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Autore: _Gwen    31/03/2013    4 recensioni
La prima volta che il destino li ha fatti incontrare e la concatenazione degli eventi li ha fatti ritrovare faccia a faccia, è stato muto ed inevitabile.
Entrambi furono sicuri e tacitamente d'accordo che quella era avversione a prima vista. Era logico, dopotutto.
Lily/Scorpius
Traduzione della storia "Aversión a primera vista"
Di x.LalaCleao.x
Buona lettura ;)
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: Lime, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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La cosa più importante del mondo

 
Lily sospirò, prendendo un altro libro e buttandolo in fondo al suo baule. L'anno era terminato e, per la prima volta, non si sentiva molto entusiasta. Si sentivano le risate e le conversazioni al piano di sotto. Lily stava finendo di preparare le ultime cose prima di andare a mangiare, perché poi sarebbero definitivamente andati a casa, almeno per quell'anno, perché poi lei sarebbe tornata quello seguente. E le mancavano altri due anni, quindi non doveva dire addio ad Hogwarts, che considerava la sua seconda casa. E ce ne sarebbero stati altri, di banchetti. Continuava a ripeterselo, eppure non sembrava alleviare il peso che sentiva nello stomaco. Era l'ultimo per suo fratello Albus, per Rose, per Reg ed era giusto che Lily fosse con loro mentre la McGranitt spendeva qualche parola in più per gli studenti del settimo anno. Ma Lily non se la sentiva, così aveva mentito dicendo che sarebbe rimasta nel bagno delle ragazze nella torre di Grifondoro per un forte mal di stomaco, invece stava sistemando le ultime cose nel baule.
 
Sbuffando, prese il libro che stava per mettere via e lo osservò per un istante, accarezzando il titolo: era il libro di pozioni che aveva usato per prepararsi per i GUFO, che erano terminati una settimana prima. Lo stesso libro che Lily sapeva contenere tracce di lui. Lo aprì e contemplò la pagina su cui era stato disegnato il Boccino. Le ricordò quello d'Oro che lui portava sempre con sé, con cui giocava quando era annoiato o non aveva niente da fare o era nervoso. Lo aveva usato più volte mentre lei doveva studiare per i GUFO.
 
-La smetti?- aveva borbottato una volta, quando era già da mezz'ora che cercava di leggere la stessa pagina e lui continuava a lanciare il Boccino in aria e a farlo roteare un po' per poi vederlo cadere di nuovo sul palmo della mano. Il suo volto era coperto da un libro che stava fingendo di leggere.
 
Scoprendosi il viso l'aveva guardata con le sopracciglia inarcate -Che succede, Potter? Sei in quel momento del mese?-
 
Lily era arrossita violentemente, indignata e aveva afferrato un pezzo di carta accartocciato dal divano (erano sparsi dappertutto) e glielo aveva lanciato in faccia –Sai sei più carino quando non apri bocca, quindi chiudila-
 
Un sorriso arrogante si era formato sulle sue fini labbra -Grazie, Potter. Non sapevo che mi trovassi “carino”, comunque preferirei che utilizzassi termini non offensivi per la mia mascolinità-
 
-Non era un complimento, Malfoy, sgonfia il tuo ego da Ippogrifo-
 
Il biondo aveva semplicemente messo le braccia dietro alla testa e aveva guardato il soffitto, senza smettere di sorridere con arroganza -O potrei lasciartelo montare, il mio Ippogrifo- poi la guardò con la coda dell'occhio, divertito.
 
Lily arrossì ancora e gli lanciò un'altra pallottola di carta -Chiudi la bocca, pervertito-
 
Ma Scorpius non cambiò espressione -Un'altra volta, non so di che parli, Potter. Ti stavo solo invitando a fare un giro sul mio Ippogrifo per cavalcare insieme fino a tarda sera. Per qualcuno che sembra così innocente, hai una mente abbastanza...-
 
-Oh, smettila- lo interruppe, col volto ormai peggio dei propri capelli. Lui si passò una mano tra i capelli, facendoli smuovere e facendoli cadere un po' sul davanti dandosi un'aria più sbarazzina. Lily non poté fare a meno di pensare che in quel modo gli stessero molto meglio.
 
