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Autore: Gayzelle    31/03/2013    11 recensioni
Fiction ad OC!! ISCRIZIONI CHIUSE!!
Chi non ha mai voluto andare in campeggio insieme ai nostri cari Inazumiani?
Beh, se volete partecipare ad un campeggio alquanto divertente ( almeno spero!) e con qualche coppia qua e là, leggete le informazioni e mandatemi i vostri OC!
Partecipanti:
Giada Joestar
Directioner_Inazumiana
Alekiri
Chi_chan97
Vittoria Miharu
Micchan91
Kya_
SnowBlizard
Axel tornado di fuoco
anny131
benee16
Nipah_Girl
Met
Eccezioni per:
pikachu9876
Lethe_chan
Francy131876
Urashichan_Tina
Alicchan
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAMPEGGIO!

Capitolo 1

Era una stupenda giornata di primavera, i petali dei ciliegi in fiore cadevano dai rami piroettando leggeri, trasportati dalla brezza fresca e leggera del mattino, sembravano tante piccole ballerine che danzano sulle note melodiose del vento.
Nella scuola c’era un’aria frizzante e il motivo era semplice: le classi prime, seconde e terze appartenenti alla stessa sezione si trovavano in una grande stanza e sarebbero stati scelti diciassette alunni di ogni sezione per esser mandati in una vacanza di un mese al di fuori della città.
Un particolare brio si poteva avvertire nel salone dov’era sistemata la sezione D; c’era chi disegnava, chi leggeva, chi usava il cellulare di nascosto, ma soprattutto chi chiacchierava con i compagni, fantasticando su chi sarebbe andato in gita e dove.
-Ah, maledizione! Mi sono persa!- Esclamò una ragazza alta e slanciata, con gli occhi azzurri come il cielo e i capelli biondi che svolazzavano morbidi.
Stava vagando per i corridoi da ormai dieci minuti buoni e non riusciva a trovare la stanza dov’era raccolta la sezione D.
-Ehi tu! Aspettaci!!!!- All’orecchio di quest’ultima giunse una voce squillante e limpida e lei immediatamente si voltò a vedere a chi appartenesse.
Due ragazze le stavano venendo incontro correndo e sbracciandosi per farsi notare.
Erano molto simili:entrambe avevano la carnagione diafana e gli occhi di varie sfumature di verde. La ragazza che aveva appena urlato era un po’ più bassa di quella al suo fianco, i capelli, raccolti in due piccole codine molto somiglianti alle orecchie di un coniglio, erano color castano-ramato e lunghi fino a metà schiena mentre gli occhi verdi mela erano vispi e allegri.
Si potevano scorgere alcune differenze tra le due: quella più alta aveva le curve più definite rispetto all’altra e aveva anche la faccia costellata di lentiggini.
Anche i capelli, guardando meglio, avevano una sfumatura più rossastra e per di più terminavano con dei boccoli che da lontano sembravano di seta.
Esse si avvicinarono col fiato corto e il viso arrossato per la corsa, si diedero una sistemata alla gonna e poi guardarono la bionda dritta negli occhi.
-Lei sa per caso dove possiamo trovare l’aula della sezione D?- Chiese la più bassa, un po’ in soggezione per avere di fianco due ragazze alte una spanna in più di lei.
-N-no, veramente la starei cercando anche io…- Rispose la bionda lievemente imbarazzata e con un buffo accento inglese.
-Pff…- La ragazza più alta tratteneva a stento una risata, l’accento della bionda le sembrava simpatico e divertente.
-Ah…Beh, potremmo cercarla insieme!- Disse la prima sfoggiando un sorriso raggiante.
-Sì dai! In questo modo potremo trovare l’aula più facilmente!!!- Disse la più alta afferrando la mano della bionda e aggiungendo:- Io sono Iris Ama-sa e faccio la seconda! Piacere!-
-Io invece sono Sumire Hayashi! Anche io faccio la seconda. Ah, puoi chiamarmi semplicemente Sumire!- Disse la ragazza dai codini.
