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Autore: Soul of the Crow    02/04/2013    2 recensioni
Ecco a voi il sequel de "In mezzo alla lotta tra la Vita e la Morte".
La sorella di Diana Raven e i suoi Angeli della Notte hanno un piano: sbarazzarsi dei Gemelli della Creazione e della Distruzione per aver rovinato le loro vite.
Toccherà agli Angeli del Regno della Vita impedire che ciò accada, e tra nuovi poteri e nuovi OC tra i personaggi, emergeranno anche molti segreti riguardanti gli Angeli, i loro nemici e novità sui tre Regni e su coloro che si trovano davvero all'inizio di tutto.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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 A mezzogiorno… nella zona ad est dell’Isola della Vita… in cima al Monte dell’Alba…
 
Erano passati quasi quattro giorni dalla partenza verso il Limbo, e sebbene non c’erano stati problemi in quel periodo nel Regno della Vita, qualcuno non ne voleva proprio sapere di stare tranquillo:
- Mi aveva avvisato che il viaggio sarebbe durato giorni, ma deve essere accaduto qualcosa: anche se si trova in un altro posto, dovrei comunque riuscire ad avvertire la sua presenza e quella degli altri, ma non mi è possibile. È come se fossero spariti e non si trovassero in nessuno dei Regni. - pensò Tsurugi, seduto su una roccia nell’altopiano che segnava la cima della montagna: da quando Tenma e gli altri erano partiti, continuava a tornare lì ogni giorno, magari perché pensava che il luogo dove lo aveva visto partire, sarebbe stato il primo in cui sarebbe tornato, ma nessuno aveva più avuto notizie di chi era partito per il Limbo.
Kyousuke stava per andarsene e cominciare il giro di perlustrazione di quella zona dell’isola, quando qualcosa attirò la sua attenzione: si trattava di un bulbo, ma era ricoperto di una strana aura bianca, anche se in alcuni punti era nera, e anche da un sottile strato di ghiaccio e neve.
- E questo da dove salta fuori? Sono certo che fino a qualche giorno fa non c’era… Però è meglio che lo tolga: quell’aura che lo avvolge non mi piace e sono convinto che non appartenga né a un Angelo, né a un Diavolo comune. - il blu allungò la mano verso il bulbo per estrarlo dal terreno roccioso, ma appena lo sfiorò, questo s’illuminò e da esso partì una scarica d’energia blu che colpì Tsurugi e lo spedì fuori dall’altopiano, più precisamente sulla strada di pietra sottostante che si poteva utilizzare per raggiungere la cima del monte.
- Mi chiedo perché sia stato creato questo sentiero se qui tutti possono volare, ma per una volta è servito a qualcosa. - pensò la Guardia, per poi lanciare un’occhiata alla sua mano sinistra: il guanto di ferro che la avvolgeva era completamente congelato e la sentiva intorpidita.
Inoltre, avvertiva una sensazione familiare da quando quel raggio lo aveva colpito: era simile a qualcosa che aveva sentito quando Arelia aveva portato via la sua anima, per poi farlo rinascere. La Dea della Morte gli aveva restituito le sue sembianze, ma dentro si sentiva freddo e vuoto; quando aveva saputo la verità del fatto che la Signora della Morte lo aveva privato di alcuni dei suoi ricordi, e modificato una buona parte di quelli che gli aveva lasciato, quella sensazione si era fatta viva di nuovo.
Non fece in tempo a rimettersi in piedi, che ricadde nuovamente a terra sul sentiero roccioso; quel gelo era ancora in lui e lo stava portando a chiudere gli occhi.
Poco prima di svenire, sentì due braccia sollevarlo, poi il nulla.
 
