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Autore: Miss_Albert    05/04/2013    2 recensioni
Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiarimenti  



Serena e Julie arrivarono a Bradford nel tardo pomeriggio. Dopo aver recuperato i bagagli, uscirono dall’aeroporto e presero un taxi dirette in città. Per tutto il tragitto la bionda non fece altro che guardare fuori dal finestrino riconoscendo i luoghi della propria infanzia, ma provando anche una strana sensazione perché tutto intorno a lei la riportava al giorno della sua partenza da Bradford, il giorno in cui la sua vita era cambiata completamente. In quei due anni trascorsi lontano, mai aveva pensato che ci sarebbe tornata e invece eccola lì, pronta a chiudere con il passato per poter finalmente voltare pagina. L’unico modo per riuscirci era chiarire con Zayn, che non vedeva da una settimana. Dopo la telefonata di Louis era corsa immediatamente all’aeroporto accompagnata dall’amica, ma erano arrivate tardi. Così erano tornate al collegio e avevano aspettato la consegna dei diplomi prima di partire. Julie aveva anche rimandato il suo ritorno a casa per poterla accompagnare e non lasciarla da sola e gliene era molto grata. Senza di lei, infatti, non si sarebbe neanche accorta che il taxi aveva accostato di fronte al loro albergo. Dopo aver sistemato le valige ed essersi date una rinfrescata, uscirono dirette a casa di Zayn. In realtà Serena non sapeva se il ragazzo fosse a casa o in vacanza su qualche bella spiaggia o se addirittura non abitasse più lì, ma da qualche parte doveva pur cominciare. Quando si trovò di fronte alla porta di casa Malik, suonò il campanello sentendo un’improvvisa agitazione colpirla. Cosa gli avrebbe detto una volta che se lo fosse trovato davanti? Non ci aveva minimamente pensato. No okay, non era del tutto vero. In realtà aveva preparato una specie di discorso nei giorni precedenti. Se l’era ripetuto nella mente talmente tante volte che sembrava avesse perso ogni senso logico e poi comunque già sapeva che si sarebbe dimenticata tutto una volta che avesse rivisto gli occhi scuri di Zayn. E quegli occhi scuri in effetti li rivide appena la porta si aprì, ma non erano del ragazzo.

«Ciao!» salutò una ragazzina sorridendo. «Cerchi qualcuno?» chiese gentile.

«Sì, sto cercando Zayn. Sono una sua vecchia amica.» Quella la osservò meglio, forse cercando di ricordare se l’avesse mai vista.

«Mia fratello non c’è.» Ovviamente! Sarebbe stato troppo facile altrimenti.

«Sai dove posso trovarlo?»

«E’ uscito con i suoi amici, quindi saranno in qualche locale in centro.» Certo non le era di molto aiuto, considerando che i locali in centro erano almeno una dozzina. Ci avrebbe messo tutta la notte a girarli tutti e con la fortuna che aveva non l’avrebbe trovato.

«Okay, non importa. Grazie lo stesso. Ciao» disse leggermente delusa e abbattuta, per poi raggiungere Julie che la aspettava sul marciapiede, ma la sorella di Zayn la richiamò.

«Serena, aspetta!» Come sapeva il suo nome? Non si era presentata, ne era sicura. La ragazzina intanto le raggiunse.

«Tu sai chi sono?» domandò perplessa Serena. Quella annuì.

«Zayn ha una tua foto sul comodino.» Che cosa!? Quello proprio non se l’aspettava. Aveva davvero una sua foto sul comodino? Sorrise imbarazzata, pensando però che fosse una cosa dolcissima.
«Comunque non ne sono certa, ma mi sembra di averli sentiti parlare del Club S.» Oh si, lo conosceva bene. Ci era stata anche lei un paio di volte.

«Grazie mille!» disse sollevata abbracciandola. Poi afferrò Julie per un braccio trascinandola via, mentre la sorella di Zayn le osservava allontanarsi divertita.



 

Serena fissò l’insegna luminosa del “Club S” per un paio di minuti, prima di attraversare la strada. Aveva il cuore che le batteva forte e le tremavano le mani. Sospirando aprì la porta del locale e lei e Julie vennero investite da un forte odore di alcool e da una musica assordante. Il posto era gremito di persone, non sarebbe stato facile trovarlo. Iniziò controllando al bancone del bar, ma lui non c’era e neanche i suoi amici.

