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Autore: xmeinwonderland    29/03/2013    5 recensioni
Iniziò tutto con una presentazione,in una noiosa e monotona giornata di scuola.
"Piacere Jasmine,Jasmine Parks."
"Piacere Harry,Harry Styles"
Pian piano la loro amicizia si trasformò in amore.
Ma,lo sanno tutti,l'amore è fatto per sbocciare e,come è nato, può benissimo distruggersi e ferire una persona.
Il sogno di una vita di Harry,porterà a spezzare il cuore di Jasmine.
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SPERO DI AVERVI INCURIOSITO ALMENO UN PO'.PASSATE E RECENSITE? :)
Lucry_90
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A scuola arrivammo alle 8.00 puntuali ma,per colpa di una pozzanghera davanti l’entrata dell’edificio e gli armadietti bloccati,entrammo nell’aula in ritardo.
<< Buongiorno signorini,sono le 8.15. Siete in ritardo,le persone normali non entrano tardi a scuola. >> ci rimproverò la professoressa di arte e immagine.
<< Si vede che non conosce molte persone,professoressa. >>  Le dissi io.
<< Andate a sedervi in uno di quei banchi. >> La professoressa indicò due banchi vuoti in fondo l’aula dove io ed Harry prendemmo posto. La professoressa venne vicino a noi,dandoci due F4 bianchi.
<< Ora,in questi fogli bianchi, dovete ritrarre il vostro vicino di banco e scrivere accanto una frase,qualsiasi frase va bene. la professoressa camminò verso la cattedra. – Ricordatevi di scrivere il vostro nome dietro il foglio. >> 
‘Ceh,ma porca merda. Dovrei ritrarre Harry in meno di due ore? Poi,la parte principale è: DOVREI RITRARRE HARRY? Ma dico,la professoressa questa notte non ha dormito per pensare cosa dovevamo disegnare oggi? E’ incredibile,dovrei seriamente ritrarre Harry? E per di più di profilo,dato che anche lui deve disegnare e non può mettersi come dico io. Non ce la farò mai. Non ce la farò a disegnarlo. Porca merda...’  Ero soprappensiero e non mi accorsi che la professoressa mi stava guardando.
<< Signorina Parks,vede di iniziare a disegnare. Le ricordo che ha meno di due ore. >>
 << Per me,solo per me,non può allungare il tempo? >> Le chiesi. 
<< Lo sa che è proprio simpatica,signorina? >>
<< E’ ovvio che lo so. >> Le sorrisi,prendendo la matita e iniziando a fare il viso. […]
 