 
Un paio d’ore dopo… nel Giardino della Vita dell’Est…
 
Tsurugi riaprì lentamente gli occhi, ma non avvertiva più quella sensazione di freddo che aveva fino a poco tempo prima; cercò di alzarsi e guardandosi intorno per capire dove si trovava, ma davanti a sé c’era qualcosa che non aveva mai visto in tutto il tempo in cui si trovava sull’Isola della Vita: all’interno di quella caverna, era presente un’enorme distesa di erba e fiori, divisa in quattro sezioni da quattro sentieri di pietra che s’incontravano al centro di quel giardino; in quel punto d’incontro, si trovava una piccola zona erbosa in cui una betulla affondava le sue radici, ma il blu capì che non era un albero normale poiché il tronco e le foglie erano avvolti d’energia argentata.
- Non credevo che esistesse un posto simile… - disse Kyousuke, ma non sapeva che non era solo in quel posto.
- In effetti, nessuno lo sapeva, fino ad oggi almeno. - gli rispose una voce: Tsurugi si girò nella direzione dalla quale proveniva, e vide un Angelo dai capelli castani, la carnagione scura, gli occhi di uno strano colore argento-violetto, una cicatrice ben evidente sulla fronte e delle grandi ali bianche sulla schiena. Indossava una tunica bianca a maniche lunghe con diverse rifiniture argentate, ma il blu notò delle chiazze rosse sulle ali e le mani erano fasciate; Kyousuke non lo sapeva, ma si trovava davanti ad uno dei Guardiani dei Giardini della Vita.
- Chi sei? E cosa ci fai in questo posto? - gli chiese la Guardia Angelica.
- Prima è meglio che faccia qualcosa per la tua mano; se non l’hai scongelata e curata con i poteri magici prima che ti portassi qui, ne deduco che non ti è possibile. - il castano si avvicinò, e dalla sua mano ancora fasciata si sprigionò un fumo argentato che avvolse la mano congelata dell’altro Angelo; pochi secondi dopo, il ghiaccio sparì, ma Tsurugi notò che l’altro stava facendo una smorfia di dolore.
- Non hai ancora risposto alle domande di prima. E poi che ti prende? - solo allora, il blu abbassò lo sguardo sulle mani fasciate del castano e vide che i polsi erano circondati da liane che sembravano partire dalle radici della betulla che si trovava al centro di quella grotta.
- Ogni volta che uso i miei poteri, quelle liane intorno ai miei polsi si stringono e assorbe una parte d’energia uguale a quella che uso.
Tornando alle tue domande di prima… - prima che potesse rispondere, il tronco della betulla si aprì e comparve uno specchio. Il castano si avvicinò all’albero, seguito poco dopo da Tsurugi, ma non prestò attenzione a quest’ultimo poiché sullo specchio erano comparse le immagini degli altri tre Guardiani della Vita:
- Potrei sapere perché mi avete chiamato? - domandò loro Hera.
I tre si scostarono di poco e il castano vide che degli Angeli si trovavano negli altri Giardini della Vita, rispettivamente Hakuryuu si trovava con Afuro, Yamato Senguuji con Hiroto e Sata Tosamaru con Midorikawa:
- Perfetto. Addio al nostro segreto. - disse rassegnato il Guardiano dell’Est.
- Hai intenzione di rispondere alle domande che ti ho fatto, o preferisci restare lì tutto il giorno? Ho di meglio da fare. - s’intromise il blu.
- A questo punto, tanto vale dirglielo. Non credete? - propose Terumi.
- Lo abbiamo tenuto nascosto per tutto questo tempo, e da un giorno all’altro li dobbiamo spifferare ai primi che portiamo qui per curare perché non potevano farlo da soli? Non penso sia una buona idea. - gli rispose Kiyama.
- A me è stato detto che è stato colpito da un bulbo avvolto da un’aura che potrebbe non appartenere ad Angeli o Diavoli comuni. Dovremmo indagare sulla questione. - aggiunse Ryuuji.
Hera sembrò riflettere un attimo su ciò che gli avevano detto, poi si decise:
- Potremmo anche dirgli dei Giardini che difendiamo. Se non vi sentite sicuri, usate il potere che sapete voi appena se ne andranno. - dopo quelle frasi, le immagini degli altri Guardiani scomparvero dallo specchio, così come quest’ultimo sparì appena il tronco della betulla tornò normale.
- Volevi che rispondessi a quelle domande? E va bene. Io sono il Guardiani di questo Giardino della Vita: il mio nome è Hera Tadashi. -
- Avevo già sentito parlare dei Guardiani: mi è stato detto che proteggete le isole. Perché ti trovi qui? -
- Calmo con le domande. È vero che noi proteggiamo le isole, ma dobbiamo difendere questo posto in particolare. - gli rispose, per poi aggiungere:
- Esistono quattro Giardini della Vita, ognuno dei quali è situato sottoterra in ognuna delle isole in cui prima era diviso il Regno, a parte quella centrale. Io e gli altri Guardiani dobbiamo proteggere questi luoghi perché qui è racchiusa l’energia vitale di ogni Angelo che apparteneva ad ogni isola, comprese quella di noi Guardiani. C’è una differenza tra la betulla e i fiori: ad ognuno di questi ultimi corrisponde un determinato Angelo, ma quelle su ogni foglia dell’albero che vedi sono anonime. - gli spiegò Hera.
- Se l’albero o quei fiori dovessero sparire, che cosa succederebbe? - domandò ad un certo punto Tsurugi.
Il Guardiano sembrò rabbuiarsi, poi rispose:
- Quando quei fiori vengono estirpati, l’Angelo cui corrisponde quel fiore sparirà per sempre; se è l’albero ad essere in pessime condizioni, c’è il rischio che anche una determinata zona dell’Isola della Vita sparisca. Stava per succedere non molto tempo fa, ma non è successo perché Diana si è sacrificata per salvare il Regno; se ti chiedi come faccio a saperlo, ogni volta che si attiva un passaggio magico, tra un Regno e l’altro o all’interno di un Regno, queste liane spariscono ed io possono uscire da questo posto, anche se solo pochi minuti. -
Dopo quelle frasi, calò il silenzio, rotto qualche minuto dopo dal blu:
- Se non è un problema, vorrei sapere a quale fiore corrisponde Matsukaze Tenma e anche il mio. -
Hera sembrò pensarci, e poi lo condusse vicino ad un giglio bianco, i cui petali erano attraversati da energia verde:
- Questo è quello di Matsukaze Tenma; il giglio è considerato il simbolo della purezza. Perché t’interessava il fiore cui corrisponde quell’Angelo? -
- Affari miei. - gli rispose seccato il blu.
- Riguardo al tuo, è inutile che me lo chieda: non lo so nemmeno io. - lo avvisò Hera, per poi indicargli con lo sguardo una sfera argentata vicino al giglio:
- Evidentemente non si sa ancora quale sia la qualità di quest’Angelo, e quindi non è comparso ancora il fiore che lo contraddistingue. - pensò il Guardiano, ma Kyousuke si era già allontanato: doveva aver usato lo stesso passaggio segreto che Tadashi aveva utilizzato per portarlo lì.
- Non so perché, ma penso sia meglio usare quell’incantesimo ora che gli ho detto tutte quelle cose. - dopo quel pensiero, un fumo argentato si sprigionò dalla mano del Guardiano e si diresse verso la Guardia Angelica.
 
