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Autore: givemejames    02/04/2013    6 recensioni
Io amavo Harry, ma a quanto pare a lui non interessava. O forse sì, ma questa era una questione fin troppo turbolenta, alla fine qualcuno ne sarebbe uscito con qualcosa di rotto.
Fino a quel momento l'unica cosa rotta era il mio cuore.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUESTO E' L'ULTIMO CAPITOLO DELLA MIA PRIMA FF, LET ME CRY..
ps: ci vediamo nello spazio autrice c



‘Questo pomeriggio è stato uno dei più movimentati da quando lavoro qui’ mi lamento con Linda, lei dal canto suo mangiucchia un cornetto.
‘Questo è il prezzo della fama. Vedi di scoprire che vuole quello, io devo andare’ mi indica un tizio seduto di spalle, sembra stia leggendo un libro.
‘Perché devo fare sempre io l’acida qui?’ le chiedo scherzando, lei sorride dandomi un buffetto sulla guancia e mi saluta uscendo dalla porta.

Mi avvio verso quel tipo di malavoglia, non mi va di risultare acida, anche se poi alla fine lo faccio sempre.
‘Senti o ordini qualcosa o vai perché sto per chiudere’ dico acidamente, il tizio sorride sotto la sciarpa, fa fin troppo caldo per andare in giro così incappucciato, da dove usciva fuori?
‘Hanno anche i buttafuori in questo locale? E io che volevo stare tranquillo almeno qui’ sospira senza staccare gli occhi dal libro.
Mi appoggio al tavolo scocciata con entrambe le braccia.
‘Forse non ci siamo capiti..’ continuo innervosita.
‘Dai siediti’ mi esorta lui.
‘Che vuoi?’ gli chiedo, voglio tornare a casa il prima possibile, e uno che cerca di importunarmi è parecchio fastidioso.
‘Parlare’ continua, odio le persone misteriose, e questo tizio è una di quelle.
‘Se vuoi parlare cercati uno psicologo o un amico, non sono in vena di chiacchiere’ rispondo acida, io sì che sapevo come crearmi dei nemici, d’altronde l’ho sempre fatto e sempre lo farò
‘Non vuoi parlare nemmeno con un vecchio amico?’ mi chiede, poi incrocia i miei occhi con i suoi. Quegli occhi, avrei potuto distinguerli tra milioni.

Era quella boyband.

Indietreggio di un passo urtando una sedia rischiando di finire per terra, nel frattempo il cuore cominciava a palpitare, non capitava dall’ultima volta che lo avevo visto.
‘Harry?’ chiedo deglutendo.
‘Ciao Ele’ mi saluta lui, non ci credo.
‘Sei venuto a cercarmi..’
‘Avevo promesso’
mi ricorda, poi si alza in piedi e mi abbraccia, sognavo questo momento da tempo, non ho dimenticato, non avrei mai potuto, questo ragazzo è la mia felicità.
Lo stringo così forte che ho paura di non farlo respirare, quel suo odore così buono mi inebria, ne avevo sentito così tanto la mancanza, ma non lo avevo dimenticato, non lo avrei mai fatto.

‘Siete tutti qui?’ gli chiedo, volevo rivedere Valeria, e Louis, e Liam e tutti gli altri.
‘Sì e tu verrai con noi’ sfodera uno dei suoi soliti sorrisi che mi fanno mancare l’aria, è sempre perfetto.
Fosse per me partirei con la divisa da cameriera, ma la risolutezza che avevo accumulato in quel poco tempo comincia a farsi spazio dentro di me.

‘Ma mia madre?’
‘Starà bene, ti sei trattenuta fin troppo qui, devi tornare, io sono stanco di starti lontano’
‘Sarei dovuta tornare prima, mi dispiace’
‘Dispiace a me, sarei dovuto venire prima a cercarti’
mi bacia dolcemente, non so dirvi quanto mi fosse mancato il sapore delle sue labbra.
‘Vieni a casa mia’ gli dico sorridendo, anche se ho paura che possa accadere qualcosa con mia madre.
‘Sei sicura? Non voglio incontrare la donna che ti ha fatto soffrire per così tanto tempo’
‘Andrà tutto bene, no?’
gli dico alludendo alle parole che mi disse prima che andassi via da Wloverhampton. Lui annuisce.
‘Lo faccio solo perché devi preparare le valige’
‘Va bene, andiamo’ .


Chiudo il locale e ci avviamo insieme verso casa, mentre il sole tramonta dietro i palazzi di Milano.


                                                                                                                                ***


Mi sveglio quasi di soprassalto, improvvisamente si è fatto caldo, il mio letto è vuoto. Strano, in nessuna primavera mi ero mai alzata con gli shorts e la canottiera.
Mi dirigo in bagno e mio malgrado noto allo specchio che la sera prima ho pianto, mi lavo la faccia e faccio sparire ogni traccia del trucco sbavato dalle mie guance. Strano anche questo, non ricordo di aver pianto la sera scorsa.

I raggi del sole entrano dalla finestra e con il loro torpore mi scaldano la pelle.
Comincio a chiedermi se tutto questo caldo a primavera è dovuto al riscaldamento globale, stupida grande città, si muore.

Scendo in cucina e trovo mia madre seduta con una tazza di latte, quell’odore di fumo mi entra dritto nelle narici fino ad arrivare ai polmoni, le bottiglie di vodka e whisky sono ancora sulle mensole, mi ricordavo di averle buttate tutte.

