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Autore: chiaretta78    30/03/2013    2 recensioni
Emma è andata a trovare Manuela in Irlanda e si trova a Dublino proprio nei giorni in cui i Loaded sono in tour da quelle parti. Non ha il biglietto per il concerto, ma riuscirà non solo ad entrare, ma addirittura a finire nel backstage e realizzare il sogno di una vita: conoscere Duff McKagan.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duff McKagan, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo quell'ultimo bacio interminabile, i due si staccarono e Duff le sorrise decisamente imbarazzato, ma anche molto più sollevato.
Era tutta la sera che aveva voglia di farlo, ma anche che cercava mille scuse per evitare che succedesse, troppo spaventato da una situazione per lui nuova dopo tanti anni con sua moglie. Ex moglie, per la precisione. E finalmente c'era riuscito e ora si sentiva decisamente meglio!
"Ok... voglio che tu sappia che non è una cosa che faccio tutte le volte che sono in tour... tutt'altro... a essere precisi è più di un anno che non sfioro una donna con un dito e..."
Emma gli mise un dito sulle labbra, per farlo tacere, e gli sorrise.
"Lo so, non preoccuparti. Jeff mi ha accennato qualcosa prima... " Sorrise nel vedere negli occhi di Duff un misto di curiosità e incredulità. "Quindi non devi spiegarmi niente. Né devi giustificarti con me, chiaro? Tu sei single, io sono single, questo è quello che conta."
Emma vide il volto di Duff rilassarsi e sorrise istintivamente.
"Senti, ma non avevi fame?? Andiamo? Se non mangio qualcosa svengo."
"Agli ordini Madame!"
Duff mise subito in moto e si diresse verso il ristorante che aveva scelto. Dopo gli ultimi avvenimenti era ancora più convinto che fosse il posto giusto!
Emma durante il tragitto in macchina non riusciva in nessun modo a comandare al suo cuore di rallentare. Prima con lui aveva fatto la dura, quella che aveva tutto sotto controllo, ma in realtà ci mancava poco che si sentisse male! Santo Dio, Duff McKagan, il suo Duff McKagan, l'aveva baciata!! E non una volta, ma due!! E vi erano discrete possibilità che succedesse ancora e ancora e ancora e...
Ok, se non la smetteva di pensare quelle cose il cuore le sarebbe scoppiato nel petto di sicuro e lei sarebbe morta felice, per carità.
Doveva darsi una calmata o non sarebbe stata in grado di godersi appieno quella straordinaria avventura che le era capitata tra capo e collo.
"Eccoci qui!"
Emma quasi trasalì a quelle parole, ancora presa dai suoi pensieri.
Duff posteggiò la macchina davanti a un bell'hotel ed Emma si chiese se il ristorante fosse quello dell'albergo.
Quando scesero però, Duff le fece strada e i due si allontanarono da lì, il che le fece fare un sospiro di sollievo. Non le piacevano i ristoranti degli alberghi e sinceramente ci sarebbe rimasta male se quella fosse stata la loro destinazione.
Duff mise via cellulare e chiavi della macchina e poi fece qualcosa che decisamente spiazzò Emma e le rese difficile respirare per qualche istante.
Come se fosse la cosa più naturale del mondo, infatti, il bassista le prese la mano nella sua e la strinse delicatamente, godendo di quel contatto così intimo e affettuoso allo stesso tempo. Gli mancavano da morire quelle piccole cose che caratterizzavano le coppie, cose che spesso venivano date per scontate da chi stava effettivamente insieme, soprattutto dopo un po' di anni.
Emma arrossì piuttosto evidentemente, ma riuscì a tenere nascosta la cosa lasciando scivolare leggermente i capelli in avanti e abbassando lo sguardo sul marciapiede. Non voleva che Duff la vedesse così emozionata per una cosa così stupida, che figura avrebbe fatto??
"Tutto ok?"
A quel punto la ragazza fu costretta a guardarlo, sperando con tutte le sue forze che il rossore si fosse affievolito e l'oscurità aiutasse a camuffarlo.
"Sì, certo."
Duff le sorrise e sempre tenendola per mano continuò a passeggiare con lei in direzione del ristorante.
Pochi metri ancora ed arrivarono.
Emma guardò da fuori l'interno e ne rimase subito colpita. Era un posto davvero carino, ma soprattutto molto romantico! Anche solo quel pensiero la fece leggermente arrossire e le fece accelerare qualche battito. Doveva decisamente darsi una calmata o non sarebbe sopravvissuta alla serata!