-Ah! Io sono Autumn Miller e sono della terza D!- Aggiunse la bionda spensieratamente.
-Bene, allora Autumn-senpai, andiamo a cercare l’aula?- Chiese Sumire.
-Sì, ma chiamami semplicemente Autumn!- Disse quest’ultima ridendo, per poi aggiungere:- Ma siete sorelle?-
-Sì, ma si nota tanto?- Chiese Iris inclinando la testa da un lato.
-Siete due gocce d’acqua!- Autumn esplose in una risata fragorosa alla quale seguì quella delle due ragazze.
Corsero per i vari corridoi, finché non rimase che un’unica aula in cui non erano ancora entrate e spalancarono la porta.
Per loro fortuna la professoressa non era ancora arrivata e si poterono sistemare in tre banchi vuoti uno vicino all’altro.
Fecero amicizia con delle compagne di Autumn,alcune veramente molto simpatiche, altre un po’ scontrose.
La prima a cui avevano rivolto la parola era stata una ragazza particolare, indossava una maschera di pietra che le copriva interamente il viso e i capelli color zucchero filato, nonostante fossero legati in due graziosi codini, le ricadevano lungo la schiena.
Per presentarsi si era tolta quella maschera, scoprendo delle iridi rosa confetto coronate da lunghe ciglia; il suo aspetto la faceva apparire tenera e dolce.
Iniziarono a chiacchierare e, mentre Autumn guardava scettica la scena, le altre due sembravano pendere dalle labbra della ragazza; Miwako, così si chiamava, letteralmente “ Figlia della purezza e della sincerità”.
 Appariva alle due sorelle come una ragazza calma e dolce, il sorriso stampato sulle labbra e il suo modo suadente di parlare incantava l’ascoltatore, ma loro non sapevano che era a questo che lei puntava. Incantava le persone coi suoi modi dolci e gentili, per poi sfruttarle e manovrarle a suo piacimento, come il burattinaio coi suoi burattini.
Prima che ciò accadesse, Autumn richiamò la loro attenzione e presentò altre sue amiche, si avvicinarono a loro tre ragazze che iniziarono a presentarsi.
La prima si chiamava Mahai Tsunami, era una ragazza abbastanza alta e dai lunghi capelli neri, la frangia color blu elettrico le copriva l’occhio destro mentre si poteva notare chiaramente il color cenere dell’altro. Poteva assomigliare vagamente ad una Banshee irlandese, se non per il fatto di avere la pelle color caramello e un’espressione decisamente più allegra.
Si presentò con un’energica stretta di mano e un sorriso vivace, ciò lasciava intendere che tipo di persona fosse, energica, solare e tosta, a giudicare dalla forza della presa.
Se ne avvicinò un’altra un po’ più timorosa, semi nascosta dietro la schiena di Mahai che, sorridendo, le dava pacche affettuose sul capo sorridendo.
Alla fine si presentò anche lei, si chiamava Francesca Harada ed assomigliava ad una bambolina: alta verso il metro e settanta e con la pelle chiarissima, teneva una ciocca dei suoi capelli castani sempre davanti all’occhio destro, le lentiggini sul viso erano perfettamente abbinate ai suoi occhi marroni come le foglie d’autunno.
Nonostante all’inizio fosse così timida, chiacchierando si scoprì che era in realtà estroversa e carismatica, si dimostrò anche gentile con le due kohai e chiese esplicitamente di essere chiamata Francy, trovava il nomignolo più grazioso e carino.
La terza ragazza era poco più alta di un metro e sessanta, era abbastanza formosa e la pelle diafana si sposava perfettamente con i lunghi boccoli biondo-ramati.
Gli occhi castani erano espressivi e vivaci, tipici di un carattere peperino e sfacciato.
