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Autore: Birbi_alex    01/04/2013    8 recensioni
"- io non sono esattamente.. il ragazzo ideale, insomma ti punzecchio sempre, ti rincorro, ti faccio il solletico, ti faccio degli scherzi.. - cominciò a elencare anche lui strappandomi una risatina a ogni frase, portandomi a stringermi maggiormente alle sue spalle in un lieve abbraccio.
- e io non faccio lo stesso, scusa? - sbottai a quel punto per fargli capire il succo del discorso e riuscendo anche a zittirlo tanto che si girò verso di me confuso.
- il punto è che.. che non vorrei nient'altro se non quello che ho già. Anche io ti prendo a pesci in faccia a volte ma tu dovresti sapere che scherzo, che ti amo comunque - sussurrai riuscendo a vedere un sorriso emozionato tirarsi sul suo viso finché alle ultime parole agganciò gli occhi ai miei felice, guardandomi in un modo che avrebbe potuto bucarmi l'anima.
Qualcosa gli attraversò lo sguardo, quel qualcosa che compariva ogni volta che gli dicevo quelle due paroline importanti, poi come se non potesse farne più a meno si allungò verso di me posando le labbra sulle mie con ardore."
Questa FF è il seguito di "You're different than other else" ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1082168&i=1 )
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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My chest is a pillow for your weary head to lay to rest again,
Your body is my ballpoint pen
And your mind is my new best friend,
Your eyes are my mirror to take me to the edge again.

Il mio petto è un cuscino per la tua stanca testa affinché si poggi per riposare ancora
Il tuo corpo è la mia penna a sfera
E la tua mente è la mia nuova migliore amica
I tuoi occhi sono il mio specchio, mi portano di nuovo al limite.
(Ed Sheeran - Grade 8)

 



CAPITOLO 4
 

Afferrai al volo anche l’ennesima pallina che mi lanciò Louis dalla parte opposta del salotto per poi rilanciarla nella sua direzione senza troppi sforzi.
Rimasi a guardare distrattamente il televisore davanti a me sdraiandomi meglio sulla piccola poltrona in pelle lasciando le gambe penzolare dal bracciolo, pronta a ricevere la solita palla rossa che mi tornò indietro dal ragazzo seduto sull’altra poltrona oltre al divano.
Non feci neanche più caso ai lamenti di Niall e Harry intenti a giocare a un videogioco con attenzione dato che i miei lanci disturbavano sempre la loro visuale sullo schermo.
I due erano seduti con la schiena retta sul divano a tre posti senza spiccicare parola con nessuno tranne per lasciarsi a qualche imprecazione verso di me o l’avversario, mentre Zayn era seduto malamente contro lo schienale rosso con fare annoiato e Liam era per terra davanti alle gambe del moro, appoggiato con la testa al divano.
Afferrai nuovamente la pallina di spugna senza troppi problemi rilanciandola verso Louis e chiedendomi dove avesse trovato la voglia di giocherellare in quel modo ed essere riuscito a convincermi a farlo con lui per giunta.
Affondai la testa nel cuscino dietro al mio collo e mi sentii quasi in colpa di essere venuta con gli altri a casa di Niall e Harry quella sera se l’unica cosa che mi andava di fare era passare il tempo passandomi una pallina insieme a Lou.
Già, il biondo e il riccio avevano preso quell’appartamento dove vivevano insieme e ci invitavano spesso per serate divertenti nonostante la loro vicina fosse una vecchia petulante.
Erano riusciti a tirare su un po’ di soldi e quando avevano raggiunto la quota giusta non avevano aspettato oltre a comprare quell’alloggio vicino a Piccadilly Circus anche di solito in quella zona le case costassero abbastanza.
Quindi condividevano l’appartamento da bravi amici e ovviamente la porta per noi era sempre aperta.
Beati loro che erano riusciti già ad andare via di casa, io uno di quei giorni avrei seriamente rischiato di impazzire con Lucas tra le scatole.