Duff aprì la porta del ristorante e la tirò dietro con sé, sempre mano nella mano. Un cameriere piuttosto giovane si avvicinò loro e Duff chiese se era ancora possibile mangiare, data l'ora. Il ragazzo gli fece cenno di aspettare e sparì dietro ad una porta per qualche minuto.
I due si guardarono in giro e non poterono non notare che la maggior parte dei tavoli ormai erano liberi e che chi era ancora seduto era comunque al dolce.
Emma senza nemmeno accorgersene diede voce ai suoi pensieri.
"Mi sa che è troppo tardi... la cucina sarà già chiusa."
Duff annuì. Non aveva pensato a quell'eventualità... a quell'ora i ristoranti difficilmente rimanevano aperti, sarebbe stato meglio andare in un pub.
"Poco male. Troveremo sicuramente un posticino dove mangiare, tranquilla."
Il ragazzo tornò dopo poco, stupendoli non poco con le sue parole.
"Prego signori, da questa parte."
Duff e Emma si guardarono sorpresi e lo seguirono fino al tavolo.
"Grazie mille, non ci speravamo sinceramente... pensavamo che la cucina fosse già chiusa."
"La cucina effettivamente è già chiusa, ma per lei, signore, facciamo volentieri un'eccezione." Il ragazzo gli si avvicinò leggermente e abbassò la voce, forse per non farsi sentire dagli altri commensali. "Il cuoco e il proprietario sono suoi grandi fan, signore. Lo siamo tutti in realtà."
E detto questo si allontanò velocemente da loro.
Emma aveva un sorrisetto strano dipinto sul volto.
"Che c'è?! Perché fai quella faccia?"
Emma cercò di trattenere una risata.
"Niente, per carità... "
"Come niente, la tua faccia dice tutt'altro che niente!"
Emma a quel punto si lasciò scappare una risatina.
"Diciamo che mi sono sempre chiesta se davvero voi personaggi famosi aveste accesso a tutto quello che volete con un semplice schiocco di dita e ho appena avuto la risposta..." Lo guardò di sottecchi, divertita da quella situazione. "Fossi stata da sola, col cavolo che riaprivano la cucina, signore!!"
"Ha ha, spiritosa... Guarda che se la cosa ti sconvolge tanto possiamo sempre andarcene, sai?"
"No, no, per carità... questo posto è adorabile e il profumino che si sente invitante... e poi chissà che mega porzioni speciali faranno per te!!"
"Hai intenzione di menarmelo per tutta la sera, non è vero??"
"Può essere..."
Il cameriere fece ritorno poco dopo e i due ordinarono il minimo indispensabile. Non volevano certo approfittare della cortesia che gli avevano riservato!
Duff ringraziò nuovamente il cameriere e poi si girò verso Emma, guardandola dritta negli occhi e facendola arrossire di nuovo.
Non c'era niente da fare, non riusciva ancora a credere di essere lì, con lui, in quella situazione!
"A che pensi?"
Emma rimase interdetta per qualche istante. Cosa poteva dirgli??
"A niente..."
"E allora perché arrossisci?"
A quel punto la faccia di Emma divenne viola e la ragazza si portò istintivamente le mani sulle guance, ormai roventi.
"Grazie, eh??"
Duff scoppiò a ridere, ma poi, vedendo la faccia imbarazzata della ragazza, le sorrise dolcemente.
"Ok, scusami... non ho saputo trattenermi." Ci fu un attimo di silenzio e poi Duff proseguì. "Allora, me lo dici o no a cosa stavi pensando?"
"Ma niente... è che è tutto così... strano per me... Insomma... devo davvero spiegartelo??"
Duff la guardò con un grosso punto interrogativo sul volto ed Emma allora alzò gli occhi al cielo, sconvolta dalla poca perspicacia dell'uomo.
"Non so se ti è chiaro che io sono una tua fan da circa... beh, lasciamo perdere i conti, va', se no mi sento vecchia!! Avrò all'incirca un migliaio di tue foto, poster e chi più ne ha più ne metta. So tutto della tua vita, o meglio di quello che tu hai reso pubblico di essa, perché mi sono letta non so quante volte il tuo libro. Ho visto, credo, praticamente qualunque tua intervista che si trovi su internet e leggo ogni sacrosanta settimana il tuo blog, che per inciso mi piace da morire. E adesso mi trovo qui, seduta ad un ristorante con te che mi guardi in quel modo... secondo te a cosa penso??"