-Matura- terminò la propria frase, ignorando per la terza volta l'ordine di lei che gli diceva di smetterla.
 
-Non devi studiare?- borbottò, puntando gli occhi sul proprio libro. Malfoy era incredibile.
 
Il biondo inarcò le sopracciglia, divertito -Non mi dire, Potter, che ti ho messo in soggezione- anche se sapeva quanto fosse difficile mettere in soggezione una ragazza come lei, orgogliosa e sempre con la battuta pronta. Anche suo padre aveva sempre apprezzato questo in Ginevra Weasley. Probabilmente ce l'avevano nel sangue.
 
-Ti piacerebbe, Malfoy- borbottò, con la maggior quantità di indignazione possibile, alzando lo sguardo dal libro e odiando il colore traditore delle proprie guance.
 
Malfoy sorrise e riprese a giocare col Boccino, alzandosi e andando vicino a Lily, che cercò di ignorarlo, finché non sentì un fastidio alla nuca. Credendo che si trattasse di un insetto, cercò di cacciarlo via con la mano, ma poi si accorse che si trattava del Boccino del biondo.
 
Adesso si chiedeva se il motivo per cui si comportava in quel modo fosse quello di darle fastidio, come aveva sempre sostenuto. Si chiedeva se sotto ci fosse altro. Aprendo il libro che aveva nelle mani, si sedette per terra, contemplando per qualche istante il Boccino che svolazzava per i margini della pagina. Poi, distratta, iniziò a leggere le annotazioni che lui aveva fatto nella sua bella calligrafia. La maggior parte erano correzioni alle istruzioni delle pozioni o meri suggerimenti. Vi era anche qualcosa che non aveva notato fino a quel momento, però. Il suo nome. Scorpius H. Malfoy, tutto decorato con cose inutili e pompose. Suppose che fosse ovvio, visto quanto fosse narcisista.
 
Passando le dita su ciò che aveva scritto, sospirò, chiudendo finalmente il libro e rimettendolo in fondo al baule, per la quinta o sesta volta. James, il suo criceto scuro che la osservava dal letto, la guardava come se pensasse che fosse pazza. Cosa che Lily non poteva del tutto negare. E anche se in quel momento sarebbe dovuta andare in Sala Grande, proprio non ci riuscì.
 
Alzò gli occhi al cielo, il suo coraggio da Grifona arrivava fino a quel punto -Forse sarei stata meglio a Serpeverde- borbottò, di malumore. Il suo criceto fece un verso e lei fece una smorfia -Sì, lo so. E' ciò che ha detto quell'idiota e io non voglio dargli ragione- anche se, dopotutto, si nascondeva lì, nella sua stanza, invece che stare nella Sala Grande.
 
In poche ore se ne sarebbero andati, lui avrebbe proseguito con la sua vita e lei con la propria, tutto avrebbe perso importanza, incluso il bacio e le andava bene così, perché finalmente avrebbe potuto smettere di pensarci. Inoltre, si trattava di Malfoy. Scorpius Malfoy. E non poteva semplicemente ignorare anni e anni di avversione, che aveva sentito da quella prima volta quando era scesa dall'espresso di Hogwarts cinque anni prima, per qualcosa come un bacio. Lily non era ingenua. E sapeva perfettamente che i baci non avevano le proprietà magiche a cui i racconti Babbani attribuivano. Anche se doveva ammettere a se stessa che nessuno, nessuno, nessuno l'aveva baciata come aveva fatto lui, come se ogni cosa importante del mondo non valesse niente se paragonata a lei, come se nulla fosse stato degno del suo interesse prima d'allora, nessuno era mai riuscito a toglierle il respiro come aveva fatto lui, in quei pochi secondi. Né Lorcan, né Tyrrell, né Evan.
 
