uscii e andai verso casa mia.

cazzo, avevo passato la notte con Justin, di solito non vado mai a letto al primo appuntamento, cosa mi è successo?

mi feci mille domande lungo la strada per tornare a casa, poi capii che neanche tutte le risposte del mondo avrebbero potuto giustificare il fatto che con lui ci stavo proprio bene, e mi sentivo migliore ogni volta che mi guardava;

quando arrivai a casa, dovetti evitare quella ficcanaso di mia madre, che come al solito non si fidava neanche un po' di me e del fatto che avessi passato la notte da Sue, e gli sguardi maliziosi di mia sorella, Stephanie.. in questi casi avrei voluto che mio padre fosse ancora in vita, perlomeno lui sapeva farsi i fatti suoi.

arrivare nella mia stanza dopo essermi risparmiata le critiche di quelle due zitelle sembrava un miracolo!, mi tolsi le scarpe ed i vestiti che odoravano ancora di alcohol, e di Justin, poi andai a fare una doccia veloce, come tutte le mattine, ma quel giorno quasi mi dispiaceva togliermi il sapore delle sue labbra dal collo.

quando ebbi finito guardai la stanza, era ancora in disordine per i preparativi del giorno prima, decisi di chiudere un occhio, prendere il costume da bagno ed andare in spiaggia per assimilare meglio il fatto che, molto probabilmente, mi ero innamorata di un ragazzo appena conosciuto, e ne approfittai per chiamare Sue e raccontarle di quanto fosse successo il giorno prima.

adesso dovevo nuovamente evitare le ficcanaso, fortunatamente anche quest' impresa andò a buon fine.

mi incamminai verso il chiosco a stomaco vuoto, sotto il sole cocente che rendeva ogni passo più pesante di quello precedente, improvvisamente sentii girare vorticosamente gli oggetti intorno a me, ricordo solo il tonfo sordo della mia schiena a terra.. poi buio totale.

quando mi svegliai, trovai gli occhi di Justin proprio davanti ai miei e la sua mano che stringeva la mia, mi sembrò così dannatamente perfetto.. ero ancora a terra ed il sole era ancora cocente.. forse ero svenuta solo per qualche minuto.. la sua presenza contribuì a farmi sentire meglio, cazzo, aveva questo effetto su di me: mi riempiva i polmoni di aria buona, mi distendeva i muscoli, faceva sembrare ogni suono solo un rumore indistinto, e riuscivo a riconoscere solo la sua voce.

-"Ally, ally.. guardami.. è tutto ok?"

mi aveva chiamata Ally, suonava così bene che in quel momento amai il mio nome, ed il fatto che l'avesse pronunciato proprio lui,

-"s..si, è tutto ok, sono solo un po' scossa.."

sorrise maliziosamente

-"forse so anche il perchè"

e quel sorriso si trasformò in una vera e propria risata, i suoi occhi si illuminarono ancora di più, ed i suoi denti erano così fottutamente perfetti.

stava ridendo perchè sapeva il motivo di quanto era accaduto, non ero abituata ad ubriacarmi, a stare sveglia fino a tardi senza mangiare e a fare qualsiasi altra cazzata che abbia fatto la sera precedente.

adesso ridevo anche io.

stavamo ridendo insieme, era così bello, abbronzato sotto i raggi del sole.. mi aiutò ad alzarmi e con leggerezza mi prese in braccio, mi portò sulla spiaggia all' ombra, lontano da tutti, ogni tanto si fermava e mi guardava con occhi maliziosi, ed io sentivo i suoi muscoli contrarsi sotto il mio corpo armonioso.

ogni tanto il suo sguardo si soffermava sulle mie tette, e sfoggiò una delle sue risate più belle quando capì che me ne ero accorta.

mi stese a terra con delicatezza

-"andiamo a fare un bagno, l'acqua è perfetta" propose,

io gli sorrisi provando a mascherare le guancie rosse, e mi tolsi la maglietta.

lui mi fermò

-"ci penso io"

mi spogliò lentamente, proprio come il giorno prima, mentre ogni tanto si mordeva le labbra, era così eccitante quando lo faceva.. poi si tolse anche lui la t-shirt, mi prese nuovamente in braccio e ci tuffammo nell' acqua fresca.

