CAPITOLO
4
-
E così tu abiti qui- fece Draco fissando il numero 4 di Privet Drive.
Si
erano fatti accompagnare dalla limousine dopo essere usciti dal bar e ora Draco
ed Herry erano fermi sul marciapiede.
-ricordami
perché sono venuto con te- disse il biondo mentre contemplava con aria afflitta
la casa e il giardino fiorito
-perché
se tornassi a casa tuo padre ti torturerebbe-
-perché,
tu questa come la definisci? Un allegra scampagnata?-
-guarda
che neanche io voglio rimanere qui. Io odio i miei zii ma faccio buon viso a
cattivo gioco. Vedrai che avranno talmente paura che non romperanno
eccessivamente le scatole quel po’ di tempo che passeremo la dentro-
-allora
forza. Entriamo una buona volta- disse rassegnato avviandosi verso il vialetto
che conduceva al portone principale.
-
fermo! Dove vuoi andare?- lo richiamò Harry
-non
volevi che entrassi?- fece ironico il biondo –oppure già ti sei rimangiato
tutto quello che hai detto?-
-no,
ma entriamo dal retro-
-e
perché?-
-
perché così non inizieranno subito ad urlare. Ho un incredibile mal di testa!-
-allora
fai strada-
harry
lo condusse sul retro della casa e indicò la finestra
-stai
scherzando, vero? Fece Malfoy
-no.
Scavalcare la finestra è l’unico modo per arrivare direttamente in camera
mia-
-senti
Potter, io là non mi ci arrampico. Mi si rovinerebbe il vestito-
Harry
sospirò.
Respira
Harry, respira, si disse. Vedrai che non sarà così tutto il tempo…semmai
peggio! Sii ottimista Harry, conta fino a dieci prima di parlare…
-io
ci salgo tutti i giorni e fino ad adesso giuro che non mi si è strappato nessun
vestito. Quindi non capisco perché tu non lo voglia fare-
-perché
un Malfoy non si arrampica su per un muro come un semplice zotico-
-ah!
allora questo è il punto!- borbottò Harry
-vuoi
forse dirmi che un Malfoyha così poco coraggio da non fare ciò che un
qualsiasi sempliciotto zoticone ha l’ardire di fare?- chiese.
Dopotutto
se non funzionava l’approccio diretto tanto valeva provare on la psicologia
inversa.
-certo
che no!- abboccò Draco
-allora
fammi vedere-
sfidato
nel proprio orgoglio di Malfoy il biondino si avvicinò risoluto alla parete e,
afferrato con forza un ramo, iniziò l’arrampicata.
Da
sotto Harry sorrise nel vederlo così determinato e per il giochetto tiratogli e
si affrrettò a raggiungerlo, convincendosi del fatto che lui, a Malfoy, il
sedere non l’aveva proprio notato.
Si
incrociarono sul davanzale dove quasi non caddero per il groviglio di gambe e
braccia causati dalla confusione per scendere.
-Dio
Potter! Non dirmi che dormi qui!- esclamò Draco scandalizzato, una volta
rialzatosi e spolveratosi i pantaloni da invisibili granelli di polvere.
-fortunatamente
solo per un paio di mesi all’anno e per poche ore al giorno.cerco di starci il
meno possibile- spiegò senza particolari inflessioni nella voce.
-
ma tu sei Harry Potter! Dovresti avere una camera lussuosissima, piena di
ricordi delle tue fans!-
-allora
forse non hai capito tanto bene cosa mio nonno ha scritto nella lettera. Io qui
sono considerato meno di zero-
-vedendo
questa stanza comincio a crederlo sul serio- disse Draco stranamente
senza ironia.
-
bene. Ora pensiamo a come sistemarci qua dentro. Purtroppo il letto è piccolo e
fino a quando i miei carcerieri non se ne andranno dovremo adattarci.
L’armadio è quello che è ma con un po’ di sforzo possiamo farci entrare
anche le tue cose-
-quali
cose Potter? Al momento ho solo quello che indosso- gli fece osservare acido
-lo
so, ma mica vorrai rimanere con gli stessi vestiti per tutto il tempo? Non è da
te-
-ti
ricordo che le mie cose sono tutte al Manor. Di certo non posso dire ai miei di
farmi mandare a casa tuta tutto quello che mi serve.-
-quante
storie Malfoy! Guarda come ti risolvo la situazione! Uomo di poca fede!- disse
Harry- Dobby vieni qui per favore- urlò allora il moretto rivolto al vuoto.
Dopo
un sonoro CRAC ecco apparire uno strano esserino.
-oh
Potter signore, cosa posso fare per lei Harry Potter?- urlò contento
stringendosi saltellante alle sue gambe.
-Dobby
mi devi fare un piacere-
-chieda
a me Harry Potter, io fare tutto-
-dovresti
andare al Malfoy Manor e prendere tutte le cose di Draco malfoy. Chiaro?-
-Potter-
lo interruppe a quel punto Draco- spiegami come fa quest’essere a entrare nel
Manor e portare via la mia roba indisturbato-
al
suono di quella voce Dobby fece un urletto spaventato e si andò a nascondere
dietro Harry.
-cosa
fare il padroncino Draco qui?- squittì con voce tremante, evidentemente il
ragazzo incuteva ancora un certo timore all’elfo.