- sapete cosa stavo pensando l’altro giorno? – me ne uscii lanciando l’oggetto tra le mie mani contro il ragazzo che lo afferrò fermandosi un attimo ad ascoltare le mie parole, come anche Zayn e Liam che si girarono distrattamente verso di me.
- che ormai siamo amici da più di quattro anni, è tanto – borbottai colpita dalla cosa, annuendo come un automa pensando alla lontana terza superiore quando li avevo conosciuti e la mia vita era cambiata in meglio.
- sì in effetti.. per noi sono addirittura sei anni, no? – domandò Liam girandosi verso i suoi amici dei quali gli rispose solo Louis con un cenno affermativo di capo.
- e rendiamoci conto, questo vuol dire che vi sopporto da tutto questo tempo! Ma chi sono, oh? – scherzai portandomi le mani sul volto con enfasi, pronta a prendere al volo la pallina che il mio amico aveva ricominciato a lanciarmi.
- anche noi ti sopportiamo da quattro anni, non credere che sia cosa da poco – commentò Louis ricevendo subito dopo un mio lancio un po’ più forte che lo fece ridacchiare.
- stai zitto che io sono molto più tranquilla di voi, siete voi gli iperattivi – bofonchiai inarcando un sopracciglio in dissenso, ricevendo indietro la palla di spugna.
- ah sì? Zayn dicci, Scar è davvero un angioletto come sostiene tanto? – ribatté l’altro girandosi a guardare il moro che rinsavì un attimo, poi si voltò leggermente verso di me tirandosi a piegare una gamba contro il petto in un sospiro.
- non mettetemi in mezzo a queste cose, io non mi pronuncio! – mormorò alzando le mani con innocenza scuotendo anche la testa con convinzione, ricevendo subito addosso la pallina che avevo tra le mani indignata.
- brutto traditore! Tu dovresti difendermi! – esclamai teatralmente puntandogli un dito contro mentre lui divertito prese in mano l’oggetto che gli avevo appena lanciato contro in un sorriso.
- io ti ho sempre difeso ma non puoi chiedermi di dire che sei un angioletto caduto dal cielo, insomma.. – cominciò a borbottare sperando di essere in ragione ma quando ripuntò lo sguardo nel mio trovò i miei occhi piegati in un ringhio che lo fece deglutire.
- stai zitto Malik, ti conviene – cercai di ammonirlo continuando a fissarlo in un’occhiataccia sinistra ma lui comunque cercò di farsi le sue ragioni.
- stavo semplicemente dicendo che sei abbastanza espansiva come ragazza, hai sempre novità, nuove iniziative, non sei.. una da coccole sul divano – continuò a dire scavandosi la fossa con le sue stesse mani, capendo di aver sbagliato quando vide nuovamente i miei occhi assottigliarsi.
- ah non sono una da coccole sul divano? Allora non ti dispiacerà andare in bianco per un mese, no? – gli chiesi infastidita sentendo un certo moto di compiacimento nel vederlo trasalire all’istante, mentre Louis e Niall scoppiarono a ridere un secondo dopo.
- non ne saresti capace.. – commentò a mezza voce sperando di non sbagliarsi ma quando alzai un sopracciglio in disappunto si sentì quasi mancare.
- scommettiamo? – ribattei convinta invece delle mie intenzioni che sapevo avrei poi lasciato dopo qualche minuto, giusto il tempo di giocare un po’ con lui.
- ti devo ricordare che se vado in bianco io ci vai anche tu? – cercò di trovare una scappatoia risultando comunque teso e nervoso, tanto che mi guardò con uno sguardo da cucciolo bastonato a cui mi impegnai di non credere.
- sì ma io non ho di questi problemi, sei tu quello in calore venticinque ore su ventiquattro. Però sarà un toccasana per te qualche settimana di castità, no? – lo stuzzicai fingendomi seria vedendolo nuovamente sbiancare agitato, bloccandosi al posto finché allungò un braccio verso di me con disperazione.
