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Autore: Loveless X    31/03/2013    3 recensioni
Fan fic richiesta da una mia cara amica, a cui sta particolarmente a cuore il personaggio di Naruko!
Il luogo dove è ambientata è Konoha. Si svolge tutto in una notte. Partiamo dal presupposto che Naruko, ninja della foglia sciocca e dolce, si sia innamorata di Madara Uchiha, che in questa one shot è un clone del Madara che tutti conosciamo.
E' la storia di un addio//
Spero la mia storia vi piaccia!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Madara Uchiha, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Naruko rientrava a casa che il sole era già calato dietro la montagna degli Hokage.
Era coperta di graffi e lividi, i suoi allenamenti non stavano andando bene: non faceva alcun passo avanti.

Chiuse la porta di casa dietro alle sue spalle stringendo il sacchetto con il ramen istantaneo, la sua solita cena. 
Sentì un respiro provenire dal salotto. Accese la luce, non era spaventata, perché sapeva chi avrebbe trovato: era Madara.

-Ti aspettavo- disse lui con voce tranquilla. Era adagiato sulla sua poltrona, rimasto al buio per chissà quanto tempo. Era serio.
-Strano modo di invitarti a cena...- Naruko portò il ramen in cucina, non lo avrebbe aperto subito, quella sera.
-Sono venuto per dirti che parto. Vado via da Konoha, questo villaggio non mi attira più. Non c'è niente che valga la pena distruggere, niente per cui valga la pena combattere. Potrei andare da quelli dell'organizzazione Alba...- scherzò, prendendole una ciocca di capelli.

Naruko abbassò lo sguardo, aveva le mani fredde.
Era innamorata di lui.
Era innamorata del capostipite degli Uchiha. Se lo era ritrovato un anno prima davanti agli occhi. Era poco più di un ragazzo. Una sorta di reincarnazione, una copia del glorioso Madara che aveva portato tanti guai al suo stesso villaggio.
Quello era il suo Madara.
Niente per cui valga la pena combattere, aveva detto. Lei era solo il suo sciocco passatempo.

-Andrai a cercare Orochimaru? Posso venire con te se lo desideri...- sussurrò la ragazza stringendo le ginocchia
-No, preferisco andare da solo, saresti solo un peso. Devo scoprire chi è stato a crearmi dalle cellule del vecchio Madara, se posso sviluppare tutti i suoi poteri... e quel viscido serpente sarà la mia prima tappa-
Strinse un pugno , euforico. I suoi occhi brillavano di bramosia, verso un potere magnifico che poteva fare tante cose. Erano degli occhi neri, così lungimiranti che non si fermavano su Naruko.

La ragazza abbassò il capo sospirando, poi tornò in cucina.
-Che hai?- Madara la seguì
-Nulla, vuoi mangiare con me?- alzò la ciotola, iniziando ad affettare dei pomodori.
Lui le prese il volto tra le mani -Il tuo amore per me è un'illusione dello sharingan, te l'ho detto. Mi servivi. Ero debole quando mi trovasti, avevo bisogno di un luogo dove nascondermi...- le cinse i fianchi con un braccio -Ed ho incontrato te. Ma non farti strane idee- la scostò piano, rigettandola nell'amara consapevolezza che per loro non ci sarebbe stato un lieto fine.
-Questa notte vado via- sospirò lui, scostando le tendine dalla finestra e guardando la luna appena spuntata.
A Naruko si seccò la gola -Q-questa notte?- Si voltò con occhi supplichevoli, ma non fu ricambiata da nessuno sguardo.
Non poteva fare nulla.
Ad un tratto, smise di affettare la verdura. Si asciugò il viso con il braccio e uscì di casa, sbattendo la porta.
Maledizione.

Piangeva, mentre attraversava il villaggio a grandi passi decisi. Non c'era nessuno in giro, si sentiva solo il verso delle cicale.
Diede un calcio ad un sasso e si sedette sull'erba, affondando la testa nelle sue ginocchia.
Non voleva vederlo andare via. Anche se lui diceva di non amarla. Anche se fosse stata tutta un'illusione.

-Torna a casa, inizia a fare freddo-
Naruko sentì la voce di Madara e un mantello sulle spalle.
-Non voglio. Non è a casa che voglio stare. L'unica cosa che desidero adesso, è rimanere con te... -
Si strinse nel mantello, rabbrividendo.
Quanto si sentiva sciocca per quella scenata. Arrossì, poi sollevò un po' la testa e lo vide.
La fissava anche lui, con le mani dietro le spalle, disteso sull'erba.
Ad un tratto si alzò, scrollandosi la terra dai vestiti.
-Il mantello puoi tenerlo, è un mio regalo-
A Naruko stavano per salire di nuovo le lacrime. Si morse un labbro, poi si alzò, seguendolo.

Camminavano fianco a fianco, per le strade buie e deserte del villaggio.
Arrivati all'uscita, il suo cuore si fermò.
Madara si voltò verso di lei, le si avvicinò e la baciò, stringendola a sé.
-Hai mai creduto che tutto questo fosse il frutto di una mia illusione?-
Naruko sorrise, asciugandosi le lacrime con la manica della tuta -Nemmeno una volta-
Madara accennò una sorta di sorriso, alzò le spalle e si voltò verso l'orizzonte.

La ragazza con le codine bionde rimase a guardarlo fin quando la sua figura non sparì dalla sua vista, stringendo forte i lembi del suo mantello per sentire il suo odore.
   
 
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