Come era possibile che in una notte fossero tutte tornate al loro solito posto?
Le aveva per caso nascoste per continuare a bere a mia insaputa?
Dopo tutto quello che avevo fatto per lei mi ripaga così?

Lei mi guarda, quell’espressione indecifrabile marcata dalle occhiaie viola mi fa sentire in soggezione.

Come aveva fatto in una sola notte a tornare così?
Che mi sta succedendo?
E soprattutto, che fine ha fatto Harry?

Lei mi guarda e non proferisce parola, non era tornato tutto a posto con lei? Non ci capisco più niente.

‘Mamma dov’è?’ le chiedo, lei mi guarda ancora peggio. Noto dietro la sua espressione interrogativa un qualcosa di stupito, ma a cosa è dovuto?
‘Chi?’ mugugna.
‘Come chi? Harry, mamma’
'Ma che stai dicendo? Chi è questo? Qui non è venuto nessuno, a meno che non sia entrato dalla finestra’
  mi guarda con rimprovero, Harry non era entrato dalla finestra.

‘Non è possibile, deve riportarmi a Wolverhampton’ affermo decisa. A ripensarci questa è la conversazione più lunga che abbiamo mai fatto.
‘Elena ma che dici? Tu devi partire oggi per Wolverhampton’ mi dice decisa, guardo il calendario attaccato al frigorifero.

È sul mese di settembre, impossibile, scuoto la testa in preda a una disperazione mai provata.

‘Mamma oggi è primavera, io sono già tornata da Wolverhampton e sto per tornarci’
‘Allora non mi sbagliavo sul fatto che ti fai di droghe pesanti, i tuoi amici hanno una cattiva influenza su di te, preparati, dalla zia ti troverai bene, lontana da tutti’
mi esorta indicandomi le scale, non è possibile che tutto sia stato solo un sogno.
Non voglio crederci, scuoto la testa e comincio a girovagare per casa.

‘Mamma lui mi porterà via da qui perché mi ama, io sono cambiata, non faccio più quello che pensi, non sono più quella di prima!’ le urlo contro arrabbiata.
‘Dai vatti a vestire e piantala di delirare’ mi dice, questa è una delle innumerevoli volte che litighiamo.
‘Non sto delirando, è la verità’
‘Ma se nemmeno esiste questo Harry’
rispose squadrandomi, davvero sta pensando che sia pazza?
‘Sta nella band con Liam’

‘Elena, Liam non ha una band, non è stato preso ad xfactor’ questa affermazione fa fermare il mio cuore per un secondo.

Allora mi ero davvero immaginata tutto, sento le lacrime che cominciano a rigare la mia faccia, ed a esse seguono i singhiozzi.

‘Non è possibile’ dico piangendo, a quel punto non ha più senso andare in Inghilterra.
Mia madre mi guarda con un’espressione strana, tra il nervoso ed il compassionevole, forse le faccio davvero pena.

‘Ti prego fammi restare qui, cambierò tutto, ti farò guarire e guarirò io’ le prometto, lei continua a fissarmi come se fossi io quella da rinchiudere in un manicomio delle due.
‘Mamma non stare seduta a guardarmi, dimmi qualcosa’ continuo.
‘Se davvero dici di voler cambiare, cambierò con te’ risponde con la voce rauca.
‘Allora questa la prendo io’ le dico rubandole dalla mano la sigaretta che aveva acceso poco prima e mettendola sotto i piedi.

Lei mi sorride, e forse questa è la prima volta che lo fa dopo tanto, non è uno di quei sorrisi ubriachi che mi rivolgeva le sere quando tornava tardi, è un sorriso sincero, che dice più di quanto voglia sentire.

‘Cambierò tutto’ le ripeto asciugandomi le lacrime, lei annuisce e mi abbraccia. Anche se avevo fatto questa promessa ad un sogno l’avrei rispettata.
Quel sogno, così dolce e veritiero da sembrare quasi vero, mi aveva cambiata.




PREMETTO CHE AVEVO SCRITTO UNO SPAZIO AUTRICE FA VO LO SO MA MI SI E' CANCELLATO TUTTO cwc
Spazio autrice:
mi preparo psicologicamente alla valanga di insulti aka bestemmie aka qualsiasi altra cosa che mi scriverete nelle recensioni, vi prego, siate clementi con me, io vi amo tutti(?)
questo è l'ultimo capitolo della mia prima ff, mi sta salendo su il magone. so che ne ho un'altra in fase di lavorazione e tante idee per delle prossime ma questa è stata il mio primo amore, e il primo amore non si scorda mai, no?
volevo ringraziarvi tutti per averla seguita, anche se il finale non è proprio il lieto fine che vi aspettavate, siete state magnifiche e con le vostre recensioni mi avete sempre strappato un sorriso (in queste mi vorrete uccidere, lo so, ma vi amo lo stesso). non so esprimere la gratitudine verso di voi che provo in questo momento per avermela considerata e seguita, davvero, mi sta salendo una tristezza infinita perchè questo è l'ultimo capitolo.
quando parla con la mamma mi sembra troppo Katniss, non so se avete letto Hunger Games, se sì capirete lol
ultima cosa: il titolo della ff è dedicato in parte ad Harry, cioè, Harry c'entra parecchio, ma quello ad averla cambiata per davvero è il sogno.

spero di incontrarvi nelle mie altre ff, se vi va, mi manchereste così tanto cc
ora passo e chiudo, ddio questo è il mio ultimo spazio autrice qui, piango :'(
vi sono riconoscente da morire, un bacione enormissimo,
ele c:
   
 
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