Duff scoppiò a ridere, facendola quasi innervosire. Che cavolo c'era da ridere?? Lei gli aveva aperto il suo cuore, si era confessata a lui e lui rideva??
"Scusa, è che la tua faccia è così buffa in questo momento... " Vedendo che la ragazza non rideva affatto, Duff si diede un contegno. "Ok, scusa, sul serio. Immagino che debba essere per lo meno una situazione paradossale. Ma se ti fa stare meglio, lo è anche per me, anche se per motivi diversi, ovvio. E poi se leggi il mio blog e hai letto il mio libro, spero avrai capito che sono una persona esattamente come tutte le altre e non una specie di extraterrestre."
"Certo, questo lo so, così come so che sei una persona davvero interessante." Emma fece una piccola pausa, indecisa se continuare o meno. "Spero di non offenderti... ma leggere il tuoi articoli e poi il tuo libro è stata una sorpresa, anche se davvero piacevole. Diciamo che è stato difficile, in un certo senso, far collimare il Duff King of Beers McKagan che ho conosciuto coi Guns, con il Michael Andrew McKagan che viene fuori dalle righe che scrivi."
Questa volta fu il turno di Duff di arrossire ed Emma sorrise, nel vederlo.
"Il tuo libro credo sia davvero intenso e in grado di ispirare molte persone, a prescindere dai problemi di ciascuno. Ne esce fuori una persona per cui provare sicuramente molto rispetto per quello che è riuscito a fare e secondo me devi esserne fiero. Dai tuoi post invece esce fuori il tuo lato spiritoso, il Duff con la battuta sempre pronta, ma anche quello impegnato, quello determinato e con le idee chiare. Mi ha colpito in particolare, per esempio, il tuo ultimo post sull'uso delle armi. Non è facile per un americano esprimere le proprie idee contro il possesso d'armi in modo così chiaro e si è visto anche dalle reazioni che il tuo articolo ha sollevato. Non hai paura di dire come la pensi e per questo ti ammiro molto."
Ci fu nuovamente un momento di silenzio, dovuto all'imbarazzo sia di Duff per quello che aveva appena sentito, sia di Emma per quello che aveva appena detto.
Per fortuna proprio in quel momento il cameriere arrivò con i loro piatti e i due nascosero il loro imbarazzo nel cibo.
Mangiarono di gusto, entrambi affamati, e condirono la cena con discorsi di vario genere su tantissimi argomenti, scoprendosi sulla stessa lunghezza d'onda su tante cose.
Erano talmente presi dalla conversazione e dal godersi quella piacevole compagnia, che nessuno dei due si accorse che ormai erano rimasti gli unici avventori e si era fatta decisamente una certa ora.
Il cameriere si avvicinò con discrezione a loro, incerto se disturbare o meno visto che i due stavano parlando in maniera così complice.
"Scusate, gradite ancora qualcosa?"
Duff a quel punto si guardò in giro e si accorse della situazione. Gli altri camerieri erano seduti ad un tavolo e stavano mangiando, mentre nel locale non c'era più nessun cliente, a parte loro ovviamente.
"No, grazie... Anzi, scusateci... non ci siamo proprio accorti di che ora si fosse fatta!"
A quelle parole anche Emma si guardò in giro e si stupì di non vedere più nessuno attorno a loro, ma ancor di più di  non essersi minimamente resa conto della gente che pian pianino si era alzata e se n'era andata.
Duff chiese il conto e poi si girò verso di lei, un sorriso complice e colpevole sul volto.
"Poveracci, non avevano il coraggio di cacciarci a pedate!"
"Già... non si può dire che non si siano meritati la mancia."
Il cameriere ovviamente tornò subito dopo, perché il conto in realtà doveva essere pronto già da un bel po', e Duff pagò lasciando una lauta mancia.
Stavano per andarsene, quando un colpo di tosse li richiamò indietro. Il proprietario del locale, imbarazzatissimo, chiese a Duff di fare una foto da poter appendere al muro del ristorante, oltre ad un bell'autografo. E lo stesso fecero il cuoco e tutti camerieri.
Emma non poté che sorridere nel vedere la gioia di quelle persone nel poter avere lì con loro un loro idolo... per lei era esattamente lo stesso, no?? Beh, con qualche optional in più, s'intende.
