notte seduta lì, senza chiudere occhio.



 

«Ehi Zayn, siamo tornati» annunciò Louis, entrando nella loro stanza d’albergo, seguito in silenzio dagli altri. Zayn, seduto a terra contro il muro, aprì giusto gli occhi.

«Scusaci» disse Harry a nome di tutti. Il moro sospirò, prima di parlare.

«Non importa. Ho capito perché lo avete fatto.» Non poteva mica incolpare i suoi amici. In fondo avevano solo cercato di aiutarlo. Certo le cose non erano andate proprio come sperava, ma era solo sua la colpa, non loro. Niall scosse la testa, dispiaciuto.

«Sì, ma ora ti odia.» Zayn si alzò e lentamente si diresse verso il suo letto.

«Ci ho pensato. Preferisco che mi odi piuttosto che niente. Almeno ora so che ci tiene in qualche modo, altrimenti non se la sarebbe presa tanto. E comunque ha tutto il diritto di essere arrabbiata.» I suoi amici annuirono e si allontanarono, intuendo che volesse restare solo, tranne Liam.

«Che vuoi fare ora?» chiese seguendolo.

«Dormire» rispose lui, sbadigliando e buttandosi sul letto.

«Intendevo con Serena.» Zayn si girò a guardarlo. Aveva pensato anche a quello mentre aspettava che gli amici tornassero in albergo. Cosa avrebbe potuto fare?

«Niente» rispose, quasi freddo.

«Non hai intenzione di parlarle di nuovo?» domandò l’altro stupito.

«A che scopo? Quello che avevo da dire l’ho detto. No, domani me ne torno a Bradford. Se voi volete rimanere ancora qualche giorno fate pure.» Liam sospirò sconsolato.

«No, torniamo anche noi.» Decise anche per gli altri, tanto sarebbero stati d’accordo, poi lo lasciò solo, pur sapendo che non avrebbe chiuso occhio tutta la notte.



 

Quando Julie si svegliò la mattina dopo, Serena non c’era. Le aveva lasciato un biglietto con scritto che sarebbe andata al parco per schiarirsi le idee, così ne approfittò per andare a correre. Quando tornò dopo circa un’ora, la trovò concentrata a lavare i vetri. 

«Ciao» la salutò. «Che fai?» chiese, anche se la risposta era piuttosto ovvia, solo che voleva sentirlo dire proprio da lei.

«Pulizie.» Eh sì, lo vedeva e pur volendo, non riuscì a trattenersi.
«Che hai da ridere?» sbottò Serena.

«Da quando ti conosco non ti ho mai vista una volta fare le pulizie» rispose, alludendo al fatto che Serena era sempre stata abituata fin da piccola ad avere dei domestici. Il compito di pulire la stanza, infatti, era della mora. Lei, in cambio, le passava i compiti di matematica.

«Ti ricordo che sono arrabbiata. Quindi faccio le pulizie» esclamò, mettendo più vigore nei suoi movimenti.

«Okay» disse Julie continuando a ridacchiare, ma allontanandosi da lei per rispondere al cellulare che stava squillando sul comodino.
«Pronto?… Sì… Okay… E’ per te» disse rivolta alla bionda. Lei si girò stranita. Chi poteva essere? Allungò una mano titubante per prendere il telefono e se lo portò all’orecchio.

«Pronto?»

«Ciao Serena. Sono Louis.»
Sbarrò gli occhi e guardò la sua amica, che però alzò le spalle, per poi scuotere la testa. Il ragazzo continuò.
«So che sei arrabbiata, ma ti prego, non chiudermi il telefono in faccia. Voglio solo dirti una cosa.»
Serena sospirò, leggermente indecisa sul da farsi. Da una parte voleva mandarlo a quel paese, ma dall’altra era curiosa di sapere il motivo della chiamata.

«Va bene, ma fai in fretta.» Dannata curiosità!

«Grazie. Volevo solo dirti che stiamo tornando a Bradford.»
Rimase un attimo spiazzata da quelle parole.

«Davvero?»

«Sì.»
Okay, doveva stare calma. Forse non partivano tutti. Forse uno di loro, un moro a caso proprio, sarebbe rimasto lì un altro paio di giorni.
«L’ha deciso Zayn.»
Ecco, come non detto. Maledizione!
«Siamo in aeroporto ora.»
Cosa!? Già all’aeroporto erano? No, fermi un attimo. Scosse la testa, come a cancellare quei pensieri. Lei era ancora arrabbiata con Zayn e non aveva intenzione di perdonarlo molto presto. E poi forse era tutta una finta quella. Dopotutto il giorno prima li avevano chiusi in una stanza per ore, quindi tutto era possibile. Louis, intanto, riprese a parlare dopo un attimo di silenzio, durante il quale forse sperava che la bionda dicesse qualcosa.
«Senti, non voglio mettermi in mezzo tra voi due. Non dopo ieri. Se sceglierai di perdonare Zayn o no sono affari tuoi. Voglio solo dirti una cosa. Zayn non vuole che te lo dica, ma secondo me dovresti saperlo.»
Lei rimase in attesa, ma tutto quello che sentiva erano rumori strani in sottofondo. Diamine, perché non continuava a parlare? 