- no amore non farmi questo ti prego! Ti giuro che la smetterò di contraddirti, ma non lasciarmi così.. sono un ragazzo, devi perdonarmi, e tu sei stupenda amore mio, lo sai? Ti stanno tanto bene i capelli oggi, davvero – sbottò balbettando parole velocemente mangiandosene anche qualcuna durante il discorso, piegandomi in un sorrisetto divertito vedendolo cercare di riparare al danno con dei complimenti improvvisati anche perché i capelli erano esattamente come li portavo solitamente e non avevo fatto nulla di che quel giorno, nonostante poi mi avesse chiamato “amore” ben due volte nel giro di dieci secondi.
Scossi la testa negativamente preferendo tenerlo ancora un po’ sul filo anche se subito si lasciò a una smorfia di cui anche Harry rise sebbene stesse continuando a giocare ai videogiochi.
- non so.. è che ultimamente mi sono informata sulla teoria dei popoli buddisti, ci sono un sacco di religioni che insistono nel dire che prendersi una pausa dai rapporti sessuali porti una tranquillità interiore e apra la mente.. – dissi impegnandomi per non scoppiare a ridere quando Zayn cominciò a scuotere il capo negativamente in un’altra smorfia disperata.
- sì la mia mente si aprirà e il mio cervello scapperà via per l’astinenza! La vuoi sapere invece la mia teoria? Che fare del sano sesso allunga la vita, non vorrai mica portarmi verso una morte prematura, vero? – spiegò lui in un ulteriore tentativo di farmi cambiare idea con tono convincente, lasciandosi infine a un espressione rincresciuta.
- mi spiace ma preferisco la mia teoria della rinascita interiore, ci farà bene qualche settimana di pausa, magari poi potremo continuare anche altri mesi se vediamo che funziona – azzardai vedendolo sgranare gli occhi maggiormente mentre tutti gli altri ragazzi del salotto scoppiarono a ridere divertiti dalla scena.
Tutto d’un tratto il moro si alzò dal divano scavalcando distrattamente Liam per poi inginocchiarsi triste al bordo della poltrona dov’ero sdraiata neanche fosse una branda, appoggiando le braccia al cuscino in pelle per incrociare le mani in una preghiera.
- ti prego non farmi questo! Non dici sul serio, vero? – balbettò piegandomi in un sorrisetto soddisfatto, ma decisi comunque di farlo penare un altro poco.
- non so.. ci devo pensare.. – mormorai teatralmente sentendo poi una sua guancia appoggiarsi sul mio stomaco, arpionandosi anche con le mani ai lati della mia maglietta.
- amore io scherzavo prima, non c’è bisogno che facciamo nessun voto di castità sul serio, ascoltami.. – continuò a pregarmi facendomi una faccia da cane bastonato finché le dita della mia mano andarono tra i suoi capelli accarezzandogli appena la testa con abitudine, sentendolo subito sospirare sul mio petto speranzoso.
- sei sicuro? Sarebbe una nuova esperienza da fare, non sei curioso di trovare la pace della mente? – chiesi ancora sicura di sentirlo ribattere a tono poco dopo.
- no io voglio fare altre esperienze, ho già trovato la pace con te, dai Scar non farmi questo – mugolò stringendo più la presa attorno al mio corpo facendomi quasi arrossire con la prima frase, ma cercai di restare seria.
- mm.. – mormorai fingendomi indecisa sul da farsi tanto che lui strusciò appena la guancia sul mio stomaco mentre io ero ancora impegnata a giocherellare con i suoi capelli mori.
- dai amore.. – mi pregò in un sussurro passando una mano appena sotto al mio seno con innocenza, mordendosi un labbro dal nervoso.
Quando sentii il gomito di un suo braccio sfiorarmi senza accorgersene il basso ventre un brivido mi attraversò tutta la schiena piegandomi in un sorriso che mi smascherò.