Non importava, sì ripeté, non importava. Perché non lo avrebbe rivisto mai più. Nonostante questo, però, non riusciva a smettere di pensarci e il nodo che aveva nel petto non se ne andava. Dannazione. Perché doveva importarle, tra tutte le persone, proprio di Scorpius Malfoy?! Non aveva detto almeno un milione di volte che era un arrogante, narcisista, egoista e idiota Serpeverde? Non lo aveva detto recentemente? Non lo pensava per la maggior parte del tempo? Non lo avrebbe cancellato dalla faccia della Terra se avesse potuto? No. Niente di tutto ciò. Non lo avrebbe mai cancellato dalla faccia della Terra. Forse lo aveva desiderato, forse c'era stata avversione, forse qualche volta si scontravano ancora, ma non lo odiava. Non come avrebbe dovuto. Sospirò, perché sapeva che non sarebbe riuscita a smettere di pensarci. L'aveva baciata, rovinando tutto, facendole andare in fumo il cervello.
 
Voleva andarsene da Hogwarts, voleva andarsene il più lontano possibile e ritornare al numero dodici di Grimmauld Place e rimanere lì per il resto dell'estate, dimenticandosi di Malfoy, della sua esistenza, del suo dannato bacio. Finalmente finì di riempire il baule e poi lo chiuse con un colpo, facendo sobbalzare il criceto sul letto.
 
-Mi dispiace, James- si scusò Lily, con un sorriso. Però questo scomparve rapidamente dalle sue labbra. Si sentiva vuota, con un groppo in gola fastidiosissimo. Si lasciò cadere sul letto e iniziò ad osservare i colori oro e rosso della stanza.
 
-E' triste, vero?- Rose era appena entrata, sicuramente perché era andata a cercarla, preoccupata per lei –Beh, suppongo che per te non lo sia, dato che tornerai qui il prossimo anno, ma per me e per Al...-
 
Lily annuì, chiedendosi se anche a Scorpius sarebbe mancata Hogwarts. Si morse il labbro inferiore, ricordandosi che non doveva importarle -Puoi sempre tornare qui come professoressa- sorrise, cercando di risollevare l'umore di sua cugina. Rose sarebbe stata un'eccellente insegnante.
 
La Weasley sorrise -No, credo che proseguirò con Difesa Contro le Arti Oscure. Voglio continuare con la causa a favore degli elfi che ha iniziato mia madre. Al dice che vorrebbe viaggiare per il mondo-
 
-Sì, questo è proprio da Al. Ha sempre voluto farlo, prendersi un anno prima di iniziare il programma per diventare Auror. E Reg?-
 
-Viaggerà con i suoi genitori in Romania, credo. E poi anche lui seguirà la carriera da Auror- fece spallucce, sedendosi sul letto accanto a Lily.
 
-Mi dispiace- disse, sapendo che sarebbe mancato a sua cugina.
 
-A me no. Ci scriveremo e mi ha detto che potrò andare a trovarlo tutte le volte che vorrò- le sue gote si colorarono di rosso -Vuole che conosca la sua famiglia-
 
Lily guardò il soffitto, con un piccolo sorriso sulle labbra -Allo zio Ron verrà un infarto-
 
Rose rise -Almeno non è Scorpius Malfoy. Allora sì che gli sarebbe venuto!- notando l'espressione di Lily si affrettò ad aggiungere -Non che Malfoy abbia qualcosa che non va! Voglio dire...sai...-
 
-Sì...- mormorò, sedendosi -Hai ragione. Stare con Malfoy sarebbe impossibile-
 
La Weasley sospirò -Lily...Malfoy non...- esitò -E' successo qualcosa, vero?-
 
-No, niente- mentì, anche se, in parte, era vero: non era niente. Non significava niente. Non sarebbe cambiato niente.
 
