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Autore: gemellina e redRon    22/10/2007    7 recensioni
Lucius scattò in piedi, “Tu stai gettando fango sulla nobile occupazione di tuo padre, ossia dire punire gli infami ostacolatori del Signore Oscuro!”
“Padre, il Signore Oscuro è stato sconfitto da Potter…e adesso vende libri di Magia Oscura usati in una bancarella nelle vie di Nocturn Alley”
Lucius, irato dalle parole impure proferite dal sangue del suo sangue, si guardò intorno alla ricerca di una prova che testimoniasse la grandezza del Signore Oscuro: una bottiglia di Jack Voldy’s Old Time Old N°1 Quality Little Hangleton Sour Mash Fire Whisky. La prese la sbattè con violenza davanti al naso del suo ignobile figlio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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valdy5

Capitolo 5: I love shopping da Voldemort & Co.

Hermione era raggiante e continuava a volteggiare nel suo abito bianco ma, quando i sue due migliori amici varcarono la soglia della camera, l’espressione radiosa sul suo viso si trasformò in una di puro disgusto alla vista di Harry nel suo abbigliamento da surfista per cavalcare le onde elegantemente.

“Oh, Harry!”, sbottò, “Come diavolo ti sei conciato?”

Ron cominciò a ridacchiare cercando di nascondersi dietro ad una pianta, mentre Harry sbuffava sonoramente non riuscendo a capire il perché quell’abbigliamento anticonformista non andasse bene.

“Perché? Non va bene? Sono anticonformista, io!”

“Harry, non hai avuto modo di comprare un abito decente? E dire che Lord Voldemort ha da poco aperto un negozio di abbigliamento niente male…”

Harry strabuzzò gli occhi incredulo.

Era assurdo che Hermione e Ron fossero felici di andare a fare shopping da colui che lo aveva reso orfano e lo aveva marchiato a vita con una stupida e anti-estetica cicatrice del piffero!

“Harry ha preferito abbandonare a se stesso l’acquisto dopo uno scambio di battute con Malfoy”, disse Ron facendo fumare di rabbia l’amico, che evidentemente non aveva ancora superato l’arroganza del suo antagonista in quel di Hogwarts.

“Uno scambio di battute con Malfoy ti ha impedito di presentarti non vestito da surfista al mio matrimonio?”, ribattè irata Hermione mentre un ciuffo di capelli sfuggiva alla complicata acconciatura.

“Non ne farei un affare di stato…”, sussurrò Harry girandosi gli indici imbarazzato.

“Comunque… non sarai di certo tu e le tue manie da uomo delle onde a rovinare il mio giorno perfetto. Quindi, adesso filate in chiesa!”, e spingendoli fuori dalla porta, Harry non vide dove metteva i piedi e finì con il ruzzolare per le scale.

***

Tutto sembrava procedere per il meglio, anche se Viktor Krum non riusciva a concepire tutta quella gente senza avere nemmeno uno striscione in suo onore.

La signora Weasley continuava a piangere a dirotto e fu lì che Ron ebbe una specie di illuminazione: sarebbero state quelle lacrime a diventare le onde per il surf di Harry.

Fortunatamente la marcia nuziale distrusse i labirinti mentali dei più e tutti furono rapiti dall’entrata della sposa accompagnata dal padre e dalle damigelle.

“Eccoci qui riuniti per unire nel sacro vincolo del matrimonio queste due giovani anime innamorate, Viktor ed Hermione…”

Hermione lo guardò negli occhi ed ebbe la sensazione che Viktor volesse dirle qualcosa.

“Hermionii…io dovere te dire cosa…”

A quelle parole molti scoppiarono a ridere convulsamente, mentre la sposa deglutiva preoccupata.

“Io… non pronto per pappine pipì-popò, io avere cose da fare, andare a donne… fare soldi… io te non potere sposare! Poi tu essere fissata con liberazione elfo… io mangiare elfo a colazione… noi due non andare bene insieme… io te lasciare ”

E con abile mossa e con un fischio da manuale richiamò a sé la sua stupidissima scopa con la quale sfrecciò alto nel cielo, abbandonando una probabile vita con una Hermione piuttosto nervosa ed elettricamente carica.

***

“Hermione…dai non fare così…”

Harry cercò di consolare l’amica, mentre questa sorseggiava un tè caldo, davanti ad una mini-tv che riusciva a trasmettere solo un canale, quello delle televendite.

“Harry”, disse Ron, “Scusa la mia intromissione, ma a me pare che l’unica persona triste per quello che è successo sia tu, non lei!”

Harry guardò bene in faccia Hermione e si accorse che il suo viso in era per niente rigato dalle lacrime. Era perfettamente normale.

“Hermione?”, la chiamò.

“Tu devi spiegarmi a cosa cavolo serve un frullatore con le lame anti-taglio o un cellulare che non fa le chiamate…!!!”

“Hermione…ma ti rendi conto che sei stata abbandonata all’altare???”

“Si. Ma se non lo faceva lui, stai sicuro che l’avrei fatto io”

“Eri così felice quando ci hai dato la notizia”, intervenne Ron.

“Già…ma poi ho capito che, sposandolo, mi sarei rovinata con le mie stesse mani. Cavolo, sono troppo giovane per sposarmi, dove avevo la testa???”

“Quindi tornerai nella tua vecchia casa?”, chiese Harry.

“Veramente avevo intenzione di rimanere qui.”