«Okay, dimmi» mormorò impaziente.

«Ti ricordi la festa di Sam Baker di due anni fa?»
Non ci poteva credere. Davvero le stava chiedendo se si ricordava quella dannata festa? Sorrise amaramente.

«Come potrei dimenticarla!? E’ stato l’inizio di questo incubo.»

«Be', dopo che te ne sei andata…»
Oh, ma perché faceva tutte quelle pause? Per farle venire l’ansia? Be’, c’era riuscito.
«Zayn ha cercato il tuo stupratore.»
Sbarrò gli occhi.

«Che cosa!?»

«Ha fatto domande in giro, ha cercato tra le foto della festa, si è dato da fare come un matto e…»
Ancora? Oh, voleva proprio farla morire!

«E…?»

«…e l’ha trovato. Dopo mesi di ricerche, l’ha trovato. Adesso è in prigione.»
Le vennero le lacrime agli occhi.

«Siete sicuri che sia davvero lui?»

«Sì, ha confessato. Poi aveva dei precedenti.»

«Non mi stai prendendo in giro, vero?»

«No, Serena, te lo giuro.»
Chiuse gli occhi sospirando e una lacrima le rigò la guancia, ma lei si affrettò ad asciugarla. Rimasero entrambi in silenzio per qualche secondo. Forse Louis voleva darle il tempo di assimilare la notizia.
«”Ultima chiamata per il volo…” Ora devo andare. Volevo solo che lo sapessi. Ciao.»

«No, aspetta» ma il ragazzo aveva già riattaccato. Sconvolta si lasciò cadere sul letto, mentre Julie si avvicinava preoccupata.

«Tutto bene?»

«Non lo so. Io…»
Dire che era confusa era dire poco. Non riusciva a credere che Zayn si fosse dato tanto da fare per cercare quell’uomo. Eppure era così. Chissà perché non gliel’aveva detto prima. Sospirò, mentre la mora le accarezzava la schiena per confortarla. Poi aveva fatto quel viaggio solo per vederla. Dopo due anni, era andato da lei e le aveva detto che l’amava. Quante volte aveva sognato quel momento. E lei invece l’aveva respinto per chissà quale stupido motivo. Si passò una mano tra i capelli.
No, un attimo, non era stupido come motivo. Lei era arrabbiata e ne aveva tutto il diritto. Lui si meritava di essere trattato come l’aveva effettivamente trattato. Però perché allora non voleva che tornasse a casa? Perché sperava con tutto il cuore che cambiasse idea e non salisse sull’aereo? C’era una sola spiegazione. Lei lo sapeva fin troppo bene qual era. L’aveva sempre saputo, solo che non l’aveva mai detto ad alta voce e probabilmente ne era anche spaventata. Però se avesse aspettato ancora, l’avrebbe perso e lei non ne aveva nessuna intenzione. Per una volta avrebbe dovuto mettere da parte il suo stupido orgoglio. All’improvviso si ricordò che erano già all’aeroporto, pronti per tornare a casa. E ormai ne era sicura perché aveva sentito la chiamata di un volo, non la stavano ingannando.

«Sono un’idiota!» dichiarò, facendo sussultare Julie.
«Scusa, ma devo andare all’aeroporto.» Si alzò e dopo aver recuperato giusto il portafoglio, si precipitò alla porta.

«Aspetta» la richiamò l’amica.

«Ho aspettato questo momento per così tanto tempo che ho perso il conto. Non sei nessuno per impedirmi…» ma venne interrotta.

«Volevo dire: aspetta che vengo con te.»
Si sorrisero complici, per poi correre fuori dal collegio. Destinazione: aeroporto di Ginevra.
 


 

SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Come state?
Grazie mille a tutte le persone che hanno messo la storia in una delle categorie e grazie per le visite e le recensioni :)

Eccoci con un nuovo capitolo. Spero vi piaccia :)

Zayn ha deciso di arrendersi, ma Serena non ha intenzione di lasciarlo partire.

Riuscirà ad arrivare in tempo in aeroporto per fermarlo? Voi che dite?

Se avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate. Potete trovarmi anche su Twitter, sono @chiara_martin92
Poi vi devo dire anche che ormai siamo alla fine della storia. Mancano un capitolo più l’epilogo :(

A presto al prossimo aggiornamento
Un bacio :)
Kia

   
 
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