 
Qualche minuto dopo… in cima al Monte dell’Alba…
 
Tsurugi si era ritrovato sull’altopiano, ma non capiva che cos’era successo? Si ricordava soltanto di un Angelo che non aveva mai visto prima, un giardino immenso e un giglio, o almeno era questo ciò che gli era tornato in mente una volta trovatosi in quel luogo. Per un attimo era convinto che si trattasse di un sogno, ma guardò la mano sinistra che era tornata normale:
- No, non è stato un sogno. - pensò, ma poco prima che se ne andasse, vide una Guardia distesa a terra al centro dell’altopiano. Si avvicinò per capire chi fosse, ma si stupì quando si accorse di chi si trattava:
- Tenma! Tenma svegliati! - si trattava proprio del Comandante dell’Est; il blu cercò di scuoterlo per farlo svegliare, ma dopo un po’ si accorse che era inutile:
- Sarà meglio che ti riporti a casa. - disse, pur sapendo che l’altro non lo poteva sentire; Kyousuke prese in braccio Matsukaze, per poi incamminarsi verso la casa del Comandante.
Non sapeva che qualcuno, dietro ad una roccia, aveva assistito alla scena: si trattava di Yuki.
- Non avrà colpito chi mi aspettavo, ma il mio bulbo ha fatto quello che doveva: quell’Angelo adesso sa come mi sento io, ma quello era solo un assaggio. Se m’interromperà anche quando mi scontrerò con Tenma, gli farò conoscere il gelo eterno che ho nel cuore e che presto avvolgerà questo posto. - pensò la ragazza, per poi tornare nel suo rifugio.
 
 
Angolo di Emy
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Mi scuso se è un po’ troppo lungo, ma non ho saputo fare altrimenti.
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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