Il suo nome era Martina Blake e raccontò un po’ della sua vita, disse di essere nata a Los Angeles e di aver vissuto un po’ ovunque, sapeva per questo molte lingue straniere.
Si era stabilita in un periodo di tempo più lungo a Londra e a tredici anni aveva traslocato definitivamente in Giappone.
 Parlava il giapponese molto bene, nonostante fosse americana, ma a volte durante la chiacchierata, tirava fuori un buffo accento, facendo confondere le amiche, che si mettevano poi a ridere.
Si avvicinò allora un ragazzo alto e abbronzato, dai ribelli capelli dorati e dalle iridi del medesimo colore.
Non portava la divisa scolastica, bensì dei pantaloni mimetici tipici dei militari e una maglia verde acqua, teneva degli occhialoni dalle lenti verdi alzati sopra al viso e una felpa legata alla vita.
Con fare spavaldo cinse le spalle di Francesca con un braccio e disse:
-Hola chicas! Non mi presentate le due piccoline lì sedute?-
-Sono due ragazze di seconda, Sumire e Iris.- Disse Harada scostando infastidita il braccio del ragazzo.
-E poi non siamo neanche così piccole!- Esclamò Iris alzandosi dalla sedia e mostrando la sua altezza, raggiungeva il metro e sessanta e forse lo superava anche.
-Siamo perspicaci, nh?- Disse il ragazzo con un tono a dir poco irritante.
-E comunque, è maleducazione non presentarsi, sai?- Disse Sumire, scattando sulla sedia anche lei, mentre sulle gote si poteva vedere un accenno di rossore per la risata del ragazzo.
-Già, scusami Scricciolo. Io sono Kasai Urashi. Chiamatemi pure Kasai.- Disse lui cercando di trattenere le risate, ma con scarsi risultati.
-Scricciolo?! Ma che diavolo…- Disse la ragazza imporporandosi ancor di più, ma per la rabbia questa volta. Effettivamente era un po’ bassina, ma non sopportava che qualcuno glielo rinfacciasse.
Prima che potesse esplodere dalla rabbia, le si avvicinò una ragazza dalla carnagione ambrata e dagli occhi turchesi tendenti al grigio, sembravano nuvole su cui era dipinto il colore della pioggia. Il viso era incorniciato da capelli ricci e corti color bianco latte, in cui si potevano scorgere la sua calma e gentilezza.
Le posò una mano sulla spalla e la guardò con uno sguardo dolce e comprensivo, Sumire allora si calmò e di sedette socchiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo.
Quando li riaprì sfoggiò un sorriso radioso e scoppiò in una risata limpida, quasi infantile.
-Piacere! Tu sei..?- Chiese la castana porgendole la mano.
-Mayu Kizuna. Terza D.- Disse la ragazza dai capelli candidi, con voce atona, ma con una sottile punta di gentilezza e dolcezza e ricambiando la stretta.
-Iris! Sumire! Vi stavamo cercando!- Una voce cristallina giunse alle orecchie delle ragazze, interrompendo il dialogo monosillabico tra la castana e l’altra ragazza. A quanto si era capito, non era una buona oratrice, ma un’ottima ascoltatrice.
Un gruppetto di quattro ragazze si avvicinò sorridendo e Iris le salutò agitando il braccio.
-Beh, dato che vi ho presentato le mie amiche, che ne dite di presentarci le vostre?- Disse Autumn intrecciando le mani dietro la schiena con fare allegro.
-Iris-chan!- Esclamò una ragazza annodando le braccia intorno al collo di quest’ultima.
-S-soffoco! Aiuto!- Gemette la rossa, cercando di divincolarsi dalla presa del’altra.
La ragazza che non sembrava aver intenzione di staccarsi dal povero collo di Iris, aveva dei lunghi capelli biondi raccolti in una coda che le ricadeva lungo il corpo snello e degli occhi azzurro mare,in cui era riflessa la sua allegria allegria contagiosa.
