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Autore: Coffee_Milk_and_Chocolate    30/03/2013    3 recensioni
La ragazza, invece, prese sottobraccio RedSniper aiutandolo a camminare.
"Grazie." sussurrò piano."Vedi di non morire, idiota."
Avrebbe tanto voluto vendicarsi, sconfiggendoli da sola, ma in quel momento Nick era più importante di qualunque altra cosa.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

Nome utente: SmeraldDragon_.

Ancora oggi mi domando perché abbia scelto questo nickname.

Francamente non lo ricordo.

Immagino sia un soprannome come un altro, che si adatta perfettamente ala mia mania sui draghi e sul colore verde.

… SmeraldDragon_ accesso in corso…

10% … 28% ... 35% ... 77% … 100%.

… Caricamento completato, bentornata in Even…

Andai immediatamente sulla tabella dei giocatori on-line.

Cliccai sul nome $irya ed attesi.

…Nessuna informazione disponibile…


Aprii Skype e le mandai un messaggio.

-6 on-line?-

Nessuna risposta.

Non aveva intenzione di entrare nemmeno oggi.

Decisi di giocare comunque.


Vagavo da giorni sola nella foresta, provvista solo di un abitino verde scuro sgualcito e un mantello nero protettivo.

Avevo perso di vista la mia migliore amica ed ora non sapevo proprio cosa fare.

La risposta arrivò da sola, come in un lampo.

Sentii uno strano fruscìo provenire da alcuni cespugli. Sapevo benissimo di non essere sola.

Avevo voglia di giocare con il mal capitato, beffarmi della sua ingenuità e della sua inesistente scaltrezza.

Ma ero ancora inesperta, incauta, convinta di avere la forza necessaria per farcela da sola.

Mi avvicinai camminando sicura verso il rumore e caddi nella loro trappola.

Un cavaliere m'immobilizzò, le spalle ben ferme contro un albero, e mi puntò un coltello alla gola.

In un batter d’occhio venni accerchiata da una decina di soldati.

Ero bloccata, ma soprattutto ci ero cascata in pieno.

Non ero sicuramente nella posizione più adatta a dettare regole, ma provai comunque a divertirmi un po’.

Sentivo di poter controllare l'energia che si stagliava intorno a me.

Sentivo di poterci riuscire.

Pregai con tutta me stessa che il tutto funzionasse una buona volta, per non andare in game over.

Tirai un calcio velocemente al cavaliere dietro di me riuscendo a guadagnare qualche secondo.

Scattai.

Unii le mani, chiusi gli occhi e sferrai il primo attacco.

Un cranio, attorniato da una sfera di energia oscura, colpì i miei assalitori.

Presi un bastone poco lontano dalla mia postazione e iniziai a batterlo con ferocia per terra, nella speranza di riuscire a richiamare gli spiriti
dall’oltretomba che sentivo vicini.

Purtroppo non funzionò.

Le forze vennero a mancare, la terra iniziò a girare, le guardie iniziavano a triplicarsi …

Caddi al suolo, producendo un rumore vuoto.

Ero ancora troppo inesperta per fronteggiarli tutti da sola.

Per di più ero stanca, sfinita e spossata.

Svenni.

I cavalieri mi catturarono e venni trasportata nel loro castello.

Non riuscivo ad opporre resistenza, ero troppo spaventata per quello che sarebbe potuto accadere. Quando rinvenni ero già stata ben
incatenata ed imprigionata in una cella estremamente piccola.

Non ero sola, di fianco a me c’era un altro prigioniero.

Non riuscii ad osservare il suo volto, ero troppo preoccupata.

Mi limitai ad osservare il pavimento polveroso.

Pensai che probabilmente cercavano solo una donna delle pulizie, tutto qui.

Ma mi sbagliavo, eccome!

Una guardia venne a prendermi.

Cercai di parlare e chiedere spiegazioni, ma quella mi strattonava e basta, senza prestare attenzione.

