Capitolo 13
La scelta di B
NDA Ciao a tutti scusate il ritardo ringrazio Joasteroide42 per aver recensito tutti i visitatori dei capitoli precedenti In questo capitolo parlerà solo B. Ma dal prossimo torneranno a farsi sentire anche James e Lily. Spero vi piaccia!
BIANCA
Durante la mia incoscienza vidi la
mia vita in ricordi sovrapposti.
Il primo ricordo era
quello di un prato
soleggiato, di un afosa mattina d’agosto in Galles. Poi
rividi me e que bambino
giocare. James. Le
sensazioni che non
avrei mai più provato: Libertà,
Felicità. Il Sangue.
L’Abbandono di James.
Il Dolore per la sua perdita e New York. I
miei nuovi amici Selene. Nate. Blair.
La
Lettera di Hogwarts. Il
Rifiuto di mia
madre. L’inizio
della Bulimia. Lily.
Hogwarts. I Malandrini. James la
sua
Promessa.
«Non possiamo più tenerla qui Albus. Non è sicuro per gli altri studenti! Per carità la signorina Olivier si applica e ha ottimi voti. Ma non possiamo permetterci di mettere a rischio gli altri studenti. Già troppe persone sanno»
« Ti riferisci al signor Potter vero Minerva?»
«Certo che mi riferisco a lui! In questo momento ne avrà già parlato con Black»
«Io non credo. Il signor Potter nonostante tutte le apparenze ha dimostrato di provare un forte affetto per la signorina Oliver. E come ha detto lui stesso sapeva già da tempo»
«Non sono del tutto d’accordo Albus. a me quel ragazzo non è mai piaciuto. Anche se, devo ammetterlo, ha ottimi voti in Trasfigurazione. Ma ciò non toglie che è un irresponsabile, irrispettoso, arrogante, petulante , ragazzino viziato»
«Andiamo Minerva a solo12 anni! Sono convinto che stiamo guardando crescere dei ragazzi che faranno grandi cose»
«Comunque tornando al discorso sulla Signorina Olivier. Ripeto quello che ho detto prima : non può rimanere qui. é un pericolo per gli altri studemti!»
«Suvvia Minerva non ha aggredito nessuno!»
«Cerro ma non può tenere assopita la Brama per troppo tempo alla fine aggredirà qualche studente»
Si avvicinarono alla porta dell’infermeria. Così attesi paziente che arrivassero. Mi avrebbero espulsa. L’aveva detto anche la McGranitt ero condannata. Non potevo far nulla. Aspettai. Il professor Silente entrò seguito dalla McGranitt. Mi guardò e sorrise.
«Signorina Olivier ben svegliata»
«Mi espellerete vero?» chiesi tremante anche se conoscevo già la risposta. Po chiesi quello che volevo sapere:
«Chi ho aggredito? Vorrei saperlo prima di prendere il mio baule e andarmene»
«Nessuno Bianca. E questa notte non andrai da nessuna parte» Disse la McGranitt con mia sorpresa.
«Ma io credevo che mi avreste espulsa se..»
«E ci abbiamo riflettuto signorina Olivier ma nessun altro la batte come Cacciatrice a Quiddich dico bene?» disse Silente scoppiando in una risata allegra.
Lo guardai perplessa che c’entrava il Quiddich adesso? Poi capii che era una battuta.
«Comunque ci sono delle visite per lei Signorina Olivier» la McGranitt si avvicinò e fece entrare.. James Potter e Remus Lupin. Appena mi vide il volto di James s’illuminò.
«Ciao B! allora come va la convalescenza? Ho sentito che non ti espelleranno buon per te!» lo guardai mentre i professori se ne andavano. James si avvicinò e si mise seduto sul bordo del letto. Remus prese posto su una sedia li accanto. Non avevo più parlato con lui da quando si era unito ai Malandrini. Allora la consideravo una scelta stupida. Ma avevo visto altro in James oltre al ragazzo che mi aveva abbandonata 5 anni prima. E anche se non mi piaceva la gente che frequentava, gente come Sirius Orion Black o Peter Minus. Mi stavo rendendo conto che il bambino che adoravo era ancora dentro di lui. Remus era l’unico che considerassi una “sana” influenza per James. Dopo alcuni attimi di silenzio. Fui io a parlare. Il bambino che avevo visto era troppo in profondità e io non ero pronta per occuparmene. Lui aveva Remus. Io avevo altri problemi. Per iniziare i miei. Non solo quelli alimentari o quelli della Brama. Ma anche quelli della scuola, dei compiti. Non avevo tempo per aiutare James Potter. Non avevo tempo di aiutarlo a tornare. Per quanto mi avesse dimostrato di volermi bene. Non potevo aiutarlo . non ancora. Avevo troppi casini nella mia vita per occuparmi anche dei suoi. E nel profondo lo volevo proteggere. Tenevo troppo a lui. Lo stavo proteggendo da me stessa. Di nuovo. Com’è buffa a volte la vita. Fai la cosa che ti eri ripromessa di non fare di nuovo. E la fai per proteggere la stessa persona, dalla stessa cosa. C’era una cosa che era cambiata però, non ero io a essere abbandonata da lui. Ma era l’incontrario.
