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Autore: Sa_MiLow    30/03/2013    0 recensioni
La spiaggia era il mio posto preferito dove passare le giornate, da sola con l'unico mio amico più caro: l'mp3. Disillusa nei confronti della vita, arida nei sentimenti. Tutto era così da anni e tutto stava per cambiare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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In breve fui a casa con due borse piene di cibo già pronto preso in rosticceria. Entrando in casa passai dal salotto dove c'era Sam immerso nei libri
-ehi Hell non dovresti essere già a casa da un po'? Sono le 2!- disse distrattamente
-ho avuto un contrattempo!-
-un contrattempo maschile?- chiese Dean entrando in casa e appoggiandosi allo stipide della porta della cucina
-piantala Dean!- dissi spacchettando le cose -e mettetevi a tavola che è pronto- posai piatti bicchieri e posate
-cibo!- disse Sam chiudendo i libri, mentre Dean si sedette stravaccandosi come al solito. Mangiammo parlando del più e del meno tranquilli. Dopo pranzo rimasi a lavare i piatti mentre i due uscirono dalla cucina. Quando ebbi quasi finitò entrò Dean
-ehi Hell, sei andata ancora in spiaggia?-
-no...- mentii, lui mi guardò sedendosi sul ripiano accanto al lavello -si...avevo bisogno di stare da sola-
-hell è pericoloso stare là da sola! Lo sai che gente gira-
-dean per favore...- feci una pausa -poi non ero sola- aggiunsi attirandomi uno dei suoi sguardi interrogativi
-il ragazzo di ieri sera?-chiese stupito
-ehm..si-
-la mia teoria era esatta??-
-si, è incredibile come sia...-pensai all'aggettivo giusto -dolce-
-avevo ragione!-
-si...è il completo opposto di te con le ragazze- risi ma subito mi meritai un pugno sulla spalla.
-lo sai che se hai problemi io e Sam lo pestiamo a sangue?-
-certo...tu piuttosto? Quando ci porti a casa la tua fidanzata?? Ormai Jessica è di casa- Jessica era la ragazza di Sam, anche lei studiava legge, era bionda minuta e graziosa, la tipica brava ragazza americana in breve. Lui sbuffò
-non sono fatto per una tipa sola... io permetto al mondo di amarmi!!!- scoppiai a ridere
-ma piantala! Chi ti si piglia?-
-ne ho un'agendina piena! E anche la tua amica credo sia d'accordo- fece un sorrisetto. Alzai gli occhi al cielo e sospirai
-nicole è un caso a parte...- mi ricordai che dovevo chiamarla per cazziarla di non avermi mai detto che Billie Joe Armstrong era suo zio.
-un caso a parte molto interessante avessi qualche anno in meno- disse lui
-sei una causa persa-
-senti chi parla sei troppo simile a Sam in queste cose...il principe azzurro non esiste piccina- saltò giù dal ripiano e uscì dalla stanza
-il principe azzurro no, ma quello nero spero di si- gli urlai, lui alzò la mano e scosse la testa. Finii di lavare e salii in camera mia. Presi il telefono e chiamai Nicole. -pronto?- rispose dopo due squilli
-ehi miss Armstrong!-
-Hell!! mi devi raccontare ogni cosa!!- aveva un tono eccitato
-ehm...esattamente cosa? Quella che mi deve spiegare un po' di cose sei tu- lei rise
-una piccola sorpresina per la mia migliore amica! Dovevi vedere la tua faccia!! eri sotto shock, quando zio ti si è avvicinato sei diventata viola!! ahahha-
-la smetti di sfottere?- chiesi seria
-ok, la smetto solo se mi racconti cos'è successo con il Gesù della periferia!!- sorrisi sentendolo apostrofare così
-non è successo nulla, mi ha riportata a casa e messa a dormire, mi ha lasciato un biglietto col suo numero-
-e l'hai richiamato?? oh che gentile e dolce...- la lasciai continuare con i suoi vaniloqui quando si fermò per riprendere fiato
-e..beh l'ho incontrato oggi in spiaggia- al che la sentii fingere uno svenimento
-cosa cosa cosa?? nel tuo posto segreto?-
-beh...è una spiaggia...non è poi tanto segreto- commentai smorzando la sua gioia
-e poi?- le raccontai tutto l'accaduto della mattinata
-hell, non è da te lasciare il numero sul palmo delle mani delle persone...è una cosa da me!!- ridemmo insieme
-lo so, con lui esce un lato del tutto sconosciuto di me!-
-beh mica è una brutta cosa,no?-
-no, no... mi fa tornare a quando ero ragazzina...- sospirai
-quando rivedrai i tuoi zietti?- indagai nel disperato tentativo di cambiare argomento
-non lo so, sono sempre tutti così occupati, se vuoi ti porto alla prossima riunione di famiglia- disse con il tipico tono di chi odia le riunioni di famiglia
-nik, fossi in te io non vedrei l'ora di una riunione di famiglia!!!- lei scoppiò a ridere
-dai se riesco un'altra sorpresina prima o poi te la faccio!-
-speriamo più prima che poi!-
-certo, quando meno te lo aspetti! Ci vediamo domani a lezione-
-a domani Nik-
-ah! Di a tuo fratello che è un figo da parte mia!!- rise
-immagino tu stia parlando di Dean...riferirò- dissi ormai rassegnata. Chiusi la chiamata e mi misi a studiare. La voglia era poca ma dovevo farcela. Passai così il pomeriggio,non volevo ammetterlo ma aspettavo una chiamata di Lou ma questa non arrivò. Passò una settimana, tra scuola e fratelli deficenti non ebbi il tempo per accorgermene. Stavo in camera a studiare con la musica a palla, in quel momento c'era “We're all to blame” dei Sum 41. Il telefono prese a vibrare sul tavolo facendomi spaventare. Abbassai lo stereo e risposi.
  
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