- e tu ci hai anche creduto?! Scherzavo Malik, ti pare che faccio un voto di castità?! – esclamai e lui incredulo alzò subito la testa dal mio corpo, continuando a guardarmi stupito.
- andiamo, non sono così masochista.. dovresti conoscermi abbastanza per saperlo – continuai a dire vedendo i suoi occhi illuminarsi felici.
- quindi niente settimane in bianco? – domandò per sicurezza accennando un sorriso luminoso.
Scossi la testa ma non ebbi il tempo di ridere che continuò a chiedere – e niente astinenza?
- no – ribadii divertita.
- niente buddismo o religioni puriste? – aggiunse quando la speranza si fece largo sul suo volto.
- ma ti pare? – acconsentii e prima che potessi rendermene conto si alzò in piedi cominciando a farmi il solletico all’improvviso, guardandomi con vendetta.
- dai Zayn scherzavo, era solo per ridere un po’! – dissi in mia difesa quando ormai le sue dita avevano cominciato a percorrere senza problemi il mio stomaco sul quale fino a poco prima era rimasto appoggiato.
- sì infatti, vedi adesso come ridi! – mi diede corda divertito continuando a farmi il solletico senza sosta, riducendomi preso a risatine nervose e singhiozzi che non riuscii a placare.
Scalciai anche appena però senza buoni risultati, dimenandomi sulla poltrona tra le sue risate soddisfatte.
Sentii anche gli altri ridere per la scena finché d’un tratto le sue mani si fermarono dandomi fiato e finalmente potei tirarmi a sedere in un sospiro sperando che quella tortura fosse finita.
Ma ovviamente mi sbagliavo.
Non feci in tempo a portarmi una mano al cuore e riprendermi dal fiatone che mi avevano portato le risate che Zayn si piegò verso di me prendendomi in spalla velocemente neanche fossi un sacco di patate.
- aiuto! Malik lasciami subito! – urlai sentendomi sollevare da terra senza troppa fatica, cominciando a battere i bugni sulla sua schiena sperando che mi lasciasse andare.
- sul serio Zayn, se non mi rimetti a terra immediatamente ti mando davvero in bianco per un mese! – continuai a lamentarmi tra la risata di cuore di Niall ma sfortunatamente le mie parole non vennero ascoltate da nessuno.
- e stai buona! – ribatté il moro con tono divertito dandomi una pacca sul sedere che risuonò appena per la stanza, dato che per la posizione ce l’aveva a portata di mano, facendomi urlacchiare.
- ma sculaccia tua sorella, non me! Sei un cretino! – esclamai battendo ancora le mani sulla sua schiena dimenandomi come potevo ma quando cominciò a camminare dovetti aggrapparmi meglio al suo corpo per la paura di cadere.
- la camera da letto è infondo al corridoio, vero? Devo fare un discorsetto alla signorina se permettete – chiese alimentando i miei lamenti mentre, sebbene fossi a testa in giù, vidi Harry annuire senza problemi.
Stronzo pure lui.
- se sporcate qualcosa vi ammazzo, ci dormo là sopra! – disse invece Niall guardando male Zayn che dopo un cenno di capo si girò e cominciò a dirigersi verso il corridoio mentre io colsi l’occasione per alzare la testa verso gli altri chiedendo aiuto ma ricevendo indietro solo strizzate di occhio e risatine maliziose.
- Malik lasciami andare! – continuai a dire senza quasi più speranze, abbassando lo sguardo ai jeans scuri che gli fasciavano le gambe.
Mi aveva fatto il lavaggio del cervello, perfetto.
Lasciai un ultimo pugnetto sulla sua schiena ma quando mi aspettai di sentire il rumore della maniglia dell’ultima porta aprirsi sentii solo silenzio, fino a che il ragazzo in un sospiro mi mise giù stringendomi subito tra il muro del corridoio e il suo petto.