«James ascolta: ti ringrazio per avermi aiutata ma.. noi non possiamo essere amici.» Lui mi guardò stupito.
«E per il tuo bene James credimi!» lo supplicai.
«Io non ho paura di te Bianca, So cosa o meglio chi sei. E non ho paura. Non fuggirò più come un bambino spaventato. Sono cresciuto B! Che tu lo voglia o no! Io sono cresciuto»
«No Jamie, mi dispiace
così tanto ma non posso. Come hai
detto tu sai cosa sono. Non sono
una
persona. Non sono una persona “normale”.
Tu dovresti saperlo bene James.» Lui mi guardò
ancora più incredulo e
stralunato.
«Tu sei pazza B! Sei una persona normale! Hai solo alcune... beh...”necessità alimentari” differenti ma non conta. Non puoi definirti un mostro!» protestò
«Ma è quello che sono! Quello che tu stesso hai urlato 5 anni fa. Correndo via da me!» urlai. Mentre lo guardavo sbiancare. L’avevo ferito e lo sapevo.
«Mi... Mi dispiace...»
«Ah ti dispiace! Ti dispiace sai dire solo questo? Sai quanto ho sofferto perché tu sei scappato come un codardo?» Era dal primo anno che volevo dirglielo. Ma, non avevo mai avuto il coraggio di dirgli in faccia quello che pensavo. Lui restò impietrito. Scioccato dalla mia reazione.
«Ti sbagli! Non è andata come credi! Non credere a tua madre! Ti sta mentendo! Mi ha usato! Mi devi credere dannazione!» disse lui sul orlo delle lacrime
«Ah davvero e allora com’è andata? Tu mi hai abbandonata! Ho pianto per mesi! Mesi James! Avevo 8 anni e ho pianto per mesi! Vattene Potter! Ti scongiuro vattene!» lo supplicai e accusai. Non ce la facevo a sopportarlo. Ora che quei ricordi erano riaffiorati non riuscivo a parlargli senza urlargli le mie accuse. Con mia sorpresa Remus rimase seduto anche dopo che James se ne fu andato con gli occhi lucidi. Poi si sporse verso di me.
«Non so cosa sia successo tra te e James. Ma so che ha segnato profondamente entrambi. Sbaglio Bianca?» mi disse Remus con il suo tono pacato e dolce. Mi persi nei suoi occhi color del mare, di un azzurro turchese straordinario. «Lo so. Ma è complicato. E non posso perdonarlo Remus. Non ce la faccio» dissi con la voce che minacciava di spezzarsi.
«Bianca io non so cosa tu sia. Ma ti garantisco che so cosa vuol dire avere un “problema sovrannaturale”»
«Lo so sei un lupo Mannaro. Lo so dal primo anno. Ti ammali sempre la settimana in cui c’è la Luna Piena. Bizzarro non trovi Remus?»
«Sei più furba di quanto pensassi Bianca Olivier. Mi domando come mai il capello Parlante non ti abbia smistata in Serpeverde»
«Me lo chiedo spesso anch’io Rem. Comunque sono sicura che manterrai il mio Segreto. Purtroppo il mio”problema” è un po’ più complicato del tuo. Prendimi uno specchio per favore Remus» lui restò un po’ sorpreso. Ma mi porse uno specchio. Mi rifletei. Ma non vidi il mio riflesso. Loi dove c’ero io. Non c’era nulla
«Tu non ti rifletti negli specchi. Sei un fantasma?» scoppiai a ridere. Una risata che suonò isterica persino alle mie stesse orecchie
«Oh Remus! Sono molto peggio di un fantasma. Te lo garantisco» Lui mi guardò per un attimo. Poi mi afferò il polso. Sopra avevo un bracciale blu notte. Quando lo vide Remus fece due passi indietro.
«Tu sei.. sei.. Pensavo nn ci fossero più sacerdotesse!» Aveva capito. Adesso capiva. Ma per la prima volta in vita mia non vidi ne ribrezzo ne disgusto ne compassione. Vidi solo amicizia sul volto di Remus quel mattino.
«Di qualunque cosa tu abbia bisogno Bianca dimmelo» disse prima di andarsene. Io rimasi li e per la prima volta dopo tanto tempo non provai più il desiderio di liberarmi di un pezzo di me . ma di tenerlo con me.