-Mi sembrava un po' triste, al banchetto- disse, esaminando la reazione di Lily -Sai? Può suonare ridicolo però credo...sì, un'altra teoria...che anche Malfoy abbia un cuore-
 
-Hai troppe teorie. Questa comunque è divertente- rispose Lily, sforzandosi di sorridere -I Dissennatori non hanno un cuore, Rose. Credevo che lo avessi studiato sul libro di Difesa Contro le Arti Oscure-
 
Rose sorrise e si mise in piedi –Presumo esistano cose che non si possono imparare sui libri- ammise, per sorpresa di Lily, che sorrise sinceramente questa volta.
 
-Tu chi sei e che cosa ne hai fatto di mia cugina Rose Weasley?-
 
-Oh, per favore- sospirò -Pensaci-
 
-Non ho niente a cui pensare, Rose- insisté, anche se ci aveva già pensato abbastanza e non era giunta a nessuna conclusione. Inoltre, aveva già preso una decisione. La codarda decisione di non prenderne nessuna. E andava bene così.
 
-Come vuoi. Solo...non rimanere qui ancora a lungo. Tra poco partiranno le carrozze e dobbiamo prendere l'espresso per tornare a casa- osservò ancora una volta quella quasi del tutto vuota stanza del dormitorio femminile di Grifondoro, sorrise tristemente e poi si voltò, uscendo dalla porta.
 
Sospirando e pensando che Hogwarts le sarebbe mancata da morire, uscì, portando il baule con la bacchetta. Dopo aver passato il ritratto della Signora Grassa scese fino ad arrivare davanti al vestibolo, dove tutti gli studenti erano accalcati in attesa delle carrozze.
 
-Gli studenti del primo anno vadano con Hagrid- udì la professoressa Marchand e, in cima a tutte le altre teste, vide quella di Hagrid, che in mezzo alla moltitudine gridava -Quelli del primo anno! Ah! Albus, Lily! Vi auguro buone vacanze! Mandate i miei saluti a Harry, Ron e Hermione-
 
-Anche tu, Hagrid- sorrisero entrambi e il semi-gigante se ne andò con quelli del primo anno, che sarebbero arrivati al treno passando per il lago, come voleva la tradizione.
 
-Gli altri vengano qui, seguitemi- gridò la voce della professoressa Marchand. Lily, per un istante, credette di vedere dei corti capelli biondi, ma così come apparvero, sparirono. Scuotendo la testa, continuò a camminare fino alla carrozza occupata da Hugo, Rose, Albus, Reginald, Lucy e Louis. Tutti chiacchieravano e scherzavano, tranne lei, che non la smetteva di guardarsi intorno.
 
Lucy rise -Ecco la ragazza di Hugo!- le orecchie del ragazzo divennero rosse. Tutti guardarono verso la direzione indicata da Lucy.
 
-Non è la mia...- due carrozze in là, vi era una ragazza di Serpeverde con lunghi capelli castani. Lily la riconobbe: l'aveva conosciuta quando era andata a cercare Malfoy nella sua sala comune.
 
-Temple Higgs?- domandò, ricordandone il nome.
 
Hugo si voltò talmente tanto rapidamente verso di lei che Lily si chiese come riuscì a non rompersi il collo -La conosci?-
 
-Sì, proprio non ti piace- scherzò Reg.
 
-Assolutamente- rise Albus, concordando col suo migliore amico.
 
Il rosso arrossì ancora -Non...-
 
-E' simpatica- approvò Lily -Comunque...allo zio Ron non verrà un colpo? Tra questo e Rose che andrà a trovare Reg in Romania...lo ucciderete...-
 
-Eh?- Hugo si rivolse alla sorella, con uno sguardo protettivo -Andrai in Romania?-
 
Rose avvampò -Lily!-
 
-Mi dispiace, Rose. Non sapevo fosse un segreto- si scusò, ridendo.
 
-E non sono affari tuoi comunque- disse Rose al fratello.
 