«Vado a vedere se sono ai divanetti laggiù» la informò Julie indicando con la mano un angolo appartato del locale.

«Okay. Io guardo in pista intanto.» La mora annuì e sparì come se fosse stata risucchiata dalla gente, mentre lei si dirigeva dalla parte opposta, che sembrava ancora più affollata. Spintonò parecchie persone e venne spintonata da altrettante per riuscire a passare, ma non vedeva Zayn da nessuna parte. Provò anche a chiedere a qualcuno, ma erano quasi tutti ubriachi. Sconsolata raggiunse Julie che si sbracciava per farsi notare. Neanche lei aveva avuto successo però.

«Magari hanno cambiato idea e sono andati da un’altra parte» ipotizzò la mora. Molto probabilmente aveva ragione. Quello era solo uno dei tanti locali della città e non era neanche uno dei più belli. O forse Zayn aveva trovato una bella ragazza ed erano già andati via. Solo al pensiero le si contorse lo stomaco e scosse la testa quasi disgustata.

«Va bene, andiamocene.» L’amica annuì e si avviò all’uscita, ma la bionda non si mosse, così dovette tornare indietro.

«Che hai? Ti senti bene?» le chiese preoccupata vedendo il suo sguardo perso. Senza rispondere Serena prese a muoversi verso un’uscita laterale che dava su un piccolo cortile, sperando di non essersi solo immaginata due degli amici di Zayn. Più si avvicinava, più aumentava il passo finché non si trovò quasi a correre, con il cuore che sembrava volesse uscirle dal petto. Non sentiva neanche più la musica, attutita dalle sue emozioni. Scrutò trepidante ogni viso che si ritrovò davanti e quando riconobbe quella risata si bloccò sul posto. Eccolo finalmente. Era appoggiato al muro mentre parlava con Harry. Indossava dei jeans scuri e una camicia bianca, lasciata un po’ aperta. Sembrava così spensierato. Rimase a fissarlo finché un ragazzo decisamente ubriaco le finì addosso, rovesciandole sulla maglietta metà del drink che aveva in mano.

«Ehi! Cerca di fare attenzione» sbottò infastidita. Lui la guardò parecchio confuso e continuò per la sua strada.
«Potresti almeno scusarti.»

«Scusa...» Serena scosse la testa, sbuffando.

«Facile dopo che te l’ho detto io.»
Si rigirò verso Zayn e lo trovò a fissarla incredulo. Quasi le mancò l’aria e arrossì vistosamente, sentendo la pelle bruciare sotto quei due occhi scuri, che la scrutavano come se volessero trafiggerla da parte a parte. Si fissarono per minuti interi, tanto che sembrava essersi fermato tutto, ma in realtà a parte Julie e gli amici di Zayn nessuno faceva caso a loro. Il moro ad un tratto si staccò dal muro, facendo qualche passo verso di lei. Era così felice di vederla che non voleva far altro che stringerla tra le sue braccia e non lasciarla più andare via, ma poi si bloccò di colpo. Che stava facendo? E se lei non avesse voluto? Già l’aveva respinto una volta. Serena invece non desiderava altro, ma lui non poteva saperlo. Quando lo vide bloccarsi e mordersi un labbro nervoso, decise di prendere lei l’iniziativa per una volta, senza preoccuparsi di ciò che la gente avrebbe pensato. Dopo aver preso un respiro profondo, camminò fin da lui e lo baciò, mettendo le mani dietro al suo collo. Il moro ricambiò all’istante, stringendola alla vita. Le sensazioni che entrambi provarono furono fortissime. Non riuscivano a pensare a niente, se non al fatto che avevano aspettato quel bacio per così tanto tempo. I loro cuori battevano all’unisono, le loro viscere prima contorte esplosero liberando una scarica di brividi per tutto il corpo, si sentivano come in una spirale dentro alla quale c’erano solo loro, tutto il resto era scomparso e il tempo sembrava essersi fermato. Quando si staccarono vennero investiti dal frastuono della musica e delle voci attorno a loro ed entrambi erano increduli e con gli occhi lucidi.

«Che… che ci fai qui?» chiese Zayn con voce roca.

«Io… Sono venuta per dire ciao!» Il moro ridacchiò, probabilmente ricordando quando era stato lui a dire la stessa cosa.

