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Autore: smarties89    02/04/2013    6 recensioni
Christine e Slash sono amici da quando hanno 15 anni. La vita li porterà a perdersi di vista e ritrovarsi più volte negli anni, facendogli comprendere che la loro amicizia non si è mai sopita. Che poi, è sempre stata davvero solo amicizia?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando suonò la sveglia, a Chris sembrava di aver dormito dieci minuti: era distrutta. Si guardò allo specchio e si rese conto che non era distrutta solo dentro di sé, ma anche fisicamente: occhiaie profonde, capelli arruffati, viso pallido come uno straccio.

Decise di buttarsi sotto la doccia, nella speranza di riprendersi un po’; si vestì tentando con un po’ di trucco di darsi una parvenza di normalità e legò i capelli in una coda alta.

Scesa in cucina, vide che i suoi erano già usciti e le avevano lasciato un biglietto e la colazione pronta. Sospirò, ripensando al fatto che fra due settimane si sarebbero dovuti trasferire: nuova città, nuova scuola, nuove persone.

I suoi genitori erano due architetti di fama nazionale e spesso gli venivano commissionati lavori in città lontane; non era infatti la prima volta che la famiglia si trasferiva: avevano vissuto a New York fino a quando lei aveva 10 anni, poi erano stati due anni a New York, uno a Toronto e ora da tre vivevano a Los Angeles.

All’inizio per lei era stata dura, ma poi aveva conosciuto Saul e Steven…e ora le si spezzava il cuore a dovergli dare quella notizia. Guardò l’ora e si accorse di essere in ritardo, così volò in bagno a lavare i denti e in camera a prendere lo zaino.

Quando aprì la porta i suoi due amici erano già lì ad aspettarla sfumacchiando una sigaretta.

 

“Chris, sei in ritardo…”

 

“Lo so, Saul, scusate…”

 

“Che brutta cera, ragazza…dormito male?” chiese Steven.

 

“Sì…vi devo dire una cosa ragazzi…”

 

“Parla, Chris, mi sto preoccupando…” disse Steven, ansioso.

 

“Ieri sera i miei mi hanno detto che fra due settimane ci dobbiamo trasferire a San Francisco…”

 

“Cosa? Non ci credo!” urlò Saul sbarrando gli occhi.

 

Christine annuì, mentre una lacrima le solcava una guancia.

 

“Ma non possono farti una cosa del genere, cazzo…non si rendono conto che finalmente, dopo tanta fatica, qui ti sei ambientata bene? Sanno che tu sei una ragazza timida, cazzo qui finalmente avevi trovato degli amici…e che amici aggiungerei…” cercò di sdrammatizzare Steven.

 

“Mi dispiace ragazzi…sappiate però che non vi dimenticherò mai, ok? E che San Francisco non è dall’altra parte del mondo quindi appena potrò vi verrò a trovare!”

 

“Anche noi ti verremo a trovare, piccola…” Saul la abbracciò come un orso, tentando di imprimersi nella mente il suo fantastico profumo, che solo la sera prima aveva scoperto ma che le sarebbe mancato come l’aria.

 

Le due settimane successive Christine le passò con i suoi due amici; quando i genitori erano al lavoro, dopo scuola andavano da lei e la aiutavano a incartare tutte le sue cose.

Due sere prima della partenza la band dei ragazzi, i Tidus Sloan, che aveva trovato un cantante provvisorio, fecero una serata nel pub dove, poche settimane prima, avevano festeggiato il compleanno di Chris.

La ragazza, inventando la scusa che avrebbe dormito da un’amica per un pigiama party d’addio, andò al concerto e poi avrebbe dormito a casa di Saul e Ola, la quale l’avrebbe coperta in caso di strani sospetti dei genitori. Ma ciò non preoccupava molto Chris, dato che i suoi genitori non erano mai stati molto apprensivi e interessati a dove lei andasse realmente e con chi.

Quella sera la mora aveva indossato una minigonna di jeans, un paio di ballerine nere e una maglietta nera di pizzo e trasparente sulla schiena; quando arrivò al pub, armata di macchina fotografica con cui avrebbe fotografato la band, i ragazzi avevano già montato tutto e stavano facendo una sorte di sound check.

 

“Ciao Chris!” Saul la salutò con la mano, per poi scendere con un balzo dal palco e darle un bacio sulla guancia. “Sei bellissima…”

 

La mora arrossì, per i complimenti e per come lui si stava presentando in quel momento, a torso nudo e con i pantaloni aderenti di pelle: era un po’ magro, ma il fisico era bello, e forse con un po’ di allenamento sarebbe diventato ancora più bello.

 

“Hai portato la macchina fotografica, mitica! Ti va di farci qualche foto anche durante il sound check?”

 

“Certo, Saul, volentieri!”

 

Così la ragazza, dopo aver salutato Steven con la mano, si mise a fare foto, e continuò anche durante il concerto; ma questo non andò esattamente come i ragazzi avevano sperato: il pubblico, oltre a essere misero, non era interessato a loro, nonostante non fossero male.

Alla fine del concerto, dopo aver smontato tutto, Saul e Steven raggiunsero Chris, che li aveva aspettati sorseggiando una coca. Il biondo aveva gli occhi tristi e l’espressione sconsolata e disse subito che se ne tornava a casa, dato che proprio di festeggiare non ne aveva voglia. Saul, invece, era incazzato nero e Chris lo convinse così a tornare a casa.

Si incamminarono in silenzio e, sempre in silenzio per non svegliare Ola, entrarono in casa e salirono in camera del riccio; Ola aveva preparato il letto per Christine e un materassino gonfiabile sul pavimento per il nipote.

Sempre senza dire una parola, Saul andò in bagno a mettere il pigiama e si buttò sul materassino.

 

“Ti va di parlarne?” gli chiese Chris a un certo punto.

 

“Non c’è nulla da dire…”

 

“Sì invece” Chris scese dal letto e si sedette per terra, vicino a lui. “Siete stati bravi, davvero…la gente non capisce un cazzo…tu sei bravo, Saul, tu hai un dono che davvero in pochi hanno. E farai strada, lo so…quindi non buttarti giù, ok?”

 

Gli mise l’indice sotto il mento per tirare su il suo viso e guardarlo in quegli occhi neri come la notte, così belli e profondi, e che forse non aveva mai visto così da vicino. Saul le fece un timido sorriso e lei gli accarezzò lievemente il viso, solleticata da quei primi accenni di barba che gli stava nascendo.

 

“Dormiamo insieme, ti va?” domandò ancora Chris, spiazzando non poco il chitarrista. “Sempre che Melissa non se la prenda…”

 

“Lascia perdere Melissa…” disse sbrigativo Saul, prendendole la mano e alzandosi.

 

Chris andò a mettere il pigiama che quella mattina aveva dato a Saul da portare lì a casa sua e andò ad accoccolarsi accanto a lui, che la fece appoggiare sul suo petto. Il suo corpo era caldo e si sentì al sicuro come forse le era mai successo tra le braccia di qualcuno.

Era la prima volta che dormiva con un ragazzo e mai avrebbe dimenticato quella notte.




Ciaoooo a tutti! Volevo solo avvisarvi che l'aggiornamento di Home di ieri sera e questo di oggi saranno gli ultimi fino a sabato...D: Sorry! Grazie a tutte le meraviglie che hanno messo la storia tra le seguite e hanno recensito :) Un bacio!

  
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