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Autore: _Infinite_    01/04/2013    9 recensioni
Sono una ragazza. Vivo a Londra con mia madre e le mie due amiche. I miei idoli sono i One Direction. Il mio sogno ?? Incontrarli e cantare con loro, una sola volta. si poi magari diventare amici. ma ci voglio cantare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LEGGETE BENE LO ‘SPAZIO AUTRICE’

 

Ha una mano dietro la schiena e una in tasca, i vestiti sono gli stessi di questa mattina e il sorriso è quello di sempre.

-Ehm...devo restare sulla porta?- chiede, rivolgendomi un sorriso splendente.

-Cosa? Oh, no no entra pure- rispondo mentre le mie guance si colorano di un rosso acceso -ti toglieresti le scarpe, per favore? Mamma ha pulito sta mattina- aggiungo, prima di farlo accomodare in salotto.

-Siediti pure- dico indicandogli il divano.

Prendo la coperta e la butto nelle cose da lavare, in bagno. Poi torno in salotto per sedermi vicino a lui ma con la mia sbadatezza faccio rovesciare la tazza di thè che avevo appoggiato prima sul pavimento.

-Dio! Ma perchè sono così?- penso ad alta voce. Niall mi guarda -oddio, scusa...stavo pensando ad alta voce- cerco di spiegargli senza arrossire, ma in pochi secondi le mie guance si colorano di un rosa accesso e abbasso la testa, fissando il pavimento. Corro in cucina e prendo uno straccio, quando torno in salotto Niall sta raccogliendo i cocci della tazza.

-No, lascia stare faccio io- intervengo.

-Ehi, non c’è problema, mi fa piacere aiutarti- conclude mentre raccoglie l’ultimo coccio e va a buttare tutto nel bidone in cucina.

Mentre non c’è inizio a pulire con la pezza il pavimento, quando ho finito vado in cucina, dove Niall sta trafficando con il rubinetto.

-Ehm..che stai facendo?- chiedo.

-Mi sono fatto un taglietto, niente di che- trasalisco mentre sento queste parole -è solo un taglietto- ribadisce.

-Fammi vedere- dico preoccupata, prendendo la sua mano. Il contatto mi fa rabbrividire. Alla base dell’indice vedo un taglio di almeno tre centimetri -alla faccia del taglietto- dico sorridendo.

Niall mi sta ancora guardando, alzo un attimo la testa e i suoi occhi color cielo si fiondano a guardare i miei. Abbasso velocemente la testa, guardando la sua mano.

-Aspetta un attimo, ti prendo un cerotto- Dico mentre esco dalla cucina andando verso il bagno. Apro il cassetto delle medicine e prendo l’acqua ossigenata e un cerotto. Quando torno in cucina lui si è seduto su una delle sedie che circondano il tavolo. Mi siedo accanto a lui e giro la sedia in modo da essere di fronte a lui. Prendo una pezza pulita e ci appoggio la sua mano delicatamente. Il contatto mi fa nuovamente rabbrividire. Cerco di non pensarci e pulisco la ferita con l’acqua ossigenata, poi metto un cerotto. Dopo aver finito osservo la mia creazione.

-Grazie mille- mi dice sorridendo.

Io non lo guardo, mi alzo e metto via la pezza e l’acqua ossigenata. Poi torno in cucina.

-Vuoi qualcosa da bere?- chiedo.

-Si, grazie-

-Però ho solo succhi di frutta, niente alcolici-

-Oh, va bene così- sorride -io non bevo quasi mai-

-Che cosa strana...un ragazzo che non beve molto- dico passandogli un bicchiere di spremuta d’arancia che prende volentieri.

-Grazie-

-Prego- dico sorridendo -Ehm...ma tu cosa ci fai qui?-

-Sono venuto a farti le congratulazioni per xfactor, sta mattina me ne sono dimenticato completamente- dice.

-Oh, grazie- rispondo arrossendo leggermente. 

A dire il vero gli auguri, sta mattina, me li aveva fatti ma non importa. Poi ci spostiamo sul divano, dove stiamo più comodi. Iniziamo a parlare e ridiamo come se ci conoscessimo da una vita. Lui mi guarda con quei suoi occhi azzurri e io inizio ad essere meno timida, ogni tanto lo guardo quasi senza arrossire.