«Che fai, rubi le battute McFinn?» Lei si unì un attimo alla risata contagiosa del moro, ma poi lo fissò seria. Zayn si accorse che era nervosa e le accarezzò dolcemente una guancia, mentre lei chiudeva gli occhi, beandosi di quel semplice gesto che riuscì a calmarla almeno un pochino. Riaprì gli occhi e sorrise incerta.

«Ti va di fare un giro, Zayn?»

«Certo» acconsentì lui e senza dire altro la seguì fuori dal locale, sotto lo sguardo compiaciuto dei loro amici.



 

Da almeno una decina di minuti, Serena e Zayn camminavano uno accanto all’altra per le strade ormai deserte della città in cui erano cresciuti. Il ragazzo aveva intuito che la bionda volesse chiarire la situazione e aspettava paziente che trovasse le parole giuste per iniziare. Sicuramente non era facile per lei dopo tutto quello che aveva passato e lui non aveva nessuna intenzione di metterle fretta. Avevano tutta la notte davanti.

«Da piccola abitavo lì» esordì Serena all’improvviso con voce roca, indicando con una mano una villetta di mattoni dall’altra parte della strada.

«In un misera casetta a due piani?» la prese in giro Zayn ed entrambi ridacchiarono.

«Sì. Mio padre ha fatto costruire la villa in collina quando avevo tre anni. Sai che non lo sento da due anni?» Lui si girò a guardarla sorpreso e di nuovo sentì quel senso di colpa che credeva essere scomparso.

«Davvero?» Lei annuì, sempre fissando un punto indistinto davanti a sé.

«Da quando sono partita. E neanche mia madre. Non sono mai venuti a trovarmi. Nessuna telefonata, nessun biglietto a Natale, nessun regalo di compleanno, niente di niente. Solo una volta ho ricevuto una lettera da Marine, la mia governate. Mi aveva scritto per dirmi che si erano trasferiti tutti a Londra e avevano messo in vendita la villa, insieme a tutte le mie cose. Mi aveva anche scritto che in casa era quasi vietato fare il mio nome…»

«Addirittura!?» la interruppe Zayn incredulo.

«Già. E hanno fatto togliere tutte le mie foto, chiedendo a Marine di bruciarle. Lei non l’ha fatto e me le ha spedite insieme alla lettera. Avrei tanto voluto avere il coraggio di farlo io. Tante volte Julie mi ha trovata con i fiammiferi in una mano e le foto nell’altra, ma non potevo. Erano pur sempre i miei genitori, anche se non mi volevano più.» Fece una pausa, fermandosi e guardando il ragazzo negli occhi.
«Ti ho odiato Zayn, tanto. Non pensavo neanche di poter odiare così tanto una persona. E non perché avevi scritto quella dannatissima lettera, voglio dire anche per quello, ma soprattutto perché per i miei genitori non esistevo più.» La bionda sorrise amaramente, mentre gli occhi le divennero lucidi.
«E poi all’improvviso ti vedo lì, nel parco, con i tuoi amici che chiedevano in giro di me. Tu non puoi neanche immaginare quanto avevo sognato quel momento. Il momento in cui venivi a salvarmi e a portarmi via. Perché nonostante ti odiassi con tutto il cuore, ti amavo anche con tutto il cuore. E tu sei venuto e mi hai detto che eri innamorato di me, ma ti sei anche comportato da stronzo, come sempre. E io ero confusa perché da una parte ero felice che tu mi amassi, ma dall’altra mi hai fatto ricordare tutto il dolore e le lacrime versate e alla fine ti ho respinto, solo per far provare anche a te tutto quel dolore.» Zayn annuì come a darle ragione.

«E ora sei qui per continuare questa specie di gioco? So di meritarmelo e non ti fermerò… è solo per sapere.» La bionda scosse la testa.

«Perché non me l’hai detto, Zayn? Che l’hai fatto arrestare.» Lui aggrottò le sopracciglia, ma capì quasi subito a chi si riferisse e sospirò.

«Non lo so. Forse non volevo ricordarti quella serata orribile. E poi non pensavo che avrebbe cambiato le cose.»

«E allora perché l’hai fatto? Non era una cosa a cui dovevi pensare tu.»

«Perché speravo che se avessi trovato quell’uomo il senso di colpa che provavo per averti fatta andare via sarebbe sparito.»

«E così è stato?»

«No, per niente» ammise il ragazzo. «Tu però come l’hai scoperto?» chiese poi confuso.

«Ehm… me l’ha detto Louis.» Zayn si fece pensieroso.