Ron e Harry sgranarono gli occhi.

Qui?”, fece eco Harry, “Ma, Hermione, dove ti mettiamo?”

“Purtroppo la mia coinquilina ha lasciato il vecchio appartamento e non voglio ritornarci”, disse Hermione malinconica.

“Allora starai con noi”, concluse Ron.

“Ron, non essere scemo, non possiamo tenerla!”

“Parli di lei come se fosse un cane!”

“Divideremo tutte le spese!”, saltò su Hermione.

“A proposito”, Ron si rivolse a lei, “Come sei messa a lavoro?”

“Beh…quello che avevo l’ho perso, o meglio, mi sono licenziata…ma non preoccupatevi, ho un sacco di soldi messi da parte!”

Ron e Harry parvero pensarci un po’ su, ma qualche secondo dopo le risposero con unanime assenso

***

Fu così che Hermione Granger, Harry Potter e Ron Weasley cominciarono a vivere sotto lo stesso tetto.

Il problema spazio non riuscì ad essere risolto, tanto che Hermione, dopo una nottata rocambolesca dove avevano dormito tutti e tre nello stesso letto tra gomitate e l’impossibilità di assumere la posizione prediletta nel prendere sonno, aveva ben suggerito che quella mattina sarebbe andata alla Stamberga Strillante e avrebbe acquistato un morbidissimo Sacco a Pelo della Voldemort & Co.

“Perché giusto alla Voldemort & Co.?”, domandò Harry nel pieno della sua perplessità riguardo al fare shopping in generale e al farlo soprattutto alla Stamberga Strillante.

La ragazza non si scompose più di tanto, “Perché a noi ragazze piace fare shopping e piace farlo dove i commessi sanno come prenderti!”

“Detto così, sembra un bordello…”, asserì Harry pensieroso, mentre Hermione afferrava borsa e giacca e usciva di casa sbattendo la porta.

Inutile dire che parte dell’intonaco finì sulla testa del povero Harry Potter.

“E adesso perchè s’è arrabbiata?”, domandò a Ron mentre si ripuliva da capo a piedi.

“Avrà le sue cose…”, asserì saggiamente brandendo una padella.

“E continuo a domandarmi se le loro cose non vengano un po’ troppo spesso…”

***

La Stamberga Strillante stava via via diventando il centro shopping più importante del Mondo Magico, tanto che la parte magica dell’Italia richiedeva una succursale per essere sempre la capitale dell’alta moda, sia che questa moda fosse magica che babbana.

I dipendenti della Voldemort & Co. erano tutti particolarmente affascinanti e la voglia di andare a fare shopping cresceva a dismisura.

Era tutto perfettamente alla moda, anche lo stesso Voldemort che, nel suo abito giacca pantalone dalla sferzante tonalità melanzana, parlava con un distinto signore di affari.

Hermione rimase assolutamente meravigliata da quell’incantevole visione che Lord Voldemort aveva costruito col sudore della fronte. Ma la ragazza, nel profondo, ripensava a quanto le aveva detto il suo amico Harry: la verità è che provi ammirazione nei riguardi del tizio che ho ridotto in salmì.

Scosse la tessa come per scacciare via quel pensiero. Nessuno le avrebbe impedito di fare shopping, anche se si fosse trattato del negozio il cui fondatore e proprietario era l’Oscuro Signore.

I commessi sfrecciavano accanto a lei tutti affaccendati a servire le loro clienti. Realizzò che non ce ne sarebbe stato nemmeno uno che avesse avuto la cortesia di aiutare lei.

Nell’attesa che qualche commesso si fosse liberato, si lasciò cadere su una delle poltroncine in pelle nera con tanto di riflessi argentati, situate all’ingresso dell’imponente negozio. Qualche istante dopo, un uomo girato di spalle immobile, in lontananza, catturò la sua attenzione. Aveva finalmente trovato un commesso libero per lei.

Carica di adrenalina, partì sparata all’indirizzo di quell’individuo e, una volta raggiunto, gli picchiò insistentemente sulla spalla.

Senza neanche lasciargli il tempo di voltarsi, Hermione cominciò a parlare: “Salve! Mi chiedevo se, gentilmente, potrebbe…”

Ma si interruppe appena in tempo per accorgersi che l’uomo che aveva di fronte non era un uomo, ma un’enorme signora che di femminile aveva ben poco.

“Oh…mi scusi tanto…”, biascicò Hermione, che cominciò ad arretrare in modo da scomparire dal campo visivo di quella sottospecie di travestito.

Ma nel modo di arretrare, non si accorse che in realtà stava assumendo un’andatura molto simile a quella di un gambero, e finì per sbattere contro qualcosa.

Si girò molto lentamente prima di accorgesi che un bel paio di occhi grigio-blu la scrutavano dall’alto con cipiglio curioso.

“Buongiorno, signorina Granger”, la salutò lui molto educatamente – come si addiceva ad un grande uomo di successo – con tanto di sorriso sghembo.

Peccato solo che la risposta al saluto da parte di Hermione non fu altrettanto cortese.

“Cacchio, Malfoy!!!”

To be continued…

Grazie a: GhirlandadiFiori, hocuspocus e potterina_88_ per aver commentato lo scorso capitolo.

Saremmo liete di ricevere un brevissimo commentuccio anche per questo capitolo. Grazie in anticipo^^

Alla prossima^^

gemellina e redRon

  
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