 

NIALL’S POV

 

Dio, è così bella quando mi sorride arrossendo. I suoi due occhi verdi incontrano i miei poche volte ma non importa, io continuo a guardarla. Siamo sul divano a parlare da circa tre ore, credo. Le sue amiche e i suoi genitori non si sono ancora fatti vedere, incredibile che la lascino sola.

-Ma, i tuoi dove sono?- chiedo rompendo il silenzio che c’è tra di noi.

-Mamma è al lavoro, fa la dottoressa e spesso lavora anche la notte, ma non mi da fastidio stare un po’ sola. Salva un sacco di gente e sono fiera di lei- mi spiega fissando il nulla, con un leggero sorriso sul volto.

-E tuo padre?- chiedo incuriosito.

-Lui...- il sorriso le svanisce e prima di continuare prende un bel respiro -lui ci ha abbandonate. Non è voluto venire a vivere qui con noi. Preferisce stare in Italia per lavoro piuttosto che stare con la famiglia- dice tristemente, tirando su con il naso. Una lacrima le scende dall’occhio destro e lei la toglie velocemente con una manica, sperando che io non mi sia accorto di niente. Troppo tardi.

-Scusa non pensavo che...- cerco di spiegare.

-Che mio padre è un tale stronzo?- dice urlando e iniziando a piangere veramente. Tiene la testa girata in modo che io non la possa vedere.

-Oh, andiamo. Sono sicuro che non è così- cerco di tranquillizzarla mettendole un braccio intorno alla spalla. Al mio tocco rabbrividisce, cosa che succede anche a me. Lei si rifiuta di guardarmi. 

-April- la chiamo nel disperato tentativo di attenzione.

Lei singhiozza in risposta, tenendo la testa girata dall’altra parte.

-Ehi- dico con tono protettivo -ehi, vieni qui- dico quasi sussurrando avvicinandola a me -non ti preoccupare ok?- le faccio appoggiare la testa sul torace e la avvolgo in un abbraccio. Lentamente smette di piangere, cullata tra le mie braccia. Alla fine si addormenta, mi alzo lentamente cercando di non svegliarla, le metto un cuscino sotto la testa, prendo una coperta e gliela metto sopra. Poi resto lì a guardarla qualche minuto, trovo carta e penna e le scrivo un foglietto che metto sotto il cuscino. Metto le scarpe ed esco di casa silenziosamente.

 

APRIL’S POV

 

I miei occhi, infastiditi dalla forte luce si aprono lentamente, cercando di abituarsi. Sono sul divano e la coperta è sul pavimento. 

“Ho dormito qui stanotte? Cos’è successo ieri?” Mi chiedo ancora un po’ intontita, ho sonno. Poi riaffiorano i ricordi della sera prima. Alla fine mi aveva preso tra le braccia e mi ero addormentata così. “Se n’è andato” ...cerco di non pensarci troppo, piego la coperta e metto a posto i cuscini del divano. Sotto a uno di questi trovo un bigliettino piegato in due. Su un lato c’è scritto ‘Per April’.

 

spazio autrice:

Per prima cosa. Ho cambiato banner che ne pensate? Vorrei che mi diceste quale vi piace di più così ne uso uno c: comunque i crediti per il mio stupendo banner a @Sara_Scrive (link profilo: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=169269). 

Devo ammettere che ho riletto i capitoli dall’inizio e i primi fanno proprio schifo. Scrivevo malissimo :o. 

Poi mi sono accorta che prima le visite erano molte di più, ora sono di meno. E comunque le recensioni sono poche in confronto alle visite. Vi prego quindi non solo di leggere il capitolo ma anche di lasciare una recensione (di dieci o più parole) e dirmi cosa ne pensate, consigli e così via. 

Volevo riscrivere il mio sogno per la ff, e vi prego di farlo questa volta, è importante per me. Sarebbe carino vedere tutti voi che mi menzionate su twitter scrivendomi le parti della ff che vi piacciono di più. Quindi, se lo volete fare io sono @FuckYou_Haters_ e ci terrei davvero tanto, quindi vi prego di farlo. 

Spero che vi sia piaciuto il capitolo...qui si vede che Niall è protettivo nei confronti di April che ha deciso di raccontargli un episodio della sua vita che non le piace raccontare.

Comunque ragazze io credo che non continuerò più la ff dato il poco interesse che dimostrate.

 

 

 

  

 

Pesce d’aprileee!

  
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