«Quando…? La telefonata all’aeroporto, giusto?» La bionda annuì. «Allora è per questo, non per una vendetta… Se io non avessi fatto arrestare quell’uomo, e soprattutto se Louis non te l’avesse detto, tu ora non saresti qui, dico bene?» Serena tentennò un attimo, poi sospirò.

«Sinceramente non lo so. Quello che so è che io ti ho sempre visto come uno stronzo egoista, fin da piccoli, mentre non lo sei affatto. Forse ti atteggi, ma non lo sei. E so anche che quando Louis mi ha detto che stavate partendo mi sono sentita di nuovo morire dentro. Non potevo e non volevo perderti un’altra volta. Sono anche venuta all’aeroporto, ma era troppo tardi. E davvero non so cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente, ma adesso sono qui e non voglio pensare a nient’altro.»

«Sai una cosa? Non mi interessa cosa sarebbe successo. Sono felice che tu sia qui, Serena.»

«Ma?»

«Ma niente. Quello che avevo da dirti te l’ho detto ormai. Per me non è cambiato niente in questa settimana, ma ora sta a te decidere.» La guardò con dolcezza, aspettando una risposta. Aveva ragione, lui ormai non aveva più niente da dire. Le aveva confessato i suoi sentimenti e le aveva chiesto una possibilità e ora stava a Serena decidere se perdonarlo o no. Lei iniziò a guardarsi intorno nervosa e pensando a chissà cosa, poi finalmente lo guardò negli occhi mentre qualche lacrima iniziava a solcarle le guance. Zayn iniziò invece a mordersi un labbro e a passarsi la mano tra i capelli, preoccupato per quello che gli avrebbe detto. Era stato sicuramente il minuto più lungo della sua vita.

«Zayn, sei tutto quello che mi rimane, non ho nessun altro al mondo… e ad essere sinceri sei tutto quello che voglio. Non voglio sprecare altro tempo, sono stanca. E non voglio pensare al male che mi hai fatto in passato. Voglio solo essere felice per una volta nella vita e tu mi rendi felice e ti preoccupi per me e sei venuto fino in Svizzera per chiedermi scusa e... anche io sono…» si interruppe e Zayn, decisamente sollevato, ne approfittò per avvicinarsi di più a lei e asciugarle le lacrime, sorridendole rassicurante. Aveva capito cosa volesse dire e sapeva anche che ne era spaventata.

«Anche tu sei…?» la incitò. La bionda sorrise imbarazzata e arrossì vistosamente.
«Ti metto in imbarazzo McFinn?» le chiese poi ridacchiando. Non voleva prenderla in giro, ma semplicemente farla tranquillizzare.

«Ti piacerebbe. Purtroppo per te ancora non è arrivato quel giorno» rispose infatti lei divertita. Aveva funzionato.

«Potrebbe comunque essere il mio giorno fortunato questo, no?»

«Pensavo già lo fosse.»

«Non ancora. Manca una certa frase prima…» Serena rise di gusto, mentre Zayn continuava a guardarla in modo eloquente. Poi sbuffò fintamente scocciata.

«Malik, apri bene le orecchie perché non lo ripeterò una seconda volta. Anche io sono innamorata di te da sempre.» Lui a quel punto alzò un pugno in aria in segno di vittoria, facendo di nuovo ridere la bionda e poi la baciò, affondando la mano nei suoi capelli e lei allacciò le braccia al suo collo.

«Adesso è il mio giorno fortunato!» esclamò Zayn quando si staccarono, poi la strinse tra la sue braccia, mentre lei si aggrappava a lui con tutte le sue forze. Era un abbraccio carico di parole che non sarebbero mai state dette, ma che forse non serviva dire. L’unica cosa che interessava ai due ragazzi in quel momento era che finalmente erano insieme ed erano felici, forse per la prima volta in tutta la loro vita. Il resto, almeno per quella notte, poteva aspettare.
 



SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Come state?
Come sempre grazie per le visite e le recensioni :) Siete fantastiche! E grazie anche a chi ha messo la storia in una delle categorie :D

Ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia :) Adesso manca solo più l’epilogo e vi dico già che ci sarà un altro salto temporale.

Qualche idea di quello che potrebbe succedere? ;)

Se volete fatemelo sapere con una recensione oppure potete trovarmi su Twitter, sono @chiara_martin92
A presto al prossimo aggiornamento
Un bacio :)
Kia

   
 
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