- sei un cretino, sappi che io non ci vengo a letto con te a casa d’altri! Quindi cancella pure qualunque pensiero losco tu abbia per la mente in questo momento! – affermai con convinzione sentendo il suo corpo premere sul mio in un suo sorriso sghembo che nel buio dell’angolino dove eravamo riuscì a splendere ugualmente.
- shh.. – sussurrò solamente in un sorrisetto divertito prima di piegare il viso verso il mio e catturare le mie labbra in un bacio sentito che mandò a farsi benedire ogni mia buona intenzione.
Però prima che potessi abituarmi davvero al calore della sua bocca lui si staccò da me lasciando i nostri nasi a sfiorarsi – mi hai fatto perdere dieci anni di vita, devi pagare un pedaggio adesso, sai? – mormorò con voce roca sorridendo in un modo che, come se non fosse già bastato il bacio di prima, mi fece tremare.
Non feci in tempo a sorridere divertita che lui tornò alle mie labbra con più foga di prima senza essere comunque irruento, stringendo la presa attorno ai miei fianchi e avvicinando ancora di più i nostri bacini che quando combaciarono fecero partire una scia imprevista di brividi lungo tutta la mia schiena.
Continuò a baciarmi con trasporto stringendomi a lui tanto da farmi mancare quasi l’aria, tenendomi sempre contro al muro mentre io allacciai le braccia attorno al suo collo allungandomi sul suo petto per arrivare meglio alla sua bocca in un sorrisetto.
Schiusi da tempo le labbra per permettergli dei baci più profondi che non tardò a darmi mentre strinsi la presa sulle sue spalle infilandogli una mano tra i capelli mori com’ero solita fare, e quando le mie dita affusolate percorsero tutta la sua nuca fino ad arrivare al ciuffo più lungo per poi riscendere lo sentii ansimare leggermente sulla mia bocca.
Mi ritrovai a ricambiare la sua presa sui miei fianchi avvicinandomi al suo corpo caldo, continuando a baciarlo in quel modo paradisiaco.
Altro che pace della mente.
- e tu eri quella che voleva fare il voto di castità? – mi domandò con sarcasmo tra un bacio e l’altro piegandomi in un sorrisetto divertito.
- te l’ho detto che scherzavo – risposi a tono in un modo forse troppo accattivante sentendo una sua risatina scontrarsi contro le mie labbra in un sospiro, dandomi il via per tornare a baciarlo come non facevo da tempo.
 
 


- sei stanca? – mi domandò Zayn dopo avermi sentito sbadigliare, stringendo l’abbraccio da dietro la mia vita.
Alla fine non era successo davvero niente dopo i baci, Louis era venuto a cercarci una decina di minuti dopo ed eravamo stati costretti a fermarci.
Nonostante tutto era stato divertente, ogni volta che il mio ragazzo mi faceva quelle cose mi sembrava sempre di tornare un po’ ragazzina, quando mi bastava poco per sentirmi grande.
E tutti quei baci non sarebbero sicuramente stati alla portata della sedicenne inesperta che ero prima, anche se mi avevano fatto sentire le farfalle fino in gola.
Avevamo tutti ordinato qualche pizza alla fine e ci eravamo rilassati chi in cucina, chi sul divano, chi.. anzi, io e Zayn sul divano e gli altri in cucina.
Per giunta Niall aveva cominciato a tirare fuori da un armadietto delle bottiglie di birra che i ragazzi stavano bevendo tra qualche risata e una partita di calcio alla tv, mentre io e il moro avevamo preferito rimanere abbracciati tra i cuscini.
In quel momento ero sdraiata a pancia in su sopra il petto del moro e appoggiavo la testa sulla sua spalla, come lui faceva con me, beandomi delle sue braccia allacciate al mio corpo che mi stavano abbracciando da dietro.
Io ero slittata appena più avanti di lui per stare più comodi alla fine allungando come Zayn i piedi sul bracciolo di legno del divano e lasciandomi cullare dal suo respiro che si infrangeva sul mio collo.