Finite le foto di rito e gli scambi di battute, Duff la raggiunse, la prese di nuovo per mano e la portò fuori. 
Emma stava per commentare la scenetta appena vista, ma pochi passi fuori dal locale Duff la spinse neanche troppo delicatamente contro il muro e si attaccò alla sua bocca con foga. Le loro lingue iniziarono ad inseguirsi e carezzarsi sempre più velocemente, mentre con le mani Duff lentamente, ma inesorabilmente, slacciava i bottoni del cappotto di Emma. Nel giro di pochi secondi Emma sentì le mani di Duff risalirle il busto e accarezzarle, sebbene da sopra il maglione, entrambi i seni, provocandole un piccolo mugolio di piacere. A Duff andò letteralmente il sangue al cervello! Dio, quant'era che non sentiva una donna emettere certi suoni così eccitanti?!
Fece scendere la mano verso il bordo del maglione, intenzionato a lasciar scivolare sotto la mano, quando delle risate e delle voci provenienti dal ristorante li fecero trasalire entrambi. I camerieri stavano per uscire!
Duff riuscì in qualche modo ad afferrarle la mano e iniziò a correre lungo il marciapiede, cercando di allontanarsi il più velocemente possibile. Quando scorse in lontananza il suo hotel, sicuro ormai di essere abbastanza lontano, si fermò e si appoggiò ad una macchina, attirando Emma a sé.
Entrambi avevano il fiatone, anche se per motivi diversi da pochi minuti prima.
"Tutto ok? Scusa se ti ho trascinata via, ma ci mancava che ci beccassero in quel frangente..."
Emma scosse il capo.
"Non preoccuparti, hai fatto benissimo. Sarei morta dall' imbarazzo!!"
Duff l'avvicinò ulteriormente a sé, portando il corpo della ragazza a contatto con il suo, e le scostò i capelli dal viso in una dolce carezza, mentre con il pollice dell'altra mano sfiorava delicatamente le labbra invitanti e morbide di Emma. Quella vicinanza con lei quasi lo stordiva e sentiva dentro di sé che stava correndo decisamente troppo, ma un solo pensiero gli frullava nella testa ormai da un po'... In fondo quant'era che non si trovava così bene con una donna che lo attraeva anche fisicamente?? Tra loro due c'era decisamente molto feeling e forse Jeff e Mike non avevano tutti i torti a dirgli di smetterla di fare il monaco di clausura.
"Ok... lo so che tutto questo è assolutamente folle e sto decisamente affrettando i tempi, all'esatto contrario di quanto mi fossi riproposto per tutta la sera, ma mi chiedevo se... insomma... per dormire entrambi da soli... ecco... noi..."
Ad Emma venne da ridere nel vedere quella rock star, neanche più giovanissima, essere così imbranato con una donna.
Non poteva credere che uno come lui, che poteva avere qualunque donna desiderasse e che in passato aveva fatto chissà quali esperienze folli con le donne, non sapesse come proporle di passare la notte insieme! A lei poi, che ci sarebbe salita di corsa in camera sua!
Riuscì a trattenersi, accennando solo un lieve sorriso, e gli posò un dito sulle labbra, per zittirlo.
"Devo andare a prendere le mie cose però... mi accompagni al mio albergo?"
Il sorriso a trentadue denti di Duff le fece quasi tenerezza.
"Ai suoi ordini Madame... ma prima c'è una cosa importantissima che devo fare. "
E detto questo, Duff portò una mano dietro la nuca di Emma e la baciò così intensamente da toglierle quasi il fiato.
Quando si staccò da lei, Duff rimase per qualche istante a pochi millimetri dal suo viso, gli occhi puntati nei suoi, facendole andare il cuore in gola.
"Ok, adesso possiamo andare."
E afferratala per la mano, la condusse alla macchina posteggiata poco più in là e i due si avviarono verso l'albergo di Emma, entrambi scombussolati da una miriade di emozioni contrastanti.

Eccomi qui con questo capitoletto, giusto per augurarvi una bellissima Pasqua!! Resistete, ancora un paio di capitoli e pongo fine alle vostre sofferenze, promesso ;)
Alzi la mano chi ci sarebbe salita di corsa in camera con Duffuccio! XD E pensare che lui si fa tante paranoie con Emma... AH, gli uomini!!
Bene, se vi va lasciate una riga o anche mezza ^^
Ancora tanti auguri!!!







  
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