Giunsi ad un'ampia stanza completamente vuota, se non per una sedia al centro, un camino ed un uomo dal viso coperto.

Senza batter ciglio, il cavaliere prese il mio braccio, estrasse un marchio dalla tasca e lo arroventò sul fuoco, tatuandomi.

Ora ero di loro proprietà.

Libera o meno che fossi, sarei sempre stata legata a quel simbolo.

In quel misero secondo tutte le mie forze si sprigionarono, come per magia.

Urlai di dolore, stavo soffrendo.

Quello che uscì dalla mia bocca non era uno strido umano, sembrava come provenire dall’oltretomba.

Tutta la fortezza fu scossa da un violento terremoto.

In quel momento provavo solo un forte desiderio di vendetta.. quel terribile castello era solo un luogo di tortura e disperazione.

Non avrei permesso a chiunque altro di metterci piede.

Quel luogo sarebbe stato devastato dalla morte in persona.

Spezzai le catene, sorprendendo la gente che mi circondava.

Agitai la mano con rapidità; quel castello sarebbe scomparso una volta per tutte da Even.

Non avrei permesso a nessuna di quelle guardie di rivedere la luce.

Prima uscire però mi ricordai dei prigionieri che avevo osservato durante il tragitto.

Loro, in fondo, erano innocenti non meritavano di rimanere per sempre in quel luogo, quindi decisi di liberarli.

Quando attraversai la porta d’ingresso percorsi ancora qualche passo.

Mi voltai a dare un’ultima occhiata al castello, poi lo feci scomparire per sempre.


“Però… Ci sai fare ragazzina!”.

Uno strano ragazzo era apparso davanti ai miei occhi e mi osservava con aria ironica e spavalda.

“E così sei … SmeraldDragon_? Bhà, che razza di nome!”

Non riuscii a trattenermi e gli dissi in risposta “Chi ti ha dato il permesso di criticare il mio soprannome? Chi ti credi di essere, soprattutto! Senti poi chi parla..”

“Cosa c’è?” domandò divertito.

Quel giocatore non aveva un nickname.

“Bhè, io sono Dark, piacere!”

“Ma … ma…” balbettai.

“Shhh – mi tappò la bocca con una mano- ho imparato un piccolo trucchetto per nascondere il nick.”

“Chi caspita ti credi di essere?” ero così infuriata che gli scaraventai il teschio addosso.

“Mancato, troppo lenta maghetta…” ora era dietro di me.

“Non si scherza con un drago, ricordatelo. E ora…” continuò iniziando a trasformarsi. Avevo già capito come sarebbe andata a finire.

“Bhè, alla prossima, ciao!”

Iniziai a correre velocemente.

Sarebbe senza dubbio riuscito a raggiungermi, se solo avesse voluto.

Probabilmente non era cattivo come gli altri, magari col tempo avrei iniziato a fidarmi di lui.

Appena tutta questa faccenda sarebbe finita lo avrei cercato.

Questa era una promessa.

Così, rimuginando su questi pensieri, m’incamminai nell'oscurità della notte, la spalla ancora dolorante a causa del marchio.


Per oggi poteva bastare.

Tolsi le cuffie ed arrestai il sistema.

Alle fine non c’ero riuscita.

Mi avevano raggiunta e intrappola, persino traumatizzata! Ma... almeno avevo scoperto il mio potere.

Andiamo Julia, non riesci proprio a fare l’ottimista.





“Bhè, devo andare, ciao!” così la streghetta scappò via.

Ancora una volta solo.

Non sei un genio nel fare amicizia, ammettilo.

Chissà cosa avrà pensato mentre ti trasformavi.

Pensavi che avreste fatto amicizia solo perché il nickname conteneva la parola “Dragon”?

Oramai di quella Smerald era rimasta solo un’ombra lontana, un’ombra intenta a passare in modalità off-line.

La seguirai e la proteggerai.

Questa è una promessa, Alex.

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