- non più di tanto – mormorai stringendo nella mia una delle sue mani che teneva posate sulla mia vita, portando l’altra a giocherellare nuovamente col ciuffo ormai disordinato dei suoi capelli sapendo così di farlo rilassare.
Appoggiò la testa sulla mia dolcemente e mi baciò il capo, lasciandosi a un sospiro contro la mia pelle chiara.
- che ora è? – chiesi comunque sentendolo alzare un attimo il viso dalla mia spalla per controllare l’orologio che non mi ero accorta esserci appeso sopra il televisore.
- è appena mezzanotte – rispose tranquillamente a mezza voce, tornando subito a cullarmi con i movimenti del suo respiro lento.
- tra un po’ devi riaccompagnarmi a casa allora – gli ricordai pensando a come avevo avvisato i miei genitori che per l’una sarei stata a casa e di non preoccuparsi.
- di già? Io volevo restare ancora con te.. – mormorò dispiaciuto piegandomi in un sorriso dolce, tanto che abbassai lo sguardo alle nostre mani intrecciate che strinsi maggiormente.
- anche io, ma poi ci parli tu con mio padre, eh! – commentai sentendolo irrigidirsi in una mia risata.
- no grazie, passo stavolta – ribatté lui alzando la mano libera con innocenza facendomi ridacchiare ulteriormente.
- penso seriamente che quell’uomo abbia la paura costante che io vada a letto con te in ogni momento, sai? – me ne uscii sentendolo ridere al mio orecchio.
- ma lo vedi che sei tu che hai la fissa del sesso?! È la terza volta che ne parliamo oggi, sei tu la ninfomane, non io – esclamò divertito beccandosi una mia lieve gomitata nello stomaco che però non gli fece niente.
- è un argomento come un altro.. comunque dicevo, ogni volta che gli dico che devo uscire con te ho lo strano presentimento che pensi sempre che andiamo ad appartarci da qualche parte – dissi ancora ripensando allo sguardo di mio padre indurirsi in una smorfia afflitta.
- sì ma scusami, stiamo insieme da quattro anni e non gli è ancora passata la paura che.. forse.. un giorno potrei essermi imbattuto nel tuo imene per sbaglio? – domandò a sua volta facendomi scoppiare a ridere di cuore all’istante, permettendomi anche di arrossire perché tanto non se ne sarebbe accorto dato che mi stava dietro.
- ah e poi sarei io la ninfomane? – scherzai divertita girandomi appena verso il suo viso, trovandolo a sorridere allegro – solo a volte amore, non preoccuparti – mi prese in girò dandomi un bacio sulla guancia come a consolarmi, facendomi scuotere appena il capo in un sospiro.
- comunque sa che non siamo più due ragazzini innocenti dai.. non è stupido, in quattro anni non è che ci siamo guardati tutto il tempo negli occhi, però il.. non sapere quando queste cose succedono penso gli faccia venire l’ansia, ogni volta potrebbe essere buona e si preoccupa – spiegai sentendo il mio ragazzo continuare a ridacchiare sommessamente nel mio orecchio, aprendomi in un sorrisetto divertito.
- ma si preoccupa di cosa poi, scusa? Rassicuralo pure che non ti metterò incinta e non ho l’AIDS se può servire a tranquillizzarlo – commentò confuso e in effetti il discorso cominciò a non essere del tutto sano e normale.
Tutta colpa della birretta che Niall mi aveva fatto bere prima, di certo.
- non è quello, è che.. se tu avessi una figlia non ti comporteresti allo stesso modo? È geloso di me, ti vede un po’ come un nemico da un certo punto di vista.. hai portato via la sua bambina! – cercai di farlo ragionare sentendolo annuire sul mio collo in un respiro di ilarità.