Mancavano dieci minuti al suono della campanella ed io avevo disegnato solo il viso,i capelli e il collo.
Per una volta nella vita,speravo che la campanella non sarebbe mai suonata.
Girai lo sguardo,verso Harry, e vidi il suo disegno: lui aveva finito e ora stava scrivendo la frase.
Continuai a disegnare. Quello che venne fuori nei dieci minuti era...UNO SCHIFO. Semplicemente Harry non lo meritava,e non volevo neanche che vedesse il mio disegno, così misi il braccio sul foglio,coprendolo metà. Harry si alzò per portare il disegno alla professoressa e in quel poco tempo cercai di aggiustarlo e di colorarlo. Vidi Harry parlare un po’ con la professoressa e poi uscire dalla classe. Finii di colorare prima del suo ritorno. Ora dovevo scrivere la frase. Due secondi bastarono per farmi venire in mente una frase decente, almeno per un voto decente. Così scrissi in verde ‘E’ il ragazzo più dolce che esista. E’ il ragazzo che ogni ragazza vorrebbe avere ed io,io ho la fortuna di averlo ‘ Pensai che quelle frasi andarono bene. Rigirai il foglio e scrissi i dati ‘Jasmine Parks, Holmes Chapel, 14 settembre ’ Harry ritornò e mi chiese << Mi fai vedere come mi hai disegnato? >>
<< No,è meglio che non lo vedi. Poi mancano due miseri minuti e la campanella suona. >> Andai a consegnare il foglio alla professoressa che mi sorrise mettendolo sopra gli altri.
<< Ragazzi. Andate nel cortile a fare merenda. >> Disse la professoressa e,proprio in quel momento,la campanella suonò.
Mi diressi verso il mio armadietto,seguita da Harry.
<< Cosa hai per merenda? >> Mi chiese.
<< Pizza con il salame,tu? >>
<< Io ho due fette di pane con la nutella. >>
<< Mh. Quanto le vorrei anche io. Giusto per cambiare,mangio sempre questa benedetta pizza. >>
<< Allora ti va di fare scambio? >>
<< Si. >>
Ci scambiammo la merenda e andammo in cortile, sedendoci in una panchina. Poco dopo arrivarono anche Sophie e Lucas.
<< Anna? >> Chiesi a loro.
<< Anna sta male. >> Mi rispose Sophie,sorridendomi.
Si vedeva che le mancava, i suoi occhi azzurri lo facevano notare.
Mangiammo la nostra merenda,scherzando e ridendo. La campanella suonò e dovemmo rientrare nell’edificio.
<< Che corsi hai? >> Chiesi a Harry.
<< Fisica,tu? >>
<< Architettura >>
<< Oh,peccato. Volevo passare più tempo con te. >>
<< Fa niente. Oggi abbiamo tutto il pomeriggio a disposizione. >>
Lo salutai e mi avviai verso l’aula di architettura. I banchi erano quasi tutti pieni. ‘Questi non stanno nella pelle ad andare a scuola ’ pensai
<< Jasmine,vieni a sederti vicino a me >>
Mi sentì chiamare e vidi Lucas,seduto nel banco che mi indicava la sedia vicino a lui. Mi avviai lì.
<< Allora,tutto bene? >> mi chiese.
diamine,ci siamo visti nemmeno cinque minuti fa e mi chiede “tutto bene?”
<< Si,tutto bene >>
<< Ho saputo che sei fidanzata con Harry. >>
<< Si >>
<< Fai attenzione,lui non è il ragazzo che credi che sia. Tu sei nuova e non lo conosci ma,molte persone lo conoscono,molte ragazze lo conoscono >>
Marcò bene la parola ‘ragazze’.
Non avevo capito dove volesse arrivare,sempre sé volesse arrivare a qualcosa. Non capivo il perché di quelle parole,non è il suo migliore amico? Cosa mi voleva dire con ‘non lo conosci ‘,con ‘molte ragazze lo conoscono ‘? Era una cosa positiva o negativa? Prima che gli potessi rispondere arrivò il professore. Era la prima volta che lo vedevo.
<< Signorina,tu sei per caso nuova? >> Mi indicò.
<< Hm...Si,sono nuova. >>
<< Presentati >>
<< Se in ogni classe che vado il professore mi dice ‘presentati ‘ alla fine anche i muri sapranno a memoria la mia presentazione. >>
risposi sbuffando: non volevo presentarmi. Mi alzai,vedendo il professore che a bassa voce mi ripeteva ‘vieni qui a presentarti ‘
<< Ciao a tutti. Mi chiamo Jasmine Parks,ho 17 anni e vengo da New York. Beh,ora non vengo più da New York perché mi sono trasferita qui. >>
<< Ben fatto,può ritornare a sedersi-
mi disse il professore,guardandomi e indicando il posto - Il compito per il prossimo venerdì sarà di costruire una casetta. Dovrà essere una casetta molta piccola,tipo quella per gli uccelli. Ora una alla volta dovete venire qui- indicò la cattedra - per scrivere il proprio nome e quello del compagno. In pratica,per chi non lo avesse capito,sarà un lavoro di gruppo in cui vi valuterò molto severamente. Fate un buon lavoro. Vi do due minuti per decidere con chi volete stare. >>
<< Professore,mi scusi. Ma se io ho uno struzzo quanto la faccio grande la casetta? >> Rispose un ragazzo nei banchi in fondo,ridendo alla propria domanda.
<< signorino,faccia meno lo spiritoso! >> Disse il professore.
<< Stiamo in gruppo insieme? >> mi chiese Lucas
<< Ok. >> Era l’unico che conoscevo in quell’aula. Beh,volevo fare amicizia anche con altri ragazzi ma in un lavoro di gruppo era meglio tenersi i vecchi amici.
 << Vado io a scrivere i nostri nomi >> Annuii. Lucas si alzò e scrisse i nomi sul foglio. La lezione non durò molto e quando sentii la campanella suonare andai veloce verso la porta. Camminai piano,cercando di intravedere Harry ma poi lo vidi quando fui vicina agli armadietti.
<< Che corsi hai? >> gli chiesi.
<< Musica,tu? >>
<< Anche io. >>
<< Bene. Che strumento suoni? >>
<< Chitarra. Tu? >>
<< Pianoforte. >>