-non
preoccuparti, è tutto a posto. Malfoy non t farà niente, vero?- chiese
direttamente al biondo
-si,
si Potter. Non gli farò niente a questo traditore. Hai la mia parola- rispose
scocciato
-hai
visto Dobby? Non ti farà niente. Allora adesso vai e porta le sue cose qui-
-come
vuole lei Harry Potter- fece sparendo alla vista con un altro CRAC.
Una
volta che se ne fu andato Malfoy disse:
-adesso
spiegami come farà il mostriciattolo a superare le barriere del castello-
-semplice.
Essendo un elfo quelle barriere lo limitano poco o niente ed essendo stato nello
specifico un elfo di Malfoy Manor conosce tutti i passaggi segreti ed ha ancora
vincoli che lo legano al castello-
-mmm.
Dubito fortemente di quello che
dici, ma se riuscirà a portarmi la mia roba ben venga-
E
così arrivò sera. Dobby, facendo un paio di viaggi era riuscito a portare
tutta la roba di Dracme stiparla in una quindicina di bauli che aveva
provvidenzialmente rimpiccioliti per farli entrare nella camera. Harry era sceso
in cucina e di nascosto aveva preso un po’ di pollo freddo e del succo che
erano avanzati per cena. Draco era rimasto per tutto il tempo in camera
allungato al letto o a curiosare tra le poche cose di Harry.
-Potter!
Mi sto annoiando!- esclamò dopo essersi riggirato sul letto per l’ennesima
volta.
-
se ti dai una calmata ti porto fuori a fare un giro- rispose pazientemente il
moretto.
-
dai, sono le otto e trenta e io voglio uscire-
-
certo Malfpy,ma è presto! I locali decenti aprono tra un paio d’ore!-
-
ma mi annoio!-
-allora
facciamo così- fece pazientemente- adesso iniziamo a vestirci e poi usciamo-
-ok-
rispose alzandosi e aprendo uno dei suoi innumerevoli bauli.
Dopo
pochi minuti Harry era pronto con un paio di pantaloni di pelle leggermente
aderenti, una maglietta nera con dietro disegnata una croce celtica con sopra un
teschio e una cintura nera con una fibbia d’argento. Era davanti allo specchio
ad aggiustarsi i capelli in una stretta coda quando intravide la figura di Draco
allo specchio.
-ma
come diavolo ti sei vestito!- esclamò stupito
-perché?
che cosa c’è di sbagliato? Questa è l’ultima moda in fatto di abiti!-
-
nei salotti di Malfoy Manor forse! Se vai vestito così dove ti voglio portare
farai la figira di Neville-
-
non osare paragonarmi a quell’imbecille!- disse indignato e anche schifato
-
senti, non farmi venire di nuovo il mal di testa. Se vuoi ti presto qualcosa di
mio oppure vado da solo e tu rimani qui- propose Harry
-prima
fammi vedere gli stracci che vuoi propormi-
Harry
decise di non commentare l’ultima uscita del compagno. Non capiva perché
doveva fare sempre polemiche su tutto e tutti. Forse era una delle prerogative
per essere un Malfoy.
Dall’armadio
cacciò un paio di pantaloni scuri e una maglietta nera a maniche corte con
stampato sul petto una pantera nera in agguato con sfavillanti occhi rosso fuoco
e da sotto il letto un paio di converse rosso scuro.
-dubito
fortemente che mi entrino- disse appena li vide
-zitto
e prova. Io intanto vado in bagno-
dopo
pochi minuti Harry rientrò in camera e si ritrovò davanti a un Draco a petto
nudo con addosso solo i pantaloni che gli facevano risaltare in modo incredibile
il sedere. Calma Harry, si disse, sicuramente sono i pantaloni. Dopotutto anche
a te non stanno niente male!
-
secondo me Potter- disse mettendosi la maglietta e coprendo alla vista del
moretto quegli addominali perfettamente scolpiti sul ventre piatto- il nero non
mi dona. Rende troppo pallida la mia pelle- si lamentò osservandosi allo
specchio
-
secondo me no. Risalta il colore dei tuoi capelli e non preoccuparti. Nel posto
dove andiamo sicuramente non faranno caso al colore della tua pelle-
-ok,
ma adesso usciamo? Sto morendo di caldo, mi sto annoiando e ho fame.-
-qualcos’altro?-
-
sono sicuro di trovare qualcosa se mi impegno-
-chissà
perché non avevo dubbi- disse sospirando Harry- dai, scendiamo che andiamo a
mangiare qualcosa-
i
due allora scesero dalla finestra e si diressero sulla strada.
-non
dirmi che quella è tua?- fece stupito Draco indicando davanti a se
-esattamente!-
parcheggiata
davanti il marciapiede c’era una Ninja nera, con le cromature argentate che
faceva bella mostra di se.
-em,
Potter. Non è che perde?-
-certo
che no!-
-e
allora che cosa è quella cosa li sotto?-
Harry
abbassò lo sguardo e sul pavimento sotto la moto vide delle macchie di un
liquido rosso ruggine.
-
quello stronzo!- disse incazzato
-
chi?-
-mio
cugino. Ha cercato di macchiarmi la moto con della vernice-
-
e perché è colata via?-
-perché
ho messo un incantesimo che fa scivolare via qualsiasi liquido. Essenzialmente
era per non farla bagnare dalla pioggia ma è servito lo stesso-
-e
ora?-
-ora
niente, ma puoi star certo che al massimo domani mattina il caro Dudley riceverà
un simpatico scherzetto- disse con voce piatta.