mi accorsi di non aver mai osservato bene il suo corpo, era perfetto; un paio di braccia possenti, dei pettorali bagnati dal mare e degli addominali scolpiti fino alla sua intimità, che si intravedeva in un costume rosso.. restai a bocca aperta per qualche minuto, finchè si accorse che lo stavo evidentemente esaminando, ed io arrossii ancora di più.

lui si avvicinò a me, e mi baciò lentamente.. restammo abbracciati per un po', poi mi slacciò il costume, io gli presi una mano e mi guardai intorno per assicurarmi che fossimo soli, poi lo lasciai continuare.

-"scusami, davvero, ma non riesco a resisterti.." mi sussurò colmo di eccitazione.

si avvicinò a me, riuscii a sentire la sua erezione contro di me, riprese a baciarmi, questa volta con più foga.. con la lingua sfiorò il mio collo, poi il petto ed infine la pancia, fino ad arrivare alla mia intimità.. gemetti di piacere nel sentire il suo calore, poi risalì verso il mio volto, e questa volta lo baciai io, esplorando con la lingua ogni sua parte del corpo.

gli cinsi il corpo con le gambe, ormai lo sentivo dentro di me, spingere dolcemente, tra mille sospiri e gemiti, poi più freneticamente, eccitato. mi afferrò il sedere e iniziai a guidare la situazione, mi muovevo sempre più veloce, su e giù, ormai eravamo al massimo del piacere.

ci fermammo dopo un po', ci guardammo e ridemmo di gusto, più forte che mai.. ci si leggeva negli occhi che avremmo potuto restare uniti per tutto il giorno e per tutta la notte senza mai stancarci.

ci infilammo i costumi e ci sedemmo sulla riva, a prendere il sole abbracciati

-"Ally"

-"che c'è, Justin?"

-"credo di amarti."

-"lo credo anche io."

mi guardò e si avvicinò, il suo corpo così vicino mi toglieva ancora il respiro, mise una mano nella tasca del suo pantalone, e ne tirò fuori uno scatolino giallo, prima di aprirlo mi disse

-"Allison, sei riuscita a cambiare la mia vita in un giorno, so che è prematuro ma ti amo troppo.. vuoi essere la mia ragazza?"

mi mostrò una collana con un paio di piccoli occhiali da sole d'argento, erano l'oggetto che ci aveva fatto incontrare.. me la mise al collo ed io urlai

-"Si, è ciò che desidero dal momento in cui ci siamo conosciuti!."

così ci abbandonammo in un lungo bacio appassionato

-"per sempre" mi disse

-"per sempre" gli risposi.

mi accompagnò a casa nel tardo pomeriggio, con la sua auto nera

-"ci vediamo anche stasera?" i suoi occhi brillavano, e le sue mani tremavano ansiose di una risposta

-"certo, ci vediamo al chiosco alle 8:00"

sembrò sollevato quando sentì la mia risposta, e se ne andò fischiettando.

entrai in casa, e trovai Sue seduta in camera mia, vestita come al solito con mille colori diversi e con una chioma bionda e riccia che le cadeva sul volto, sorridente ed emozionata.. mi abbracciò e mi chiese di raccontarle cosa fosse successo il giorno prima.. così iniziai a parlare, mentre lei mi guardava con gli occhi di una bambina davanti ad un negozio di giocattoli

-"siamo andati in un locale qui vicino, abbiamo ballato e ci siamo ubriacati .. poi mi ha portato a casa sua e abbiamo passato una notte un po' movimentata"

scoppiò a ridere e mi strinse in un abbraccio,

-"sono felice che tu abbia finalmente trovato la tua anima gemella" urlò, io le intimai di parlare a bassa voce, per evitare che mia madre o mia sorella venissero a sapere di Justin.

nonostante le sue parole io non credevo alle anime gemelle, credevo a due perfetti estranei che un giorno si incontrano e capiscono che l'uno ha ciò che manca all' altro, e che riescono a restare uniti anche con mille imperfezioni e discussioni, credevo a quel tipo di amore in cui si è sempre pronti a sorreggere l'altro,casomai dovesse cadere.