- anche io sono geloso di te! Quindi sì, lo capisco. Ma dovrebbe mettersi l’anima in pace, mia madre ormai non mi chiede neanche più se sono stato rispettoso o cose del genere.. prima era maniacale. E in ogni caso ogni volta che torno a casa dopo essere stato con te mi lancia degli sguardi maliziosi quasi inquietanti, non ho ancora capito come fa a capirlo, è veggente?! – mi raccontò lui quella volta facendomi arrossire al sol pensiero che Trisha potesse sapere certe cose di noi, che figura.
- beh non è che ci voglia un genio.. – borbottai in un sospiro incuriosendolo, tanto che mi incitò a spiegarmi meglio.
- prima di tutto hai i capelli più spettinati del solito, il che non è da te, e poi dovresti vederti.. la tua faccia grida “sesso” da tutti i pori – ammisi scoppiando subito a ridere, ripensando a come era solito essere rilassato e un po’ intontito dopo aver fatto l’amore con me.
Per non parlare della voce, che rimaneva roca e impastata per tutto il giorno in un modo rilassante almeno per me.
- come?! Perché scusa? – domandò incredulo ridendo a sua volta in quel suo modo mozzafiato.
- perché sembri sempre intontito e fin troppo allegro, rimani a parlare con la voce bassa e gli occhi sembrano più neri del solito – risposi con sincerità ricordandomi di tutti gli sguardi famelici che mi lanciava quando i suoi occhi parevano diventare petrolio liquido, sebbene con qualche riflesso color caramello.
- addirittura? E mi stai dicendo che mia madre riconosce questi segnali? – esclamò poco convinto della cosa allungando il volto per guardarmi.
- su di te li riconoscerebbe pure un cieco, fidati. Sembri quasi in uno stato di estasi, è esilarante – dissi ridendo ancora.
- tu sei la mia droga, non l’hai ancora capito? – mi domandò con sarcasmo mordicchiandomi appena la mascella divertito.
- a cuccia Zayn, ti ricordo che stiamo parlando civilmente, metterai poi in pratica un’altra volta – scherzai lasciandogli dei grattini tra i capelli che lo fecero ridacchiare.
- ti sto solo facendo le coccole, non farti prendere dall’angoscia paterna – mi sfotté iniziando a lasciarmi una leggera scia di baci per tutto il collo, stringendo anche la presa attorno alla mia vita.
- stai parlando con quella che non è da coccole sul divano, ricordi? – lo stuzzicai usando la frase con cui mi aveva descritto qualche ora prima, lasciandolo fare.
- appunto, ti farò abituare – commentò a tono facendomi ridacchiare sommessamente, continuando a baciarmi il collo lentamente sfuggendo con la testa dalle mie dita che andarono a posarsi con le altre sulle sue mani allacciate al mio ventre.
- penso di essere già abituata a queste cose, in particolare i baci sul collo sono.. – ma non riuscii a finire la frase che un’ondata di brividi mi investì quando con le labbra succhiò leggermente un lembo della mia pelle, ridacchiando poi sommessamente soddisfatto.
- dicevi? – chiese con sarcasmo sapendo bene come mi facessero impazzire quelle semplici cose, lasciando il suo respiro caldo infrangersi sulla mia gola.
- dicevo che sei uno stronzo, non puoi approfittare così di me – borbottai beandomi della sua bocca sul mio collo che sentii continuare a scendere verso la spalla.
- in ogni caso.. guai a te se mi lasci dei succhiotti che mio padre sviene sul colpo se li vede – gli ricordai come ogni volta, sapendo allo stesso tempo che non gli sarebbe importato molto dato che spesso trovavo comunque dei piccoli segni violacei, per fortuna non molto visibili almeno.
- così mi togli tutto il divertimento però – abbozzò tornando indietro con i baci, ricominciando a salire verso l’orecchio nella mia lenta agonia.
- non capisco.. perché lo stai facendo, che ci guadagni? – chiesi cercando di distrarmi in qualche modo per non cadere nella sua trappola.
- niente, ma è bello vederti impazzire tra le mie braccia – rispose infatti semplicemente e come se non bastasse cominciò a muovere lentamente le mani lungo il mio petto che però vennero subito fermate dalle mie.