-Ah! Voi siete quelli di terza? Io sono Flora Shuuya*, piacere!- Disse lei, portandosi le mani dietro la nuca.
Le ragazze ricambiarono con un sorriso e si voltarono a guardare una ragazza che si era messa a litigare con Kasai. Era poco più alta di Sumire, se non uguale, magra e con la pelle chiarissima.
I capelli mori le ricadevano morbidi sulle spalle e la frangetta le arrivava fin sopra gli occhi verde mare, portava gli occhiali appoggiati sul piccolo naso a punta.
Ovviamente lui si era messo a prenderla in giro per la sua statura, ma lei rispondeva a tono, era  davvero un peperino!
-Ehi, Giada! Vieni qui e lascia perdere quell’idiota!- Disse Flora ridendo allegramente.
La ragazza si avvicinò con i nervi a fior di pelle e le amiche capirono che era meglio non chiedere niente.
-…Lei è Giada Lovegod, è un’esperta di tecnologia e ama leggere e scrivere, ha anche un sacco di meravigliosi manga. Spesso la vedrete leggere un fumetto shonen, ma mai, e dico mai, la vedrete sfogliare un manga romantico… non li sopporta proprio!- Spiegò Sumire con un tono amareggiato mentre diceva l’ultima frase, lei adorava il romanticismo in tutte le sue forme.
Mentre la mora si era appena seduta, ancora abbastanza indemoniata, si avvicinarono le altre due: una magra e formosa, un po’ più bassa rispetto alle ragazze, aveva dei bellissimi capelli biondo cenere, dove si potevano notare ciocche di un rosso splendente risaltare in mezzo alle altre.
Gli occhi erano verdi come l’erba al mattino ed erano solcati da riflessi castani come la corteccia delle grandi sequoie, aveva anche un piccolo neo sulla guancia, poco più in basso dell’occhio sinistro.
Si chiamava Hikari Tsurigo e, nonostante ci impiegò un po’ ad integrarsi in mezzo alle persone che non conosceva, sembrava una ragazza simpatica e vivace, con cui era facile andare d’accordo.
L’ultima, ma non per questo la meno importante, si chiamava Rendy Place ed era una ragazza di media statura, dal fisico agile e scattante.
Aveva i capelli lisci e setosi, castani con delle ciocche rosse, in contrasto con gli occhi verdi acqua.
Teneva in mano un onigiri fatto in casa, che emanava ancora un caldo profumo: c’è da dire infatti che lei aveva una vera e propria passione per la cucina in generale, non solo quella giapponese.
Chiacchierarono a lungo, scoprendo così di avere tante cose in comune e passione particolare che le legava era il calcio; c’era chi era capace di giocare e chi invece preferiva osservare gli abili giocatori muoversi come e confondersi nel campo come formiche, ma tutte in qualche modo, erano legate a quello sport.
 
Angolo dell’autrice
Buonsalve a tutti! ^^
Finalmente ho aggiornato! *si sentono suoni di trombe e vengono sparati dei coriandoli*
Spiritosi -_-“…
Comunque come avrete potuto notare non sono ancora apparsi tutti gli OC, but don’t worry, appariranno sicuramente nel prossimo capitolo!
Spero vi sia piaciuto come ho descritto i vari personaggi, non sapevo come fare all’inizio, ma poi ho deciso di soffermarmi di più sull’aspetto che sul carattere, di cui ho detto solo le cose fondamentali, per poi farveli scoprire piano piano!
Per Lethe_chan! *Shuuya in realtà è il nome giapponese di Axel, se sei quindi imparentata in qualche modo con lui il cognome è Gouenji. Io ti messo Shuuya perché non sapevo se fossi imparentata con lui, perciò se devo cambiare dimmelo, ok? ;D
Ok, ho detto tutto!
Un bacio!
 Ps: Happy Easter!!! ^^
  
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