Presi i due libri di musica e,insieme ad Harry,andai verso l’aula di musica. Non ero mai stata nell’aula di musica prima d’ora e devo dire che è stato un peccato. Appena entrata la prima cosa che notai furono i vari strumenti: c’erano chitarre appese al muro,alcune erano per terra, c’erano due grandi pianoforti neri,c’erano spartiti e microfoni, in fondo l’aula c’erano tre grandi batterie,nelle mensole c’erano tutti i strumenti più piccoli tipo tamburello,triangolo,maracas e cosi via... Quell’aula era qualcosa di meraviglioso,mi aveva letteralmente incantata.
<< Bell’aula vero? >> Mi chiese Harry,vedendo che ero rimasta ferma a guardare tutto quel…Ben di Dio
<< Si,è qualcosa di magnifico è... >> mi bloccai e Harry mi precedette
<< è il paradiso. >> Annuii e andai a sedermi in un banco.
<< Buongiorno bei ragazzi >> Urlò il professore,entrando nell’aula. Era un signore sulla cinquantina,statura media,grassottello e capelli,quei pochi che gli erano rimasti,color nero. Il professore non parlò per qualche minuto,rimanendo alzato dietro la cattedra e squadrandoci tutti quanti.
Arrivò a me e << Signorina,lei è nuova. Venga qui a presentarsi; sa,nessuno ha la fortuna di conoscermi. >> disse mettendo le mani sui fianchi. Sorrisi e andai vicino a lui. MI guardò in segno di ‘dai,parla ‘ e inizia con la solita presentazione.
<< Mi chiamo Jasmine Parks,ho 17 ani e mi sono trasferita da New York >>
<< Sa,mi ha commosso >>
portò la mano nell’occhio fingendo di asciugarsi una lacrima. Risi,risi tanto.
<< Allora,dato che lei è nuova, ci suoni cantando qualche canzone. Che strumento ha scelto nel modulo? >>
<< La chitarra. Ma non credo di... >>
Non finii di parlare che il professore mi interruppe.
<< Sicura che ha scelto la chitarra? Sprema le meningi. Ne è sicura? >> Lo guardai confusa e annuii.
Lui andò verso il suo registro << Non mi fido di lei signorina qualunque sia il suo nome-si girò verso di me e sorrise,per farmi capire che scherzava. - come ha detto che si chiama? >>
<< Jasmine Parks >>
<< Ah. >>
Continuò a sfogliare il registro e quando mi trovò urlò
<< Ragazza, l’ho trovata. E bene si,ha scelto la chitarra. >>
<< Che le ho detto professore. Ha fatto tanta fatica per niente >>
<< Ha ragione. Ora prenda una chitarra tra quelle che sono per terra e ci suona,cantando,qualcosa di carino. >>
<< Professore,come le stavo dicendo prima,non credo che lei voglia sentirmi cantare. >>
<< Certo che lo voglio. >>
<< Professore,glielo dirò meglio,in un modo più chiaro: Non sono intonata,non ho una bella voce e non vorrei fare una figura di...cacca. >>
<< Ma non si preoccupi,lei non farà nessuna figura di cacca. Al minimo di merda. >>
Alla sua affermazione risero tutti nella classe.
<< E ora vada a prendere la chitarra >> Ecco,mi dovevo rassegnare,dovevo cantare per forza. Presi una chitarra e andai dal professore.
<< Prendi la sedia dal tuo banco e vieni a suonare vicino alla cattedra >> Posai la chitarra e mi diressi verso il banco
<< Non ti preoccupare,nessuno ti deriderà se è questo che ti preoccupa. Devi solo essere rilassata. >> Mi disse Harry. Gli sorrisi e con la sedia in mano,andai dal professore.
<< Cosa ci suona? >>
<< Skyfall di Adele. >>
Mi sedetti prendendo la chitarra. Feci scivolare la mano destra sulle corde,feci un grande e lungo respiro e iniziai a suonare. Poco dopo partii con il ritornello.
 
Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all togeth
er
At skyfall

 
 
<< Brava. Non è stata niente male. >> si congratulò il professore
<< Sul serio? >> Mi sorpresi,abbassando la testa e appoggiando la chitarra sulla cattedra.
<< Si. Lei non ha una bella voce,è vero ma è intonata e ha avuto le palle. Le palle di cantare davanti a tutti. >> Il professore mi sorrise e andai a sedermi. << Ok. Ora chi vuole essere il prossimo o la prossima? >> Domandò. Nessuno alzò le mani per andare volontario e il professore sfogliò il registro. << Allora affidiamo la sorte al destino. L’alunno che ci suonerà e ci canterà qualcosa è...- il professore fermò il dito su una riga dove,probabilmente,era scritto un nome. Alzò lo sguardo e ci fissò tutti. Un po’ per creare la suspence e un po’ perché era,seriamente,fuori di testa. - il registro ha voluto che il fortunato fosse il numero 16. Il professore indicò dalla nostra parte - Lei,signorino Styles. Vada sul pianoforte e si sbrighi,ha poco più di sette minuti. >>
<< Questa canzone Jas,te la dedico.- Harry si diresse verso il pianoforte suonerò una canzone il cui titolo ora non mi viene in mente! >>
 
Whenever I’m alone with you
You make me feel like I am free again
Whenever I’m alone with you
You make me feel like I am clean again

However far away I will always love you
However long I stay I will always love you
Whatever words I say I will always love you
I will always love you

 
 
 Era magnifico. Il modo in cui suonava era magnifico. La sua voce era magnifica. LUI ERA MAGNIFICO.
<< Bravo Styles. >> sorrise il professore. 
La campanella suonò e uscimmo tutti dall’aula. << Io vado a posare questi libri nell’armadietto >> Dissi a Harry.
<< Bene,ti aspetto in cortile. >> Annuii e andai a posare i libri di musica e architettura nell’armadietto.
Sentì il cellulare squillare,lo presi e vidi sullo schermo ‘Mamma’. Accettai la chiamata.

'‘Pronto?’'
 
'‘Ciao Jas,ascolta: a casa ora non c’è nessuno. Anche perché Christine è a scuola e non ha le chiavi e io e tuo padre siamo al supermarket. Ho lasciato i soldi sotto il tappeto fuori casa,usali per pagarti il pranzo.’'
 
‘'I soldi fuori casa? E se li prendono?’'
 
‘'No,non li prenderanno. Ci sono due buste,tu devi prendere quella con scritto il tuo nome. Dopo ti richiamo. Ciao ‘'
 
 '‘Ciao mamma''

Misi il cellulare in tasca e corsi verso Harry,prendendogli la mano e iniziando a camminare.
<< A casa mia non c’è nessuno quindi mangio fuori. Tu? >> chiesi a Harry.
<< Anche io. >>  



Ehi bella genteee,scusate il ritardo. Sorry,sorry.
Come vi sembra il capitolo?
RECENSITE,RECENSITE,RECENSITE!!
Continuo quando vedrò...una recensione,dai.
Alla prossima babeeee **

Lucry_90

  
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