- stai fermo! Te le mozzo quelle mani, Zayn! E non cominciare, da quant’è che non andiamo a letto insieme? Mi sembri un maniaco – scherzai forse un po’ troppo ad alta voce, sentendolo subito ridacchiare sul mio orecchio.
- da una settimana e mezzo.. – mormorò e quando notai il suono della sua voce cominciare ad abbassarsi in quel modo roco e familiare non so con che forza mi tirai a sedere sul divano, lasciandolo immobile a sbuffare.
- è stata la sera dell’anniversario, dovrebbe esserti bastata! Non mi pare che ci siamo andati piano, eh! Quindi.. a cuccia! ribadii puntandogli un dito contro in un sorrisetto divertito, guardandolo in modo eloquente e facendogli capire che non ci sarebbero stati modi per ribattere.
- uffa.. non sono un cane – si lamentò prendendo nella sua la mano che avevo allungato verso di lui in uno sbuffo, portandola sul suo petto caldo.
- in ogni caso non c’è tempo, calma i tuoi bollenti spiriti e comincia a prepararti che devi riaccompagnarmi a casa! – lo ammonii severa sgusciando via dalla sua presa per alzarmi dal divano e avvicinarmi all’appendi abiti vicino all’ingresso dove presi la mia giacca e la sciarpa, girandomi un attimo solo per accertarmi che avesse afferrato il messaggio.
Lo vidi infatti alzarsi in un sospiro pesante aggiustandosi i jeans e il maglioncino blu che si era leggermente sollevato in quei minuti, alzando poi lo sguardo nel mio e provando a farmi un’ultima faccia da cucciolo a cui io scossi il capo.
- dai Zayn sarà per un’altra volta! – ribadii infilandomi la giacca di pelle distrattamente mentre lui si avvicinò a me a passi incerti, e quando mi voltai allo specchio per aggiustarmi la sciarpa notai un alone violaceo nell’incavo tra il collo e la spalla per il quale sussultai quasi.
- anzi.. vieni un attimo.. – lo chiamai con tono duro sentendo i suoi passi farsi più vicini finché si parò accanto a me riflettendosi anch’esso nello specchio davanti a noi.
- hai tre secondi per dirmi che ho visto male e questo non è un piccolo succhiotto.. – dissi a denti stretti lanciandogli un’occhiataccia prima di piegare la testa da un lato per permettergli di guardare meglio.
Aspettai in silenzio vedendolo dallo specchio osservare agitato il mio collo piegandosi poi subito in una smorfia colpevole, allora senza neanche girarmi gli tirai uno scappellotto in piena nuca.
- sei un cretino! Lo sapevo! – sbottai trovandolo a massaggiarsi il capo dolorante divertito.
- come se non ti fosse piaciuto.. – commentò a tono beccandosi altri schiaffetti sugli avambracci scoperti e pieni di vari disegni scuri, facendolo ridere comunque.
Non ce la feci a non lasciarmi a una risata continuando a battibeccare con lui, quando sorrideva in quel modo unico e un po’ da adolescente non avrei mai potuto dargli nessuna colpa.
Era un cretino, certo, ma era il mio cretino e dopotutto lo amavo.
 
 
 
 















Buonsalve!
Come vi avevo promesso questo capitolo è praticamente tutto Zarlett e spero che vi abbia strappato un sorriso.
Non so cosa mi è preso quando l'ho scritto ma giustifico almeno loro per aver bevuto qualche birretta ahah
Vi ringrazio di cuore per tutte le recensioni, le belle parole e tutte le persone che hanno messo la FF tra preferite, seguite e ricordate; siete l'amore.
Potete trovarmi su twitter, sono @birbi_alex
Aggiornerò lunedì 8 probabilmente, vi mando un bacione e torno dal mio adorato Ed Sheeran sfgh
#muchlove
   
 
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