-E' ovvio che siano affari miei! Sei mia sorella ed è affar mio se mia sorella andrà a far visita al suo ragazzo in Romania. Mamma e papà lo sanno?-
 
Rose si morse il labbro inferiore -La mamma lo sa e ne parlerà a papà. E non è comunque affar tuo. Preoccupati per la tua ragazza di Serpeverde. Papà lo sa? Questo sì che gli farà venire un infarto-
 
Ridendo, tutti scesero dalla carrozza e andarono verso il treno. Lily si guardò ancora attorno, notando un ragazzo biondo e pallido tra tutti gli altri. Indossava la sua divisa e, anche se era primavera, c'era piuttosto freddo quel giorno e le sue guance erano di un leggero colore rosato. Le sue labbra, come sempre, formavano una fine linea.
 
-Sta per piovere- disse Rose, fingendo di contemplare il cielo grigio sopra di loro -Non credi?- e Lily si voltò rapidamente verso sua cugina, cercando di calmare la vergogna per essere stata beccata a guardare Malfoy. Ma Rose non disse niente al riguardo.
 
-Ah...ehm...sì- balbettò, volendo dare un'ultima occhiata in direzione del biondo, però rifiutandosi di farlo davanti a sua cugina.
 
-Reg, Al e gli altri sono andati a cercare uno scompartimento. Inizio ad andare. Non fare troppo tardi o non ci sarà posto e dovrai condividere lo scompartimento con qualcun altro- si voltò e se ne andò, con un sorriso consapevole sulle labbra. Lily comprese ciò che aveva insinuato, ma lei non lo avrebbe fatto. No. Non sarebbe andato a cercarlo.
 
Sospirando, guardò un'ultima volta, perché un'ultima volta non poteva far male a nessuno, si disse, mentendo a se stessa. Però lui non era più lì. Era già salito sul treno, suppose. E si sentì amareggiata e sconcertata, perché non si sarebbe dovuta sentire amareggiata, tanto per iniziare. E perché il suo cuore non doveva sentirsi come se qualcuno lo avesse stritolato e gettato in fondo al suo stomaco. Ignorando l'orribile sensazione che la stava soffocando, salì sul treno e seguì Rose, che stava per entrare in uno scompartimento e che teneva un piede sulla porta aperta.
 
Nel vederla immobile e con un'espressione incerta, inarcò le sopracciglia -Non vieni?-
 
Lily dubitò. Uno, due, tre secondi. E scosse la testa, osservando l'interno dello scompartimento con un sorriso impercettibile -Non sembra che ci sia spazio anche per me, no?-
 
Rose ricambiò il suo sorriso, radiosa -Ora che me lo fai notare, no, non sembra che ci sia molto spazio per qualcun altro-
 
Annuì –Allora temo di dover andare a cercare posto in un altro scompartimento-
 
-Temo di sì. Comunque credo che ce ne sia uno abbastanza vuoto qualche vagone più in là. La persona che lo occupa non sembra avere molta compagnia in questi giorni-
 
Lily sorrise ancora di più –Beh, se non ho alternative-
 
-Non ce le hai- assicurò -Hugo ha mangiato molto al banchetto e sembra un Boccino d'Oro. Occupa molto spazio-
 
Da dentro, Hugo esclamò -Ehi! Non ho mangiato tanto! Vero?- si rivolse ad Albus, che scosse la testa, trattenendo una risata. Rose e Lily lo ignorarono, si sentì un fischio e il treno partì.
 
Lily, annuendo un'ultima volta, sorrise e se ne andò. Rose entrò nello scompartimento.
 
-Che cosa è successo?- domandò Hugo.
 
Rose sorrise, osservando fuori dalla finestra la pioggia che stava iniziando a scendere -Qualcosa che farà venire un infarto a papà, a zio Harry e a James-
 
Sì, aveva avuto ragione. Come sempre.
 
 
 

 

  
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